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Quando la primavera, tra le stagioni, è «la più crudele». Il caos nordafricano come “urgenza costituzionale”

Post n°317 pubblicato il 07 Settembre 2015 da iusprecari
 
Foto di iusprecari

Il fenomeno della“riespansione islamica” è destinato a interessare, con crescente intensità,anche la comunità dei giuristi, dopo avere interessato, specialmente a partiredagli attentati dell’11 settembre 2001, i sociologi, gli storici e ipolitologi. Quella riespansione costituisce, innanzitutto, un fenomenodemografico: secondo un rapporto del Pew Research Center (www.pewforum.org/2015/04/02/religious-projections2010-2050), il numero delle persone che si autodefiniscono “musulmani”, neiprossimi 35 anni, crescerà a un tasso del 73%. L’Islam, dunque, anche pereffetto dell’ingrossamento e della moltiplicazione dei flussimigratori, sembrerebbe destinato a diventare la prima religione in diversemetropoli occidentali. Le ricadute culturali di questo processo demograficorisultano ovvie agli occhi di chi abbia una minima conoscenza della storiaislamica o abbia esperienze di rapporti istituzionali con le comunitàmusulmane. Siamo di fronte non solo a una religione, ma a una civiltà, dotatadi una propria filosofia di organizzazione dello spazio pubblico e di unacostitutiva vis espansiva (v., ad esempio, A. Cilardo, Il dirittoislamico e il sistema giuridico italiano, Napoli, ESI, Napoli 2002 e S. Ferrari[a cura di], Musulmani in Italia, Bologna, Il Mulino, Bologna, 2000: duetesti di cui ci permettiamo di auspicare una rapida rimessa in circolazione).Si può discutere finché si vuole sul fatto che “Islam” e “Occidente” siano dueconcetti molto astratti, con i quali si fa riferimento a realtà politiche eculturali estremamente complesse e variegate. Fatto sta che una parte nontrascurabile della popolazione mondiale crede a questo dualismo e, senzacurarsi eccessivamente del fatto che città come Vienna o Varsavia siano a estdi Nouakchott o Algeri, utilizza l’espressione “Occidente” per indicare, nelsuo complesso, la civiltà euro-americana, spesso in una chiave critica. Certamente,ci sono molti autorevoli intellettuali di origine musulmana che si battono peril superamento di quel dualismo e per una secolarizzazione del mondo islamico.Ma in genere queste battaglie riscuotono successo tra quanti già si sianocollocati fuori di quella visione dualistica del mondo e della storia, mentrela stragrande maggioranza dei musulmani si pone in una chiave agonistica – e inqualche caso antagonistica e persino conflittuale – rispetto ai valori e alleistituzioni del mondo occidentale. Non è un fenomeno nuovo. Di nuovo, rispettoal passato, oltre al citato dato demografico, c’è laparticolare criticità della geopolitica occidentale, segnatadall’esigenza di un ripensamento dell’ordine globale in una chiave“post-vestfaliana”, con un’articolazione di tipo regionale e un sistema di pesie contrappesi distribuiti non più solo tra gli stati o i sistemi interstatuali,ma anche tra culture, popoli, comunità, etnie e religioni, come ci pare abbia,di recente, ampiamente dimostrato Henry Kissinger (World Order: Reflections onthe Character of Nations and the Course of History, New York, The PenguinPress, 2014). A fronte di questa criticità, si riscontra, nel mondo islamico, ein particolare tra i giovani dell’Islam d’Occidente, una crescente rivalutazionedel paradigma comunitario islamico. In particolare, le nuove generazioniavvertono in maniera sempre più debole il legame con le tradizioni nazionalidei padri e dei nonni e tendono a identificarsi con la ’umma globale,in una prospettiva trans e post-statuale (P. Mandaville, TransnationalMuslim Politics. Reimaigining the umma, London & New York, Routlege,2001). In questo milieu, si diffonde e rafforza la convinzione, anche con ilsupporto di studi e ricerche di indiscutibile valore scientifico, che i modellipolitici europei e americani siano irrimediabilmente in crisi, non solo perchépoveri o del tutto privi di fondamenti etici, ma anche perché non più in gradodi garantire giustizia sociale e rappresentatività democratica... (segue  LEGGI TUTTO

 
 
 
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