Il Vento Del Tempo

Da un'antica leggenda tramandata di padre in figlio, nasce un romanzo...Storie e leggende da Atlantide!

 

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Presentazione

Post n°2 pubblicato il 23 Gennaio 2006 da Lare_il_silenzio
 
Tag: Romanzo
Foto di Lare_il_silenzio

Mi è stato chiesto di scrivere due parole su questo romanzo. In genere se si pensa ad un “romanzo” viene in mente un bel librone, con la copertina rigida, rilegato, la sovracopertina colorata coi risvolti. Un libro da libreria insomma. Beh questo non è così. O più precisamente, non è così che io lo vedo. Io vedo parole scritte da una persona che ora non c’è più, ma che continua ad esserci proprio in virtù di quanto ha visto, vissuto e provato. E raccontato.

Il romanzo “Vento del Tempo” parla di noi, esseri umani, della nostra storia, del nostro vivere. Pochi di voi conoscono il Khamsin, il vento del deserto. E’ una tempesta di sabbia che arriva in pochi secondi, inaspettata, improvvisa, e con una forza in grado di cancellare tracce vecchie di secoli. In un giorno qualsiasi di lavoro, un archivista di reperti antici, il protagonista del romanzo, viene attirato da una scatola misteriosa. Al suo interno un cucchiaio per il trucco, usato dalle regine egiziane, sul cui dorso è disegnato un vortice simile al Khamsin, che lo ipnotizza. Tornato a casa si addormenta e si ritrova in un luogo nuovo, mai visto eppur ricco di tracce vissute, dove incontra una figura femminile che gli racconta una storia antica. Parte in seguito alla ricerca di questo luogo e qui scopre la vera storia. Una storia che pare inventata, ma di cui invece si trovano prove tangibili, prove che il protagonista vede, tocca, sente. Ed anche se tutto questo sembra un sogno, noi ora, leggendo, ci chiediamo quanto il Vento del Tempo abbia cancellato della nostra storia, del nostro passato o del nostro futuro. Perché nonostante la sua forza, simile al Khamsin che tutto spazza via, il Tempo non può cancellare ciò che è stato. Resta in noi, nella nostra memoria, nelle tracce che abbiamo ancora sotto gli occhi, ma che noi scegliamo di non vedere. Resta nei canti antichi, nelle leggende, che noi però non sappiamo ascoltare. Resta nei sogni. Finchè qualcuno non trova il coraggio di scrivere. Ed allora resta in un libro. In questo libro.

Quanti di voi vogliono ricordare?

Annalisa alias Lunedì

 
 
 
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Un blog di: Lare_il_silenzio
Data di creazione: 22/01/2006
 

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