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"PIU' DEL CLAMORE DEGLI INGIUSTI TEMO IL SILENZIO DEGLI ONESTI"

 

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EVERSIONE CLERICALE

Post n°425 pubblicato il 26 Aprile 2007 da bargalla

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Non sapevo che il terrorismo potesse avere anche un volto umano, per questo sono rimasto un po' sorpreso nel leggere un estratto del farneticante intervento tenuto dal signor angelo amato, segretario-monsignore della santa inquisizione, ex sant'uffizio, il quale parlando in un convegno organizzato dal consiglio vaticano per i Migranti, ha pensato bene (si fa per dire) di inserire alla voce "terrorismo" (argomento del dibattito) anche l'aborto, la pillola abortiva e l'eutanasia.
Già il fatto che ad organizzare un convegno sul terrorismo sia stato il consiglio vaticano dei migranti, sia pure nell'ambito del seminario mondiale dei cappellani cattolici e dei membri delle cappellanie dell'aviazione civile, la dice lunga sulla voglia che taluni hanno di associare i migranti al terrorismo per fare di tutta l'erba un fascio, secondo peraltro un luogo comune di marca destrorsa che va sempre più prendendo piede anche in Italia, un pregiudizio che purtroppo accompagna chi per un verso o per l'altro abbandona la sua terra natale in cerca di una vita migliore.    

Mettere sullo stesso piano il fenomeno dell'emigrazione e il terrorismo, devianza ideologica fomentata dalla stessa chiesa cattolica in epoche storiche decisamente più buie dell'attuale, è come voler dire che in ogni emigrante, meglio se extracomunitario, mediorientale e musulmano, c'è un potenziale terrorista da guardare con sospetto e diffidenza.
Alla faccia della cosiddetta carità cristiana, si subordina l'accoglienza e l'ospitalità, all'analisi antropologica dei flussi migratori, alle dinamiche sociali che spingono i tanti "Mosè" senza nome ad abbandonare il loro "Egitto" in cerca di una terra promessa che semmai dovessero vedere, difficilmente sarà per loro "una terra dove scorre latte e miele" visto soprattutto il clima nel quale maturano e si svolgono convegni che sarebbe meglio dedicare alla xenofobia e al razzismo.    
Inevitabile è risuonato un termine che mette i brividi per gli scenari che evoca: "kamikaze" e ancor più inquieta la sua pronuncia perché è stato esplicitamente adottato dal signor angelo amato, vescovo della chiesa cattolica, per lanciare un anatema, l'ennesimo, pronunciato in nome e per conto della cricca alla quale appartiene, contro la normativa che regola l'interruzione della gravidanza, una legge dello Stato Italiano che già risente degli effetti di una caccia alle streghe fatta passare per obiezione di coscienza.
Una demonizzazione, non solo della pratica abortiva, come se l'aborto non fosse già oggetto di scomunica sia per le donne che ricorrono al ginecologo non obiettore, sia per l'intera equipe che applica una Legge dello Stato; ma anche della pillola del giorno dopo e della ricerca genetica ed embrionale.
Per i preti fondamentalisti e gli ayatollah catto-vaticani, l'aborto, la Legge 194, la pillola del giorno dopo e la ricerca embrionale, sono tutti temi fra loro legati da un filo invisibile: il terrorismo, un pessimo argomentare, il loro, frutto di menti bacate e obnubilate dal sonno dogmatico di una religione a misura di prete, e quando dico prete, lo dico con tutto il disprezzo che la mia storia personale impone e richiede.

"Oltre all'abominevole terrorismo dei kamikaze, che occupa quotidianamente la nostra cineteca mediatica, c'è il cosiddetto terrorismo dal volto umano, anch'esso quotidiano e altrettanto ripugnante, che viene subdolamente propagandato dai mezzi di comunicazione sociale manipolando ad arte il linguaggio tradizionale con espressioni che nascondono la tragica realtà dei fatti" ha solennemente dichiarato il signor angelo amato.
Per esplicitare meglio il concetto il relatore, mai così relativo, ha voluto cogliere e segnalare, l'insidia sottilmente celata nel linguaggio politicamente corretto, dove "l'aborto viene chiamato interruzione volontaria della gravidanza e non uccisione di un essere umano indifeso o quando l'eutanasia viene chiamata più blandamente morte con dignità". Il signor angelo amato, vescovo della chiesa cattolica, ha spiegato che "Il male oggi non è solo azione di singoli o di gruppi ben individuabili, ma proviene da centrali oscure, da laboratori di opinione false, da potenze anonime che martellano le nostre menti con messaggi falsi, giudicando ridicolo e retrogrado un comportamento conforme al Vangelo".
Il signor angelo amato, segretario della santa inquisizione, ha poi rilevato che "purtroppo non possiamo chiudere le biblioteche del male, né distruggere le sue cineteche che si riproducono come virus letali, ma possiamo chiedere a Dio di rafforzarci, mediante la formazione di una retta coscienza che cerca e ama il vero e il bene ed evita il male".   

In un crescendo di accuse mostruose quanto scientificamente confutabili e palesemente inficiate da una visione distorta di una realtà in cui i preti svolgono il ruolo che i vermi hanno nel processo di putrefazione, il signor angelo amato, un replicante papalino al quale bisogna solo attribuire le attenuanti generiche del suo status di parassita della chiesa cattolica, ha definito le cliniche abortiste "autentici mattatoi di esseri umani in boccio" e ha condannato i laboratori dove si fabbrica la pillola Ru 486 e gli istituti "dove si manipolano gli embrioni umani".
Giusto per non perdere le buone (pessime!) abitudini ha frullato Dio e Cesare, mettendo sotto accusa anche "i parlamenti delle cosiddette nazioni civili, dove si promulgano leggi contrarie all'essere umano".
Nella sua arringa di estrema violenza verbale, fulgido esempio di terrorismo psicologico, il signor amato, ha accomunato leggi statali, attività parlamentare, pillole abortive, aborti, eutanasia, legandole con un laccio maledetto alla sua cattiva coscienza di ipocrita uomo di chiesa, non prima di aver visto in quelle leggi, in  quei parlamenti, le trame delle sette sataniche che praticano un  "vero e proprio culto sacrilego del male".
E' sempre bene ricordare che il tutto è stato pronunciato dal signor amato in un convegno sul terrorismo organizzato dal consiglio vaticano per i Migranti nell'ambito di un corso del seminario mondiale dei cappellani cattolici e membri delle cappellanie dell'aviazione civile.
L'intervento del signor amato segue fedelmente la linea tracciata dal suo capo, herr ratzinger, in arte benedetto sedici, che in Italia spinge l'episcopato ad interferire oltre il lecito nell'attività di un parlamento che vorrebbe legiferare per regolamentare le coppie di fatto e a discutere quella sul testamento biologico; mentre in Messico appoggia apertamente i vescovi opusdeisti nella battaglia frontale contro la legge sulla liberalizzazione dell'aborto.
Nelle chiese di Città del Messico per decisione della gerarchia ecclesiastica della chiesa centroamericana, è stato diffuso un documento con un elogio per la "paterna preoccupazione (del papa) per un progetto di legge che contiene una gravissima minaccia alla vita innocente e indifesa dei nascituri".
Dato che sono così preoccupati per le minacce alla vita innocente e indifesa, che certo non è solo quella dei nascituri, mi chiedo e rivolgo la stessa domanda al signor amato e al di lui papa: dove stava la sua chiesa quando hitler internava gli ebrei nei campi di concentramento? Dove stava la sua chiesa quando il cattolico pinochet, sterminava i suoi avversari politici? Dove stava la sua chiesa, quando l'arcivescovo Romero veniva assassinato mentre celebrava messa pochi giorni dopo aver chiesto invano l'aiuto e la protezione di Lolek il grande? Dove stava la sua chiesa, quando il cristiano bush scatenava la guerra che si combatte ormai su più fronti? Dove stava la sua chiesa, quando don Puglisi veniva assassinato a Palermo dalla mafia?
Dove sta oggi la sua chiesa? E soprattutto, da che parte sta?     

 
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