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Anatre in volo. Questo è l'unico scenario possibile. L'unica letteratura in cui le parole scritte abbiano la piacevole piega di una poesia lirica. Anatre che si alzano leggiadre dalla superficie dell'acqua. Un battito d'ali narciso e il fremito passa nell'aria.
O parleremo della puttana di Kafka, che vende per cinque dollari la visione del frutto ancora rosso tra le sue gambe. Scriviamo pure di vendemmie o di letarghi o di dolci risvegli a primavera. La neve cancella ogni orma, ogni traccia e la terra brava, assorbe ogni segno sotto la coperta pudica della bianca signora.
Lasciamo pure stare la notte al sonno. Crediamo pure che vi sia spazio al sogno.
Io chiudo la mia ultima ribellione nel labirinto del fauno. Là, con la testa spaccata, avrò il mio riposo, sulla coltre molle del muschio.
Allora seguirò di nuovo il volo delle anatre. Saprò della loro migrazione e di lidi caldi e di cuccioli implumi. E sarà di nuovo poesia e sarà di nuovo sguazzare allegro nel fango. Sarà fango. Sarà argilla di nuovo plasmabile. Saranno di nuovo anatre in volo, ma forse avranno una nuova rotta.
Inviato da: cassetta2
il 02/09/2020 alle 10:01
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il 11/10/2016 alle 14:51
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