Creato da bargalla il 30/01/2005
"PIU' DEL CLAMORE DEGLI INGIUSTI TEMO IL SILENZIO DEGLI ONESTI"

 

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TURNO DI NOTTE

Post n°426 pubblicato il 29 Aprile 2007 da bargalla

               immagine

                    Si eclissa il dì nell'alibi notturno. La notte
                    giorno diviene, d'ansia trepidante s'anima

                    l'inizio e la fine annuncia e l'impari lotta
                                       dal Destino segnata.
                    Scienza e coscienza si rincorrono invano, di
                    combattere l'Ineluttabile s'illudono boriose
                    e si perdono oltre il labile confine segnato         
                                       dall'incerto cammino.
                    Falene danzano rapite dal fuoco fatale del
                    niente, fochi respiri a fili sospesi nel pianto
                    straziante di una madre si sciolgono nel buio
                                        accecante della morte.
                    Sirene senza tempo e incanto, il cuore dal
                    petto strappano, fugaci e silenti scivolano via
                    nel cielo, lame d'azzurro saettano e squarciano
                                           sipari quasi laceri.
                    Sudari intrisi di sangue stesi ad obliare immote
                    vite, petali sparsi sul candido velo, segnano di
                    sguardi spenti e di palpebre chiuse per sempre
                                            il turno di notte.
                    Sitibondo mi disseto a quella greca fontana, arsa
                    dal sole e dal vento, cariatide senza tempo in riva
                    al mare stilla zampilli filanti d'ambrosia e l'arsura
                                               dell'anima placa.
                    Adagio su quelle sponde a ritroso ritorno e con lo
                    sguardo, notte, ti seguo mentre furtiva t'allontani
                    e la mano riluttante concedi al mesto incedere di
                                                   un altro ieri.

 
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