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Per la prima volta, degli astronomi hanno scoperto un pianeta terrestre al di fuori del nostro Sistema Solare con caratteristiche che lo collocano nella cosiddetta fascia di abitabilità, un evento chiave nel tentativo di comprendere se la nostra Terra sia unica o no nell'Universo.

Gli scopritori sono il gruppo di osservatori delle Univeristà di Lisbona e Ginevra e l'Istituto di Astrofisica di Parigi, membri dell'ESO (l'European Southern Observatory ), e la rilevazione è stata effettuata con un nuovo telescopio piazzato a La Silla, sulle Ande cilene.

Il pianeta orbita attorno alla stella Gliese 581, che, con i suoi 20,5 anni luce di distanza dal sole, rientra nel gruppo delle 100 stelle più vicine alla Terra. Gliese 581 è una nana rossa, ha una massa di 1/3 quella del nostro Sole ed una luminosità 50 volte inferiore ad esso.

Onde evitare fraintendimenti: tale scoperta non è stata effettuata per mezzo di un'osservazione diretta ma con il metodo della velocità radiale. In effetti, non disponiamo ancora della tecnologia per "discriminare", anche a "soli" 20,5 anni luce da noi, un pianeta direttamente, anche se orbita attorno ad una nana rossa.

Per capire cosa sia una "nana rossa", riporto, da Wikipedia:

<<In astronomia, una nana rossa è una stella piccola e relativamente fredda, posta sulla sequenza principale del diagramma H-R, e di tipo spettrale K o M. Le nane rosse sono la grande maggioranza delle stelle, costituiscono infatti il 67,5% delle stelle presenti nella Via Lattea, e hanno diametro e massa inferiore ad un terzo del nostro Sole, fino alle più piccole di 0,08 masse solari, il limite inferiore perché una stella possa chiamarsi tale grazie al fatto di brillare grazie all'energia generata dalla fusione nucleare. Sotto questa massa si trovano delle non-stelle chiamate nane brune.

La temperatura superficiale delle nane rosse è inferiore a 3.500 gradi, e può scendere fino a 1.000. Emettono molta poca luce, a volte solo un decimillesimo di quella che emette il Sole. A causa del lentissimo ritmo a cui bruciano le loro riserve di idrogeno, si prevede che le nane rosse abbiano una lunghissima vita: da decine a centinaia di miliardi di anni. Le nane rosse non iniziano mai a fondere l'elio come le altre stelle, e quindi non possono diventare giganti rosse. Una volta finito l'idrogeno, si limitano a contrarsi e a raffreddarsi. Comunque sia, non c'è stato tempo sufficiente dal Big Bang perché alcuna nana rossa potesse arrivare al termine della propria vita.

Le nane rosse sono le stelle più comuni dell'universo. Proxima Centauri, la stella più vicina alla Terra, è una nana rossa (tipo M5, magnitudine 11).>>

Dal momento che in orbita attorno a Gliese 581 già nel 2005 fu individuato un altro pianeta (gassoso, però, con una massa ed una dimensione paragonabili a quelle di Urano e Nettuno), che fu nominato Gliese 581b, il nuovo corpo celeste sarà battezzato Gliese 581c.

Gliese 581c è, sotto vari punti di vista, un corpo celeste da record: il suo diametro è solo 1,5 volte quello della Terra, la massa è 5 volte, orbita ad una distanza media di appena 10 milioni di kilometri da Gliese 581 (l'anno infatti dura appena 13 giorni), è - come già detto - solido e la sua temperatura media oscilla tra i 32 e i 104 gradi Fahrenheit, ovvero tra gli 0 e i 40° Celsius.

Questo è un fatto importantissimo: tali temperature potrebbero permettere all'acqua di trovarsi allo stato liquido, e, infatti, probabilmente Gliese 581c ospita degli oceani.

In considerazione di questo fatto, nonché della massa e delle dimensioni relative, dicono i suoi scopritori, Gliese 581c potrebbe ospitare la vita.

"Verrà un giorno...", dicevo nel titolo del presente post, verrà un giorno in cui gli esseri umani (lo spero ardentemente, anche se ci credo poco), potranno viaggiare tra le stelle.

In considerazione di quanto detto, Gliese 581c sarà un obiettivo molto importante nelle missioni spaziali future dedicate alla ricerca di vita extraterrestre.

Il Professor Xavier Delfosse, un astronomo dell'Università di Grenoble, ha detto (traduco io, quindi è possibile che commetta qualche errore): " Nel programma di caccia al tesoro nell'universo, si è tentati di contrassegnare questo pianeta con una 'X' ".

D'altra parte, prima di prenotare il vostro volo interstellare verso Gliese 581c, alcuni avvertimenti per gli avventurieri che ci metteranno piede sopra: un uomo pesante 80 kg, dal momento che la gravità su tale pianeta è 1,6 volte quella della Terra, arriverebbe, su Gliese 581c, a pesare circa 130 kg.

Il pianeta è 14 volte più vicino alla stella attorno cui orbita di quanto la Terra non sia vicino al Sole. L'astronomo svizzero Stephane Udry, uno degli scopritori del corpo celeste, immagina che la nana rossa Gliese 581 appaia, nel cielo di Gliese 581c, 20 volte più grande di quanto a noi non appaia la Luna. Inoltre, in considerazione dell'alta attrazione gravitazionale, gli astronomi ritengono che il pianeta non ruoti, pertanto un lato sarebbe sempre esposto alla luce e un altro sempre nell'oscurità.

Per coloro che ritengono che nello svilupparsi della vita i cicli giorno-notte siano fondamentali, questa non è decisamente una prova a sostegno della possibilità dell'esistenza della vita su Gliese 581c.

Per ora, per quanto questo sia un viaggio con la fantasia, ipotizzare l'incontro con altre forme di vita evolute (civiltà, poi, non ne parliamo), è davvero arduo... Per non dire impossibile. Però...

Continuiamo con il post su Gliese 581c.

La bassa distanza orbitale di Gliese 581c dall'astro Gliese 581 è un problema: in un contesto tale, la vita evoluta farebbe davvero fatica prosperare.

In ogni caso, gli studiosi del Seti non disperano (il programma Seti, per chi non lo sapesse, è un programma basato sulla ricerca di forme di vita extraterrestri attraverso le onde radio), e, a partire da quest'estate, concentraranno le loro attenzioni verso Gliese 581c.

D'altronde, le osservazioni radiofoniche effettuate negli anni '90 verso l'intero sistema solare di Gliese 581 non rivelarono nulla di insolito.

I pianeti (meglio, gli "eso-pianeti") sono stati rilevati in circa il 5 per cento delle stelle nella nostra galassia, e la scoperta di Gliese 581c suggerisce che almeno l'1 per cento di quelle stelle abbia pianeti assimilabili alla nostra Terra. Così, in mezzo ai 200 miliardi di stelle che popolano la Via Lattea, circa 100 milioni potrebbero avere pianeti in cui vi siano le condizioni adatte ad ospitare la vita.

Taluni comunque suggeriscono cautela: Eugene Chiang, un esperto planetario dell'Università di Berkeley, dice che il team di scopritori non ha prove effettive che il pianeta individuato abbia una superficie solida; parimenti, asserisce che le valutazioni della temperatura in superficie possano non essere esatte.

"La scoperta del pianeta è un fatto", ha detto Eugene Chiang, "Ma dire questo pianeta è abitabile è un'esagerazione".

Se degli astronomi extraterrestri vedessero Venere da anni luce da noi, non potrebbero capire che un effetto serra ha portato le temperature nell'ordine dei 500°Celsius, rendendone la superficie inabitabile.

Chiang conclude: "La temperatura superficiale dipende dall'atmosfera, e da qui non possiamo dire come sia fatta l'atmosfera di Gliese 581c".

Nel frattempo però noi sogniamo, sperando che verrà un giorno in cui non solo potremo volare tra gli astri e incontrare razze extraterrestri evolute, ma organizzare gite ed escursioni "extra-mondo" con la stessa facilità con cui oggi si va in gita in montagna...

Bye,

Davide.