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riflessioni e commenti sulla mia vita, sul mio mondo e su quello che mi circonda..a tutto tondo!

 

 

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....dopo tantissimo tempo...forse troppo!

Post n°295 pubblicato il 09 Settembre 2008 da fra.1979

decido di scrivere sul blog per raccontare il bellissimo viaggio che io e mio marito abbiamo fatto...Dopo esserci sposati il 28 giugno in una bellissima e caldissima giornata, piena di amici, momenti davvero emozionanti e momenti da morir dal ridere, e dopo un mese passato ad organizzare tutto e a non veder l'ora di partire....ecco il nostro viaggio!!


Peruexpress
2/22 agosto 2008
 

Ho scelto la colonna sonora
perfetta, The Koln concert di Keith
Jarrett: solo una musica così aerea e impalpabile può accompagnare le parole
che sto per scrivere …. Raccontare questo viaggio non è ancora una cosa facile,
ancora troppo vicino il ritorno, solo 5 giorni, ma ci provo, sorseggiando un
mate di coca (ebbene sì, ho portato a casa le foglie! ) e rimpiangendo i
brownies di Kristo! La scelta di questo viaggio è avvenuta un po’ per caso e un
po’ per curiosità … io e Mattia avevamo tanta voglia di conoscere esperienze,
impressioni e mondi nuovi. La scelta di Peruetico
è stata “emozionale”… è stata la prima agenzia che ho scovato in rete, la prima
di cui ho letto ogni pagina del sito, osservato ogni immagine e colto tutta la
passione che emergeva fra le righe … è stato amore a prima vista! Ho trovato
altre proposte, ho scoperto furfanti copiatori, ho letto molti pacchetti
viaggio vaghi e per nulla attraenti, ma tanto era come se già avessi deciso …
per fortuna mio marito mi ha assecondato in tutto! Arrivato il giorno della
partenza era già tutto pronto: i biglietti inviati in anticipo, tutte le
indicazioni occorrenti e un “ci vediamo prestissimo” che faceva ben sperare! La
presenza di Federico in aeroporto a Milano è stata molto gradita, ci ha aiutato
ad entrare nel clima “famiglia Peruetico”, ci ha raccontato qualche piccola
esperienza vissuta personalmente, ci ha parlato di Matteo, della sua famiglia,
ci ha aiutato a “sopportare” le 3 ore di attesa del volo … davvero una bella
idea! Ecco, il volo è una delle cose peggiori del viaggio: Iberia non è il
massimo delle compagnie, ma ho confrontato gli orari e i costi con le altre che
volano sul Perù ed effettivamente è quella che in meno ore e con meno soldi ti
fa arrivare dall’Italia, quindi l’orribile cibo servito, la scortesia di
hostess e stewart, la scomodità dei sedili passano in secondo piano! Arrivati
comunque a Lima è stato davvero
meraviglioso trovare ad attenderci (oltre che tutte le nostre valigie!) Maruja
ed Emanuele di Marostica che ci accolgono con un sorriso e ci “catapultano”
nella vita di Lima. Percorrere i 50 km che separano il Ceprof dall’aeroporto è come un tuffo nel vuoto: non sai se e
quando arriverai … buttarsi in questa città così caotica, bruttina (lasciatemelo
dire!!!!), frenetica come un formicaio, immersi nella garua che scende come pioggia, è davvero uno shock. Tornarci invece alla fine del viaggio è stato perfetto
… ogni contorno delle cose  si era
definito, ogni incrocio sembrava meno pericoloso, ogni negozio con le
inferriate meno fatiscente, ogni persona incontrata per strada quasi meno
povera ….. pensate a quanto possono averci toccato questi 20 giorni!!? Il centro
è un luogo davvero speciale, ci siamo sentiti tutti a casa, grazie non solo all’ottima
cucina, ma soprattutto al sorriso delle ragazze e al loro “spettegolare” che mette
allegria da subito! Peccato solo averlo potuto vivere così poco … come anche
tutti gli altri centri! Pazienza! Il secondo giorno inizia davvero il “viaggio”.
 Atterrare a Cusco è come salire in giostra! Sarà l’altitudine, sarà il
magnifico sole, sarà il vostro abbraccio all’aeroporto, ma la sensazione è
quella di essere “tornati” e non “arrivati”! D’ora in avanti il mio racconto
sarà molto vago nelle date e nei giorni, perché davvero non sono riuscita a
conservare un legame con lo spazio e il tempo, ogni giorno mi sembrava infinito
e allo stesso tempo troppo veloce! E’ stato molto bello e utile avere i primi giorni liberi per poterci
“acclimatare” e godere un po’ la città in maniera vera; è stato speciale poter
pranzare e cenare con voi, conoscere i posti dove realmente vivete, dove
prendete il CAFFE’ (!!!), dove vi
ubriacate … ah, scusa Matteo!! Questa era riferita solo ad Emanuele ed Ivan! I
primi giorni sono stati anche molto utili per conoscere meglio i vari
componenti del gruppo, per instaurare le prime amicizie o per “annusare” le
prime differenze negli stili di vita e di viaggio. In un gruppo così grande è
stato da una parte difficile cercare di assecondare tutti gli interessi, ma
dall’altra, potendosi suddividere in gruppi più piccoli, è stato anche molto
facile, perché ognuno ha scelto i compagni di viaggio più simili! Le escursioni
della prima settimana sono state tutte bellissime e molto interessanti; ho
apprezzato moltissimo l’atteggiamento aperto e disincantato di Camilo, che è
stato davvero grande nel farci vivere con i suoi racconti la vera vita
peruviana, le abitudini, le usanze e molto altro! Quasi un maestro di vita! Ci
ha sempre lasciati liberi di osservare e vivere i posti senza indottrinarci,
mentre ad esempio ho fatto fatica ad assecondare la rigidità di Marco il giorno
che ci ha accompagnato a Moray.
Probabilmente anche lui ha fatto fatica a tenere testa ad un gruppo così,
infatti abbiamo avuto la sensazione che si fosse notevolmente
incazzato!!! Ci è
dispiaciuto, ma credo sia una guida adatta a gruppi più piccoli o più omogenei
rispetto al nostro. Un grazie invece va al mitico Fredy, che si è dimostrato sempre
utile, gentilissimo e sorridente (ma se non mi ha spedito le cartoline ritiro
tutto!!!). Io e Mattia dal secondo giorno abbiamo soggiornato alla Piccola Locanda (ancora grazie Matteo!),
dove siamo stati davvero coccolati e viziati! W la camera di Luna e i biscotti
di Fidel! La notte dopo Macchu Picchu invece siamo stati al Cusco Plaza Nazarenas, dove non so se per colpa dell’ora (siamo arrivati all’una
di notte, dopo la cena in Locanda post rientro in ritardo!!) o del fatto che
era pieno, ma ci hanno fatto salire in piccionaia, al 4 piano, in una stanza
non propriamente pulita: mi sento di sconsigliarvi di riutilizzarlo o almeno di
controllare prima la stanza del pernottamento! Le escursioni ai siti inca sono
delle immersioni nel paesaggio andino uniche e memorabili, ma le esperienze più
belle e significative della prima settimana rimangono le visite ai 3 centri che
Peruetico finanzia anche grazie al nostro viaggio: l’Hogar de las Estrellas , Mosoq
Runa
e Huaro ! I centri sono come
delle piccole oasi in mezzo al deserto: nascono in quartieri disagiati, in zone
dove le famiglie sono molto povere e spesso “a rischio”, dove i bambini sono
considerati quasi sempre un peso inutile, soprattutto quando alla giovane età
si aggiungono degli handicap. Il lavoro dei volontari e dei diversi operatori è
davvero difficile e per questo lodevole, ma quando arriviamo e conosciamo tutti
i bambini capiamo il perché di tutti questi sforzi! L’accoglienza è sempre così
affettuosa e festosa che la sensazione di essere fra amici aumenta ad ogni
incontro: Benedicto ad esempio mi si avvicina per primo e fa sua la fotocamera,
vantandosi di essere un ottimo fotografo! Infatti è così: una delle nostre foto
più belle delle vacanze ce l’ha fatta proprio lui! Mary Luz ci fa sorridere
perché tutti si dimenticano di lei e le porgono i piatti per ultima, solo
perché è la più piccolina e a mala pena arriva alla tavola! Fidel ci accompagna
orgoglioso nel suo laboratorio di cucina dove sforna i biscotti e le torte che
ogni mattina mangiamo alla Locanda! Conoscendoli ci rendiamo conto che sono loro
la vera ragion d’essere di questo viaggio, che sono loro i protagonisti dei
sogni e della fatica delle tante persone che abbiamo conosciuto nei centri e
che sono loro che hanno e avranno bisogno di tutto il nostro impegno, anche
dall’Italia!  È arrivato il momento di
partire da Cusco, con destinazione Puno;
la strada pressoché infinita è bellissima, con scenari e colori da togliere il
fiato, soprattutto quando inizia ad imbrunire e le montagne si colorano di
rosso e viola! Il primo giorno sul Lago
Titicaca ci aspettano tutti i
comitati di Collasuyo (Minka Fair Trade), dove
arriviamo dopo due ore di attesa vicino ad un fiume somigliante più ad una
discarica (pazienza! Però l’amico poteva anche dircelo, così magari aspettavamo
a Juliaca che, per quanto sembri
Beirut, sarebbe stata sempre meglio!). All’arrivo ci emozioniamo tantissimo,
perché le donne sono tutte vestite nei loro colori sgargianti e danzano solo
per noi, mentre gli uomini suonano i loro flauti artigianali! Spero che qualche
nostro compagno video-operatore abbia filmato la scena mitica di Mattia che
cerca di sfuggire ad una piccola donnina che gli salta al collo per baciarlo!!!
Lia rideva sempre due ore ripensandoci! Ci hanno preparato un pranzo
fantastico, durante il quale abbiamo mangiato tutti attorno alle “tovaglie”
stese a terra, coperte di ogni ben di dio, mentre loro timidamente mangiavano
fuori, al sole. Dopo
pranzo ci mostrano tutta la filiera dell’allevamento dell’alpaca (costano
davvero poco in euro, quasi quasi ne porto a casa uno!!), della tosatura, della
scelta della lana e della filatura (ho provato: è difficilissimo!!), quindi aprono
il mercatino e dalle borse coloratissime delle donne escono centinaia di capi
in alpaca, maglioni, berretti, cuffie, pupazzetti e nessuno riesce a resistere,
se non Mattia che è fuori misura! Non esistono maglioni per lui in Perù! Torniamo
a Puno e in 15 minuti visitiamo il centro della città!!! Dobbiamo prepararci
per il giorno successivo, perché ci aspettano le islas flotantes degli Uros e Valerio, che ci
accompagnerà in quel
luogo mitico e fuori dal mondo che è Taquile!
Le donne Uros sono delle provette commerciali … hanno capito dove posizionare
le loro isole, come farsi amici i turisti e come riuscire a vendere i loro
bellissimi prodotti!! Colgo l’occasione assieme a Sara ed Alessandra per
indossare i loro vestiti, entriamo nella loro casa e ci trasformiamo in buffe e
coloratissime donne Uros! Ma ripartiamo subito, Taquile e la sua magia ci
aspettano! L’arrivo è straniante: sembra di essere arrivati in un’isola del Mediterraneo
e non a 3800 mslm, in un lago!! La gentilezza e la cortesia della comunità,
della famiglia di Valerio, gli sguardi profondi e vivi di Elisabeth da sotto il
suo velo nero sono impagabili e fanno dimenticare subito i 200 gradini fatti
con il cuore in mano e i polmoni sotto i piedi!!! La luce, l’acqua trasparente,
i ghiacciai boliviani sullo sfondo sembrano irreali, come anche la vita di
questa comunità, una perla intatta, salvata dalla lontananza dal mondo! Esempio
davvero incredibile di democrazia diretta e pace, la vita che trascorrono i comuneros, privati dei più comuni generi
di conforto come acqua corrente ed elettricità, è comunque felice, serena e orgogliosa come in poche altre
comunità civili! I due giorni con loro, sono il ricordo più emozionante che
porto con me … assieme alla vista delle
“comete” (gli aquiloni) dei bambini al tramonto sul lago! Puno ci attende per
l’ultima notte, domani si riparte e ci aspetta il viaggio per arrivare ad Arequipa! Riguardo questo tragitto non
ho capito come mai siamo andati fino ad Arequipa per poi ritornare indietro sulla
stessa strada per almeno due ore per andare a Chivay! A parte recuperare la guida, Anna o per gli amici “la
maiala delle Ande”, che concupiva in continuazione l’autista e anche qualcuno
del gruppo (Emanuele e Davide si tenevano a debita distanza!), perché non siamo
andati direttamente? In questo modo avremmo recuperato un giorno, perché la
mattina dopo saremmo stati già pronti per vedere i Condor (fra l’altro che fortuna!!! Ne abbiamo visti 12!) e nel pomeriggio avremmo potuto scendere ad
Arequipa! Così anche gli sbalzi di pressione sul fisico sono leggermente
minori!! Comunque a Chivay (“il paese di Ivan”: Anna ci ha detto che è il paese
dell’Ammore!) è stata ottima la capatina alle terme (ma che freddooooo!) e
poter vedere la festa del paese durata tutta la notte! Bellissimo anche l’hotel
(Pozo del cielo: l’unico letto con
misure extralarge e non peruviane!!). Dopo Taquile l’arrivo ad Arequipa è un
po’ sconvolgente, con tutti i suoi taxi, la confusione, l’anima così europea
(sembra una città spagnola!) ma abbiamo apprezzato moltissimo il clima! Poter indossare
finalmente una tshirt sembrava una favola! La giornata libera è davvero bella: visitiamo
tutti assieme il monastero
di S. Catalina (grazie
Camilo!!) e poi andiamo a festeggiare il 33° compleanno di Ivan in un
ristornate tipico (la nueva Palomino) dove mangiamo enormi piatti tipici e qualcuno
anche il Cuy! Nel frattempo Ivan è oggetto dei desideri della cantante (un mix
orrendo fra Orietta Berti e Vanna Marchi!) che gli dedica canzoni, lo invita a
ballare, ma soprattutto gli fa un giochetto con le sopracciglia che lascia
presagire chissà quali delizie amatorie…ma Ivan o è troppo stanco o è troppo sobrio per
accettare!!! Nel pomeriggio cosa possiamo fare di meglio se non un giro al
museo della storia andina per vedere la mummia Juanita e poi un tuffo nella
festa per l’anniversario della fondazione della città, che ci ingloba coi suoi
carri mascherati, con le strade piene di compagnie di ragazzi che ballano e
saltano e ti impediscono di attraversare la strada se non dopo un tributo a
passi di danza! Il giorno dopo partiamo alla volta di Nasca: questo si che è un trasferimento tosto! Il viaggio è
lunghissimo e sembra davvero non finire mai, anche perché dopo poco tempo si
arriva nel deserto e il paesaggio, per quanto affascinante, è davvero ipnotico!
A metà tragitto arriviamo al mare, mangiamo il pesce in un ristorantino di
pescatori e a quel punto il maschio italiano non può farsi mancare la classica
partita in spiaggia; nel frattempo noi femminucce facciamo una passeggiata fra
le onde…il risultato del pomeriggio è
per i primi un sanatorio fra ossa malandate, caviglie decrepite e colpi di
tosse, mentre per le seconde c’è il rischio di amputazioni ai piedi: quant’è
freddo l’Oceano??!? Arriviamo a Nasca
che è già buio, l’hotel (Allegria) è
bello e confortevole (alcune camere invece hanno problemi con la tensione
elettrica). La serata trascorre tranquilla davanti ad un Pollo alla Brasa e ad una Cusquena,
in attesa del volo sulle linee del giorno dopo, ma solo per alcuni! Noi scegliamo
di rimanere a terra, grazie all’invitante presentazione fattaci da Emanuele a
Cusco! In mattinata, grazie alla guida Marcos (auguri per i tuoi gemellini!),
conosciamo il sito archeologico di Cahuachi
e l’acquedotto di Cantalloc,
veramente bellissimi! Tutta la giornata però vola nell’attesa di arrivare finalmente
all’oasi di Huacachina (Ica)! L’aspettativa
viene ripagata in tutto! L’hotel (El
Huacachinero
) è molto carino, la piscina invitante e la sagoma buia delle
dune tutt’attorno ci fanno capire che l’indomani sarebbe stata una giornata da
ricordare! L’indomani sveglia un po’ più tardi del solito (per intenderci…alle
9) e a seguire sciallo totale a bordo piscina,
mentre qualche matto
scatenato fa su e giù per le dune anche due volte (compreso Ivan,
amici!!!Incredibile!). Noi sfidiamo l’acqua gelida della piscina e iniziamo una
partita a pallanuoto, a cui si unisce una ragazza americana, che credo non fosse
andata alle Olimpiadi proprio perché era già in viaggio in Perù, ma sicuramente
era stata convocata!!! Una vera forza della natura che Mattia decide bene di prendersi
in squadra!! Una squadra di peso, non c’è che dire!!! Ci battono 10-8, ma devo
dire che la mia squadra si è  difesa …
con le unghie e con i denti, vero Davide!? Nel pomeriggio abbiamo appuntamento
con la corsa nel deserto con le Dune Buggy: ci disponiamo su due vetture e
capiamo già che la nostra è quella che vuole mas adrenalina!! Partiamo e ci ritroviamo a una velocità pazzesca
in mezzo ad un deserto immenso, con tutte le sfumature del sole che si avvia al
tramonto. Dopo svariate soste per permettere ai più temerari di fare un po’ di
sandbording o di lanciarsi a razzo sulle dune ci lanciamo in varie sfide alla
gravità salendo e scendendo per dune altissime e ripidissime! Come una corsa
sulle montagne russe, ma di sabbia! Quando ormai i colori ci dicono che il sole
sta scendendo, ci
fermiamo e aspettiamo che tutta la sabbia intorno a noi si incendi e il sole
veloce scenda dietro l’ultima duna all’orizzonte. Torniamo all’hotel felici
come bambini (tranne qualcuno un po’ troppo sensibile alla velocità!!) e con
gli occhi pieni di una bellezza davvero infinita! Serata tranquilla, talmente
tranquilla che l’aiuto guida si addormenta a tavola fra l’arrivo della birra e
quello del panino! Come chi è l’aiuto guida? Dai che avete capito?! Domani è il
penultimo giorno del nostro viaggio e ci aspettano le Isole Ballestas
con tutti i loro
animali: pellicani, pinguini, leoni marini buffissimi e molto stanchi, gabbiani
normali e quelli dal pico rojo, granchi e in più il guardiano
della riserva, la specie più rara di tutte, che vive solo su un’isola per 6
mesi e che ci saluta da una finestra! L’ultima meraviglia che ci aspetta è Paracas, con i resti della Cattedrale,
la playa roja , l’oceano verde
smeraldo e la sabbia di un colore che credo non esista in nessun altro luogo
del mondo! Nel pomeriggio inizia il viaggio di ritorno a Lima … e tutto ciò che
vediamo è affievolito dalle esperienze che abbiamo vissuto in questi
preziosissimi giorni! Al Ceprof le bambine ci aspettano con un balletto
preparato apposta per noi, ma Camilo perde la strada (non lo ammetterà mai, ma
è così!) e arriviamo tardi, sono già a letto! In compenso ci aspettano due
teglie di lasagne preparate da Daniela (una delle tante “peruviane” made in
Veneto che abbiamo incontrato!) che ci fanno pensare di fermarci lì per
sempre!! Attento Matteo, perché vuole fare concorrenza alla Locanda! Siamo tutti
stanchissimi, quindi a nanna presto, perché domani alle 7.30 le bambine ci
aspettano per conoscerci prima di andare a scuola! Ci svegliamo e corriamo
subito da loro, che ci accolgono con tantissimi baci e un affetto pazzesco. Il
risveglio più bello del viaggio! Il loro entusiasmo, i loro sorrisi e i loro
baci dal pulmino (guida Emanuele…possiamo stare tranquilli?!) ci ripagano di
tutta la fatica fatta, dei risvegli prima dell’alba, della garua, delle tante ore in pullman, del freddo di Chivay, dei gradini
di Taquile, del traffico di Cusco e Arequipa e delle ginocchia rotte dopo
l’Intipunku! Si conclude così il nostro viaggio, i nostri occhi sono stanchi e
segnati, ma il cuore è così pesante di emozioni, ricordi, paesaggi, colori e
nuovi amici…che al check-in speriamo non ci facciano pagare il sovraprezzo!!!

 

Un grazie a Matteo e ad
Emanuele per essersi incontrati e aver condiviso i loro sogni! Ai signori
Chavez e Granadino per aver donato la loro casa al progetto della Locanda e per
aver messo al mondo dei figli meravigliosi! A Camilo perché ci ha fatto amare
davvero tutto del suo paese! A Ivan perché senza di lui non sarebbe stato lo
stesso viaggio! Ai nostri compagni di viaggio che speriamo vogliano condividere
con noi ancora tante altre esperienze!

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Commenti al Post:
alexisdg10
alexisdg10 il 12/09/08 alle 23:28 via WEB
bello bello. Io c'ero stato lo scorso anno per lavoro, ma solo a Lima, Trujillo e a Cuzco. baci per le nozze. A tutti e due :)
 
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