Creato da appestato.am il 10/06/2007
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Prodi adesso piace al Vaticano?

Post n°35 pubblicato il 20 Agosto 2007 da appestato.am

Prodicalderoli
Adesso, eminenza Bertone, che Lei ha dato ragione a Romano Prodi, e che Prodi si dice d'accordo con Lei, adesso fate pagare l'Ici anche a chi non la pagava legalmente sinora..., cioè alle chiese della Chiesa di Roma (intesa come Italia).

Post scriptum. L'on. Calderoli come al solito ha equivocato, L'eminenza Bertone non ha benedetto «la proposta di sciopero fiscale».
Ha dimostrato che la Chiesa ha cambiato rotta. Finora si era fidata dei pluridivorziati inneggianti all'evasione fiscale. Da Rimini, dal Meeting di CL, ha cominciato ad avere un occhio di riguardo verso quel Prodi che era stato considerato una pecorella smarrita. Ma il Buon Pastore l'ha ritrovata... Sinora aveva avuto la tentazione di lasciarla precipitare nel burrone di montagna verso cui era stata avviata con tante benedizioni.

 
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Passa per CL da Rimini il destino di Prodi?

Post n°34 pubblicato il 18 Agosto 2007 da appestato.am

Prodieccetera Nelle pagine odierne di "Repubblica" di Bologna, Filippo Andreatta confessa tutto il suo sconforto per come stanno procedendo le cose in casa del nascituro Partito Democratico.
«La mia freddezza attuale dopo l'entusiasmo dei mesi precedenti», spiega, nasce dal fatto che Ds e Margherita stanno cercando di mettere ai vertici locali soltanto uomini loro: se ci riusciranno, «quella sarà la cartina di tornasole che il test del rinnovamento è fallito».

Intanto parte a Rimini il Meeting di Comunione e Liberazione, dove (come sempre) si parlerà (anche) di politica. Quest'anno sono attesi Fassino e Bersani.

Piero Fassino il 23 agosto discuterà con Mario Tremonti su «tre cose da fare assieme sul bene comune».

A Rimini, nel Meeting, si tratterà insomma di quei massimi sistemi che reggono il mondo della politica, e che proprio a Rimini hanno trovato applicazione nelle ultime elezioni amministrative, come in una specie di laboratorio privilegiato. Rimini non per nulla è la città che ha "inventato" il Meeting di CL.

Il voto riminese del maggio 2006 ha visto Forza Italia perdere il 52,13% dei suffragi, mentre AN saliva del 16,26.
Ovvero Forza Italia ha lasciato sul cammino 13.207 voti, mentre AN ne ha recuperati  1.422. E gli altri 11.785?
Molti (difficile capire quanti sono stati, dati i cambiamenti nei "simboli" avvenuti tra 2001 e 2006), molti certamente sono finiti a salvare il candidato (rieletto) di Centro-sinistra Alberto Ravaioli.
Il quale avrebbe acceso un cero alla Madonna se fosse riuscito ad andare al ballottaggio. Invece ce l'ha fatta al primo turno...

Il Centro-Destra era senza un candidato storico. Quello improvvisatosi all'ultimo momento, succedeva ad un altro gettatosi nella mischia e poi fermato. Ufficialmente dal cuore (problemi di salute), ma immaginiamo anche dal «portafoglio»: lui gridava troppo forte un «sogno» nuovo che avrebbe rovinato molti affari in corso.
Con la vecchia amministrazione, il Centro-Destra non se l'era passata poi così male. Due assessori dimessi (defenestrati) per la questione del troppo cemento non sono cosa da nulla.

Quindi ben vengano le tavole rotonde del Meeting sulle «cose da fare assieme sul bene comune». Ma ricordiamoci dell'esperimento amministrativo riminese del 2005. Semmai il Meeting riproporrà in sordina qualcosa che storicamente è già accaduto.

Quello che potrebbe accadere a livello nazionale, sarebbe soltanto il sacrificio di Romano Prodi fatto per mano di Fassino e Tremonti, con Veltroni che potrebbe accendere il suo cero «per grazia ricevuta», salendo a palazzo Chigi prima ancora di mettersi seduto a guidare quel Partito Democratico sulle cui sorti una persona perbene come Filippo Andreatta ha segretamente perso ogni speranza ed illusione.

A Rimini finì in giunta un assessore che dichiarò la sua non appartenenza politica: «Non sono mai stata iscritta né vicina ad alcun partito, e più che interrogarmi sul centro-destra o sul centro-sinistra, alla proposta di un impegno in giunta, mi sono chiesta se mi sentivo di tirarmi indietro davanti all’opportunità di operare, da un altro punto di vista rispetto a prima, per le persone e la città».

Ecco che cosa si intende per il «bene comune» di cui tratteranno Fassino e Tremonti. Come si vede a Rimini è già tutto accaduto. Nulla di nuovo sotto il sole, né con il bikini né senza...

La ciliegina sulla torta dell'assessore riminese indifferente alla Destra ed alla Sinistra, fu questa sua frase: «In giunta, sono considerata 'in quota' al mondo cattolico, più che a una coalizione». Se Buttiglione l'ha letta, ha avuto di certo i lucciconi agli occhi per la gioia.


 
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Vittorio Messori e la macina del Vangelo

Post n°33 pubblicato il 12 Agosto 2007 da appestato.am



Messori01g



Forse perché nonostante l'avanzare dell'età sono rimasto ingenuamente legato al principio che se si predica bene non si deve razzolare male, l'intervista apparsa sulla «Stampa» di ieri a Vittorio Messori mi ha lasciato esterrefatto, con un senso di mal di stomaco come si può provare davanti ad una scena orripilante.



Il passaggio più scabroso e meno immaginabile dell'intervista a Messori, per me è stato questo: «È indubbio che nella storia della Chiesa una sessualità disordinata ha potuto convivere agevolmente con la santità. Sono legato al segreto richiesto dai Postulatori, ma potrei fare nomi celebri».



Messori prosegue citando il «fondatore di molte istituzioni caritative in Europa» che, a suo dire, «è stato proclamato Beato nonostante le turbe sessuali che per un istinto incoercibile lo spingevano a compiere atti osceni in luogo pubblico».



Spero che nei prossimi giorni qualche voce autorevole venga a spiegarci che tutto ciò non soltanto non è vero ma è impossibile stante la tanto declamata severità dei processi canonici delle cause di beatificazione.



Riporto un altro passo dell'intervista a Messori: «Queste storie sono il riconoscimento della debolezza umana che fa parte della grandezza del Vangelo. Gesù dice di non essere venuto per i sani, ma per i peccatori. E’ il realismo della Chiesa: c’è chi non si sa fermare davanti agli spaghetti all’amatriciana, chi non sa esimersi dal fare il puttaniere e chi, senza averlo cercato, ha pulsioni omosessuali. E poi su quali basi la giustizia umana santifica l’omosessualità e demonizza la pedofilia? Chi stabilisce la norma e la soglia d’età?».



Mi permetto di ricordare a Messori, illustre scrittore e frequentatore di pontefici con i quali poi scrive libri, che non si tratta soltanto della giustizia umana che «demonizza la pedofilia». C'è anche il Vangelo: «Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina girata da asino al collo e venga gettato in mare» (Mc 9, 42).



Potrebbe dedicare due minuti del suo tempo, Vittorio Messori, a rileggere questo brano, ed a confrontarlo con le parole che ha pronunciato per «La Stampa» con Giacomo Galeazzi?


 
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Una notizia inventata

Post n°32 pubblicato il 10 Agosto 2007 da appestato.am

Biaginiprodi0908












Dalle 17:25 del 9 agosto si legge in rete questa notizia non rispondente al vero, che riportiamo: «Rimini. Compare la foto del presidente del Consiglio Romano Prodi con un ‘Vù cumprà’ su alcuni giornali, dopo che l’assessore alla Polizia Municipale Roberto Biagini si è fatto promotore della campagna antiabusivismo commerciale. Diessini tutti e due, ma questo è sicuramente uno smacco all’impegno dell’assessore, tanto ribadito in questi mesi. [...] Anche se non è dimostrabile che Prodi abbia acquistato merce illegale, Biagini resta di sasso perché invece di chiamare i vigili, si è fatto fotografare sorridente con ’l’amico’. Insomma un brutto colpo per il pioniere delle spiagge senza ‘bancarelle’ abusive, dove tanti italiani comprano senza farsi scrupoli. Ma non lui, il presidente del Consiglio, che condivide con l’assessore l’ideologia politica».

A smentire la notizia è intervento stamani il deputato diessino Giuseppe Chicchi, con un duro articolo sul «Corriere Romagna», in cui non si fa però il nome dell'assessore interessato alla vicenda.

Ampio spazio vi è stato dato dall'edizione bolognese di «Repubblica». Che ne precisa i termini, sotto il titolo «L'assessore 'vede nero' e fa una gaffe».

Il signore africano, Thiam Barra, ritratto con Romano Prodi è un senegalese, lavoratore regolare in Italia. E soprattutto vecchia conoscenza di Romano Prodi con cui si è già incontrato nelle ultime tre estati. Stessa spiaggia, stessa foto.

Nel 2007 di nuovo c'è soltanto la notizia riportata sopra, che però non ha tenuto conto del fatto che l'assessore di Rimini si era precostituito un margine di dubbio: «Ammesso che quello sia un vuccumprà...». L'assessore ha perso la scommessa.


Antonio Montanari

 
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Esclusivo!!!

Post n°31 pubblicato il 31 Luglio 2007 da appestato.am


Ecco la storia della nottata romana dell'onorevole dell'Udc, in tutta la sua trasparenza e verità.

L'on. dell'Udc aveva indetto un incontro di meditazione politica sul tema: «Eccitazione delle masse e pericolosità della candidatura di Veltroni alla guida del Pd».

Vi hanno partecipato due altre persone:
1. un'addetta alle pubbliche relazioni, preventivamente incaricata di indagare sulle opinioni prevalenti al proposito nel corpo delle Guardie svizzere a Roma;
2. una persona di sesso femminile sotto copertura dei servizi segreti per appurare se quanto sostenuto dall'addetta corrispondeva alle informazioni in possesso degli stessi servizi segreti.

Questa terza partecipante ci ha rivelato che cosa è successo di grave nella seduta di lavoro notturno nell'albergo da «dolce vita».

L'on. dell'Udc aveva appena iniziato a leggere un testo in tedesco del suo collega di partito, e ben noto filosofo di professione, in cui si tratta dei fenomeni di estasi provocati in uomini e donne dai discorsi dell'on. Veltroni.

Fu a quel punto che ebbe un mancamento la giovane che aveva svolto indagini sulle opinioni prevalenti nel corpo delle Guardie svizzere circa lo stesso on. Veltroni.

Resta da appurare da parte delle Superiori autorità se il mancamento della giovane sia stato provocato dal testo in tedesco del filosofo-politico, o dal ricordo della visione del corpo delle Guardie svizzere.

 
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