Creato da: aram9 il 15/09/2007
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Cuccioli

Post n°8 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da aram9
Foto di aram9

Se mi soffermo a pensare all’amore che ho sempre provato per gli animali, non posso fare a meno di pensare alla grandissima pazienza che hanno avuto con me i miei genitori.

Le due cose sono sempre andate di pari passo…il mio amore e la loro pazienza.

Mi sono sempre dedicata con tutta me stessa agli animali che trovavo, o ritenevo fossero in enorme difficoltà, cani, gatti, uccelli…indistintamente…ricordo che una volta sono stata capace di tornare a casa con una rana…un ragazzino l’aveva presa in uno stagno vicino a dove abitavo, la mostrava a tutti, e tutti la toccavano, qualcuno provava ribrezzo, altri ci giocavano facendola saltare per forza…io l’avevo vista ed avevo provato una grande pena nel cuore…mi mettevo in testa che la sua mamma la stava cercando, e lei impaurita cercava la sua mamma, oppure lei stessa aveva dei cuccioli che la stavano aspettando…non ricordo esattamente cosa dissi al ragazzino, ma quella sera la rana era mia…e qui, mio papà fu un grande…la sistemò per la notte nella vaschetta che avevamo nel cortile, e la mattina presto ci recammo tutti e tre allo stagno.

Eravamo contentissimi della nostra azione, almeno io lo ero di sicuro, mio papà forse un po’ meno…lungo il tragitto tornando a casa, lo riempii di domande…“avrà ritrovato la sua mamma?...Tu che dici?...la rana ritrova la sua casa vero?” …lui mi rincuorava rispondendomi che gli animali sono guidati dal sesto senso, sono capaci di grandi imprese e mi raccontava di cani che avevano fatto km e km per tornare dai loro padroni, superando mille ostacoli.

Ripensandoci, mi rendo conto di essere stata tremenda…era più forte di me, se trovavo un cucciolo o soltanto incrociavo il suo sguardo, me lo dovevo portare a casa…ormai avevo affinato la tecnica…adottavo l’atteggiamento classico dei bambini quando devono darti una notizia terribile, quelle da doccia fredda per intenderci…entravo in casa con andatura leggermente dinoccolata, testa bassa e naso rivolto al pavimento, ma occhi che guardavano attraverso la frangia…poi…mi appoggiavo allo stipite della cucina con le mani dietro la schiena…sarei rimasta lì per ore, non avrei mai avuto il coraggio di aprire il discorso…ma lo sapevo…di lì a poco i miei genitori avrebbero detto qualcosa.

Scrutavo i loro movimenti…e solo oggi riesco a comprenderli.

Iniziavano a lanciarsi degli sguardi lunghissimi…tra di loro, rivolti a me, poi di nuovo tra loro…mia mamma di spalle cercando di non farsi vedere, faceva gesti con le mani a mio padre…mio papà invece sospirava a lungo, si faceva coraggio e prendeva in mano la situazione...”Mara, tesoro…che problema hai?...qualsiasi cosa sia successa, si può risolvere…c’è un rimedio a tutto…soltanto alla morte non possiamo rimediare”.

Parlare per me era difficilissimo, così come trattenere le lacrime, perché la paura che mi dicessero di no, prendeva il sopravvento.

Quanto erano vere le parole di mio papà…si trovava sempre una soluzione… alcuni dei miei cuccioli li abbiamo tenuti, altri svezzati o curati e sistemati presso amici, altri purtroppo non siamo riusciti a salvarli.

Non ho mai trattato i cuccioli come dei giocattoli…i miei genitori hanno sempre preteso che rispettassi prima di tutto le loro esigenze…era la “condicio sine qua non” per poterli tenere...nutrirli e curarli secondo quanto dettato dal veterinario, niente passeggiate con loro in braccio se erano troppo piccoli da non poterlo fare, pulire i loro giacigli...l’unica cosa che loro avrebbero fatto, era accudirli se ne avessero avuto bisogno mentre ero a scuola, per il resto era tutto un mio ònere.

Ho sempre avuto al mio fianco almeno un cane, non potrei farne a meno … Diana, Laira, Furia, Luna, Yatra, Bianchina, Nanà e adesso…Coccò, Yuma, Yeva, Gea e Teo.

Ho spazio e ne posso tenere più di uno…devo dire che comporta un gran dispendio di energie e molti sacrifici…ma l’amore incondizionato che sanno darti, non ha limiti...loro sono fatti così.

 
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