C'è una forza misteriosa nelle cose esteriori [...]. Un attore, per immedesimarsi perfettamente nello spirito del personaggio da rappresentare, deve indossarne il costume.*
Se tu avessi seguito allora il mio vestito a fiori, turbinante sulle gambe nel vento leggero della sera. Se avessi contato i passi delle mie scarpe rosse, tra le spighe dei prati. Avresti potuto prendermi in braccio e farmi roteare contro l'azzurro del cielo. Avrei ascoltato ogni sera la tua voce cantare di genti lontane e ti avrei amato, di quell'amore puro che ancora non ha conosciuto altra vita, altre illusioni. Ti avrei accarezzato la guancia pungendomi le punte delle dita, mio arcolaio incantato per un sonno eterno. Avrei sognato serena la notte sdraiata al tuo fianco dopo l'amore. Avremmo teso l'orecchio ai sussurri della notte e a quelli dei nostri baci in culle estive. Avremmo sparso miele su ogni ferita, su ogni ginocchio sbucciato.
Se solo mi avessi salutata, riconosciuta, allora, in riva al mare. Se solo avessi guardato un po' meno le stelle e più tra le luci della strada. Se solo non mi avessi cercata così tardi, se solo mi avessi trovata prima, allora avremmo avuto un piccolo regno incartato e avremmo cantato tutta la notte e natale sarebbe arrivato senza ferire.
E qui riaffiora l'eterna domanda senza risposta. Se esiste poi un mondo, oltre i nostri più dolci rimpianti, dove trovano dimora le storie che sarebbero potute essere ma non sono state, gli amori sfiorati ma non consumati e per questo ancora integri, le decisioni che avremmo dovuto prendere, ma che... Se questo universo parallelo c'è, allora il tuo bellissimo racconto diventa vita, ma anche se non c'è lo diventa lo stesso. Buon Anno :-)
Già Luss... sono le mie ossessioni che tornano e ritornano senza posa, come un moto ondoso che riporta a riva gli stessi relitti... Una volta lessi un articolo su il "multiverso", una vertigine di mondi, come monadi fluttuanti in cui forse ogni possibile si dispiega... se così fosse, rimpiango solo il non aver contatto razionale, con quelle mille altre me che forse esistono e che hanno percorso tutto ciò che io ho scartato. Buon anno a te (ed è bello ritrovarti :))
Purtroppo, come già detto, con i se e i ma non si va da nessuna parte. E' quando si prende il coraggio di trasformare il condizionale in presente indicativo che si comincia davvero...qui, e ora, e insieme. Buon viaggio ;)
E' vero, con i se e con i ma non si va da nessuna parte... e mancherebbe mezza letteratura almeno nella nostra biblioteca. Il fatto è che il presente indicativo spesso poco può sul passato fosse anche prossimo :) Grazie :)
Madame, se mio nonno avesse avuto cinque palle sarebbe stato un flipper.
E comunque sarebbe così gentile da spiegarmi perché, alla fine, la colpa è sempre di noi maschietti? :-)