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ad alto contenuto Rock
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Post n°198 pubblicato il 06 Marzo 2010 da david_41
. La pace verrà in te stessa . I’m leaving bitterness behind Just look at me foto: Federico Bebber |
Post n°196 pubblicato il 02 Marzo 2010 da david_41
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Post n°195 pubblicato il 01 Marzo 2010 da david_41
. . . . Il Pathos è il nuovo ingrediente, nessuna calma e serena compostezza . Ho vigore intenso, sentimento e passione interiore e........ pose di grande contorsione. o mia.... menade danzante
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Σκüπας |
Post n°194 pubblicato il 01 Marzo 2010 da david_41
La Materia e le sue infinite forme; Dall’Uno generate; La sublime danza cosmica; I Cieli e la Terra si ritrovano in un istante; Compagni separati ma sempre intimamente tendenti al ritrovarsi; Così l’uomo e la donna si specchiano l’uno nel molteplice; Ognuno scorge il Se nell’altro; Dall’eterno rimirar il munifico miracolo dell’Amore; La nostra Acqua Ardente; Il misterio del fuoco che discende dai cieli; Ivi una sacra coppa ad accoglierlo intimamente; A sostenerlo con un tenero abbraccio; Nel mentre l’aere si Satura di consapevolezza vivifica; Non v’è Nulla di più puro del sospiro di un ebro al levar del Sole; Michele Trapani
Osservo danzando danzo osservando il Satirodanzante danza la danza ed è acquafuocote rraria.. . . . piove R
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Post n°193 pubblicato il 01 Marzo 2010 da david_41
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Post n°192 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da david_41
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Post n°189 pubblicato il 19 Febbraio 2010 da david_41
Oggi offro ( a tutti voi ) , uno dei miei numerosi oggetti impolverati (in verità, poca polvere!). ! Ricordo come fosse ieri, una quindicina d'anni fa, ad un mercatino delle pulci , una brevissima, intensissima ma "estenuante trattativa" per l'accaparramento di questo vinile che tanto mi rintonava ed intronava piacevolissimevolmente, in mente la mia eterna giovinezza . Essì perchè ci si mette molto tempo per diventare giovani ebbe a dire un certo PabloP Chiesi al titolare del micro-stand: "selling england by the pound ?" con aria british (maccheronica) e lui: " boh ! no inglisc io " Alchè io, intuendo l'antifona ed afferrando il 33giri, feci lui il gesto, quello di sfiorare le dita ( pollice-indice) per chiedergli quante lire erano nelle sue intenzioni per dar in vendita l'oggetto della trattativa. Mi guardò negli occhi, con aria da mercante viaggiato, cercando di capire se le mie invece di intenzioni fossero serie, o del solito acquirente d'aria vintage, e mi disse: " varda, senza perdere mutu tiempu, nè jeu nè tìa, dammmene quindicimila , ca osce nu se bbusca na lira ! " .... fu una incredibile, estenuante, breve ma palpitante trattativa, e neanche una parola (sprecata). Ed io che volevo pagare in sterline ! .
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Il brano Firth to Fifth, racchiude tutta la grandezza compositiva dei Genesis e l'essenza della loro musica, l'assolo di chitarra di Steve Hackett ogni volta mi emoziona fino ai brividi.
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Post n°188 pubblicato il 18 Febbraio 2010 da david_41
Sono nato al caldo e mi hanno chiamato Augusto, come un nonno che non ho mai conosciuto. Il cognome Daolio mi è stato dato da un uomo semplice ed, a suo modo, dolce e complice. Dall'età di sedici anni canto in un gruppo che si chiama Nomadi, scrivo canzoni e giro il mondo. C'è un altro mondo dentro di me che racconto con il disegno e la pittura, lo faccio da parecchi anni ed alberi, rocce, cieli, lune, ombre ed altro popolano questi miei racconti. Ho esposto in giro per l'Italia, ho illustrato dischi, libri, cartoline, manifesti. che è dentro di me e preme. Una specie di confessione, prima ad uno spazio bianco , non disegno per riempire un vuoto, ma per vuotare un pieno poi ad occhi che guarderanno. Ho lo studio a Novellara in via De Amicis, il numero credo sia il quarantaquattro, non ho il telefono ma montagne di libri e di oggetti. Le notti invernali nella bassa hanno ancora il profumo delle mele sull'armadio. Cerco di essere un uomo del mio tempo, ma sono anche un uomo antico, pieno di ciò che ho visto ed imparato. I miei disegni non hanno titolo. Mi interessa l'aspetto magico e segreto delle cose. Gli enigmi, le illusioni delle ombre. Ho bisogno di rappresentare tutto ciò che c'è dietro e dentro alle cose; il mondo surreale e fantastico che si cela nelle pieghe della notte e dei giorni. Disegnandolo, cerco dimetterlo davanti a me come uno specchio anche se diventa un gioco ironico, sottile e melanconico. Ecco perchè disegno paesaggi spaesati confusi nella mente, carpiti un po' ovunque. In essi si nasconde l'uomo non sempre visibile, ma che sa mescolarsi alle cose, scambia i ruoli, diventa cavallo ed albero, un gesto, una mano, occhi e l'infinito cielo come teatro, come una messa in scena ideale" . . . . Sono nato il 18 febbraio 1947 a Novellara di Reggio Emilia, nel cuore della notte, mentre freddo e brina duellavano con rami secchi di pioppi e tigli.
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Post n°187 pubblicato il 15 Febbraio 2010 da david_41
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Post n°186 pubblicato il 12 Febbraio 2010 da david_41
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Umberto Giardini alias Moltheni esordisce discograficamente nel 1999 con l’album di debutto “Natura in Replay” (1999) edito dalla Cyclope Records di Francesco Virlinzi (Carmen Consoli / Mario Venuti) partecipa al festival di Sanremo del 2000 con il brano Nutriente. Esce infine quello che e’ considerato il suo lavoro piu’ rappresentativo e completo, e’ “I segreti del corallo” (2008), che ottiene grande successo di pubblico e critica. Il 27 Novembre 2009 viene pubblicato “Ingrediente Novus”.
L I V E stasera, al...
"Endorfina"
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Post n°184 pubblicato il 30 Gennaio 2010 da david_41
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. . J M
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Post n°183 pubblicato il 23 Dicembre 2009 da david_41
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Post n°181 pubblicato il 14 Dicembre 2009 da david_41
. . . da ieri, Lecce nella chiesa di San Francesco della Scarpa mostra antologica : "Fernando De Filippi , opere 1962-2009" Un viaggio nella memoria di un artista che nel corso della sua lunga carriera ha attraversato alcuni dei momenti fondamentali dell'arte italiana. Una carriera complessa , una carriera che da Lecce dove è nato , lo ha condotto a Milano dove oggi vive e dove ha ricoperto per quasi un ventennio il ruolo di direttore dell'accademia di Brera. Una vita artistica complessa quella di De Filippi che, partendo da una figuratività postinformale, attraversa le più attuali esperienze degli anni Sessanta e Settanta meritando l’attenzione della critica attiva del momento da Caramel a Del Guercio, Crispolti, Di Genova, De Grada, Micacchi. . l'Albero del poeta . le Incertezze del poeta Installazioni architettoniche di acrilici su tele sagomate popolate da nomi e memorie attinte al mito della mediterranei. . Il catalogo, curato da Antonio Cassiano e Michele Afferri, contiene saggi e riflessioni di Marco Meneguzzo, Fernando De Filippi, Marina Pizzarelli, Adriano Altamira, Brizia Minerva. La mostra resterà aperta dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 18. .
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Post n°180 pubblicato il 12 Dicembre 2009 da david_41
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. Ci hanno pensato un po' e lo hanno fatto. "La voglia di risalire su palco insieme e fare dei concerti è stata inarrestabile": Piero e Ghigo , protagonisti di una delle più belle storie della musica italiana con i Litfiba, suoneranno di nuovo insieme nella prossima primavera. Da aprile 2010 terranno quattro concerti a Roma, Milano, Firenze e Acireale. Dopo una separazione a cui hanno fatto seguito anni di lento riavvicinamento, umano e artistico, Pelù e Ghigo torneranno quindi insieme per un live frutto dell’esperienza raccolta in anni di concerti in tutto il mondo, con canzoni che sono la storia del rock, e dal quale nascerà un dvd live in uscita in estate. . Davvero una bella notizia per chi come me una 20a d'anni fà si trovava spesso a far parte delle folle sotto i loro palchi . Energia pazzesca, una grinta animalesca vedevo nelle sincere gestualità di Piero un mimo contemporaneo, un pifferaio magico arrivato da un altro pianeta. Ghigo invece sempre assorto nella sua grande dote della musicalità. Lulù e Marlène è il brano che ricordo con tanta nostalgia, a me fa venire in mente alcune cose di Edith Piaf o Jacques Brel, e poi....... Istanbul, il gioiello . . .
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Post n°179 pubblicato il 10 Dicembre 2009 da david_41
. Cosa c'è di più vivificante in questa nostra vita , che sentire di un poeta, un poeta artigiano , di quelli che creano oggetti (o soggetti) verbali, come per esempio l'immagine della mucca al pascolo: pigramente stesa sull'erba, con lo sguardo strabico rivolto chissà dove, assorta e allo stesso tempo in guardia, con la coda che frusta l'aria, e l'erba che sale e scende il condotto tra bocca e stomaco. .
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Dice che la sua poesia nasce così, dopo mesi di su e giu, immerso nella vita, ma fuori dalla vita, strabicamente concentrato, assorto e in guardia. Dice che la sua poesia nasce dalla necessità impellente di testimoniare i gesti e le parole degli anelli più deboli della catena, prima che siano spazzati via dalle leggi della (presunta) evoluzione. Ecco allora forse nelle sue poesie il perchè di così tante immagini della guerra, riuscendo a coinvolgere me lettore e facendomi passare dal conflitto quotidiano delle piccole cose . . "In guerra la legge di Darwin raggiunge il suo apice di disumanità, ed è li che subentra la poesia con la sua carica di umanità. Umanità vuol dire anche come nel film 'La grande guerra' di Monicelli , il soldato che fa trivellare di colpi la scaldarroste: la poesia è li, nei fori della padella trivellata, e osserva i volti infangati . . Avrai poche cose ma quelle che avrai: le forchette spuntate, le tovaglie a quadri in saldo degli Obei Obei. Le mareggiate nei boccali non ti dovranno spaventare, nè i terremoti in lavatrice: la pace verrà dopo il funerale. Lentamente ti tornerà la fame. Verrà il giorno che non saprai il mio nome. .
Luigi Nacci poesia vincitrice del Poetry Slam
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Post n°178 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da david_41
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Amici miei
vengo . . . . . . Sopra un cavallo che Si Disegna nel Cielo Non porterò il Lutto io Canto e Rido Danzo sugli Specchi Prigionieri del Sole Vengo . . . . . . Puccetto .
giorni frenetici e concitati causa per cui la mia così ridotta presenza qui, dovuti appunto a preparativi organizzativi per la personale del mio amico (fraterno) Antonio. Mostra che si terrà al Castello Carlo V , Lecce centro. (inaugurazione sabato 5 cm , alle ore 19 ci sarà la presentazione e sarà fino al 6 /1/10 ) ovviamente , tutti invitati , anche e soprattutto chi non può farlo fisicamente (presenziare) , spero lo farà ‘spiritualmente ’ , Puccetto apprezzerebbe (forse) maggiormente , io lo so . . . . . .
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Post n°176 pubblicato il 28 Novembre 2009 da david_41
. Le trecentomila lune di Giuliana Coppola . Per una volta, una volta soltanto e forse ora, per sempre, chissà, t’è venuta voglia di percorrere la strada che ti conduce ad un luogo, specchio di un’anima; se tu lo desideri, li trovi nella tua terra luoghi che lo diventano per le storie in loro racchiuse; te le raccontano, in silenzio, una quercia, una pineta, una torre, un angolo di mare, una grotta, oggi un casello di ferrovia immerso nella campagna... L’hai cercato perché ne avevi sentito parlare, perché t’è giunta l’eco di Puccetto, perché hai ricordato fischio di treno e brivido tra rami al passaggio di littorina.
. “La mia pelle è una terra il mio corpo un sentiero senza destino la mia vita è un errore la mia mano una radice deposta sull’orizzonte l’odio è una bocca piena di sabbia la mia pelle rubata al tempo. Nel pozzo profondo esistono immagini e un grido che nessuno ascolta. Io sono affascinato dal pozzo perché é là che i miei gridi mi abbandonano il mio corpo è bleu, è un riflesso di luce io sono un secolo di troppo, un secolo di silenzio e d’argilla un campo tracciato dalla notte, il mio corpo è un incendio”. La pezza si è piena di immagini, di grida che nessuno ascolta; la pezza pesa di grumi rappresi di sofferenza e colore.
In realtà mette delle tavole di legno per terra, o anche delle "pezze", (tele qualsiasi) come le chiama lui, a volte ci cammina anche sopra e continua a dare colori diversi, uno sull'altro in varie forme finchè non è soddisfatto. Dopo le proiezioni di documentari e films a lui dedicati , l'hanno interrogato circa l'arte, e lui :
Puccetto è un nome comune di cosa." .
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Il fischio del treno, ancora; ne passano sedici durante il giorno. E intanto hai il tempo di osservare che le rughe di un’anima e di un corpo sono passate tutte sulle pareti del casello; urli silenziosi di colori su pezze graffiate dal pennello; urlano in silenzio l’assurdo di una solitudine senza un perché, il bisogno disperato di lavorare, di mbrattare e nguacchiare le tele, questo permette di vivere, soprattutto quando si arriva al capolinea.
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Post n°175 pubblicato il 26 Novembre 2009 da david_41
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Post n°174 pubblicato il 23 Novembre 2009 da david_41
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. . Essendo che si venne a trovare nel peggio del peggio .
Godano/Maroccolo foto: Umberto D'Aniello - Capri - R |
Il cavallo
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