Creato da maurizio.massari il 19/04/2007
blog informale dell'associazione allenatori pallacanestro giovanile

convenction apg

Per leggere o commentare i post sulla convenction apg del 9 e 10 giugno ad Imola aprire la tendina del box "tags" e cliccare su "convenction apg"

 

Tag

 

Lettera aperta di Enzo Belloni

Leggi e commenta la lettera aperta di Enzo Belloni sulla futura normativa che renderà obbligatoria la qualifica di allenatore per allenare nei Campionati Giovanili di Eccellenza.
(link dalla finestra tags)

 

Ultimi commenti

Everything is very open with a precise clarification...
Inviato da: pure garcinia cambog
il 22/08/2013 alle 12:33
 
Molto interessante!
Inviato da: anonimo
il 22/08/2013 alle 12:31
 
Everything is very open with a precise clarification...
Inviato da: youtube
il 22/08/2013 alle 12:26
 
Ciao ragazzi, vorrei informarvi circa un Campus di Basket...
Inviato da: Giorgia
il 25/05/2009 alle 17:45
 
Auguri per una serena e felice Pasqua...Kemper Boyd
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 16:20
 
 

Chi può scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Ci sono!Messaggio #8 »

Zet e la tessera numero uno

Post n°7 pubblicato il 27 Aprile 2007 da maurizio.massari
 

E’ ormai inevitabile nell’ Italia (e nell’ Europa) del basket associare il nome di Ettore in modo automatico ad Ettore Messina. Beh, c’è una porzione (e neanche tanto piccola) di basketcity, la Bologna che proprio fece le fortune professionali di Messina, in cui a “Ettore” viene associata un’ altra identità: sicuramente non connotata dai riflettori della notorietà ma non per questo meno significativa… Ettore Zuccheri.

Sono nato nel ’66, e credo proprio in quegli anni Ettore dava il meglio di sé sul parquet; quando giocavo e mi vedevo giocatore, attorno all’80, Ettore vinceva gli scudetti in Virtus come vice di Peterson prima e di Driscoll poi. Ho scoperto che era un vulcanico istruttore, a me sconosciuto per quanto vicinissimo geograficamente vent’anni dopo: un giorno, casualmente a Milano in una libreria del centro mi capitò in mano un suo libro di basket. Mi sono commosso, tre anni or sono, quando avevo nella selezione regionale due suoi giocatori: lui ad ogni raduno era puntualmente a bordo campo a segnarsi ogni dettaglio di ciò che si faceva. Mi sono illuminato quando, dopo qualche tempo di assidua frequentazione, lo scorso anno mi disse: “Maurizio, non sempre sono d’accordo su ciò che proponi in campo, ma c’è una cosa che apprezzo in modo profondo del tuo modo di fare pallacanestro: tu vuoi giocatori imprevedibili!” Mi spiazzò. Non avevo mai pensato all’imprevedibilità come ad una categoria tecnica. Io ho sempre creduto che i giocatori dovessero coltivare una loro anima creativa, questo sì. Fortunatamente ho lavorato con grandi campioni che avevano questa risorsa e ne ho tratto determinanti insegnamenti. Con scrupolo e grazie al decisivo incontro con Dario Urzi ho potuto fissare i punti di riferimento metodologici che mi aiutassero a “progettare” percosi di crescita appropriati in tal senso, anche questo era vero. Ma che tutto questo potesse ritrovarsi con tale e sconvolgente smplicità in quella frase, beh, era veramente qualcosa di incredibile.

Quel giorno intimamente ho pensato: “bene, se hai qualche possibilità per migliorarti come istruttore, potrai farlo frequentando Ettore”. Così ho fatto. E per questo non mi sono minimamente sorpreso che Gaetano abbia proposto di insignire l’Ettore sconosciuto della tessera apg numero uno; o che Dan Peterson abbia volutamente affiancato l’Ettore conosciuto all’Ettore sconosciuto parlando ad un recente convegno della figura dell’istruttore di settore giovanile: il primo da istruttore a grande allenatore europeo, il secondo istruttore trent’anni fa e (se possibile in modo ancora più intenso e radicale…) ancora istruttore oggi.

Aspetto Zet su questo blog. Ci scriverà, non ho dubbi. Ma non per esprimere pareri o dare giudizi: scordatevelo. Lui ci racconterà favole. Ci parlerà di basket con una semantica ancestrale: l’attacco al castello, il ragno nella tela ed altre fantastiche storie… Non fermatevi a un’interpretazione letterale, vi prego. Leggete ciò che scriverà in maniera quanto più possibile metasemantica….  capiremo all’essenza cosa voglia dire essere istruttori e perché trovo scontato e naturale che nella neonata apg Zet abbia la tessera numero uno.    

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui: