Creato da Maddalena_e_oltre il 30/04/2013
C'è una forza misteriosa nelle cose esteriori [...]. Un attore, per immedesimarsi perfettamente nello spirito del personaggio da rappresentare, deve indossarne il costume.*
 

 

« sfaldamentirunaway train »

Dorogò

Post n°109 pubblicato il 02 Settembre 2014 da Maddalena_e_oltre

 

La nebbia persisteva in uno strato compatto sopra la terra.
Ogni passo era un azzardo e una preghiera. Ogni passo avrebbe potuto sprofondarlo in una buca, fino anche all'altro capo del mondo.
Il cavallo era irrequieto. Gli carezzò il collo con la mano. Ne sentiva la paura per ciò che non si vede.
Sapeva che avrebbe dovuto incontrare le luci del villaggio entro il tramonto. Questo naturalmente se la strada non fosse stata smarrita. Il fatto è che in quella giornata grigia, non riusciva a capire che ore fossero. Quanto mancasse al tramonto. Nessun sole era comparso sopra l'orizzonte da quando era partito.
Sapeva anche che non sarebbe stato bello trascorrere la notte in quella specie di brughiera desertica e lamentosa. Non troppo desertica, quello era il vero problema.
Forse anche il cavallo, nelle sue soste di stazione, aveva sentito storie di briganti o peggio di inquietanti presenze che sconvolgevano la mente dei viaggiatori incautamente sorpresi, la notte, per quelle contrade. Forse per questo era tanto inquieto e fremente sotto la sua mano che voleva rassicurarlo.
Eppure non era tipo da spaventarsi, lui. Non era tipo da credere alle storie di fantasmi. Era un soldato, era abituato alle miserie degli uomini, lui. Sapeva controllare le paure e le proiezioni di quelle. Sapeva entrare e uscire dall'inferno. Ma non gli era mai capitato di attraversare una landa desolata come quella, abitata da un multiforme, invisibile, terrificante nulla.

Il cavallo incespicò nella nebbia e diede un brusco scarto. L'uomo cadde con il capo stranamente contorto e rimase immobile sulla terra arida.

Era mattina e un sole sfocato spargeva la sua luce diafana sulla terra grigia.
Una carovana giungeva da est.
Videro un cavallo con il capo chino su un ammasso immobile, informe. Si accostarono e in quell'ammasso riconobbero le forme di un uomo. Chinandosi, gli sollevarono delicatamente il capo per vedere se fosse ancora vivo. L'uomo, pallidissimo, aprì un istante gli occhi colmi di un'espressione di terrore. Gli chiesero cosa fosse successo e chi lo avesse ridotto in quello stato. L'uomo con un filo di voce rispose: "Il nulla".

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

Area personale

 

Ultime visite al Blog

suzuribakocassetta2l.amata.immortalemariomancino.mNarcyssenagel_aPlastycoWeb_Londonmassimo.sbandernoalejandro66dgl0DiVinoRossoSangueCicerchjamydavelussertil_successore
 

Ultimi commenti

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963