Creato da: xprometeox il 06/07/2006
per anime erranti

BAOL

[…] Sto qua e ascolto il pianista. Sono all’ultimo tavolo a sinistra in
fondo. Se non ti piace lo spirito del tempo, se ti piacerebbe conoscere
la filosofia baol, se non riesci a dormire o se stai sognando, vieni.
Mi riconoscerai subito: ho un tatuaggio a forma di fiocco di neve sulla
mano. Starò qui fino a quando il pianista suonerà. E finché si sono io,
suonerà

Stefano Benni, da “BAOL”

 

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NON SOLO CALCIO

Post n°5 pubblicato il 10 Luglio 2006 da xprometeox
 

E' il 14 Giugno del 1998, Salt Lake City, nel covo del “nemico” gara sei, mancano quarantasei  secondi alla fine e Utah Jazz conducono ancora di tre.

Jordan si incarica del tiro da due e porta i suoi Chicago a meno uno.

Mancano 30 secondi.

Palla a Malone, che non sarà un caso se di soprannome fa “il postino” (la palla nelle sue mani, è come una lettera, sicuramente consegnata a canestro, perché altrove, le poste funzionano.)

Probabilmente, se non lo avessero portato via, sarebbe ancora li, sotto canestro, sulla sinistra, ai bordi dell’area, esattamente nel punto in cui, Jordan, con uno movimento, che Malone, non solo non vide, ma che ancora penso torni nei suoi incubi notturni, gli sottrasse la palla. Quando Malone si rese parzialmente conto di quello che stava succedendo, Jordan era già dall’altra parte, a lasciare scorrere i secondi, lenti e inesorabili, palleggiando. Quando mancano 5 secondi e 2 decimi alla fine, attacca l'avversario, lo sbilancia con una finta, e mentre il malcapitato, si ritrova praticamente seduto in terra, lui va in sospensione e lascia partire il tiro, da circa sei metri dal canestro.

Solo il rumore del cotone, nel silenzio di un palazzetto ammutolito e attonito.

Nel terminare il movimento di tiro, rimane con il braccio sollevato, nella posizione esatta in cui si trovava quando il pallone ha lasciato la sua mano, per iniziare quella parabola perfetta.

Non è un canestro, è il canestro.

Il canestro del sesto titolo in nove anni, il canestro che suggella una carriera, una storia di sport, il canestro che il più grande giocatore di basket di sempre, e forse il più grande atleta di tutti i tempi, consegna direttamente ai libri di storia. Un’eredità, un suggello, un finale degno di un campione ineguagliabile.

 

Zidane, ha scelto un altro modo, per lasciare un ricordo. Il modo peggiore. Personalmente penso che eleggerlo migliore giocatore dei mondiali, sia un errore.

Un campione, è anche un esempio, un riferimento per tanti giovani che si avvicinano allo sport. Un campione è anche uno stile, un modo di stare in campo, un comportamento. Zidane ha dato un pessimo esempio di se, e lascerà un detestabile immagine, come ultimo suo gesto su un rettangolo di gioco.

Non ci sono attenuanti al suo comportamento, e poco importa, quali siano e se ci siano state provocazioni.

Due modi e due stili, due strade, e due scelte. Permettetemi di preferire di gran lunga, il braccio teso di Michael Jordan, alla testa bassa di Zinedine Zidane.

 
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Commenti al Post:
demy_moore37
demy_moore37 il 12/07/06 alle 16:21 via WEB
il braccio teso di Michael Jordan, e la testa bassa di Zinedine Zidane rimarrranno impresse nella storia in egual misura.... quindi che importa.... se uno dei due abbia fatto un gesto folle.... un bacio demy^_* puoi linkarmi quando vuoi io lo faccio ora
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