Creato da Maddalena_e_oltre il 30/04/2013
C'è una forza misteriosa nelle cose esteriori [...]. Un attore, per immedesimarsi perfettamente nello spirito del personaggio da rappresentare, deve indossarne il costume.*
 

 

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Post n°86 pubblicato il 28 Aprile 2014 da Maddalena_e_oltre

 


Piove sull'erba verde, mentre io faccio il demiurgo sul bianco di un foglio virtuale. Un mondo disegnato in cui tutto torna, preciso al millesimo di millimetro.
Decido il dove, il come, il quando. Spessori di linee e colori. Tanto più sgargianti, tanto più grigio è il mondo oltre il vetro, in letargo dalla sua primavera.

Non è valido quel che attraversa Piero, colpito a morte. Non è più facile morire in inverno. E' più consolante, la primavera, per chi resta, forse. Il dolore in parte alleviato dalla rinascita di ogni cosa (ma chi muore non rinasce).
In inverno tutto muore due volte. Forse è più coerente morire in inverno.
Il coraggio per farlo, quello manca sempre. Perchè poi, giunti a un certo punto, il coraggio non è più un affare personale e privato, ma diventa pegno nei confronti di chi resta. Chi può avere il coraggio di abbandonare i propri cari, nella presunzione di non trovare alcuno che possa amarli più di quanto noi li amiamo?

 

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Commenti al Post:
Lobarkaine
Lobarkaine il 28/04/14 alle 15:51 via WEB
La morte arriva quando vuole, non è mai in ritardo o in anticipo e non sta a noi sceglierla. Ci vuole più coraggio a vivere ad affrontare le fatiche e le difficoltà che la vita ci pone ogni giorno davanti. E poi...anche gli altri hanno bisogno di noi.-))))
 
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 30/04/14 alle 18:27 via WEB
La democratica... signora del tempo. Sì, quando la morte viene scelta è sicuramente una sconfitta, il non saper trovare quel coraggio per affrontare le fatiche e le difficoltà della vita. E' che poi la disperazione ha volti molteplici e come la Gorgone è meglio non trovarsi a guardarla negli occhi (anche solo per poter dire ci sono riuscito!). Il problema è proprio quel "bisogno di noi" che attribuiamo agli altri (mica a tutti eh? Solo a quelli davvero cari)... credo sia un gran cruccio per chi se ne va con la consapevolezza che se ne sta andando.
 
salvogiuffrida1960
salvogiuffrida1960 il 28/04/14 alle 20:53 via WEB

Hai ragione. E’ proprio una folle presunzione credere che nessuno sia capace di amare i nostri cari più di noi.
Ma è così umana…
 
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 30/04/14 alle 18:28 via WEB
Una folle presunzione... forse... eppure io credo che sia vero... (ma forse io sono moooooolto presuntuosa!) :))
 
   
salvogiuffrida1960
salvogiuffrida1960 il 30/04/14 alle 20:47 via WEB
Condivido lo stesso dubbio sulla mia persona. :)
 
MidnightBlues_M
MidnightBlues_M il 29/04/14 alle 05:55 via WEB
Quando non addirittura il levar la mano su di sé non è visto altro che come un estetismo o un atto d'amore da certi sfaccendati a cui la vita è venuta a noia...
 
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 30/04/14 alle 18:31 via WEB
Una scelta estetica o di scampo alla noia mi sembrerebbe un affronto all'atto disperato di chi non trova alternative...
 
Epsilon_Revenge
Epsilon_Revenge il 29/04/14 alle 23:01 via WEB
Ciò che deve accadere accade. Anche se la lezione non è ancora terminata, anche se imprarare risulta ancora entusiasmante, anche se si ha ancora voglia di allenarsi e giocare di squadra per vincere ogni partita che si prospetterà. Ciò che deve accadere accade indipendentemente dal colore di qualsiasi divisa che, quando l'incontrovertibile si annuncia, risulta ancor più inutile e senza motivo di essere.
 
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 30/04/14 alle 18:34 via WEB
Sì, Epsilon. In qualche libro sarà pur scritto ciò che deve accadere. E di fronte a quest'unico accadimento tutto sembra perdere peso... la stupidaggine del colore di una divisa, come i pensieri oziosi di superiorità e potere.
 
korov_ev
korov_ev il 30/04/14 alle 16:26 via WEB
Nessuno, madame. Nessuno può abbandonare i suoi cari nella presunzione che altri non sapranno amarli come egli li ha amati. Proprio per questo ci vuole un coraggio enorme.
Credere di essere unici per colui che si ama è uno dei fondamenti della coppia: accettare, o addirittura sperare che qualcuno possa esserlo al par nostro e forse più, è qualcosa che va oltre il coraggio
Sa, quand’ero bambino mia madre aveva un compagno che a me piaceva molto. Un giorno un infarto lo colse; non ne morì, ma il medico gli disse che da quel momento gli sarebbero state impossibili tante cose, che la sua vita sarebbe stata sempre più simile ad un limite, che avrebbe potuto aver bisogno di qualcuno che lo assistesse.
Sa cosa fece quell’uomo? Lasciò mia madre perché non sacrificasse parte della sua vita accanto ad uno “storpio”.
Non sempre chi decide di morire lo fa per egoismo. Non so come chiamarlo, se coraggio, amore o cosa, ma di una cosa sono certo: il peggio è sempre per chi “muore”, e se morire d’inverno fa meno male, ben venga l’inverno.
 
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 30/04/14 alle 18:39 via WEB
Pensavo non a chi decide di morire, piuttosto a chi si trova di fronte al preavviso della propria morte e in tale frangente debba fare i conti con chi gli sta vicino e gli è caro, i figli, il compagno o la compagna... magari il punto di vista del coraggio necessario è più quello di un genitore che scopra di dover abbandonare un figlio ancora piccolo, o comunque non adulto. Io credo che l'uomo di cui lei racconta avrebbe dovuto concertare la scelta fatta con sua madre, lasciare anche a lei la decisione se continuare la sua vita accanto ad uno "storpio"... forse è stato lungimirante e ha preferito non rischiare di giungere a un punto tragico, però...
 
woodenship
woodenship il 30/04/14 alle 21:59 via WEB
Si muore quando si ha da morire,il resto sono solo elucubrazioni mentali.Speculazioni di chi,vivendo,non riesce ad immaginare di non vedersi più allo specchio.Ed io,nonostante ci provi,non ho proprio idea di come possa essere il mondo senza di me.Però ciò non vuol dire che i miei cari non vivrebbero ugualmente la loro vita pur senza di me:è nell'ordine delle cose che sia così...........Un fiore ed un saluto...........W.........
 
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 05/05/14 alle 22:42 via WEB
Si muore quando si deve morire, sì. Il resto sono solo parole, come qualunque altro argomento. Fino a quando, almeno, non ne siamo toccati e allora ci chiediamo cosa ci abbia toccati, perchè lo abbia fatto, in che modo... Il mondo senza di me, funzionerebbe tanto quanto con me: non ho fatto e certo non farò nulla che ne cambi il corso. Ma il corso di qualche vita forse sì, conserverà la mia traccia e il cruccio riguarda proprio quella traccia che a volte si preferirebbe non lasciare. Ricambio il saluto :)
 
enaai
enaai il 30/04/14 alle 23:17 via WEB
la morte non diventi mai più importante della vita...dipende
 
 
Maddalena_e_oltre
Maddalena_e_oltre il 05/05/14 alle 22:44 via WEB
Non sono così distinte in fondo... forse... e quindi non vi è prevalenza se non nella nostra conoscenza esperienziale :)
 
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