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« La grazia del mio cuore ...Il gospel del pirata »

The amaro

Post n°116 pubblicato il 31 Dicembre 2007 da bartelio
 

"Insopportabile" fa Eleanor Friedberger frugandosi nelle tasche e scuotendo allo stesso tempo il ferro del carrello.
"Ma davvero, porca troia" fa Matthew cercando a sua volta nel risvolto della giacca.
"Tron tron tron" fa il carrello scosso accanto ai fratelli allineati in attesa di chissà che.
"Cristo, toccherà usare uno di quelli in plastica con il manico lungo e le rotelle."
"Merda, sono sempre sporchi da far schifo" dice Matt aggiustandosi con una mano i capelli sugli occhi, che fanno tanto Carmelo Bene impasticcato. Nel frattempo alle loro spalle s'è radunata una folla mica da ridere.
"Passiamo le feste al parcheggio, delle volte?" dice la vocetta stridula di un giovane emaciato con evidenti problemi di alitosi.
"Oh cristo, non è che delle volte hai una moneta da cinquanta?"
"Seeeh, puah, zot" risponde enigmatica la vocetta stridula.
Eleanor, raccogliendo il coraggio a due mani entra e si avvicina alla pila rossa dei carrelli di seconda serie. Ne afferra uno e lo trascina sbuffando con energica evidenza.
"Cristo santo non ho mai capito questa abitudine odiosa tutta europea di mettere i carrelli a pagamento nei parcheggi dei supermercati."
"A Chicago scatenerebbe una sollevazione popolare" fa Matt alle sue spalle.
"Una volta non era così. Mi diceva mia nonna Jebsa..."
"Tua nonna si chiamava Jebsa?"
"Beh un nome come un altro, no? Ti fa specie?"
"No, no, era curiosità."
"Beh una volta non era così, diceva. I carrelli si prendevano e si lasciavano dove cazzo ti pareva. Tutta un'altra vita. La gente era molto più distesa e poi..."
"Jebsa conosceva il parcheggio del Pellicano?"
"Senti, se mi lasci parlare magari finisce che."
"Non per dire Eleanor, ma ho paura che tu ne abusi."
"Ma di che."
"Quella cosa, sai la sospensione..."
"Eh?"
"... dell'incredulo, no? Come diavolo si dice..."
"Cazzate."
"Sarà."
"Non ti prendere troppo sul serio."
"Eggià senti chi parla. Lasciamo andare" fa Matt mentre estrae dalla giacca una spinetta da passeggio e pizzica un paio di tasti.
"Geniale" gli fa eco Eleanor mentre mette delle clementine defogliate nel sacchetto in plastica. Digita trentasette sulla bilancia. Ha i capelli tutti pettinati e le mani le cadono in avanti come in questa foto. Fa fatica a digitare trentasette con quelle mani in avanti. Si volta verso una commessa catatonica.
"Mi aiuti."
"Non posso, chieda dell'addetta alla frutta verdura."

"Yogurt al caffé?" chiede Matt alzando uno yomo di marca.
"Macché, vuoi mettere il risparmio" fa Eleanor dondolando nel palmo un Pellicano alla fragola.
"Ho sempre detestato gli yogurt alla fragola."
"Maa-aaa-ccc-hhè-è-è-è" modula Eleanor con quella voce che le si perdonerebbe ogni cosa. Matt batte sulla spinetta come in Black Hearted Boy e Elanor fa gli occhi sognanti e canta sommessa, tanto che un paio di clienti si fermano nei carrelli. Una commessa stringe al petto una confezione da dodici di Lactis a lunga conservazione e si muove di qua e di là e fa di rimando gli occhi sognanti. Matthew incarognito schiaccia il pulsante che ha sul cappello. Subentra una tastiera elettronica, una batteria dissonante.
"Uuuh" fa un cliente con giacca a vento collo di pelo, "non si potrebbe avere ancora un po' di voce sognante?"
"No, vede, questo è il genio" sintetizza altezzosa Eleanor. Matt ridacchia.
"Delle volte è finito il formaggio?" chiede poi, spegnendo il cappello.
"Sì, ma che il parmigiano sia parmigiano. L'ultima volta ho preso per sbaglio senza guardare, uh, sapeva di plastica."
"Ammuffita, non è forse vero?"

Matt batte sulla spinetta. Eleanor ora canta ma le sue parole vanno all'indietro.
"Le pare che abusiamo del nastro rovesciato" chiede Matt al tipo che sta sistemando i succhi di frutta sullo scaffale.
"Prego?" fa quello aprendo una confezione da venticinque di succo alla pera, che statisticamente piace a poca gente; ciononostante, se ne ha un'inflazione, oggigiorno.
"Dicevo. Non so se ha seguito il dibattito su Bitter Tea, disco dell'anno sul Mucchio per Carlo Bordone; però Bordone diceva tra le righe che abuseremmo del canto rovesciato."
"Ma sa" fa il tipo del succo alla pera aggiustandosi in favore di camera "sa, io seguivo gli Stones anni fa..."
"Bleah" fa Eleanor strabuzzando gli occhi.
"Beh, insomma..."
"Continui continui, la prego" fa Matt comprensivo.
"Dicevo che pare che in Simpathy For The Devil Jagger evocasse al contrario Lucifero."
"Con l'effetto di" chiede Eleanor.
"Con l'effetto di " ripete voltandosi un tale che stava mettendo nel carrello in ferro della mozzarella Santa Lucia in confezione da tre. "Ma è chiaro" fa la bionda all'affettatrice. Ha i capelli raccolti e un brufolo sul naso (piccolo, però).
"E' chiaro: evocando Lucifero al contrario compare Walter Veltroni con la coda di cavallo."
"Sulla testa?" chiede Matt.
"Ma va là, cretino" fa Eleanor.

"Sono una gru tutta matta mi fate sono una gru tutta matta" canticchia una bambinetta di quattro anni con l'uovo kinder fuso nel palmo e un principio ancora inesploso di leucemia fulminante.
"Sì" sillaba Eleanor e si aggiusta un orecchio. Canticchia.

Sono una gru tutta matta
e ho perso il mio unico grande vero amore
nella pioggia
e questo the
questo the è amaro


Indossa il kimono da palcoscenico, ha gli occhi come Claude Jade in Domicile Conjugal, quando accoglie il marito vestita da Geisha con grosse lacrime di sangue che le scendono sul trucco. Canticchia questo the amaro. Ne vorrei un'altra tazza. Per favore.

"Mi dia un etto di bologna col pistacchio, per favore, Mirella" chiede Matt alla bionda dell'affettatrice. Ha un suo fascino, unto. Ecco, unto. Pensa Matt.
"Beh carina questa" fa Mirella mentre Eleanor levita canticchiando. "Sono una gru tutta matta e ho perso il mio vero amore nella pioggia."
"E ora toccami dolcezza toccami dolcezza" dice Matt.
"Ma questo è un altro pezzo" fa Mirella dalla Bologna.
"Certo. E' geniale" sottolinea Eleanor.
"Siamo geni della pop muzik, non lo sapeva?" dice Matt e le fa l'occhiolino. "Vede, il bello di essere fratello e sorella è che mi posso scopare le fans senza che mia sorella Eleanor ci trovi nulla da ridire..."
"Le smutandate meritano solo di essere scopate senza pietà" fa Eleanor, dura. "Sdilinquirsi così su i'm waiting to know you, puah! A poco ci mancava che tirassero fuori l'accendino."
"Dai ripigliati, sorellina."
"Maddeche."
"Su, è un pezzo mio, lo sai."
"E si vede" fa Eleanor raccogliendo una confezione famiglia di tonno pellicano al naturale (circa 90 scatolette). "Poi quel verso vergognoso", prosegue,

ti aspetto
aspetto di conoscerti
tu così distante
ti spedisco un fumetto con scritto
scrivimi presto
mi siedo sul molo al porto
e aspetto di vederti

"Puah, esecrabile."
"Uh, addirittura. Faceva tanto Queneau."
"E' così, insopportabile."
"Senti, che altro c'è da prendere?"
"Fammi vedere: carta igienica, olio, uh, il campari..."
"Cazzo, dieci euro. Facciamo un martini rosso, dai."
"Cotton fioc..."

Alla cassa c'è Martino, un ritardato che impiega sei quarti d'ora a far bip bip bip con le cose.

"Permette" dice un tale "ho solo questo" e mostra un sole piatti da dieci litri.
"Ma si figuri" fa Matt "Nel frattempo che ne dice se chiudessimo con Borneo?"
"Beh, carina. Però un po' troppo movimentata. Per un finale forse ci starebbe meglio qualcosa di più meditato, tipo..."
"Mah facciamo che lasciamo per ultima Benton Harbour Blues" interviene Eleanor, disponendo i cotton fioc sul nastro della cassa.
"Sì" azzarda Rosi, la seconda cassiera. Rosi abita a Zanica, ha un figlio di sedici anni che ha smesso di considerarla madre e non fa altro che prenderla a parole per il culo sfatto e la poca istruzione. Lei però ha smesso di soffrirci da qualche settimana. Ha anche un marito che la tradisce ogni venerdì sera con le bielorusse che sfilano con gli occhi stanchi e i piedi freddi tra Dalmine e Lallio, ma anche di questo ha smesso di soffrire. In aggiunta soffre però di piorrea.
"Eleanor fai cinque minuti di dolcezza per questa vita stracca" chiede Rosi con gli occhi mentre si dondola con la lingua un molare.
Matt batte sulla spinetta.
"Chissà perché alcuni sostengono che la più fica di tutte sia Police Sweater Blood Wow. Forse per quel nah nah nah privo di senso" si chiede meditabondo, guardando verso lo scaffale del tonno.
"Oh sì nonsensononsenso" grida il tipo del succo alla pera, macchia scura sotto il labbro. Rotea con le braccia larghe e fa cadere a terra una fila di scatolette di tonno Consorcio.
"Cristo ottanta euro al chilo" urla mettendosi le mani nei capelli neri.
"Possibile, cazzo, sarà mica tonno di classe: io preferisco il Pellicano al naturale" fa Matt accarezzando la confezione famiglia. Segue delicata tastiera e un po' di spinetta su Nevers (altre frasi al contrario) e poi si chiude.
"Signori, Benton Harbour Blues" fa Eleanor con un inchino. Rosi strizza l'occhio a Matt.
"Certo, cara, evitiamo però il sensazionalismo."

Eleanor si aggiusta un occhio e canticchia con quella voce di cipria e farina di grano saraceno tritata finissima.

Mentre cerco di riempire
tutti i miei giorni di vuoto
barcollo dondolo di qua e di là
nel labirinto della memoria
di tutto il mio passato, caro
solo la tristezza rimane

"Uh triste da far paura" dice Martino bippando il parmigiano reggiano nella borsa di plastica.

Passo sul ponte e pedalo nella neve
sino al minimarket Pellicano
e penso al modo in cui
mi sono spezzata da sola il cuore
non è cosa da me
riempire il mare con le lacrime
ma se ripenso a tutti gli anni sprecati
tutta la bellezza la gioia i brindisi
e il fascino scompaiono

Matt chiude con un assolo di chitarrina con le pile, come non se ne sentiva dai tempi d'oro di Santana.
"Che non ci sono mai stati, perché Santana ha sempre fatto cagare" urla un tale passando con un doberman al guinzaglio.

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