Creato da MarioStaffaroni il 25/06/2011

italia solidale

un'assemblea virtuale di italiani ed italiane per scegliere assieme come rilanciare una nazione coesa

 

 

« un mio messaggio in bott...MAI LA VIOLENZA E SENZA ... »

la sindrome di Crono

Post n°13 pubblicato il 09 Ottobre 2011 da MarioStaffaroni

Sottotitolo: la sindrome di Crono tricolore

 

Per chi non l'avesse presente, del resto anche chi scrive si è andato a rinfrescare i ricordi al riguardo, Crono, nella mitologia greca era il più giovane dei Titani. Figlio di Urano e di Gea.

 

Dunque costui, secondo una tradizione al riguardo, dopo aver spodestato il padre, poiché gli era stato predetto che sarebbe stato a sua volta detronizzato da uno dei suoi figli, si cautelò con un radicale suo rimedio al rischio temuto.

Inghiottì infatti tutti i propri figli appena nati, Estia, Demetra, Ade, Poseidone ed Era. Ma quando nacque Zeus, la madre lo nascose. E diede da Inghiottire a Crono, al posto di Zeus, una pietra avvolta in fasce. Divenuto grande, Zeus, lo costrinse il padre a vomitare i fratelli; ed infine, dopo lunghe lotte, in cui lo aiutarono in molti, oltre ai fratelli e sorelle, lo detronizzò...

 

CHE COSA C'ENTRA CRONO E TRICOLORE?

 

La nostra nazione Italia, sembra come essere tuttora affetta dalla Sindrome di Crono.

Dal momento che, ormai da tempo, si ingoia tutti i suoi figli che vengono al mondo: i ragazzi e ragazze italiane. Ad essi nega ruoli, possibilità di studi e di affermazione, lavoro, professioni.  In pratica, se li inghiotte. Proprio come il Crono della mitologia.

 

Leggiamo allora intanto al riguardo un brano da La Stampa e in relazione all'ultimo intervento del Governatore uscente di Banca Italia Mario Draghi.

POICHE' SEMBRA CONSENTIRE DI VEDERE E CAPIRE ANCHE ASSAI BENE COME SIA DA MOLTO TEMPO CHE IL CRONO TRICOLORE NOSTRANO ABBIA INIZIATO AD INGHIOTTIRE TUTTI I PROPRI FIGLI E FIGLIE VENUTI INTANTO AL MONDO:

 

" (...) La Treu ed altre Leggi regolarono alcuni contratti flessibili, l'interinale o il co.co.co, e li resero molto appetibili per le imprese anche attraverso contributi bassissimi. Esplosero negli anni seguenti, come sappiamo, le forme di lavoro atipico. Anche perché nel frattempo il vecchio contratto a tempo indeterminato, strettamente presidiato dai sindacati, rimase blindato.

L'abuso di quelle decine di forme contrattuali, reiterate negli anni, crearono un <<effetto criceto>>, schiere sempre più ampie di giovani che facevano sempre lo stesso lavoro, pagati per anni le stesse, bassissime cifre nel confronto europeo, senza prospettive di carriera, come roditori di una ruota.

Soprattutto privi di ogni tutela tra un contratto e l'altro. Tanto che a un certo punto la Commissione europea sentenziò che avevano condizioni di lavoro avanzate, da Paese nordico, ma tutele da Est europeo.

 

Le imprese, cullate dalla moderazione salariale garantita anche dagli accordi di luglio 93 che fecero divorziare per sempre gli stipendi dall'inflazione accentuarono la tendenza già molto diffusa ad investire poco nella ricerca e sviluppo e continuarono ad essere poco attente al capitale umano. 

Non impararono a cambiare prodotto, a qualificarsi di più, a stare dietro ai concorenti tedeschi invece che a quelli cinesi. 

Laurearsi in Italia, oggi, conta dunque meno che negli altri Paesi avanzati.

Eppure, come dimostra anche uno studio della Banca d'Italia, un livello di istruzione più alto aumenta la produttività. Che è il mattone essenziale della crescita.

 

In questi anni il connubio dei contratti rinnovati ad libitum, l'assenza di una rete protettiva e la permanenza in posti di lavoro poco soddisfacenti ha trasformato il termine <<flessibilità>>  - anche in bocca agli studiosi che negli anni Novanta se ne erano innamorati - in <<precarietà>>.

 

Da un lato, perché a causa dei bassi salari - quelli di ingresso sono tra i peggiori d'Europa - si è costretti spesso a restare a casa dei genitori oltre la soglia d'allarme dell'età adulta. Draghi, ieri, lo ha ricordato: due terzi dei giovani tra 18 e 34 anni vive ancora <<con almeno uno dei genitori>>.

 

Inoltre, non è un caso che in Italia le donne facciano il primo figlio ormai tardissimo, alla soglia dei 30 anni. Tra l'altro, senza le immigrate che fanno più bambini, il tasso di natalità non sarebbe neanche a 1,4 com'è attualmente. Per inciso: il minimo per garantire la sopravvivenza a un popolo è 2,1, secondo gli studiosi.

Le donne, in questa ruota da criceto sono particolarmente penalizzate perché in Italia sono rari gli asili nido, soprattutto per i bambini sotto i due anni, e spesso sono costosissimi. e i congedi sono mal congegnati. 

Più in generale il dato sull'occupazione femminile - neanche un'italiana su due lavora contro la media europea del 60 per cento - segnala che su questo c'è un problema specifico.

 

Infine, non c'è dubbio che la crisi ha esaltato tutti i difetti del sistema. Non potendo toccare i lavoratori <<tradizionali>>, le aziende in crisi si sono limitate a non rinnovare i contratti ai giovani.

Oltre due terzi della disoccupazione è ricaduta sulle loro spalle. Moltissimi, evidentemente, sono ritornati a casa. Il risultato è agghiacciante. Un giovane su cinque, secondo l'Istat, non ha un lavoro o non lo cerca più. Tra le donne la percentuale sfiora il 50 per cento. Come fa un Paese a crescere se lascia i figli a casa?

(da La Stampa del 8 ott.2011 pag.5, di Tonia Mastrobuoni)

 

Eccolo dunque, e ben visibile anche, il CRONO nazionale italiano che ingoia i propri stessi figli <appena nati> ormai da molto tempo. Altro che sola crisi globale. Piuttosto, appare, una consapevole scelta permanente comportamentale e...nutrizionale. 

 

E il nostro vorace CRONO italiano, forse per essere più sicuro di non veder mai posto a rischio il proprio trono dai suoi Figli, ha ben deciso di "sterilizzare" efficacemente anche le loro potenziali MADRI.

Qualunque studioso ambientale sa infatti che, in condizioni ambientali avverse, generalmente la natalità della Specie che vi si trovi costretta, decresce velocemente...

 

Si può forse, adesso, comprendere ancora meglio il perché di un titolo, riferito alla nostra Italia di oggi: LA SINDROME DI CRONO.

 

Questo Crono nostro, inoltre, perché le proprie stesse vittime predestinate - risultate  nei più giovani - siano meno capaci di difendersi, e di sfuggirgli, gli ha distrutto progressivamente anche ogni Istruzione efficiente.

Forse probabilmente anche pensando che, mangiati per mangiati che a questo tutti rimanevano predestinati i suoi stessi Figli, diveniva irrilevante che risultassero incolti od eruditi.

 

MA ADESSO LA QUESTIONE VERA E GRANDE DIVIENE, DOLOROSAMENTE, CHIEDERSI: CHI E' L'ITALICO CRONO?

Temo, con gran dolore, che dobbiamo finalmente ammettere: siamo noi Italiani ed Italiani non più giovani attuali.

 

Durissima, anche per chi scrive, constatazione naturale. Ma se schiviamo ancora il SOGGETTO temo che anche tutto il resto della <frase> non si tenga.

 

Eccolo li, infatti, il nostro CRONO nazionale, il quale occhiuto, controlla ogni <figlio> che nasca e da ingoiare.

Eccolo nel nostro voler andare pensionati "ragazzetti" pagati pensionati dai figli e figlie che non vengono pagati; eccolo in grandi sindacati del lavoro che si ritrova ad annoverare prevalenza di iscritti tra pensionati in una minoranza sua di lavoratori; eccolo in una politica complessiva che, nel timore del temuto vaticinato parricidio, ha soppresso al voto l'unico vero suo potere: determinare esso gli eletti con la preferenza; eccolo in aziende che non vedono più nei suoi figli e figlie un possibile futuro anche proprio ma vittime inermi da sfruttare; eccolo, purtroppo, IN NOI STESSI CHE CAREZZIAMO A CASA FIGLI E FIGLIE NOSTRE MENTRE LE INGHIOTTIAMO AD UNA AD UNO INESORABILMENTE SENZA SCAMPO....

 

Però, la madre nascose e salvò Zeus, Zeus crebbe, si ribellò, e con l'aiuto anche di altri ed altre, depose alfine il padre <assassino> dei suoi stessi figli e figlie.

ALLORA C'E' speranza. Allora, il tempo della profezia al Crono nostro nazionale dell'egiosmo cieco è scaduto: verrà deposto anche esso, dalla lotta invincibile, democratica, e non violenta, dei propri figli e figlie italiane. Aiutati e sostenuti, anche in Italia,  da tutti gli uomini, e le donne italiane, di Buona volonta'. E di ogni età. 

 

Ma se ricorderemo come si tutelava Crono della mitologia, non ci aspettiamo che esso, d'improvviso, spontaneamente, cambi dieta.

Dovremo fare anche noi, come Zeus greco assieme ai suoi fratelli e sorelle ed ai tanti loro alleati nella autodifesa di sopravvivenza.

SPODESTARLO.

Con auto aggregazioni di base tutte nostre coerenti, già nella Rete; con scelte tutte nostre di Programmi coerenti; con scelte tutte nostre di rappresentanti qualunque legge elettorale imbrogli Crono intanto. E presto, anche.

 

Senza sperare troppo aiuto da un Televisore che governa e maggioranze e minoranze che risultano fedeli suoi spot. Nella Larghissima prevalenza. Basta vedere come viene trattata la sacrosanta pacifica protesta di ragazzi e ragazze nostre che inizia già sulle piazze. Note di colore. <lanciano palloncini di vernice>.... Qualcuno nei Media, gli ha mai chiesto, a Loro, e direttamente, cosa e perchè lo fanno? cosa sognano? e a cosa si ribellano?

 

No, vanno a intervistare, per comprendere il perchè i ragazzi e le ragazze italiane si ribellano, proprio il Crono nazionale di cui in larghissima parte risultano alleati da sempre.

 

E allora, credo tocchi proprio a tutti noi, adulti e anziani di buona volontà, uomini e donne italiane, come me e come voi, metterci accanto, e a difesa dei nostri ragazzi e ragazzi.

Anche per dimostrare che non avevamo capito sino in fondo quale sorte gli era stata riservata. Come lo comprese anche la madre di Zeus.

Ma adesso, che lo sappiamo tutti, non permetteremo più che nessuno si ingoi ragazzi e ragazze italiane. I nostri nipoti e i nostri figli e figlie.

 

Crono italiano, la profezia che tanto temevi, democratica e non violenta,  ora si avvera: il tuo tempo è finito.

O, temo, sarà finito anche il nostro di tempo. Di nazione e di società civile. E sarà finito, in tale malaugurato caso in cui ci defiliamo da quello che ci spetta, anche il nostro tempo di poter guardare ancora negli occhi i nostri ragazzi e ragazze, anche di famiglia, senza avvampare di rossore di Vergogna.

Per averli abbandonati anche dopo aver conosciuto chiaramente la sorte che li attende se lasciati soli ANCHE DA NOI. ANCORA ADESSO.

 

Questo che arriva è infatti il tempo di Zeus. Con o senza di noi.

 

 

 

 

 

 

 

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/assemblea/trackback.php?msg=10693653

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
franziska1dgl
franziska1dgl il 03/12/11 alle 09:09 via WEB
lo pensiamo tutti che sia così,ma purtroppocosa si può fare ?
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

ULTIME VISITE AL BLOG

funhamfuganelblupolissena.ababarabayenis_1981nataleturatiMarioStaffaronipsicologiaforensefederico.bianchessimascherinavenetalorjanaMarquisDeLaPhoenixintemperieLN1979
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963