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Post n°83 pubblicato il 12 Giugno 2006 da arielasterisco
Onorevole Presidente del Consiglio, il manifesto tiene poco alle forme, ma quando il non rispetto delle forme diventa insulso qualcosa si è pure obbligati a dire. Veniamo ai fatti. Il nuovo governo italiano (ma anche il passato governo l'aveva detto) ha notificato la sua decisione di ritirare dall'Iraq il nostro contingente militare entro l'autunno, senza neppure una data precisa. Di fronte a questa comunicazione il capo del Pentagono, Donald Rumsfeld, invece di ringraziare per la presenza, per i soldi spesi e per i cittadini italiani in abito militare uccisi, ha dichiarato che «il ritiro dell'Italia dall'Iraq non avrà un impatto significato sullo sforzo della coalizione». Come a dire la vostra presenza militare è stata irrilevante e addirittura superflua; potete anche andarvene tanto non avete contato nulla. I morti, le cerimonie solenni per i funerali, il dolore dei familiari tutta paccottiglia, tutta retorica senza sostanza. Onorevole PresidenteRomanoProdi, non è la prima volta nella storia che l'Italia viene disprezzata dai suoi alleati più forti, ma una risposta, una messa a punto, almeno la precisazione che la nostra presenza pur non significativa ci è costataunpo' di perditeumanesarebbe necessaria. Il rispettabile ministro della difesa onorevole Parisi non può ridurre (e lui è anche sardo) l'insulto a un normale e banale dissidio familiare. Vale ricordare che il signor Rumsfeld non ha osato fare un discorso simile al presidente Zapatero quando in quattro e quattrotto decise il ritiro del contingente spagnolo? Signor Presidente faccia l'ipotesi che il signor Rumfsfeld avesse fatto un discorso simile alla Francia. Il presidente Chirac non credo che sarebbe rimasto a bocca chiusa e - vale aggiungere -, non a caso, la Francianon ha mandato militari «superflui» in Iraq. Signor Presidente le sinistre italiane possono anche essere folcloristiche (la sua smentita è poco convincente), ma di questo passo è la repubblica italiana che diventa folcloristica. Ci faccia un pensiero anche il presidente della Repubblica, al quale vale ricordare che in Iraq c'è stata una guerra tra stati e ora una guerra civile di difficile soluzione: quella italiana è stata ed è una presenza militare nel pieno di una guerra, ma come ci ha spiegato Rumsfeld del tutto irrilevante, inutile. Quindi che ci stiamo a fare? Visto che siamo giudicati inutili andiamocene subito. Valentino Parlato |
Post n°81 pubblicato il 08 Giugno 2006 da arielasterisco
Non si ha piú il coraggio di apparire quali si è, e in questo stato di costrizione incessante gli uomini, che formano il gregge chiamato società, faranno tutti, posti nelle medesime circostanze, le medesime cose, a meno che motivi piú forti non li orientino diversamente. Non si saprà quindi mai bene con chi si ha a che fare... |
I DS DI CAMPI BISENZIO esprimono solidarietà al Sindaco, alla Giunta e ai Consiglieri della Maggioranza sottoposti ad un vergognoso ed ingiustificato attacco durante i lavori del Consiglio Comunale aperto al contributo dei cittadini in materia di rifiuti. Alcune decine di facinorosi, istigati da dirigenti ben identificabili dei cosiddetti "Comitati contro l'Inceneritore" e da esponenti di rilievo di rifondazione comunista, hanno dato vita ad una indecorosa gazzarra con cori da stadio, lancio di monetine e di carta igienica nei confronti dei Consiglieri di Maggioranza, con il chiaro scopo di ostacolare il libero esercizio della democrazia che si esprime attraverso il confronto tra i rappresentanti delle forze politiche democraticamente eletti. Solo a notte inoltrata il Consiglio Comunale ha potuto votare la mozione che approva la proposta del Sindaco e della giunta relativa alla realizzazione dell'impianto di termovalorizzazione nella piana. NON CI FAREMO ZITTIRE ! |
Anche oggi piangiamo un'altra vittima italiana uccisa nel teatro di guerra iracheno. Mentre ci uniamo al dolore dei familiari del nostro militare, dobbiamo prendere sul serio l'impegno assunto con gli elettori di far rientrare subito le nostre truppe dall'Iraq. La strategia del "ritiro con lentezza" infatti la meno efficace e la più irresponsabile, perchè espone le nostre truppe a ritorsioni ed attacchi tesi anche a far cambiare idea al governo italiano. Accelerare il rientro del nostro contingente è il solo modo di garantire le condizioni di sicurezza in una realtà dove l'occupazione militare straniera sta facendo sprofondare, giorno dopo giorno, l'intero Iraq in una sanguinosa guerra civile. Alfio Nicotra |
"Quanto meno mangi, bevi, compri libri, vai a teatro, al ballo e all'osteria, quanto meno pensi, ami, fai teorie, canti, dipingi, verseggi, ecc., tanto più risparmi, tanto più grande diventa il tuo tesoro, il tuo capitale. Quanto meno tu sei , quanto meno realizzi la tua vita, tanto più hai; quanto più grande è la tua vita alienata, tanto più accumuli del tuo essere estraniato." |
Sergio Chiamparino ha subito messo mano alla questione più scottante: la linea ad alta velocità Torino-Lyon. Si dice che al più presto sarà convocato il tavolo politico. Un sollecitamento al governo Prodi a prendere al più presto una decisione. Tenendo conto della contrarietà della popolazione della val Susa, appoggiata da partiti di governo, Prc, Verdi e Comunisti italiani. Rifondazione ieri ha convocato una conferenza stampa per «smascherare» le tante bugie della relazione presentata dalla commissaria Ue ai trasporti Loyola De Palacio, come indipendente e quindi utile base per consentire alla Ue di decidere di trasferire i pochi fondi disponibili al progetto Torino-Lyon, fortemente voluto anche dalla presidente della regione Mercedes Bresso oltre che dal sindaco Chiamparino. Vittorio Agnoletto, eurodeputato del Prc, chiederà le dimissioni della De Palacio e che lo stesso partito presenterà un esposto in procura per chiedere che venga accertato il ruolo dell'Arpa nella redazione di quella relazione. Lo studio era stato affidato a una società danese che però,come hanno potuto constatare i consiglieri regionali di Rifondazione una volta ottenuti dall'Arpa tutti i documenti, ha allegato soltanto rapporti di Ltf, cioè della società che l'alta velocità dovrebbe realizzarla. «Poco indipendente - ironizza Agnoletto - visto che ovviamente cerca di portare acqua al suo mulino». A colpire i consiglieri regionali è stato soprattutto il ruolo dell'Arpa, che ha ammesso di aver effettuato sul sito di Mompantero centinaia di carotaggi ma di averne poi selezionati soltanto quattro per le sue analisi. «Quattro carote - dice Agnoletto - scelte dal tecnico dell'Arpa a vista,noninmodocasuale e quindi scientificamente poco attendibili come campione». Per Agnoletto la regione «deve indagare su come lavora l'Arpa». Alla conferenza stampa ha partecipato anche il tecnico dell'Arpa che ha selezionato le carote, che ha ammesso che forse il verbale di rilevamento era stato effettivamente redatto in manieraun po' affrettata. Alla regione invece il Prc chiede di verificare sull'operato dell'Arpa ma anche di rivedere la sua posizione apparentemente intransigente sulla Tav (si fa e basta) alla luce della nuova situazione. |
Post n°74 pubblicato il 01 Giugno 2006 da arielasterisco
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Con il 53% dei voti il Governatore uscente della Regione Salvatore Cuffaro ha sconfitto Rita Borsellino, che ha totalizzato il 42% dei voti, riconfermandosi alla guida della Sicilia. |
Nell' anno 2006 d.C. possiamo fare gelati alla fragola senza la fragola ma niente è possibile senza l' energia che mette in moto gli ingranaggi della Ginori, illumina "I Gigli" e scatena guerre preventive. Talvolta la possiamo usare per trasformare vaghe idee di giustizia e di libertà in progetti politici concreti nella consapevolezza che il prezzo di una risorsa finita è determinato dalla sua scarsità in nome della legge naturale del mercato petrolifero le cui riserve, agonizzanti, hanno premuto il timer... tic-tac tic-tac tic-tac... Politiche di efficienza energetica, nel senso di riuscire a produrre la stessa quantità di energia con minori quantità di fonti energetiche, sono prioritarie, urgenti e possibili ad ogni livello istituzionale, anche comunale. Rifondazione ha proposto da sempre di attivare programmi di investimento strategici aventi come oggetto la sostituzione progressiva di tutte le reti semaforiche e la risistemazione di tutti gli impianti di illuminazione pubblica attraverso l' impiego di nuove tecnologie a risparmio energetico e quindi economico e finanziario. E da sempre la proposta è stata respinta. Peccato. Dicesi infatti "investimento illuminato" perché capace di accumulare ricchezza: garantirebbe al Comune un ritorno economico di migliaia di euro l' anno, pari ai soldi che la destra ha tagliato in questi anni. E se tutto ciò fosse moltiplicato per ottomila comuni italiani? L' Italia resterebbe una repubblica fondata sull' energia delle sette sorelle ma avrebbe mezza finanziaria in più ogni anno dalla quale attingere miliardi di euro da destinare ad altri settori, cioè saremmo tutti un po' più ricchi. I limiti di emissioni fissati dal trattato di Kyoto sarebbero rispettati. I nostri neolaureati smetterebbero di emigrare per colpa del petrolio Moratti e una raffica d' aria pulita animerebbe le bandiere della pace. Le nostre strade sarebbero illuminate dalla luce di nuove idee. Nell' anno 2006 d.C. possiamo fare gelati alla fragola senza la fragola ma i veri idealisti sono coloro che continuano a credere che un sistema energetico fondato sui fossili possa durare all' infinito... ...tic-tac tic-tac tic-tac... Alessandro Corrieri Rifondazione Comunista - Sinistra Europea www.rifondazionesesto.org |
Post n°71 pubblicato il 26 Maggio 2006 da arielasterisco
Antonio Tabucchi è uno scrittore arrabbiato, quasi esasperato. Le pagine che scrive sul concetto di impegno possono far pensare di trovarci di fronte a uno scrittore engagé, sul modello di Sartre. Del resto, l'argomento è di attualità: il degrado della situazione politica italiana e della sua dimensione etica. Siamo di fronte alla vera incazzatura. Un gioco dell'oca, per allineare i suoi pezzi di scrittura polemica e proporre ai suoi lettori percorsi differenziati, alla fine viene travolto e unificato in un solo tragitto, «allo stesso punto»: un desolante, inaccettabile quadro della degenerazione della nostra società politica, giornalistica, culturale, letteraria. Non solo Silvio Berlusconi, i suoi comportamenti e i suoi discorsi da commediante all'italiana, con tanto di grottesco seguito di servitori e cortigiani; non solo contro quella sagoma ben arrotondata, e intrisa di furbizia e cinismo, di Giuliano Ferrara. Il vero bersaglio, quello che lo fa arrabbiare di più a misura del fatto che da lui si sarebbe aspettato un comportamento diverso, è l'ex presidente della repubblica Ciampi, amato da quasi tutti gli italiani, e al quale rimprovera di non avere avuto coraggio, nerbo, capacità di reagire, di opporsi al torbido clima dominante. È giustificata - ci si può domandare - la furia di Tabucchi? Di fronte al panorama offerto dalla società e dalla cultura italiana, non si possa avere se non piena comprensione per le posizioni di Tabucchi. E' in sintonia con una posizione storica, quella dell'intellettuale italiano che spiega il suo paese agli stranieri e al tempo stesso si sente invaso da un sentimento impastato di orgoglio e di vergogna; ai quali si aggiunge un po' di invidia quando guarda alla Spagna, che uscita da anni di arretratezza, da una guerra civile e da una feroce dittatura, è riuscita a rinnovare ampiamente l'aria. Comprensibile che la stampa italiana non abbia quasi parlato di questo libro, o che ne abbia parlato sottovoce. Le notizie dal buio, infatti, è difficile che vengano percepite da chi quel buio lo sta attraversando. |
Post n°69 pubblicato il 22 Maggio 2006 da arielasterisco
La Richard Ginori di Sesto Fiorentino è una delle più antiche industrie |
Post n°68 pubblicato il 18 Maggio 2006 da arielasterisco
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25 ministri, 8 senza portafoglio: Vannino Chiti, Luigi Nicolais, Linda Lanzillotta, Emma Bonino, Giulio Santagata, Barbara Pollastrini, Giovanna Melandri e Rosy Bindi. (Agr) Affari esteri Massimo D'Alema (vicepresidente). Beni culturali: Francesco Rutelli (vicepresidente). Interno: Giuliano Amato. Giustizia Clemente Mastella; Difesa Arturo Parisi. Economia e finanze Tommaso Padoa Schioppa. Sviluppo economico: Pierluigi Bersani. Infrastrutture: Antonio Di Pietro. Trasporti: Alessandro Bianchi. Politiche agricole: Paolo De Castro. Lavoro: Cesare Damiano. Comunicazioni: Paolo Gentiloni. Salute: Livia Turco. Istruzione: Giuseppe Fioroni. Universita': Fabio Mussi. Solidarieta' sociale: Paolo Ferrero. Ambiente: Alfonso Pecorario Scanio. |
Non ho votato Rifondazione perché Fausto Bertinotti diventasse presidente della Camera. E' un suo diritto, l'elettore delega, ma può sperare. E io non lo speravo nei panni di speaker della discussione parlamentare, ché altro non potrà fare: anche le sortite pubbliche dovranno essere contenute. Lo speravo come sollecitatore continuo del governo e nel governo di una scelta, per quanto mediata, esplicitamente di sinistra. Bertinotti dice di ispirarsi a Pietro Ingrao. Ma Ingrao fu spedito alla presidenza della Camera perché dava fastidio a Botteghe Oscure, promoveatur ut amoveatur. La Cdl è in perfetta malafede quando si agita perché il più radicale dei leader di sinistra si contenta di discutere e governare l'agenda dei lavori a Montecitorio. Ed è ancora più strano che tanti di Rc si sentano da questa nomina sdoganati. Ma da che? E da chi? Non mi impressiona tanto il metodo. Se tutto il problema si riduceva agli equilibri nell'Unione - a me questo a te quello - cinque persone dovevano riunirsi, parlarsi, sbrigarsela tra loro e riaffacciarsi uniti, senza lettere di Fassino, silenzi di Prodi, ritiri di D'Alema, incursioni di Cossiga e Andreotti. Mi impressiona che dal 10 aprile siamo costretti soltanto a questo spettacolo. Se la Cdl ci sguazza, è che gliene è stato offerto il destro. Se ha da essere un mercato, tenetelo fra voi, viene da dire. Anche se colpisce che per la presidenza della Repubblica nessuno del ceto politico sembra pensare a una personalità che non faccia parte del giro più prossimo: non a un Gustavo Zagrebelski, non a una Tullia Zevi, non a uno Stefano Rodotà, non a una Tina Anselmi - i primi che mi vengono in mente fra coloro che esistono non soltanto per virtù di qualche segreteria. Il tutto sarebbe fastidioso ma meno grave se non nascondesse un generale scansarsi dal guardare in faccia lo strappo avvenuto fra centrosinistra e paese, che le primarie avevano occultato. Sembra che nessuno se ne accorga e ne tenga conto. Neanche nell'imminenza delle amministrative e del referendum sulla Costituzione che, se dovesse fallire, sarebbe la peggiore sconfitta, e per decenni: se lo si tiene basso, chi indurrà l'elettore, già malmostoso, a infilarsi per la terza volta in meno di tre mesi in una cabina elettorale? Se è vero, come credo, che a mettere assieme le molte anime del centrosinistra è stata l'urgenza di finirla con un degrado della democrazia come in Italia dopo il fascismo non s'era mai visto, questa dovrebbe essere la preoccupazione principale. Il degrado non è una parentesi, dilaga, allaga, fa marcire. Prodi e Scalfari si danno più pensiero dei conti pubblici: ma neanche questi sono una questione contabile. E' una questione pesantemente politica, l'elettorato poco ne sa e molto teme dai diktat del Fmi e di Almunia. Chi è meno abbiente teme come la peste le «riforme strutturali» cui il nuovo governo è pressato ancora prima di formarsi, salvo la scelta prodiana di Padoa Schioppa. Sa solo che finora esse hanno significato tagli alle pensioni, riduzione della spesa pubblica per scuola e sanità, stretta del potere d'acquisto. Potrebbe non esser così? Forse. Ma lo si spieghi e in chiaro. Non si dimentichi che dopo i famosi sacrifici per entrare nell'euro doveva venire una fase più confortevole che non arrivò mai, mentre i poveri sono diventati più poveri, i ricchi più ricchi, i precari più precari. E passiamo sulle molte altre divisioni trasversali sulle quali il centrosinistra si ostina a tacere: dalla laicità alle questioni che ormai la tecnologia propone sul corpo, delle donne e non solo, sulle quali ha da finire la bufala della «libertà di coscienza», premurosamente avanzata dopo un inchino di passaggio alle virtù della buona religione. Certo nulla sarà facile. Per questo ci si aspettava un impegno prioritario, senza tracheggiamenti, della coalizione passata per miracolo o almeno dalla sua sinistra. Sembra sfuggire a tutti in quale confusione di idee, interessi, incertezze e paure il paese è aggrovigliato. E questo fa più paura delle convulsioni del Cavaliere. |
Verso mezzanotte, mentre i partecipanti al Social Forum ateniese cantano classici come Bella ciao e El pueblo unido tracannando birra, un gruppo di «operatori ecologici» asiatici inizia a gettare in enormi sacchi neri la massa di rifiuti sparsi su centinaia di tavoli, sedie, stand, per terra nel grande spazio centrale, sotto gli striscioni antimperialisti «schiacciare Usa ed Europa». |
“ Umberto, rimembri ancora |
Post n°60 pubblicato il 28 Aprile 2006 da arielasterisco
Quest'anno Viktor Yushenko si è dato parecchio da fare intorno alla questione di Cernobyl, con raffiche di interventi, presenze e discorsi: un modo per rivitalizzare, un prestigio parecchio compromesso nell'ultimo anno, nonché per far passare almeno provvisoriamente in secondo piano il fatto che proprio lui e il suo partito stanno da un mese esatto (dalle elezioni politiche del 26 marzo) traccheggiando in modo scandaloso senza decidersi a dare al paese un governo, alleandosi con l'uno o con l'altro dei due schieramenti alternativi emersi vincitori dal voto popolare. Mentre una delegazione di Legambiente manifestava davanti al palazzo del governo a Kiev chiedendo la chiusura definitiva della centrale (i cui reattori, pur disattivati, non sono stati ancora decommissionati e spenti), Yushenko volava in elicottero alla centrale stessa per dichiarare che l'energia nucleare nel mondo «è la più sicura» e promettere nuovi progetti; e il viceministro per le emergenze e per la protezione della popolazione dalle conseguenze di Cernobyl (si chiama proprio così il ministero) Volodymyr Kholosha annunciava in Parlamento che per la zona di Cernobyl «è ora di passare alla fase della ricostruzione e dello sviluppo». Si sa benissimo che Yushenko, per dire, è favorevole all'idea di realizzare proprio nel sito della centrale distrutta un grande deposito per lo stoccaggio delle scorie radioattive (peraltro già da parecchio tempo centinaia di tonnellate all'anno di scorie in forma liquida - acqua di lavaggio delle polveri contenute nel sarcofago - vengono in qualche modo stoccate sul posto); il governo da parte sua sta coltivando con entusiasmo l'idea di portare la «quota nucleare» della produzione complessiva di energia del paese con la costruzione di 11 nuovi reattori (due sono effettivamente già in costruzione, per altri nove c'è il progetto) nelle centrali già esistenti di Zhitomyr e di Yuzhnyi. Così si spenderebbe molto di meno di quel che costerebbe andare avanti nei prossimi decenni con la dipendenza da gas e petrolio importati. Yushenko ha ribadito ancora una volta l'idea che l'economia delle regioni ucraine contaminate nel 1986 e da allora rimaste praticamente ferme (si parla delle aree non evacuate, naturalmente) deve essere rivitalizzata anche attraverso un nuovo sviluppo agricolo. La giusta urgenza di «fare qualcosa» in positivo, dopo vent'anni in cui ci si è occupati quasi esclusivamente (e senza riuscirci gran che) di tappare falle e curare ferite, confina ambiguamente con una spinta alla rimozione dei problemi, per «andare avanti» ignorandone la sostanza. |
Post n°58 pubblicato il 27 Aprile 2006 da arielasterisco
Fratelli, sorelle, amici, compagni, anime perse in questa Italia infìda e inelegante, Vi sentite anche voi come mi sento io? Confusione più che tristezza e la fatica di dover sembrare contenti senza riuscirci? Proviamo con una battuta? Ci hanno messo tanto a contare i voti dall'estero perché hanno dovuto tradurre le croci. Ah, ah, ah. È l'effetto capodanno? Aspetti, aspetti, meno tre, due uno zero! e invece tutto continua tale e quale? È perché abbiamo fatto un passo avanti sì ma di un millimetro? Un millimetro in avanti nello spazio forse! ma compagni, amici concittadini, abbiamo fatto un passo indietro di 14 anni nel tempo. E ce ne siamo accorti veramente solo ieri guardando la tv. E come ci insegna Ritorno al futuro II, quando si torna indietro nel tempo si finisce in una dimensione parallela, in un passato simile a quello che ci pareva d'aver vissuto ma con un non so che di molto inquietante. Siamo tornati alla partitocrazia più cruda, a un parlamento interamente auto-nominato solo che al posto dei vecchi familiari intrallazzoni e filibustieri ci sono degli sconosciuti privi di ogni dote. La loro inconsistenza è morale, dialettica, strategica, culturale ma anche fisica. Non sono del tutto incarnati se ci fate caso. |
Post n°57 pubblicato il 26 Aprile 2006 da arielasterisco
Di anni 24 – operaio fonditore – . Prima dell’8 settembre 1943 svolge propaganda e diffonde stampa antifascista – dopo tale data è uno degli organizzatori del GAP, 113a Brigata Garibaldi, di Baggio (Milano), del quale diventa comandante -. Arrestato il 28 agosto 1944 da militi della "Muti", nella casa di un compagno, in seguito a delazione di un collaborazionista infiltratosi nel gruppo partigiano – tradotto nella sede della "Muti" in Via Rovello a Milano – torturato – sommariamente processato -. Fucilato lo stesso 28 agosto 1944, contro il muro di Via Tibaldi 26 a Milano, con Giovanni Aliffi, Bruno Clapiz e Maurizio Del Sale. Carissimi, mamma, papà, fratello sorella e compagni tutti, mi trovo senz’altro a breve distanza dall’esecuzione. Mi sento però calmo e muoio sereno e con l’animo tranquillo. Contento di morire per la nostra causa: il comunismo e per la nostra cara e bella Italia. Il sole risplenderà su noi "domani" perché TUTTI riconosceranno che nulla di male abbiamo fatto noi. Voi siate forti come lo sono io e non disperate. Voglio che voi siate fieri ed orgogliosi del vostro Albuni che sempre vi ha voluto bene. |
INFO
Per salvare la famiglia, bene fondamentale della nostra società.
Per seguire le leggi di natura che prevedono
l'unione tra un uomo e una donna.
Per garantire la continuità della specie...
VIETIAMO IL SACERDOZIO!
Inviato da: ludolupo
il 12/03/2008 alle 13:21
Inviato da: king_eddie
il 11/06/2007 alle 20:48
Inviato da: poltrona3
il 22/05/2007 alle 17:08
Inviato da: arielasterisco
il 22/05/2007 alle 12:31
Inviato da: silvia.to
il 20/05/2007 alle 21:03