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Comunicato stampa a Perugia

Post n°18 pubblicato il 22 Agosto 2008 da dinaforever

SICUREZZA STRADALE: PERUGIA CITTA' CAMPIONE CON TEST ANTIDROGA DA SETTEMBRE: PERPLESSITA' SULLE MODALITA'

di Andrea Maori, membro della Direzione dell'Associazione Radicale Antiproibizionisti (@R.A.) andreamaori@gmail.com

A settembre partirà una nuova campagna per la sicurezza stradale promossa dal Dipartimento per le Politiche Antidroga –guidato da Carlo Giovanardi - in 4 città campione: Cagliari, Foggia, Verona e Perugia. La sperimentazione prevede un test obbligatorio antidroga per chi chiede la patente o il patentino. Il test sarà obbligatorio nell'ambito della visita medica, per chi chiede di guidare un motorino o il patentino o la patente. Se il test risulterà positivo non sarà concessa la documentazione e se si tratta di minorenne si avviseranno le famiglie. Questa campagna si basa su un'iniziativa europea che scatterà nel 2011 ma che l'Italia mette in campo con tre anni di anticipo per prevenire le stragi su strada.

Fin qui la notizia e verrebbe da dire: finalmente si fanno dei controlli a tappeto e si cerca di prevenire una delle più pericolose cause delle stragi sulle strade. Eppure la campagna presenta alcune perplessità sugli obbiettivi che si vogliono raggiungere in merito ai quali è bene riflettere. Al momento non si conosce come avverranno questi test: se con analisi del sangue, delle urine o dei peli del corpo, ma la differenza è relativa. Infatti prendiamo il caso dell'alcol: questa è la droga che produce più incidenti stradali ma che ha la caratteristica di sparire dal sangue dopo due o tre ore. Oppure prendiamo la cannabis che resta nel sangue circa un mese: è assurdo pensare che se vengono trovate tracce di questa sostanza in una persona che ha fumato uno spinello alcuni giorni fa, si possa dire che è tossicodipendente, tanto meno che sia pericolosa alla guida. Oppure il caso dell'eroina: basta una settimana di astinenza e il consumatore rimane "pulito". Oppure la cocaina le cui tracce rimangono nel sangue tra le 12 e le 24 ore.

Si potrebbe così continuare per altre sostanze, comprese le legalissime benzodiazepine, ansiolitici molto diffuso. In sostanza: quello che potrebbe avvenire è che una persona avveduta potrebbe fare un pò di astinenza, passare l'esame e poi fare quello che vuole. Il test potrebbe avere un senso se svolto periodicamente, ogni quindici giorni, ma diventerebbe una follia, coinvolgere in questo modo milioni di automobilisti.

Ci convincono molto di più esami medici approfonditi, compresi quelli lungo le strade che coinvolgono personale specializzato con un uso massiccio degli etilometri e gli esami dei riflessi nervosi che non vengono obbligatoriamente effettuati e che invece possono rivelarsi come decisivi.


 
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