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Ipazia una donna dalla storia infinita

Post n°35 pubblicato il 17 Febbraio 2013 da stefano.rollero
 

Le Associazioni Culturali e Artistiche : Armònia,  Gruppo Pittori dello Scalo, Altatensione Teatro, Due Fiumi, in collaborazione con la Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana, la Biblioteca Civica Multimediale Archimede di Settimo Torinese

Presentano la Mostra:

 “Ipazia una donna dalla storia infinita” a Settimo Torinese
 (2-24 marzo 2013)

Ecomuseo del Feridano  Via Ariosto, 36/bis Settimo torinese.

inaugurazione: Sabato 2 Marzo ore 17,30

Relazione critica e presentazione di Valeria Massa e Antonio Zappia.

Espongono: Quinto Airola,  Laura Antonietti, Carla Bersciano, Giovanna Carà, Giorgio Baroni, Dario Benedetto, Carla Bresciano, Giorgio Esposito, Alessandro Fioraso, Mario Mondino, Berbara Penna,   Gabriella Bretz, Ivan Cambiolo, Stefania Carollo, Ernesto Cosenza, Antonio Favara, Alessandro Fioraso, Rosa Gattuso, Tiziana Impellizeri, Francesco La Porta, Francesca Mancuso, Mirandolina, Mario Mondino, Franca Valeria Olivieri, Alessandro Paliddo, Barbara Penna, Esterina Pereno, Salvatore Piazza, Marcello Pisano,  Proci Mauro, Antonella Di Piero,  Michele Privileggi, Stefano Rollero, Chiara Salvini, Giusy Romano, Ada Sgrò Falcombello, Claudia Tafuni, Claudio Zanni, Rosalia Zutta.

La mostra, dopo il successo della prima tappa espositiva  tenutasi lo scorso anno a Caselle Torinese nei locali nuovi di via Basilio Bona,  giunge a Settimo presso “l’Ecomuseo Feridano” con oltre 30 lavori tra cui olii, acrilici, acquerelli, tecniche miste, collages, fotografie, ma anche terrecotte e sculture in metallo.

Il passo obbligatorio è legato alla caratteristica  architettonica  dell’Ecomuseo del Freidano, dove sono esposte le testimonianze delle vicende storiche che hanno plasmato il territorio Settimese caratterizzandone la cultura materiale del luogo stesso.

Le  sale espositive sono collocate al secondo piano  interessato da numerosi tratti architettonici che, dal punto di vista della sequenza espositiva, grazie ad un allestimento  di  sculture, foto e quadri comunica al visitatore un messaggio di immediatezza insito nel processo ideativo.

 

Orario mostra:  visitabile di sabato e domenica, con orario 15-19 ingresso libero.
Informazioni:  3384155261 museo: 0118028532-509 E-mail armoniarte@libero.it
http://www.ecomuseodelfreidano.it/

Segue  Giovedì 7 marzo, ore 20.45, Sala Primo Levi della biblioteca di p.zza Campidoglio, Convegno su Ipazia e il Cristianesimo delle origini.

Interverranno: Don Paolo Mignani, parroco di Mezzi Po; Anna Iaccheo, studiosa della cultura al femminile e di Ipazia; Valeria Massa, attenta studiosa delle tematiche al femminile; Silvio Bertotto, scrittore e storico.  Coordina l’incontro Antonio Zappia.

 Il 15 marzo alle ore 21, 30 presso l’Ecomuseo del Feridano  appuntamento con il teatro e poesia : “INCURSIONI TEATRALI E POETICHE”
A cura delle Associazioni
Altatensione Teatro, Due Fiumi.

 

Partecipare a questi prestigiosi eventi significa non solo avere la possibilità di vedere opere artistiche di buon livello, ma anche partecipare alla conoscenza diretta di Ipazia la quale viene ricordata, ancora oggi, come la prima matematica della storia nonché inventrice dell'astrolabio, del planisfero e dell'idroscopio;   ha rappresentato inoltre la “l’icona della scienza al femminile” per più di un millennio in quanto per trovarne altre, come Maria Agnesi  e Sophie  Germain, bisognerà  attendere il Settecento.

Si tratta dunque di un'opportunità unica che verrà offerta a tutti voi!

In comune abbiamo l'amore per l’arte, la  poesia e teatro, il desiderio di far conoscere soprattutto ai giovani  l'insegnamento dei valori umani e civili sui quali si fondano le società  democratiche.

 

Come arrivare a Settimo Torinese:
Linea suburbana (Porta Susa Torino n. 49 e n. 51
Linea ferroviaria Torino - Chivasso - Milano
Linea ferroviaria Canavesana
Autostrada To - Mi (uscita Settimo Torinese)
SS 11
Superstrada Torino - Chivasso (uscita Settimo Torinese)


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stefano.rollero
stefano.rollero il 17/02/13 alle 17:22 via WEB
NEL SEGNO DI IPAZIA Arte, filosofia e cristianesimo dei primi secoli Alessandria d’Egitto è sempre stata un simbolo di città illustre per la sua architettura e per la sua celebre biblioteca di inestimabile valore. Qui, intorno al 370 d.C., nacque Ipazia e vi morì tragicamente nel 415. Figlia del filosofo e astronomo Teone, Ipazia divenne una sapiente filosofa di quella scuola neoplatonica che, con la mediazione dei filosofi greci, diffuse i primi semi della sapienza divina in tutto il resto del mondo. Ipazia insegnava sulla pubblica piazza e introduceva i suoi allievi alla matematica, all’astronomia e alla filosofia, spiegando a chiunque volesse ascoltarla Platone, Aristotele e le opere di altri filosofi. Amata, per questi motivi, da gran parte della sua città, tanto che le persone che si prendevano carico delle pubbliche questioni erano solite recarsi prima di tutto da lei. Si ritiene che anche per questo nacque il contrasto con il vescovo e patriarca di Alessandria, Cirillo, che si vuole come l’artefice della sua morte. Infatti, come scrive il filosofo Damascio, «il vescovo era a capo della setta avversa»: con Ipazia collocata dalla parte pagana e il vescovo, ovviamente, da quella cristiana. Avvenne così che la filosofa, mentre una sera rientrava a casa dopo una sua pubblica apparizione, fu attaccata e uccisa brutalmente. Un’infamia alla ragione e al sapere, compiuta dal fanatismo religioso che nulla aveva a che fare con il sublime messaggio di Gesù Cristo. Con la morte di Ipazia sparirono pure i suoi scritti. Tutto quello che si ha di lei è stato tramandato dagli studiosi e dai suoi discepoli, tra i quali il suo più importante allievo, Sinesio di Cirene. La filosofa viene oggi riconosciuta come eroina protofemminista e come martire della libertà di pensiero, ma paradossalmente il vescovo Cirillo nel 1882 è stato proclamato santo. Dal richiamo di questa icona del sapere in una cornice artistica a tema si svolgerà, giovedì 7 marzo ore 20.45 nella sala Primo Levi della biblioteca, un convegno su Ipazia e il cristianesimo delle origini con relatori di prestigio: Don Paolo Mignani, parroco di Mezzi Po; Anna Iaccheo, studiosa della cultura al femminile e di Ipazia; Valeria Massa, attenta studiosa delle tematiche al femminile; Silvio Bertotto, scrittore e giornalista de La Nuova Voce. Antonio Zappia ________In English, who was Hypatia?_________ Hypatia was the daughter of Theon of Alexandria who was a teacher of mathematics with the Museum of Alexandria in Egypt. A center of Greek intellectual and cultural life, the Museum included many independent schools and the great library of Alexandria. Hypatia studied with her father, and with many others including Plutarch the Younger. She herself taught at the Neoplatonist school of philosophy. She became the salaried director of this school in 400. She probably wrote on mathematics, astronomy and philosophy, including about the motions of the planets, about number theory and about conic sections. Hypatia corresponded with and hosted scholars from others cities. Synesius, Bishop of Ptolemais, was one of her correspondents and he visited her frequently. Hypatia was a popular lecturer, drawing students from many parts of the empire. From the little historical information about Hypatia that survives, it appears that she invented the plane astrolabe, the graduated brass hydrometer and the hydroscope, with Synesius of Greece, who was her student and later colleague. Hypatia dressed in the clothing of a scholar or teacher, rather than in women’s clothing. She moved about freely, driving her own chariot, contrary to the norm for women’s public behavior. She exerted considerable political influence in the city. Orestes, the governor of Alexandria, like Hypatia, was a pagan (non-Christian). Orestes was an adversary of the new Christian bishop, Cyril, a future saint. Orestes, according to the contemporary accounts, objected to Cyril expelling the Jews from the city, and was murdered by Christian monks for his opposition. Cyril probably objected to Hypatia on a number of counts: She represented heretical teachings, including experimental science and pagan religion. She was an associate of Orestes. And she was a woman who didn’t know her place. Cyril’s preaching against Hypatia is said to have been what incited a mob led by fanatical Christian monks in 415 to attack Hypatia as she drove her chariot through Alexandria. They dragged her from her chariot and, according to accounts from that time, stripped her, killed her, stripped her flesh from her bones, scattered her body parts through the streets, and burned some remaining parts of her body in the library of Caesareum. Hypatia’s students fled to Athens, where the study of mathematics flourished after that. The Neoplatonic school she headed continued in Alexandria until the Arabs invaded in 642. When the library of Alexandria was burned by the Arab conquerors, used as fuel for baths, the works of Hypatia were destroyed. We know her writings today through the works of others who quoted her — even if unfavorably — and a few letters written to her by contemporaries.
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