Creato da Arwen.Galadriel il 30/09/2008

Terra di mezzo

Quando ti accorgerai che il vento ha posato sulla tua testa una piccola foglia... ferma il tuo passo. Sei stato prescelto, prima che cada desidera la conoscenza del 'segreto' che solo l'armonia della mente, il calore del cuore e la fermezza dello sguardo potranno svelare ciò che ai più è celato. J. R. R. TOLKIEN

 

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L'origine del Solstizio d'Estate

Post n°176 pubblicato il 28 Maggio 2009 da GraceU2
 

Il 21 giugno, solstizio d'estate, è la data dell'anno in cui il giorno è più lungo e la notte è più corta. Durante il solstizio si verifica un fenomeno astronomico, causato dall'inclinazione dell'asse terrestre e la distanza della Terra dal Sole; quest'ultimo raggiunge infatti la sua massima declinazione rispetto al piano dell'eclittica e si ritrova così nel punto più alto del cielo; al Tropico del Cancro è allo zenit. Per alcuni giorni l'astro sorge e tramonta sempre nella stessa posizione, relativamente all'orizzonte. Sembra quindi "fermarsi", da qui il termine "solstizio", sosta del Sole. Dal 24 giugno il Sole riprende i suoi normali "spostamenti". È tale movimento apparente del Sole che determina la durata del giorno e della notte.

Fin dall'era antica gli uomini avevano notato questi movimenti astronomici. Inoltre in questo giorno il Sole, simbolo del fuoco, entrava nel segno del Cancro, segno d'acqua dominato dalla Luna. Così, secondo l'immaginario, il Sole e la Luna, il fuoco e l'acqua, si univano. La luce e l'ombra, il maschio e la femmina, il positivo e il negativo: quando tutto si fondeva, si otteneva un "matrimonio divino" e si generavano energie positive e benefiche sull'intero pianeta. Facile intuire come l'evento suggerisse una serie di pratiche magiche e celebrazioni. L'umanità omaggiava il Sole, fonte e simbolo principale della vita e del divino, che si ergeva in tutto il suo splendore.

 Il cambio del percorso del Sole, che dal 24 giugno riprendeva la sua corsa, era visto come un ripartire del ciclo stesso della vita. Le feste del solstizio sono state celebrate da sempre in tutte le culture umane. Per gli antichi greci il solstizio estivo era la "porta degli uomini", attraverso la quale si accedeva al mondo della creazione; nell'America precolombiana, in Perù, il dio Sole (Inti), personificato dall'imperatore, riceveva in sacrificio animali, frutta e altri raccolti, tutti elementi insomma legati alla natura; il motivo? Fare in modo che il dio fosse propizio in vista dei raccolti estivi. Il solstizio era inoltre un giorno importante anche nei riti celtici e indoeuropei. La trasversalità di queste tradizioni, comuni a popoli così diversi, è facilmente spiegabile. I riti e le pratiche erano basate sulla semplice osservazione dei corpi celesti; questi fenomeni erano visibili in tutte le zone del mondo, da tutte le culture.

 La religione cattolica divenne ben presto conscia dell'importanza di questo periodo e dei festeggiamenti a esso associati, e ai riti pagani sovrastò le proprie celebrazioni. Da qui il solstizio d'estate è diventato la festa di San Giovanni il Battista, che sarebbe nato esattamente sei mesi prima di Cristo. Il 25 dicembre, giorno in cui il sole ricomincia la sua corsa dopo il solstizio d'inverno, coincide invece con il Natale. In molte zone d'Italia ancora oggi si svolgono riti e feste di origine pagana, che la Chiesa ha cercato di cancellare, non riuscendoci completamente, perché tali credenze sono radicate nelle usanze popolari. Così oggi, nella festa di San Giovanni, si svolgono delle celebrazioni con questa strana mescolanza di elementi sacri e profani. In Bretagna, per esempio, c'era la stravagante usanza di far dondolare i bambini per nove volte davanti al fuoco, cosicché crescessero robusti. Davanti alle fiamme, inoltre, si disponevano delle pietre per fare in modo che gli avi defunti si riscaldassero. In Inghilterra era proibito, il 24 giugno, portare fuoco all'esterno delle case, per paura che la buona sorte se ne andasse. Tra le altre usanze, far passare gli animali attraverso il fuoco per preservarli dalle malattie e dai sortilegi negativi. La notte di San Giovanni, le donne della Repubblica di Venezia si rivolgevano alla luna per chiederle il nome del futuro marito. Il primo nome udito pronunciare da qualcuno, in qualsiasi circostanza, sarebbe stato quello dello sposo. Ben diversa l'usanza portoghese di andare nei boschi e, insieme, cominciare a prendere a male parole le volpi là nascoste, che non tornassero più a rubare le galline.

Tra le pietre di Stonehenge, luogo "magico" per eccellenza, c'è un monolito chiamato "heel-stone": fu posto in modo tale che si potesse scorgere il sole all'orizzonte nel giorno del solstizio d'estate.

[tratto dal sito www.fantasymagazine.it]

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Commenti al Post:
crissblu
crissblu il 15/06/09 alle 21:13 via WEB
QUANTA PACE TRASMETTE VORREI AVER VISSUTO IN QUEL MONDO,MISTERIOSO,MA CHE LASCIA SOGNARE BEN ARRIVATA ESTATE
 
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