Post n°21 pubblicato il 04 Aprile 2008 da green_summer
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Post n°20 pubblicato il 12 Marzo 2008 da green_summer
I primi approcci con l'altro sesso ammettiamolo, sono già di per se un oscuro mistero che ci attanaglia le menti in quegli anni in cui non siamo più bambini da poter giocare al dottore e l'infermiera senza suscitare malizia ma nemmeno abbastanza grandi da utilizzare quella malizia per sedurre l'ignaro compagno di classe che è ancora intento a scambrasi i doppioni delle figurine dei calciatori. Io in particolare ero un vero disastro. Se un ragazzino mi piaceva, lui non mi vedeva nemmeno. Se invece ero io ad interessare a qualcuno, beh..allora prima che mi accorgessi di qualcosa il malcapitato doveva comprarsi la prima pagina di almeno 3 quotidiani a tiratura nazionale e farci stampare a caratteri cubitali una dichiarazione d'amore con tanto di nome, cognome e codice fiscale (miei, che altrimenti avrei pensato ad un caso di omonimia). E fu così che il mio povero compagno di classe delle elementari, che chiameremo P. per salvaguardare la privacy (ed evitarmi denunce per diffamazione), passò un intero anno a cercare di farmi capire che gli piacevo senza che il pensiero sfiorasse minimamente la mia mente di fanciulla innocente. Anzi, mi misi pure a fare da intermediaria per la mia amica A., che a lei il povero P. piaceva e pure parecchio, così lei mi scriveva bigliettini che io gli dovevo passare...e il poveraccio ogni volta che gli strattonavo il grembiule per passargli la missiva aveva un tuffo al cuore e raccoglieva il foglio di quaderno strappato con mano tremante sperando che io mi fossi decisa a rispondere ai suoi sguardi traboccanti d'ammmore. Macchè.. e il bello che ho cercato in tutti i modi di convincerlo a "fidanzarsi" (eh si perchè all'epoca ci si fidanzava eh..) con A. e non mi capacitavo della sua ritrosia nè mi spiegavo perchè arrossiva ogni volta che lo prendevo di petto sull'argomento. Finalmente un giorno però ho capito tutto, ad una festa di carnevale il povero P. vestito da cinese mi ha invitato a ballare e nonostante non fosse il mio compleanno mi ha regalato un pupazzo bellissimo, un cane a poix a metà tra pluto e la pimpa. meraviglioso. Tutto questo per dire cosa? Ah si! Altro che trilogy, una PIMPA è per sempre!! P.S. spero che al povero P. il futuro abbia riservato in seguito conquiste più facili, dal canto mio..non sono cambiata molto!!! |
Post n°19 pubblicato il 11 Marzo 2008 da green_summer
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Post n°18 pubblicato il 03 Marzo 2008 da green_summer
Parigi, rue de Grenelle numero 7. Un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maitres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée
Un libro veramente gradevole, un libro su quello che "sembra" e quello che "è", regala sorrisi e fa riflettere. La chiave del libro è nella frase che svela il significato del titolo:" "Madame Michel ha l'eleganza del riccio – scrive Paloma, – fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti". da leggere e rileggere. |
Post n°17 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da green_summer
Il grande segreto di tutte le donne rispetto ai bagni ? che da bambina tua mamma ti portava in bagno, puliva la tavolozza, ne ricopriva il perimetro con la carta igienica e poi ti spiegava: "MAI, MAI appoggiarsi sul gabinetto!" e poi ti mostrava "la posizione" che consiste nel bilanciarsi sulla tazza facendo come per sedersi ma senza che il corpo venga a contatto con la tavolozza. |
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