Oggivoglio scrivere una poesia
dedicataad un pavone
cheincontrai per via.
Erabello, davvero,
rilucevadi penne alte e sontuose
eaveva un fare altero,
dastraniero
dialtre terre
nelCilento ombroso.
Intorno,
starnazzaredi galline.
Difemmine pavone, neanche l’ombra.
Pensai:
poverouccello senza un fine
erestai un po’
primadi andare via.
Maaccadde un fatto, che mi lasciò sorpresa:
alto,fiero, pennuto e colorato,
ilnostro uccello dal paradiso sceso
auna pollastra dedicò una intesa.
Apenne altere,
gonfie,come un ventaglio,
chinòla testa verso una gallina
rossa,
unpo’ volgare
mafemmina senz’altro da intrallazzo.
Subito,
lacominciò a seguire,
strisciandoa terra le piume di un’ala
edagitando forte il suo piumaggio.
Pare,ci stesse,
lapennuta rossa.
O,no! Pensai: si prende una pollastra?
Manon è strano.
Nonè strano mai,
nelmaschio che si vuole sollazzare,
anchese di pavone ha piume e aspetto
quelloche conta non è il bell’aspetto
dellapavona
oil fiero accento altero.
Glibasta una pollastra da spennare..
eme ne andai
conquesto mio pensiero.
Bianca Fasano
Inviato da: anvivian
il 04/09/2011 alle 18:32
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il 13/11/2008 alle 23:02
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