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Messaggi di Agosto 2014

CREDERE E' VIVERE DA VERI CRISTIANI...LINA LADU.

Post n°1180 pubblicato il 31 Agosto 2014 da linaladu

http://i00.i.aliimg.com/wsphoto/v0/1806052438/-font-b-Rose-b-font-seeds-flower-colorful-font-b-rose-b-font-seeds-100.jpg

Chi crede alla promessa di Dio rivelata,attende con
sobrieta',il ritorno del Signore e si sforza di vivere
nell'orozzonte della speranza che non delude,sperimenta
la gioia di sapersi amato,avvolto e' custodito,dalla Trinita'
Santa,come le vergini sagge della parabola(MT25,1-13)
dobbiamo attendere lo Sposo,alimentando l'olio della speranza e della fede,con il cibo solido della fede,della
parola del pane di vita e dello Spirito Santo.
Fratelli cari,vivere la spiritualita'dell'attesa e come
vivere la dimensione contemplativa,nella profonda,
consapevolezza,del primato di Dio sulla nostra vita e sulla
storia,percio' il nostro atteggiamento spirituale devessere
vigilante ed un continuo riferire al Signore tutto cio' che
succede nella nostra vita e nelle nostre vicende umane,
sempre,nella luce della fede che ci fa camminare come
pellegrini verso la nuova patria(EB.11)che ci permette
di orientarci ad essa ogni nostro atto.

Il totale orientamento del nostro cuore a Dio,colma le
persone della letizia e della pace proprie di chi vive le
Beatitudini,ma ricordiamoci che essa non sperimenta
naturalmente di chi si sente arrivato,bensi' quella umile
e fiduciosa di chi,nella poverta' e nella sofferenza,nella
mitezza e nella sete di giustizia,nella custodia del cuore
e nel costruire rapporti di pace sempre sostenuti
nell'amore dall'amore del Signore ,che e' venuto,viene
e' tornera' nell'ultimo giorno.

Parlo alle coppie,non guardate l'apparenza,cercate e
consolatevi con chi vi segue con zelo e' vero sentimento
unitevi con chi e' timorato,o,timorata di dio,poiche' se in
questo sarete uniti,non ci sara' mai dolore e' abbandono,
poiche' la legge divina esige quindi,poverta' di cuore per
essere aperti alle sorprese di Dio,ascoltando perseveranti
la sua parola nel suo silenzio,per lasciarci guidare da Lui
con docilita'e con solidarieta'con tutti i compagni di viaggio
e i testimoni della fede,che Dio ci affianchera'nel
cammino verso la meta promessa.

La vigilanza nutre il senso della chiesa di CRISTO
nella compagnia della fede e della speranza con
quanti camminano con noi verso la
GERUSALEMME CELESTE.

LA LUCE DELLO SPIRITO SANTO CI ILLUMINI
ORA E' SINO ALL'ETERNITA'.
GERUSALEMME LADU.

 
 
 

la verita' ci rendera' liberi.

Post n°1179 pubblicato il 24 Agosto 2014 da linaladu

http://c.foto.radikal.ru/0610/e1b27b04da2a.gif

 

Il tema viene dall'AT. Nella tradizione sapienziale e in Daniele, l'ultimo dei grandi profeti, la verità designa la dottrina di sapienza, la verità rivelata. Più volte troviamo ravvicinate le nozioni di verità e di sapienza. Così, per es., nei libro dei Proverbi: “Acquista la verità, non venderla: saggezza, disciplina e intelligenza!E l'autore dell'Ecclesiastico rivolge ai suoi discepoli questa magnifica esortazione così attuale oggi: “Fino alla morte lotta per la verità, il Signore Iddio combatterà per te” (testo greco, 4, 28).
Ma in diversi testi passa in primo piano l'idea di rivelazione. La verità designa allora la rivelazione del piano divino della salvezza. In uno degli inni di Qumran si legge, per esempio, questa preghiera: “Voglio lodarti, o Signore, perché tu mi hai dato l'intelligenza della tua verità e mi hai fatto conoscere i tuoi meravigliosi misteri”).

Nel NT i testi dove si parla più frequentemente della verità, sono gli scritti più teologici, cioè le lettere paoline e giovannee, e il quarto vangelo.Per Paolo, l'apostolo delle genti, la verità si identifica col messaggio del vangelo (Gal 2, 5-14); egli ricorda ai cristiani di Efeso: “Voi (avete udito) la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza”. Pertanto “giungere alla conoscenza della verità” vuoI dire accogliere la buona novella della salvezza, aderire alla vera fede, farsi cristiano.
La verità predicata dall'apostolo non è una teoria astratta, un sistema dottrinale; al centro del suo messaggio sta la persona di Cristo. Paolo dice agli Efesini: “la verità è in Gesù” (Ef 4, 21). Accogliere la verità del vangelo significa per lui: “imparare il Cristo..., udire di lui, essere ammaestrato in lui”. Nella seconda lettera ai Corinti, Paolo sottolinea con forza che la parola del vangelo è la rivelazione del mistero di Cristo: lo scopo della sua opera apostolica è di “manifestare la verità”, di “far rifulgere lo splendore del vangelo della gloria del Cristo”, di “far risplendere la conoscenza della gloria di Dio che è sul volto di Gesù Cristo”.

Ma l'autore che ha approfondito di più il tema della verità e che ha fortemente messo in risalto la sua relazione col mistero di Cristo è indubbiamente S.Giovanni.
Per l'autore del quarto vangelo, Gesù è innanzitutto il Rivelatore del Padre. L'evangelista descrive la sua missione nei seguenti termini: “Colui che viene dal cielo è superiore a tutti, e attesta ciò che ha veduto e udito; eppure nessuno accetta la sua testimonianza” (3, 31-32). E Gesù stesso dichiara ai Giudei di Gerusalemme: “Io vi ho proclamato la verità, quale io l'ho udita da Dio... Ma a me, che vi dico la verità, non credete”.
Se l'idea di rivelazione è tanto centrale per S.Giovanni, si capisce bene come egli abbia scritto nel prologo: “La legge fu data da Mosè; la grazia e la verità (la pienezza della rivelazione) venne a noi in Gesù Cristo” (1, 17). Ma il testo fondamentale si trova nei discorsi di Gesù all'ultima Cena: “Io sono la via, la verità e la vita. Gesù si chiama la verità, non nel senso della metafisica platonica, come se egli volesse svelare in se stesso l'essere assoluto e divino.

Gesù usa qui il linguaggio della tradizione biblica e giudaica in cui la “verità” è un messaggio di salvezza, la parola di rivelazione: egli è dunque la verità, in quanto egli, l'uomo Gesù, è per noi la pienezza della rivelazione. Approfondire la verità cristiana vuol dire: approfondire il mistero di Cristo, scoprire sempre più, nel processo stesso della nostra fede, che egli, l'uomo Gesù si manifesta a noi come Figlio di Dio; così Cristo è per noi anche la vita, perché, nella comunione con lui, partecipiamo alla vita di Dio. In questo invito sta tutto il senso della vita cristiana. Per attuare e realizzare questa vocazione, viene mandato ai credenti il Paraclito, chiamato nel quarto vangelo lo Spirito di verità. Compito suo non è di portare una nuova rivelazione, un'altra verità, distinta da quella di Gesù, ma di far comprendere, di far interiorizzare e assimilare la verità di Gesù. Cristo stesso diceva nell'ultima Cena: “Lo Spirito Santo, che il Padre vi manderà nel mio nome, egli Vi insegnerà e vi farà ricordare tutto quello che io vi ho detto” “lo Spirito di verità vi condurrà verso tutta intera la verità” (16, 13). La missione dello Spirito sarà dunque di far penetrare nel cuore dei credenti il messaggio di Gesù, di darne loro una comprensione personale ed esistenziale, un'intelligenza di fede.

Così si potrà sviluppare la vita nuova dei discepoli di Cristo; per S.Giovanni questa vita è una vita nella verità, una vita nella luce di Cristo. Più che ogni altro autore del NT egli insiste sul ruolo della verità nella vita dei credenti. La verità non è per lui, come per il pensiero greco, un oggetto di pura contemplazione intellettuale, ma il principio fondamentale della morale cristiana, della trasformazione e del rinnovamento dell'uomo. Perciò s. Giovanni usa molte espressioni per descrivere la funzione della verità nel comportamento e nell'agire del cristiano.La prima cosa che si aspetta da un uomo che viene messo a confronto con Cristo e con la sua verità è che egli “faccia la verità”; questa formula biblica “fare la verità” non significa come si potrebbe pensare: vivere in conformità con la verità. “Fare la verità” comporta nel quarto vangelo tutto il processo di assimilazione della verità, il cammino del progresso nella fede, significa “far propria la verità” di Gesù, ascoltando la sua parola e contemplando la sua persona e le sue azioni. Così l'uomo entra progressivamente nel mistero di Cristo e diventa cristiano.

Ma credere non basta. Il credente deve approfondire la sua fede. E' ciò che Giovanni chiama “conoscere la verità”. Questa conoscenza profonda non si acquista in un giorno; essa si ottiene a poco a poco, col ritmo stesso dello sviluppo della fede.
Gesù diceva ai Giudei: “Se voi restate nella mia parola, sarete veramente miei discepoli; così voi conoscerete la verità” (cioè voi la penetrerete progressivamente. La condizione è chiara: bisogna, nel pieno senso della parola, diventare personalmente discepolo di Gesù. Così si arriva ad “essere dalla verità”, come dice ancora Giovanni (18, 37; 1 Gv 3, 19); il vero cristiano è colui che ha messo la sua vita in armonia con la verità; egli vive in modo abituale nell'irraggiamento della verità, vi si ispira in tutto il suo modo di agire.
Questa esigenza è molto importante. Per essere cristiano, secondo S.Giovanni, non basta quindi accettare intellettualmente alcune verità di fede, senza impegno personale. Il cristiano vive nella verità soltanto quando egli cerca continuamente di assimilarla, per lasciarsi progressivamente trasformare da essa. E' la condanna di ogni formalismo, di ogni superficialità, di ogni cristianesimo indifferente, non autentico. La dottrina giovannea sulla verità richiede che il cristiano diventi un credente disponibile, convinto, impegnato. Il fermento, il segreto di quel rinnovamento sta nella sua conoscenza intima e personale della verità, nel suo incontro esistenziale con Cristo.

IN FEDE LINA LADU.

 
 
 

VISITA DI GESU' ...VISIONE DEL /15 /8 / 2014/ LINA LADU.

Post n°1178 pubblicato il 17 Agosto 2014 da linaladu

http://i.imgur.com/92e0mhF.jpg

 

VISIONE..

Mi trovavo a casa intenta a preparare il tavolo,perche' doveva venire

a pranzo ,un'ospite speciale.Ero molto triste,perche' non sapevo cosa

prepararle,pregavo continuamente,affinche' mi dessero un'idea,di

cosa poterle ofrire,nel tavolo cera solamente,pane carasau e vino,

ad un certo punto, ho sentito una voce ,dolce e soave ,che mi ha detto

(METTI A TAVOLA ANCHE IL FORMAGIO )

felicissima del consiglio ho preso una forma di formagio e lo' messa

a tavola,premetto che non sapevo chi fosse,la persona che doveva

pranzare con me,nel tavolo non c'erano ne piatti,ne coltelli,ne

forchette,la tovaglia ho messo,quella bianca,tutta ricamata.AD un

certo punto ,ho sentito di nuovo la voce soave,che mi diceva

(ECCO E' ARRIVATO IL SIGNORE )

mi son voltata per guardare e sono rimasta impietrita,nel vedere

che la persona che avevo d'avanti a me era GESU' e con lui MARIA

sono caduta in ginocchio,per un paio di minuti,dopo di che,una forza

mi ha sollevato e quando riuscii a sollevare il capo ,ho visto che

(GESU' BENEDICEVA IL CIBO INSIEME A ME)

Non so quanto tutto questo sia durato,ma la voce,mi parlo' ancora,

non era piu' femminile ,ma una voce da uomo,ma cosi' dolce ,che

pareva,venisse dal coro di tanti angeli,che mi ha ordinato,di andare

alla chiesa del SACRO CUORE e di raccontare quello che poco prima

mi era accaduto.

Scesi cosi' verso la chiesa,nel SACRATO c'erano dei giovani,che

suonavano la chitarra,mi sono avvicinata a loro e ho raccontato

tutto quello che era successo a casa,mi ascoltavano con molta

attenzione,due donne che di solito vanno in chiesa per pulira,

sono corse dentro la chiesa e dopo un paio di minuti,sono riuscite

fuori in compagnia di due preti,essi indossavano la veste per

celebrare messa,avevano in mano un libro di preghiere e' l'acqua

benedetta,si sono avvicinati a me,perche' volevano esorcizzarmi,

fecero pochi passi,ed ecco che dalla mia bocca e' uscita una SPADA,

come hanno visto questo,sono indietreggiati,cadendo a terra,senza

piu' parola,finche' io non li ho ordinato di alzarsi.

MI SONO SVEGLIATA DI BOTTO,TREMANDO COME UNA FOGLIA,

MA COSCIENTE DI TUTTO QUELLO CHE PER GLORIA IL SIGNORE

HA VOLUTO MOSTRARMI.

CARI LETTORI,DOVETE SAPERE CHE ,IL SIGNORE E' PURO E VERO

AMORE,NESSUNO PUO' DIRE,A ME NON ACCADRA' MAI QUESTO,

SAPPIATE,CHE DIO PORTA DONI GRANDIOSI,PER TUTTI COLORO

CHE CREDONO ED AMANO,LA VERITA',PERCHE' LA LORO VERITA'

SOLTANTO CI RENDERA' LIBERI DAL PECCATO.

VI AMO TUTTI NELL'AMORE DEL CRISTO RISORTO .PACE.

LINA LADU GERUSALEMME.

 
 
 

Buon Ferragosto

Post n°1177 pubblicato il 13 Agosto 2014 da linaladu

http://i.imgur.com/kyOfaOz.jpg?1


Con tutto il mio cuore buon ferragosto a tutti,a presto Lina.

 
 
 

GESU' PRESTO VIENE PREPARIAMOCI....LINA LADU

Post n°1176 pubblicato il 10 Agosto 2014 da linaladu
Foto di linaladu

Carissimi lettori....
Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi (1 Tessalonicesi 5:3 – 4).
Proprio in questo momento il mondo è in subbuglio e la gente si chiede: “Stiamo vedendo il ripetersi della storia? Ci stiamo forse avviando verso un olocausto nucleare? Il mondo sta correndo fuori dal controllo?”.
Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra liberazione si avvicina” (Luca 21:28).
Persino alcuni capi religiosi adesso parlano con un tono di paura. Alcuni dicono:Siamo stati testimoni della morte della diplomazia”.I negoziati con i paesi rossi sono falliti, e dittatori pazzi ignorano gli avvertimenti delle Nazioni Unite.

    Siamo di fronte alla terribile verità che le tensioni
    fra le nazioni non possono più essere risolte.

Le indicazioni dicono che non sembrano più esserci soluzioni diplomatiche. Anche se l’America fa delle proclamazioni coraggiose e manda avvertimenti, sembra tutto cadere su orecchie sorde. Per esempio, gli Stati Uniti hanno promesso di difendere il Giappone se la Corea del Nord dovesse attaccarlo. I nostri leader hanno minacciato di usare “tutta la potenza e la forza degli Stati Uniti per vendicarsi”. Questo potrebbe significare l’annichilimento nucleare della Corea del nord.Le nazioni sono tutte in guerra....
Ora capiamo quello che intendeva Gesù quando diede questo avvertimento: “Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle; sulla terra, angoscia delle nazioni, spaventate dal rimbombo del mare e delle onde; gli uomini verranno meno per la paurosa attesa di quello che starà per accadere al mondo; poiché le potenze dei cieli saranno scrollate” (Luca 21:25-26).vi diranno pace...pace..ma pace non vi sara'.
Quando Gesù fece questo avvertimento, aggiunse quest’affermazione: “Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole con potenza e gloria grande. Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra liberazione si avvicina” (21:27-28).

Sono convinto che tutte le cose tremende che vediamo accadere in questo momento sulla terra – uragani, terremoti, drastici cambiamenti climatici, terrorismo, minacce nucleari, guerre e rumori di guerre – tutte hanno a che fare con la venuta di Cristo. Oltre a tutte le nuvole di guerra radunate, oltre le fitte tenebre che coprono la terra, in cielo si è formata un’altra nuvola. Ed un giorno, ben presto, Cristo entrerò in quella nuvola e si rivelerà al mondo intero. “Così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino” (21:31). La chiesa primitiva chiese all’apostolo Paolo di scrivere di più a proposito di questi tempi.
Poiché i cristiani ai tempi di Paolo sentivano avvicinarsi la distruzione di Gerusalemme, volevano sapere di più degli eventi profetici. Temevano l’invasione degli eserciti nemici, che avrebbero preso ridotto moltitudini in schiavitù. I credenti sentivano che quei momenti pericolosi erano alle porte. Perciò chiesero a Paolo di specificare meglio quanto sarebbe avvenuto: “Facci sapere come dobbiamo leggere i tempi”.

  Tutto sta segnalando la venuta del Signore Gesù,
   per portare via il suo popolo.

Paolo rispose con queste parole di speranza: “Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte” (1 Tessalonicesi 5:1-2).
Paolo descrisse loro cosa sarebbe avvenuto quando Cristo sarebbe ritornato: “Perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e vivranno nella nuova terra ,così saremo sempre con il Signore. Incoraggiatevi dunque gli uni gli altri con queste parole”.
L’esortazione di Paolo per loro voleva essere un incoraggiamento. Egli stava dicendo, in effetti: “Non dovete essere ansiosi per quanto sta succedendo sulla terra. Non dovete essere oltremodo preoccupati per i tremendi segni e per le calamità. Sapete bene di cosa si tratta. Sono tutti segnali della venuta del Signore Gesù, per salvare il suo popolo”.

    La verità è che la storia sta andando da qualche parte.

Possiamo stare certi che lo svolgersi precipitoso degli eventi ci sta portando verso lo scopo eterno di Dio. Questo mondo non è in balia di se stesso, il Signore non ha abbandonato la terra, non importa quanto malvagia ed incredula sia diventata l’umanità.
Piuttosto, Dio ha semplicemente tolto la pace. E ciò che adesso vediamo è un rapido movimento degli eventi verso quel “divino evento” che ci sta davanti: la ricreazione di nuovi cieli e di una nuova terra, dove Cristo regnerà supremo per tutta l’eternità.
Gli antichi storici credevano che il mondo attraversasse periodi di tempo prestabiliti. Nelle loro menti, alla fine di ciascun periodo il mondo sarebbe stato distrutto da una grande conflagrazione. Poi il mondo sarebbe stato ripristinato precisamente come se le cose dovessero iniziare daccapo, nel punto in cui si erano fermate in precedenza.
In altre parole, la storia si ripeteva più e più volte. Le stesse stelle seguivano le stesse orbite, e le stesse vite venivano vissute di nuovo, con gli stessi amici, le stesse preoccupazioni, le stesse esperienze. Ogni volta tutto veniva ripristinato allo stesso modo, non solo una volta ma per l’eternità. Gli esseri umani erano legati ad una catena eterna da cui non vi era via di scampo.

Le parole dell’apostolo Pietro tagliano direttamente contro questo pensiero. Pietro ci dice che, secondo le promesse di Dio, noi cristiani “aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia” (2 Pietro 3:13). Inoltre dice che se crediamo nella parola di Dio, sappiamo che la storia corre verso il giorno della venuta del Signore, quando “i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno” (3:12).
“Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate. Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio” (3:10-12).A quel punto, dice Pietro, possiamo aspettarci di vedere nuovi cieli e nuova terra. E dovremmo guardare con aspettativa queste cose.
Quando Gesù diceva: “In quei giorni alzate il capo”sta parlando del punto in cui dovremmo concentrarci.Come seguaci di Cristo non dovremmo concentrarci sulle notizie dei quotidiani. Non dovremmo fissarci sulle guerre e sui rumori di guerra, né sulla possibilità di un incidente nucleare o sulle altre cose che stanno per venire sulla terra.La fede ci portera' diritti fra le braccia di DIO.

Questo significa che il popolo di Dio non dovrebbe neanche temere l’Islam o qualsiasi altro termine che finisca con “ismo”.
Proprio in questo momento gli Islamici della Jihad affermano di aver ricevuto la rivelazione che il loro grande Imam apparirà. Ma secondo loro, lui ha detto di non voler apparire prima che il mondo sia nel caos totale.
Questo spiega come mai si celano tanti ayatollah e tanti mullah dietro gli attacchi terroristici progettati e realizzati per creare il caos. E perché ce l’abbiano tanto con Israele, nel tentativo palese di ridurre tutto il mondo nel caos,meditiamo dunque....
Ma pur considerando questi fatti dobbiamo ritornare alle parole di Gesù, e a quelle di Pietro e di Paolo. Tutto il vanto degli Islamici sul loro dominio del mondo – tutte le loro terribili azioni di assassini e bigottismo – sono solo un segnale nello schermo eterno di Dio. La Sua Parola dice che questi uomini non sono che granelli di polvere che egli spazzerà via: “Egli vi soffia contro, e quelli inaridiscono e l'uragano li porta via come stoppia” (Isaia 40:24).

Quelli della Jihad Islamica possono sperare di portare il caos, ma con un solo soffio Dio è capace di deprivarli da tutta la loro forza. La verità è che possono soltanto affrettare il giorno della venuta dell’unico vero Messia, il creatore di questo mondo e di tutto ciò che vi è in esso.Dunque meditiamo ogni cosa..anche la chiesa...deve mettersi a servizio di DIO..altrimenti verra spazata con il sofio del CRISTO...non ci sara' un secondo avvertimento...uscite da essa ho popolo mio ,se non volete prendere parte dei loro misfatti....Preghiamo tantissimo affinche' il SIGNORE si muova a pieta' e ci salvi....

IN FEDE LINA LADU.PACE.

 
 
 

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