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Cremazione, un rito vecchio millenni

Post n°29 pubblicato il 10 Maggio 2017 da enricomainero
 
Foto di enricomainero

Negli ultimi anni sono diverse le persone che stanno effettuando la pratica della cremazione per i loro defunti. Questa consiste nel bruciare la salma di un caro in un forno apposito e, in seguito ed attraverso ulteriori fasi, di riporne e conservarne le ceneri all'interno di un'urna oppure di spargerle in luoghi particolarmente importanti per la famiglia oppure per il deceduto. Il cremare i defunti, tuttavia, non è un rito recente, bensì ha antichissime origini, che risalgono a millenni fa, ma che ha visto, almeno in  Occidente, un lunghissimo periodo di oblio. Se infatti la cremazione a Roma o ovunque in Italia adesso è permessa sia pur con alcune limitazioni, nei secoli passati invece era totalmente vietata o, in molti casi, addirittura considerata sacrilega.


Se tale pratica aveva già cominciato a diffondersi nel resto del mondo e soprattutto in Asia diverso tempo prima, in Europa essa apparve solo intorno al 2000 a.C. e cominciò ad avere una certa importanza nelle civiltà più "progredite", come quella dell'antica Grecia, verso il 1200-1000 a.C. Se ne ha un celebre riscontro nell'Iliade di Omero, quando si racconta della cremazione dello sfortunato Patroclo, rimasto vittima della spada del troiano Ettore.


Il passaggio di questa pratica dalla Grecia antica a Roma fu facile. Qui si diffuse rapidamente e vi si radicò in maniera considerevole. Tuttavia, con l'avvento del Cristianesimo e la sua accettazione all'interno dell'impero romano, la cremazione cominciò ad essere considerata negativamente, sia perchè reputata di derivazione pagana e sia perchè poteva "interferire" con la resurrezione di un corpo. Successivamente alla diffusione del Cristianesimo in Europa, questa pratica entrò in un periodo di lunghissimo oblio.

Nel corso dei secoli le alte gerarchie della Chiesa osteggiarono questo rito e coloro che lo effettuavano, fino ad arrivare anche alla scomunica. A parte rare eccezioni, dovute alle epidemie di peste che afflissero il continente europeo e l'Italia ed alla necessità di bruciare i corpi, si dovette attendere il XIX° secolo perché vi fosse una timida riscoperta di questa pratica. Se a Milano venne costruito il primo forno crematorio moderno, nel corso del secolo questi si diffusero nel resto dell'Europa.


Dopo la triste esperienza della 2a guerra mondiale e della morte degli Ebrei, si dovette attendere il 1963 ed il Concilio Vaticano II° perchè avvenisse un'apertura della chiesa cattolica a questa pratica. Lo Stato italiano solo alcuni decenni dopo ha riconosciuto il diritto alla cremazione di ciascuno cittadino e ne ha regolamentato l'attuazione, attraverso una serie di atti legislativi. Attualmente, la cremazione è un tipo di rito sempre più praticato, sia perchè evita il problema della ricerca di spazi cimiteriali, sempre più esigui, soprattutto nelle grandi città, e sia perchè, come detto, permette ai parenti del defunto di spargerne le ceneri in posti a loro cari o di trattenerle in casa in un'urna cineraria.    

 
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