Una lacrima,
scintilla nei tuoi occhi cupi di rabbia, di dolore
ti riga il viso segnando il suo passaggio
poi giunge alle labbra e con un rapido gesto la porti via,
nemmeno te ne accorgi,
scompare in silenzio portando con sč l'amarezza e il rancore che l'hanno costretta a spingersi al di fuori dei tuoi occhi,
della tua anima.
Lacrime che sgorgano impetuose dal profondo del cuore,
cosė amare
eppure cosė dolci,
cosė opprimenti
eppure cosė liberatorie.
Che poi a cosa serve piangere?
Serve a sfogarsi?
O serve ancor pių a deprimersi?
E dopo che piangi... cambia qualcosa?
... forse, ma che importa...
le emozioni non hanno bisogno nč di ragionamenti,
nč di spiegazioni per esprimersi;
una frase,
un gesto,
un ricordo
e dentro esplode come un vulcano,
come un terremoto che devasta ogni cosa,
come un'uragano impossibile da fermare.
Emozioni
nient'altro che semplici, istintive emozioni
che quando non si riescono pių a trattenere
si trasformano in lacrime.
Quindi piangi,
se sei felice,
se sei triste,
al culmine della gioia
o nel profondo della disperazione
piangi,
esprimi anche cosė le tue emozioni;
si, piangi!
Urla,
sgolati
e non preoccuparti di quello che pensa la gente,
piangi e dedica le tue lacrime al cielo.
Liberale e sentile come un fiume in piena che rompe gli argini,
come un'animale che corre selvaggio nella natura,
come un uomo che danza a piedi nudi.
Esprimi le tue emozioni...
č il solo modo che hai per esprimere te stesso...
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