ASR FILA80
C'E' SOLO L'AS ROMA« DONI SI DOVEVA OPERARE | DAMATO SARA' IL CORROTT... » |
"Conosco Rosella da bambina e mi fido totalmente di lei, della sua passione e intelligenza. E sono certo che cio' che fa, o fara', sara' sempre nell'interesse della vostra, nostra Roma. D'altro canto lei, la madre e le sorelle non devono dare alcuna prova di fedelta' ai colori giallorossi. Hanno dato tutte queste prove. E, lo ripeto, in solido. E non con facili investimenti verbali". Lo scrive in una lettera aperta ai tifosi il cavaliere del Lavoro e consigliere della Roma Giuseppe Marra.
"Cari Tifosi, scrivere ''cari Tifosi'' -osserva Marra- mi fa sorridere. Mi sembra di scrivere a me stesso e non ad altri, non a una folla grande come quella che la domenica riempie le curve e le tribune dell'Olimpico, o come quella immensa del Circo Massimo per festeggiare lo scudetto e Franco Sensi, l'uomo che fortissimamente lo volle".
"Cari Tifosi, da antico tifoso della Roma e come amico di sempre di Franco Sensi e di sua figlia Rosella sento il dovere di esortare me stesso e voi a fare qualcosa di impossibile per un tifoso: di ragionare sulla Roma di oggi e di domani, oltre che di amarla e provare per lei un sentimento quasi morboso. Noi guardiamo la Roma un'ora e mezzo la domenica, al campo o alla tv, e gli altri sei giorni della settimana pensiamo a lei e parliamo di lei. E fra le pieghe di questo vostro, nostro sentimento - continua Marra - s'insinua spesso la coda del Diavolo. A volte piu' lunga di come la raffigurano i pittori di Corte. Cosi' lunga da scavalcare, in andata e ritorno, i confini nazionali e da costringerci a parlare piu' del Diavolo che dello stesso oggetto della vostra, nostra passione. E qui mi fermo con la metafora, perche' a buon intenditore...".
"La Roma fa gola a molti. E' la squadra della Capitale e chi la possiede conquista un'immagine nazionale e internazionale, e mette le mani persino sui nostri e vostri sogni. Con gli appetiti affiorano gli interessi economici. E noi tifosi lo sappiamo. Ma gli interessi possono essere leciti e meno leciti -prosegue la lettera- sino a drogare prima i nostri sogni e poi a deprimerli. Ne sappiamo qualcosa noi della Roma, lo sanno i tifosi laziali, napoletani, dello stesso Milan prima di Berlusconi e cosi' via". "Tutto cio' ci deve indurre a riflettere prima di urlare ''Rosella bla'-bla'''.
Riflettere sulla storia della famiglia Sensi e sui sacrifici patrimoniali fatti per sostenere una squadra e una passione. E vorrei ricordare che quando Franco affronto' quegli investimenti -aggiunge- aveva gia' tutto e non doveva conquistare nulla con la Roma, se non aprire il cuore ad un amore che era gia' del padre. Riflettere per non lasciare che veleni inquinanti oltrepassino i cancelli di Trigoria e raggiungano il campo e gli spogliatoi. Riflettere e sentirsi al fianco di Rosella, fidarsi di lei e non di squali travestiti da sirene".
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