La gradazione alcolica minima è di 12° per il vino normale e di 12,5° per quello della Riserva.
Ma altri fattori produttivi molto importanti sono richiesti ad un vino per definirsi Chianti Classico: il nuovo vigneto entra in produzione dopo quattro anni dall'impianto, la resa a ettaro non può superare i 75 quintali (e questo significa 52,5 ettolitri di vino), la pianta deve produrre al massimo tre chilogrammi di uva. Per consentire l'armonico equilibrio tra tutte le varie componenti del vino Chianti Classico l'immissione al consumo è consentita dal 1° ottobre successivo alla vendemmia. Mentre per la tipologia Riserva, è previsto un invecchiamento minimo obbligatorio di ventiquattro mesi di cui almeno tre di affinamento in bottiglia.
Oltre alla gradazione alcolica, di cui si è già detto, il vino Chianti Classico deve per legge avere caratteristiche precise che sono:
Colore rubino vivace tendente al granato con l'invecchiamento
Odore vinoso, con profumo di mammola e con pronunciato carattere di finezza nella fase di invecchiamento
Sapore armonico, asciutto, sapido, leggermente tannico, che si affina col tempo al morbido vellutato
Zucchero massimo di 4 gr/l di zuccheri riduttori
Estratto secco netto minimo 23‰
Acidità totale minima 4,5‰
Infine, ma elemento di fondamentale importanza, il disciplinare impone che, oltre alla vinificazione, anche le operazioni di conservazione, imbottigliamento e affinamento in bottiglia debbano avvenire all'interno della zona di produzione.
L'uva più importante che contribuisce a creare il vino Chianti Classico con una percentuale che dall' 80 giunge al 100% è il Sangiovese. E' questo il vitigno che oggi contraddistingue tutti i più importanti vini rossi DOC e DOCG dell'Italia centrale. E' un'uva molto sensibile ai fattori esterni, si tratti di terreno o di clima, e la sua maturazione non è certo precoce e talvolta è discontinua. E' però difficile individuare un altro vitigno che sappia così bene interpretare le caratteristiche di un suolo e modificare i propri profumi a seconda del terreno su cui nasce: cosicché un bouquet floreale rimanda alle arenarie, i frutti di bosco al calcare, il tabacco fresco al tufo. Ma sempre si deve ritrovare, quale che sia la zona di origine, quel sentore di viola mammola che lo stesso disciplinare di produzione individua come elemento caratterizzante e specifico del Chianti Classico. Possono accompagnare il Sangiovese altri vitigni a bacca rossa, tipici della zona o internazionali, ma è il Sangiovese l'anima del Chianti Classico, tant'è vero che già nel disciplinare di produzione del 1996 è prevista la possibilità di utilizzarlo in purezza.
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il 30/08/2010 alle 11:13
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