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Ceres (dwarf planet)

Post n°813 pubblicato il 27 Gennaio 2014 da antonio.gambini
 

Acqua che fuoriesce da vulcani ghiacciati su Cerere, il più grande asteroide del Sistema Solare, considerato anche il più piccolo pianeta nano. È quello che ha trovato un team internazionale di astronomi, sollevando immediatamente domande sulla possibilità che ci siano anche forme vita.

L'annuncio segna il primo avvistamento di vapore acqueo su Cerere, che diventa così immediatamente tra gli oggetti più interessanti del Sistema Solare, assieme ad altri mondi ghiacciati come Europa, la luna di Giove, e Encelado, la luna di Saturno, dove tracce di pennacchi d'acqua suggeriscono l'esistenza di acqua sotto la superficie ghiaccata, e forse di vita.

"Cerere è davvero un oggetto ghiacciato con il potenziale di un oceano sotto la superficie", dice l'astronomo Michael Küppers dell'Agenzia Spaziale Europea, che ha condotto lo studio pubblicato sulla rivista Nature. Ricerche precedenti che hanno tentato di confermare gli indizi indiretti della presenza di acqua su Cerere erano state vanificate dalla debolezza dell'asteroide se osservato dalla Terra. La rilevazione è stata "una vera sorpresa, almeno per me", dice Küppers.

Vita aliena?

Ceres

è una fissazione degli astronomi sin dal 1801, quando venne osservato per la prima volta questo curioso piccolo corpo celeste, di soli 950 chilometri di larghezza, che regna come il più grande oggetto nella fascia di asteroidi del Sistema Solare.

Situato tra Marte e Giove, Cerere è a circa 419 milioni di chilometri dal Sole, circa 2,8 volte più lontano dalla nostra stella di quanto non lo sia la Terra. Il nuovo studio suggerisce che in almeno due punti sulla sua superficie ci sia un'espulsione di vapore acqueo nell'atmosfera sottile. Il gruppo riferisce che le osservazioni fatte tra il 2011 e il 2013 all'Herschel Space Observatory dell'ESA hanno raccolto prove del fatto che Cerere stia rilasciando circa 6 chilogrammi di acqua al secondo dalla sua superficie nello spazio da punti situati vicini al suo equatore.

"È una notizia molto emozionante", dice Carol Raymond del Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, in California. Raymond è il ricercatore a capo del progetto scientifico dietro la sonda Dawn della NASA, che andrà a orbitare attorno a Cerere nel 2015. "Cerere ora sembra uno dei posti buoni per sostenere la vita aliena, all'interno del Sistema Solare, tra quelli con un potenziale astrobiologico", spiega.

Cometa o geyser?

Le osservazioni del vapore acqueo sono state effettuate in un momento in cui Cerere era al perielio, cioè nel punto più vicino al Sole che raggiunge  nella sua orbita di 4.6 anni, dice Küppers.

Tale tempismo suggerisce che il vapore acqueo espulso dal ghiaccio venga sublimato nello spazio come la coda di una cometa che si scalda vicino al Sole. "L'atmosfera non è come quella della Terra, e la maggior parte dell'acqua sfugge nello spazio a causa della relativamente bassa gravità di Cerere. In questo senso è più simile a una cometa", dice Küppers. "Non mi aspetto un'atmosfera stabile lì sopra".

Invece di strutture di ghiaccio simili alle comete, Raymond spera però di trovare geyser che sputano acqua (un fenomeno noto come "criovulcanismo") quando la sonda Dawn si avvicinerà a Cerere. Questo anche perché Dawn potrebbe volare attraverso uno dei pennacchi del geyser e analizzare il contenuto. La sonda non può invece volare attraverso una scia di ghiaccio.

Il lancio di Dawn è previsto per quando Cerere sarà vicina al punto più lontano dal Sole sulla sua orbita, il cosiddetto afelio. Se l'asteroide espelle acqua solo quando è più vicino al sole, questo potrebbe deludere le speranze degli scienziati del progetto Dawn sull'effettiva esistenza di un crio-vulcano. Se ci sono geyser, lo studio indica che non sono molto forti. "Il pennacchio sarebbe più come un soffio", dice Raymond. Küppers pensa che la somiglianza con una cometa e la sua coda sia più probabile, ricordando gli ultimi risultati di osservazioni vapore acqueo (un'osservazione parziale è stata fatta nel 1991) realizzate vicino all'afelio che diedero esito negativo.

All'asteroide manca probabilmente una dinamo interna per produrre geyser caldi, nonché le sollecitazioni di marea che riscaldano la lune Europa ed Encelado. E Küppers guarda alla possibilità di un oceano interno sotto Cerere come pura speculazione in questa fase. "Mi aspetto che Cerere sia emozionante, qualunque cosa troveremo", dice Raymond.

In particolare, Dawn dovrebbe attentamente mappare i luoghi di origine delle emissioni di vapore acqueo trovate nello studio. Future missioni per lander sono state proposte sia per Europa che per Encelado, ma Raymond sottolinea come Cerere sia molto più vicino alla Terra rispetto alle due lune. Un recente studio di fattibilità dei viaggi nello spazio effettuato dagli ingegneri della Purdue University, per esempio, ha suggerito che un viaggio di due anni verso Cerere, compresi 110 giorni di stazionamento sull'asteroide, non porrebbe sfide significativamente più grandi rispetto ai tanti viaggi proposti su Marte. E una volta lì gli astronauti avrebbero un sacco di acqua da bere, a quanto pare.

Origini

Peso massimo della fascia degli asteroidi, Cerere è anche il più piccolo pianeta nano del sistema solare, secondo l'Unione Astronomica Internazionale. Gli altri pianeti nani riconosciuti dalla UAI sono Plutone, Eris, Haumea, e Makemake.

I pianeti nani sono mondi abbastanza massicci perché la loro gravità li modelli in una forma arrotondata, come Cerere, ma non sono così grandi da riuscire ad abbandonare la regione orbitale degli asteroidi. L'astronomo della Caltech Mike Brown suggerisce che più di 300 di tali pianeti nani possono nascondersi nelle fasce delle comete che circondano il sistema solare nello spazio profondo.

La scoperta del vapore acqueo su Cerere può portare a un nuovo collegamento tra comete e pianeti nani, suggeriscono gli astronomi Humberto Campins e Christine Comfort della University of Central Florida di Orlando, in un commento che accompagna lo studio.

Il pianeta nano piotrebbe semplicemente essere una grande cometa spinta più vicino al Sole dalla migrazione dell'orbita di Giove nel Sistema Solare circa quattro miliardi di anni fa, suggeriscono i ricercatori. Il che renderebbe Cerere il residuo di un'epoca in cui la Terra e gli altri pianeti del sistema solare hanno subito bombardamenti feroci da comete.

 
 
 
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"Il mondo … questo grosso essere assurdo. Non ci si poteva nemmeno domandare da dove uscisse fuori, tutto questo, né come mai esisteva un mondo invece che niente. Non aveva senso, il mondo era presente dappertutto, davanti, dietro. Non c’era stato niente prima di esso. Niente. Non c’era stato un momento in cui esso avrebbe potuto non esistere. Era appunto questo che m’irritava : senza dubbio non c’era alcuna ragione perché esistesse, questa larva strisciante. Ma non era possibile che non esistesse.

 
Voglio dire che, per definizione, l’esistenza non è la necessità. Esistere è essere lì, semplicemente : gli esistenti appaiono, si lasciano incontrare ma non li si può mai dedurre. C’è qualcuno, credo, che ha compreso questo. Soltanto ha cercato di sormontare questa contingenza inventando un essere necessario e causa di sé. orbene, non c’è alcun essere necessario che può spiegare l’esistenza : la contingenza non è una falsa sembianza, un’apparenza che si può dissipare; è l’assoluto, e per conseguenza la perfetta gratuità. Tutto è gratuito, questo giardino, questa città, io stesso. E quando vi capita di rendervene conto, vi si rivolta lo stomaco e tutto si mette a fluttuare … ecco la Nausea".

"Eravamo un mucchio di esistenti impacciati, imbarazzati da noi stessi, non avevamo la minima ragione d'esser lì, né gli uni né gli altri, ciascun esistente, confuso, vagamente inquieto si sentiva di troppo in rapporto agli altri. Di troppo: era il solo rapporto ch'io potessi stabilire tra quegli alberi, quelle cancellate, quei ciottoli. Invano cercavo di contare i castagni, di situarli in rapporto alla Velleda, di confrontare la loro altezza con quella dei platani: ciascuno di essi sfuggiva dalle relazioni nelle quali io cercavo di rinchiuderli, s'isolava, traboccava. Di queste relazioni (che m'ostinavo a mantenere per ritardare il crollo del mondo umano, il mondo delle misure, delle quantità, delle direzioni) sentivo l'arbitrarietà; non avevano più mordente sulle cose. Di troppo, il castagno, lì davanti a me, un po' a sinistra. Di troppo la Velleda…
 
Ed io - fiacco, illanguidito, osceno, digerente, pieno di cupi pensieri - anch'io ero di troppo. Fortunatamente non lo sentivo, più che altro lo comprendevo, ma ero a disagio perché avevo paura di sentirlo (anche adesso ho paura - ho paura che questo mi prenda dietro la testa e mi sollevi come un'onda). Pensavo vagamente di sopprimermi, per annientare almeno una di queste esistenze superflue.
 
Ma la mia stessa morte sarebbe stata di troppo. Di troppo il mio cadavere, il mio sangue su quei ciottoli, tra quelle piante, in fondo a quel giardino sorridente. E la carne corrosa sarebbe stata di troppo nella terra che l'avrebbe ricevuta, e le mie ossa, infine, ripulite, scorticate, nette e pulite come denti, sarebbero state anch'esse di troppo: io ero di troppo per l'eternità"

(JP Sartre, La nausea)
 

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