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« Già 300 i morti sul lavo...Sel, sfidare Renzi sul s... »

Sindacati sulle barricate: nessun taglio alle pensioni

Post n°63 pubblicato il 22 Agosto 2014 da ilribelle2012

 La Cgil minaccia lo sciopero se il governo introdurrà un prelievo sui vitalizi Angeletti (Uil): «Faremo di tutto per impedirlo». E tra i partiti cresce il fronte del no

Redazione - Gio, 21/08/2014 - 07:00 commenta«L a nostra pazienza è al limite, siamo pronti alla mobilitazione». La tregua è finita. I sindacati scendono sul piede di guerra e alzano il muro di fronte a qualsiasi ipotesi di intervento governativo sulle pensioni. Dopo l'avvertimento di Raffaele Bonanni - «Renzi non tocchi le pensioni, piuttosto intervenga sulle municipalizzate mangiasoldi» - arrivano le stoccate di Cgil e Uil. È il sindacato guidato da Susanna Camusso ad alzare maggiormente la voce, attraverso la sezione dedicata ai pensionati, la Spi Cgil, che con il segretario generale Carla Cantone arriva fino a minacciare lo sciopero.

«È il momento di lasciare in pace i pensionati, che hanno perso il 30% del potere d'acquisto negli ultimi 15 anni, grazie alle manovre dei vari governi» dice la Cantone. «Non sono d'accordo a intervenire sulle retributive», sottolinea. In caso contrario, aggiunge, «ci mobiliteremo, la pazienza è finita». Ci va giù pesante anche il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. «Intervenire sulle pensioni da un punto di vista politico sarebbe un gesto di disperazione», il segno «di un governo giunto al capolinea» dice Angeletti. «Non sapendo come trovare i soldi in maniera più lecita, ovvero tagliando gli sprechi, riducono le pensioni», spiega. E avverte: «Faremo di tutto per impedirlo».

Che siano o meno avvisaglie del classico «autunno caldo» di rivolta sindacale è da verificare. Molto dipenderà dalla partita incrociata tra il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici per altri due anni (misura che vale intorno ai 4 miliardi per il governo che va a caccia di complessivi 20 miliardi) e il possibile prelievo sulle pensioni. La richiesta avanzata dalla Triplice è quella di «una smentita da parte di Renzi e Madia» sul blocco delle buste paga degli statali perché «continuare a pensare che si possa eternamente intervenire sul salario dei dipendenti pubblici e sul loro diritto al rinnovo del contratto è un errore madornale; una ricetta, non solo improponibile sotto il profilo della giustizia sociale, ma anche inutile per il governo dei conti pubblici».

Sul fronte della politica, da dentro il Pd Cesare Damiano continua la sua azione di disturbo e di opposizione a ogni ipotesi di contributo di solidarietà sulle pensioni. «Noi stiamo tranquilli solo se fino a 5mila euro netti mensili, sommando pensioni e vitalizi, non si prevede alcun prelievo. Fermo restando che, al di sopra di quella soglia, un contributo di solidarietà già esiste. Mettere in allarme 15 milioni di pensionati che hanno soltanto la colpa di essere andati in pensione con il retributivo è semplicemente una follia».

Dentro la maggioranza Maurizio Sacconi per Ncd liquida la vicenda come «un infortunio di mezza estate». Duro Renato Brunetta. «Giù le mani dalle pensioni. Per noi è una follia solo parlarne soprattutto perché provoca incertezza. Basta ipocrisia, è inaccettabile». Il capogruppo leghista Massimiliano Fedriga denuncia «l'attacco al ceto medio». Infine Giorgia Meloni: «Vergogna Renzi. Il Pd ha votato contro la nostra proposta di revoca delle pensioni da 90.000 euro al mese e ora vuole tagliare quelle da 1.800. Renzi si dimostra debole con i forti e forte con i deboli. Ha difeso le pensioni d'oro e ora vuole tagliare quelle medio basse. Ma che sinistra siete?».

 

 
 
 
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Un blog di: ilribelle2012
Data di creazione: 28/07/2012
 
 

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