ARCHEOASTRONOMIA
Studi e ricerche di archeoastronomia di Piero Barale
BENVENUTI NEL CIELO DELLA PREISTORIA
L’uomo "erectus" fu il primo ad osservare la volta celeste?
L’uomo "sapiens" si era già reso conto dell’importanza del Sole e della Luna, dei luminari del giorno e della notte?
La complessa macchina del cielo era un' "entità" impalpabile ma reale, una sorta di "Lanterna Magica" che attirava l’attenzione di tutti i popoli fin dai tempi più remoti.
Nonostante la "Scienza Astronomica" non fosse ancora nata, l’osservazione della volta celeste che presso alcune culture raggiunse dei livelli sorprendenti, veniva riprodotta al "suolo" in determinate situazioni tramite particolari strutture megalitiche oppure attraverso semplici - ma non meno significative - immagini istoriate sulla pietra.
L’interesse che le società pre-protostoriche coltivavano per l’astronomia "sferica" viene oggi testimoniato dalla moderna "Archeoastronomia", disciplina che studia le conoscenze astronomiche di questi popoli altrimenti detti "primitivi".
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Bric Lombatera - Una piattaforma di osservazione
Post n°61 pubblicato il 22 Novembre 2007 da p.barale
E’ assai verosimile che il plateau di Bric Lombatera (m 1389) venne scelto, per chiari motivi di visibilità, come "mira fondamentale" di un vasto complesso esteso per circa una ventina di chilometri che dalla bassa valle Po si spinge sino ai piedi del Monviso. La piattaforma posta sul plateau pare essere il fulcro di un’area particolare racchiusa da tre recinti concentrici costituiti da pietre fitte, poste ancora in parte verticalmente sul terreno, ed impilate (Kerb-?). Il primo circolo, che si trova a pochi metri dalla piattaforma, descrive un percorso ellittico. Il secondo è disposto a 12-15 metri dal centro, e si tratta di un allineamento sistemato a ferro di cavallo (cove -?-) aperto sul versante Nord. Il terzo è un anello circolare del raggio di m 20 ed è all’incirca concentrico al precedente e racchiude nella totalità tutto il complesso. Facendo uso di ortostati e pali di collimazione, il cui punto estremo (terminatore) era costituito sull’orizzonte del luogo di osservazione dai profili dei rilievi naturali, colline, monti, passi, selle ecc., si potevano materializzare direzioni astronomicamente significative. La particolare posizione dei traguardi, ha posto in evidenza ben 14 allineamenti alquanto credibili soprattutto perché molto coerenti tra loro. Quindi gli utenti di questa potenziale "piattaforma di osservazione", potevano dunque stabilire con notevole precisione il ciclo stagionale e i riti ad esso relativi. |
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