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« EVERSIONE CLERICALE | UN ALTRO PRIMO MAGGIO » |
TURNO DI NOTTE
Si eclissa il dì nell'alibi notturno. La notte
giorno diviene, d'ansia trepidante s'anima
l'inizio e la fine annuncia e l'impari lotta
dal Destino segnata.
Scienza e coscienza si rincorrono invano, di
combattere l'Ineluttabile s'illudono boriose
e si perdono oltre il labile confine segnato
dall'incerto cammino.
Falene danzano rapite dal fuoco fatale del
niente, fochi respiri a fili sospesi nel pianto
straziante di una madre si sciolgono nel buio
accecante della morte.
Sirene senza tempo e incanto, il cuore dal
petto strappano, fugaci e silenti scivolano via
nel cielo, lame d'azzurro saettano e squarciano
sipari quasi laceri.
Sudari intrisi di sangue stesi ad obliare immote
vite, petali sparsi sul candido velo, segnano di
sguardi spenti e di palpebre chiuse per sempre
il turno di notte.
Sitibondo mi disseto a quella greca fontana, arsa
dal sole e dal vento, cariatide senza tempo in riva
al mare stilla zampilli filanti d'ambrosia e l'arsura
dell'anima placa.
Adagio su quelle sponde a ritroso ritorno e con lo
sguardo, notte, ti seguo mentre furtiva t'allontani
e la mano riluttante concedi al mesto incedere di
un altro ieri.
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Inviato da: ossimora
il 16/02/2016 alle 10:03
Inviato da: ossimora
il 06/07/2014 alle 17:07
Inviato da: ossimora
il 23/03/2012 alle 02:52
Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 10:51
Inviato da: fantasista76
il 03/11/2010 alle 08:33