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NUMERAZIONE MAGLIE

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JUVENTUS F.C.

Numerazione Ufficiale 2006/07

1 - BUFFON Gianluigi
2 - BIRINDELLI Alessandro
3 - CHIELLINI Giorgio
4 - KOVAC Robert
5 - TUDOR Igor
6 - ZANETTI Cristiano
8 - GIANNICHEDDA Giuliano
9 - BOJINOV Valeri
10 - DEL PIERO Alessandro
11 - NEDVED Pavel
12 - MIRANTE Antonio

13 - PICCOLO Felice
14 - BALZARETTI Federico
15 - MARCHISIO Claudio
16 - CAMORANESI Mauro German
17 - TREZEGUET David
18 - BOUMSONG Jean-Alain
19 - PARO Matteo
20 - PALLADINO Raffaele
22 - BELARDI Emanuele
23 - GUZMAN Tomas
25 - ZALAYETA Marcelo
27 - ZEBINA Jonathan
29 - DE CEGLIE Paolo
30 - LEGROTTAGLIE Nicola
32 - MARCHIONNI Marco
33 - URBANO Orlando
35 - PISANI Andrea

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Alex DEL PIERO

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INTER-JUVE "GUARDATE ALEX"

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ANCORA INTER, E ANCORA DEL PIERO (TROFEO TIM)

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JUVENTUS-Napoli 2000-01

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JUVE-NAPOLI 97-98 SEMPRE DEL PIERO

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Signori e Signore sono 200

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scusate se e' poco

 

TOP 10 MARCATORI

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Top 10 - Marcatori All Time


202 Del Piero Alessandro
179 Boniperti Giampiero
178 Bettega Roberto
167 Sivori Omar Enrique
157 Borel II Felice Placido
131 Anastasi Pietro
130 Trezeguet David
124 Hansen John
115 Baggio Roberto
114 Munerati Federico

 
Creato da: logido il 14/10/2006
I CAMPIONI D'ITALIA SIAMO NOI

 

 

Post N° 128

Post n°128 pubblicato il 03 Giugno 2007 da logido
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03.06.07

Bari - Juventus 1-0 Bari, stadio San Nicola

RETI: 12' s.t. Carrus

BARI: Gilet; Loseto (1' s.t. Carozza), Pianu, Esposito, Belmonte (20' s.t. Milani); Fusani, Carrus (31' s.t. Allegrini), Rajcic, Scaglia; Santoruvo, Ganci
A disposizione: Aldegani, Sgrigna, Cazzola, Vignaroli
Allenatore: Materazzi

JUVENTUS: Mirante; Zebina, Boumsong, Legrottaglie, Balzaretti; Birindelli, Zanetti, Venitucci (24' s.t. Giovinco), De Ceglie (10' s.t. Bianco); Trezeguet, Zalayeta (33' s.t. Lanzafame)
A disposizione: Belardi, Piccolo, Urbano, Cuneaz
Allenatore: Corradini

AMMONITI: 40' p.t. Zalayeta, 12' s.t. Carrus, 20' s.t. Santoruvo, 28' s.t. Ganci, 31' s.t. Zanetti
ESPULSI: 40' s.t. Legrottaglie

ARBITRO: De Marco di Chiavari
ASSISTENTI: Biasiutto e Battaglia
QUARTO UOMO: Pagano

 
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Post N° 127

Post n°127 pubblicato il 03 Giugno 2007 da logido
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26.05.07

Juventus - Mantova 2-0 Torino, stadio Olimpico

RETI: 10' s.t. Trezeguet, 28' s.t. Nedved

JUVENTUS: Buffon; Zebina (37' s.t. Birindelli), Boumsong, Chiellini, Balzaretti; Marchionni (30' s.t. Palladino), Marchisio, Zanetti, Nedved; Del Piero, Trezeguet (42 s.t. Zalayeta)
A disposizione: De Ceglie, Mirante, Legrottaglie, Bojinov
Allenatore: Deschamps

MANTOVA: Brivio; Sacchetti, Notari, Cristante, Rizzi (20' p.t. Franchini); Tarana, Grauso (21' s.t. Graziani), Brambilla, Spinale, Doga (39' Avanzini); Noselli
A disposizione: Bellodi, Donazzan, Mezzanotti, Altinier
Allenatore: Domenico Di Carlo

AMMONITI: 28' p.t. Grauso, 19' s.t. Doga, 23' s.t. Chiellini, 32' s.t. Cristante, 46' s.t. Marchisio

ARBITRO: Romeo di Verona
ASSISTENTI: Consolo e Giordano
QUARTO UOMO: Branciaforte

Promossi&Bocciati di Juventus-Mantova

Nedved che caparbieta', Deschamps un signore.

 

Del Piero: E’ il capitano della Juventus il migliore in campo. Nel suo olimpico si inventa passaggi e tiri da vero maestro e delizia tutti i tifosi con colpi di tacco che in alcune occasioni impegnano anche il portiere Brivio. Oggi gli è mancato solo il gol ma è stato bravo a smistare palloni per l’altra punta Trezeguet e non solo. Creativo, propositivo e determinato anche a serie A conquistata. Voto 7

Nedved:
Sarà anche il “nonnetto” dei bianconeri ma la voglia e la caparbietà del cieco appartiene a pochi. Può ancora dire la sua Nedved che lotta su tutti o palloni e quando intravede una possibilità si imbatte verso la porta avversaria. Autore del secondo gol fa impazzire la difesa del Mantova e alla fine batte Brivio con un delizioso pallonetto. Ancora efficace! Voto 6.5

Brivio: è il migliore in campo nelle fila del Mantova. Bersagliato dai tiri degli juventini, è sempre pronto e mai impreparato. Sul primo gol subito non ha colpe mentre sul secondo forse poteva meglio tenere la posizione tra i pali. Voto 6.5

Deschamps:
un vero signore. Si accomoda in panchina nonostante abbia dato le dimissioni in nottata (notizia non ancora ufficializzata). Osserva dalla stessa panchina in cui per tutta la stagione ha guidato i suoi  ragazzi. Oggi no, osserva solo Didì, osserva gli stessi che lo hanno aiutato a raggiungere la serie A. Osserva e si racchiude negli applausi di un Olimpico a lui grato. Voto 6.5

Noselli:
Di Carlo, lo schiera come unica punta. Ma l’attaccante mantovano non riesce quasi mai ad entrare in partita. Completamente assente nel primo tempo  nel secondo si rivede in attacco. Bella la combinazione di gioco con Doga ma che non porta “frutti”. Poi più nulla. Voto 5

Cristante:
non gioca la sua migliore partita e il brutto fallo su Zebina al 76’ della ripresa conferma la sua non tranquillità. Un fallo per il quale si prende un cartellino giallo che se però fosse stato rosso non avrebbe fatto gridare allo scandalo. Voto 5.5

 
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Post N° 126

Post n°126 pubblicato il 03 Giugno 2007 da logido
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19.05.07

Arezzo - Juventus 1-5 Arezzo, stadio Comunale

RETI: 19' p.t. e 31' s.t. Del Piero, 34' p.t. e 4' s.t. Chiellini, 45' p.t. Floro Flores, 42' s.t. Trezeguet

AREZZO: Bremec; Capelli, Terra, Ranocchia (1' s.t Mirko Conte), Barbagli (7' s.t. Togni); Bondi, Bricca, Di Donato, Croce; Floro Flores, Martinetti (37' s.t. Grabbi)
A disposizione: Lanza, Cavagna, Roselli, Vigna
Allenatore: Antonio Conte

JUVENTUS: Buffon; Zebina (25' s.t. Birindelli), Boumsong (32' s.t. Kovac), Chiellini, Balzaretti; Marchionni (37' s.t. Palladino), Marchisio, Zanetti, Nedved; Del Piero, Trezeguet
A disposizione: Mirante, Bettega, Giovinco, Zalayeta
Allenatore: Deschamps

AMMONITI: 10' p.t. Ranocchia, 21' p.t. Boumsong

ARBITRO: Rizzoli di Bologna
ASSISTENTI: Pascariello e Viazzi
QUARTO UOMO: Donati

Finalmente la Juventus esce dall’incubo.

Finalmente torna nella serie che gli compete e che per un anno gli è stata ingiustificatamente tolta. Finalmente è finito il suo turno di castigo dietro la lavagna, dove un professore occhiuto e prevenuto l’ha voluta sbattere, pur in presenza di chi faceva (e ha fatto) peggio.

Forse era scritto: per far vincere l’Inter, una volta per tutte, ci voleva la retrocessione della Juventus in serie B, la penalizzazione di Lazio Milan e Fiorentina, l’acquisto a prezzi di realizzo di due campioni bianconeri. Negli ultimi tempi, un po’ tutti hanno avanzato teorie sul perché la Juventus, SENZA PROVE DI ILLECITI DIRETTI, abbia rischiato la serie C. Si è parlato di “illecito strutturale”, coniando ex novo una fattispecie inesistente nel diritto sportivo e anche in quello sostanziale; si sono divulgate intercettazioni telefoniche nelle quali di tutto si parlava fuorché di aggiustamenti di partite (c’è stata persino quella, ignobile, che parlava della fallita tresca tra Moggi jr. e la D’Amico con pesante ricaduta sulla famiglia di lui); sono stati tutti assolti fuorché Giraudo, Moggi e De Santis, smontando di fatto l’ipotesi di cupola; c’è stato un avvocato “difensore” della Juventus che ha chiesto direttamente lui la B con penalizzazione (e per questo è stato ricompensato con una parcella superiore ai 500 mila euro).

 

è detto e scritto che gli eredi di Gianni Agnelli, in perenne contrasto con quelli di Umberto (parenti serpenti), abbiano deliberatamente lasciato correre lo scandalo, addirittura alimentandolo con il fuoco amico dei giornali da loro controllati pur di liberarsi di dipendenti scomodi e ambiziosi quali Moggi Luciano e Giraudo Antonio. Ora è tutto a posto: Moggi e Girando sono fuori gioco, la Juve fa tanta simpatia, Napoli e Genoa torneranno in serie A, “caramella” Moratti, ora sazio perché ha “preso” due scudetti di seguito e tranquillo perché ha uno squadrone, forse la smetterà di fare i capricci e minacciare di lasciare, da un giorno all’altro, questo calcio malato e in crisi mettendolo – se lo avesse effettivamente abbandonato (e lo avrebbe fatto se non lo avessero finalmente lasciato vincere, come con i bambini) -ancora più in crisi giacché di mecenati alla Moratti l’Italia pallonara non può proprio fare a meno. Tutto tornerà a posto, con buona pace di Sky che benedice tutti dall’alto. Forse ci vorrà tempo per capire quello che veramente è successo e soprattutto perché è successo. Ma non facciamoci illusioni: la Juventus appena tornerà a vincere come sa diventerà di nuovo, istantaneamente, antipatica e si adombreranno chissà quali nubi sul suo capo. E’ il nostro destino e lo affronteremo, a testa alta, così come a testa alta abbiamo onorato questo campionato di B che ci avrebbe visti vincenti anche senza lo sconto sulla penalizzazione.

Infatti, oggi, per la prima volta, la Juventus ha giocato da Juventus: ha lasciato sfogare l’Arezzo, guidato dall’indimenticato capitano Antonio Conte (che finalmente ha risolto, da uomo, il suo antico problema di calvizie), poi lo ha scherzato cinque volte con giocate che denotano chiaramente la differenza di categoria che c’è fra i due teams. Oggi, finalmente, si è visto come gioca una squadra di serie A contro una di serie B ancorché reduce da una lunga serie positiva; e proprio per rispetto a Conte la Juve, nell’ultimo quarto di match, ha smesso di pigiare sull’acceleratore, altrimenti il punteggio avrebbe potuto assumere proporzioni tennistiche. E ora, visto che è assicurato pure il primo posto, largo ai giovani in queste ultime partite!

Pagelle:

Buffon 6,5 Ordinaria amministrazione. Nulla poteva sul collo sinistro di Floro Flores. In leggero ritardo sulla punizione del medesimo stampatasi sul suo palo destro.

 Zebina 6 Discreta partita del francese che si segnala più per le sue discese in attacco che per interventi difensivi. Però, almeno, sembra si sia calmato.

Birindelli 6 Atto di gratitudine di Deschamps verso questo umile e prezioso gregario che si fa trovare sempre pronto, non s’infortuna mai e in un’occasione, a Pescara, ha anche portato a casa i tre punti con una prodezza sotto misura.

Boumsong 5 Oggi abbiamo rivisto il Boumsong di Rimini: lento, impacciato, insicuro. Floro Flores gli è sempre scappato passandogli alle spalle come un imprendibile folletto. Tardiva la sostituzione.

Kovac ng

Chiellini 6,5 Il voto lo merita più per la sua prima e determinante doppietta in maglia bianconera che per la partita giocata in difesa, dove Martinetti .lo ha messo ripetutamente in crisi. Non c’è niente da fare, al centro è un ripiego.

Balzaretti 5 Bondi (uno dei migliori dei suoi) gli ha fatto vedere le streghe. Non è mai riuscito ad anticiparlo e spesso si è fatto saltare costringendo i compagni, soprattutto Marchisio, ad affannosi raddoppi. Ne è prova che avrà passato la metà campo non più di tre volte in tutto il match.

Marchisio 7 Primo tempo da grande centrocampista. Baluardo per i centrocampisti avversari e poi abilissimo nel ribaltare il gioco. E’ suo l’assist a Del Piero, dopo una prepotente discesa, per il primo, importantissimo, gol. Vero faro del centrocampo juventino. Merita di giocarsi le sue chances in serie A e per questo basterebbe che la Juve comprasse un solo centrale di centrocampo, purché di alto livello (il sogno sarebbe Gerrard).

 Zanetti 6 Si è affiancato al rampante Marchisio completando una valida e insuperabile cerniera di centrocampo.

Marchionni 7,5 Per me il migliore di giornata. La più bella partita che gli ho visto giocare in maglia bianconera. Mi ha ricordato le ali di una volta, anni 50-60, piccoli e veloci, dotati di dribbling ubriacante, che scendevano sul fondo e crossavano al centro. Oggi è stato una vera spina nel fianco della difesa aretina, tanto che Conte ha dovuto sostituire Barbagli letteralmente ubriacato dall’ala di Monterotondo. Soprattutto oggi si è espresso con continuità, forse perché finalmente riesce a giocare qualche match di seguito, e qualità che si è concretizzata in ottime giocate tra cui quella del primo tempo che smarca Trezeguet, fermato per un fuorigioco millimetrico e quella alla mezz'ora della ripresa che permette a Del Piero di insaccare di testa su un cross a giri contati, dal fondo a rientrare, sul cui pallone (parafrasando il grande Paolo Rossi, che così definì ai mondiali di Spagna un traversone simile servitogli dal folletto Bruno Conti) c’era scritto: basta solo spingere. In definitiva, io un altro anno lo terrei; anche perché non ritengo Prandelli & Corvino due sprovveduti: se insistono tanto per averlo, un motivo ci sarà. Non commettiamo lo stesso errore fatto con Mutu.

Palladino ng

Nedved 6 La nostra furia ceca oggi ha tirato un po’ il fiato. Se lo meritava dopo il grandissimo campionato che ha fatto, caricandosi la squadra sulle spalle e dando sempre l’esempio a tutti, giovani e meno giovani.

Del Piero 7 Segna due gol, finalmente uno di testa, si porta a 20 centri nella classifica dei cannonieri. Insieme a Nedved uomo simbolo di questo anomalo e ingiusto campionato de B.

Trezeguet 6,5 Partita molto attiva del franco-argentino. Segna un gol bellissimo e un altro glielo annullano per un fuorigioco millimetrico.

All. Deschamps 7 Grazie Didier, il tuo compito non è stato così facile come si vuol far sembrare. La difficoltà, a mio avviso, si è manifestata più violentemente nei lunghi mesi invernali quando la penalizzazione era ormai stata assorbita con la sua relativa carica nervosa e mancavano ancora troppi giorni e troppe partite all’epilogo. Tenere allertati e motivati dei campioni che giocavano in B (tranne Pavel e Alex) obtorto collo non dev’essere stato facile. Ma lui ci è riuscito e merita di giocarsi il campionato di serie A con giocatori possibilmente scelti da lui.

Arbitro Rizzoli 7,5 Ottimo arbitro. Equilibrato, tranquillo, sicuro, mai protagonista. Arbitri così vengono istintivamente aiutati dalle squadre, e in campo si è visto. E’ sicuramente aiutato dal guardalinee Pascariello che non sbaglia un off side, e comunque lui non sbaglia nulla. Usa anche un’abbondante dose di buon senso quando assegna soltanto un minuto di recupero per non umiliare oltremisura l’Arezzo. Per me, il migliore arbitro visto quest’anno.

 
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Post N° 125

Post n°125 pubblicato il 03 Giugno 2007 da logido
Foto di logido

12.05.2007 
 Juventus - Bologna 3-1 Torino, stadio Olimpico

RETI: 26’p.t. Bellucci, 38’ p.t. e 41’s.t. (rig) Del Piero, 48’ s.t. Trezeguet

JUVENTUS: Buffon; Zebina (19' s.t. Birindelli), Boumsong, Chiellini, Balzaretti; Marchionni, Marchisio, Giannichedda (26' p.t. Zanetti), Palladino (31' s.t. Giovinco); Del Piero, Trezeguet. A disposizione: Mirante, Bianco, Zalayeta, Bojinov. All. Deschamps.

BOLOGNA: Antonioli; Daino, Terzi, Castellini (15' p.t. Smit ); Brioschi (24' s.t. Fantini), Mingazzini, Amoroso (24 p.t. Morosini), Manfredini; Meghni, Bellucci; Marazzina. A disposizione: Colombo, Torrisi, Olive, Cipriani. All. Cecconi.

AMMONIZIONI: 13' p.t. Zebina, 39' p.t. Mingazzini, 47' p.t. Daino, 45' s.t. Zanetti
ESPULSI:  40' s.t. Terzi, 42' s.t. Marazzina

ARBITRO: Ayroldi di Molfetta. 
ASSISTENTI: Carrer e Pugiotto.  
QUARTO UOMO: Zanichelli.

LA SIGNORA CALA IL TRIS D'ASSI - BUFFON, DEL PIERO E TREZEGOL! 

I bianconeri asfaltano anche i bolognesi ed ora sono a soli tre punti dalla serie A. Incredibile partita di Gigi, autore di due parate  da extraterrestre nel finale di gara. Alex realizza una splendida doppietta che lo incorona Re dei Bomber, mentre David chiude la gara su preciso assist del giovane Giovinco, definito dalla critica "il nuovo Messi". Gli emiliani recriminano per il rigore concesso alla capolista, ma le moviole (quelle non faziose) dicono che è sacrosanto. Nel prepartita gli ultras juventini contestano la dirigenza: "Dilettanti allo sbaraglio, andatevene".  

TRE SBERLE AI PIAGNONI BOLOGNESI. Uno strepitoso Buffon e un pessimo Ayroldi e la serie A è ormai a un passo per la Juve. Sofferta vittoria dei bianconeri che si impongono per 3-1 sul Bologna avvicinandosi a quel traguardo che le eventuali sconfitte di Genoa e Napoli potrebbero già rendere ufficiale martedì. La formazione di Didier Deschamps, andata sotto a metà primo tempo dopo il gol di Bellucci, ha giocato una delle migliori partite delle stagione ma nonostante il pari di Del Piero ha avuto bisogno di un regalo del direttore di gara per passare in vantaggio a pochi minuti dal termine con un rigore del quale si parlerà molto. Poi ci ha pensato il solito Buffon, con un doppio prodigio, a salvare il risultato allo scadere prima che Trezeguet chiudesse definitivamente i conti. Per il Bologna, invece, una sconfitta che costa cara e che rischia di compromettere la corsa ai play-off. Ai felsinei sono anche saltati i nervi in occasione del rigore (fuori Terzi e Marazzina) ma durante la partita hanno fatto ben poco per non uscire dall’Olimpico a mani vuote.  Deschamps perde all’ultimo momento Legrottaglie e in difesa sposta Chiellini al centro al fianco di Boumsong con Zebina e Balzaretti sulle fasce. A centrocampo, senza Camoranesi infortunato e Nedved fermato dal Giudice Sportivo, tocca a Marchionni e Palladino giocare sugli esterni mentre in mezzo Giannichedda viene preferito a Zanetti come partner di Marchisio. In avanti confermatissimi Del Piero e Trezeguet. Nel Bologna Cecconi torna alla difesa a tre dopo il pari interno contro la Triestina con Daino, Terzi e Castellini davanti ad Antonioli mentre Mingazzini e Amoroso vanno a formare la diga di centrocampo con Brioschi e Manfredini larghi. Fiducia poi a Marazzina unica punta con Bellucci e Meghni a supporto.  La Juve prende in mano da subito le redini del gioco, con Del Piero per due volte alla conclusione, prima con un tiro di controbalzo e poi su punizione, ma senza mai impegnare seriamente Antonioli. Il Bologna è schiacciato nella sua metà campo e non riesce a ripartire ma i padroni di casa non riescono a trovare la giocata vincente. Cecconi, intanto, perde nel giro di pochi minuti Castellini e Amoroso, sostituiti da Smit e Morosini, mentre dall’altra parte Deschamps è costretto a togliere dal campo Giannichedda inserendo Zanetti. La partita comunque continua a vedere un monologo bianconero ma al 27’ Bellucci gela l’Olimpico quando, tenuto in gioco da Zebina, si presenta a tu per tu con Buffon depositando la palla in rete per l’1-0 del Bologna.  La reazione della Juve è tutta in un colpo di testa di Trezeguet che Antonioli blocca a terra mentre dall’altra parte i felsinei hanno preso coraggio e cominciano a farsi vedere più stesso nella metà campo bianconero. Ma al 37’ Zanetti serve in profondità Del Piero e il capitano juventino si inventa un diagonale che non lascia scampo ad Antonioli riportando il risultato sul punteggio di parità, 1-1. Nel finale la Juve sfiora anche il raddoppio con Trezeguet e Balzaretti ma il Bologna resiste fino all’intervallo. Nella ripresa, però, è ancora la formazione di Deschamps a premere sull’acceleratore e dopo nemmeno un minuto Antonioli salva ancora su Del Piero da pochi passi.  Il duello tra i due si rinnova anche al 13’ quando è ancora l’estremo difensore rossoblu a compiere un intervento prodigioso sul numero 10 bianconero ma la Juve non molla e insiste. La capolista del campionato cadetto vuole i tre punti a tutti i costi ma la resistenza offerta dal Bologna è lodevole e con il trascorrere dei minuti l’intensità degli attacchi dei padroni di casa cala. Deschamps decide di tentare anche la carta Giovinco per Palladino ma a cambiare la partita è Ayroldi che al 37’ assegna ai bianconeri un rigore più che sospetto per una presunta spinta di Smit su Marchionni. Il Bologna è furioso, Terzi e Marazzina vengono espulsi per proteste mentre dal dischetto Del Piero batte per due volte prima di portare i suoi sul 2-1. Poi un finale pirotecnico con Buffon che compie due autentici miracoli prima su un colpo di testa ravvicinato di Bellucci e poi, con i piedi, su una conclusione da fuori di Meghni. Ma le emozioni non finiscono qui perchè al secondo minuto di recupero Giovinco serve un pallone delizioso a Trezeguet che fissa il risultato sul 3-1 e chiude definitivamente i conti.

 
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Post N° 124

Post n°124 pubblicato il 03 Giugno 2007 da logido
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06.05.2007

Cesena - Juventus 2-2 Cesena, stadio Manuzzi

CESENA-JUVENTUS

RETI: 12' p.t. Salvetti, 41' p.t. Trezeguet, 42' p.t. Nedved, 10' s.t. Papa Waigo

CESENA: Sarti; Doudou (8' p.t. Biserni), Zaninelli, Ficagna, Sabato; Mezavilla (23' s.t. Ola), Anastasi, Salvetti; Papa Waigo, Pellè, Del Core (30' s.t. De Feudis)
A disposizione: Ravaglia, Tonucci, Pellicori, Bracaletti
Allenatore: Castori

JUVENTUS: Buffon; Birindelli, Legrottaglie, Boumsong, Chiellini; Marchionni (31' s.t. Balzaretti), Marchisio, Nedved (42' s.t. Bianco); Zalayeta, Del Piero (39' s.t. Bojinov ), Trezeguet
A disposizione: Mirante, De Ceglie, Venitucci, Palladino
Allenatore: Deschamps

AMMONIZIONI: 22' p.t. Anastasi, 39' p.t. Nedved, 4' s.t. Sabato, 26' s.t. Marchisio

ARBITRO: Stefanini di Prato

ASSISTENTI: Strocchia e D’Agostini
QUARTO UOMO: Peruzzo

 

Si poteva realizzare il match point decisivo a Cesena (dieci punti di vantaggio sul Napoli a 5 giornate dalla fine, con tre gare interne e due sole esterne da disputare), invece ci si è dovuti accontentare di un pareggio che lascia dubbi ed amaro in bocca.
Dubbi che ritornano, e che hanno una identità ben precisa, quella di Didier Deschamps, capace di caricare al meglio la squadra negli scontri diretti di vertice, ma non di dare le giuste motivazioni per le gare contro avversarie di media e bassa classifica; l’amaro in bocca rimane perché era una gara che si poteva e doveva vincere, e se ciò non è accaduto, bisogna solo recitare il “mea culpa”.
Per carità, nulla di grave e compromettente, si poteva solo sfruttare meglio la sconfitta del Napoli a Mantova, e, dal mio punto di vista, si poteva sfruttare la gara di Cesena per altro tipo di esperimenti, provare schemi più logici o, meglio ancora, provare gente nuova e magari mettere all’opera la coppia centrale Venitucci – Marchisio, che a mio modo di vedere promette di essere la coppia del futuro centrocampo bianconero, se si ci crede.
Viceversa si è sprecata mezzora di gioco su un modulo approssimativo, e alla fine si sono ancora una volta sprecati i cambi, tardivi e poco logici.
A scanso di equivoci, io appartengo al partito della riconferma a Didì, una seconda occasione gli va data in serie A, perché comunque è venuto da noi in un momento difficile, sta portando la squadra in A alla grande, nonostante la penalizzazione, ma il prossimo anno certe superficialità nelle scelte potrebbero essere pagate molto care.
Probabilmente Deschamps, puntando su un 4 – 3 – 3, voleva schierare una formazione speculare a quella dei padroni di casa, anche essi scesi in campo con un 4 – 3 – 3, molto teorico a dire il vero, dato che i due attaccanti esterni, Del Core e Papa Waigo, operando molto arretrati, fungevano praticamente da esterni di un centrocampo a 5, nel quale dunque ben tre giocatori avevano il compito di coprire e gestire palla, con Salvetti gran distributore di gioco.
Ma il 4 – 3 – 3 juventino era male assortito e peggio piazzato: inizialmente il solo Marchisio a copertura della retroguardia (e dunque sempre in inferiorità con gli avversari, e nonostante tutto ha sfoderato una prova davvero eccellente), Marchionni di fatto centrale di centrocampo, Zalayeta in zona ibrida, quasi da trequartista, Nedved a volte troppo avanzato a volte troppo accentrato, come dire grande confusione per vie centrali, inesistenza di manovre sulle fasce.
Se da un lato il Cesena ha impostato tutto il suo gioco su Salvetti, vero play maker a tutto campo, con Inastasi a supporto, dal lato della Juventus l’asse di gioco ha avuto come riferimenti maggiori … Birindelli e Zalayeta!
Questo credo spieghi molto i limiti della manovra juventina, ossia Nedved e Del Piero fuori dal gioco, Marchionni incapace di fare il centrale di centrocampo, Marchisio troppo limitato, per la fase iniziale, a compiti di copertura; e spiega dall’altro lato la ragione per cui il gioco cesenate si sviluppava in modo armonioso e concreto.
Dunque il vantaggio dei padroni di casa era più che legittimo, almeno fino a quando la squadra ha modificato il suo assetto in 4 – 4 – 2, Zalayeta arretrato a centrocampo, Marchionni e Nedved finalmente esterni e dunque in grado di poter manovrare anche sulle fasce.
Non è un caso che nel giro di qualche minuto la Juventus ha rovesciato il risultato, sfiorando addirittura la terza segnatura.
Nella ripresa il terzo gol sembrava potesse arrivare da un momento all’altro, invece è arrivato il pareggio dei padroni di casa, e da quel momento la Juventus non ha più avuto serie occasioni da gol, ha provato a fare la gara ma, vuoi per la serata negativa di qualcuno, vuoi per i soliti errori nei cambi (tardivi e scarsamente funzionali) non è riuscita a creare veri e propri pericoli.
Detto ciò, la mia critica a Deschamps sta nel fatto che il 4 – 3 – 3 è uno schema di gioco molto insidioso, perchè fa diminuire di una unità il centrocampo, cosa che per essere compensata, comporta che almeno due attaccanti ritornino sovente e facciano pressing alto, e che i difensori esterni assicurino la spinta con continuità sulle fasce: insomma, il modulo ottimale per la prima Juve di Lippi, che appunto ottenne grandi risultati.
Deschamps era uno dei cardini di quell’impianto di gioco, e mi sfugge la ragione per cui non riesca ad adottarlo allo stesso modo: perché un centrocampo a 3 non può fondarsi su due centrocampisti che non curino molto il lavoro di copertura, come Nedved e soprattutto Marchionni (si veda la sua chiusura sul gol di Salvetti), su due attaccanti che pressino poco e ritornino ancor meno (come Trezeguet e Zalayeta), o su due difensori esterni che vengano praticamente bloccati dagli esterni avanzati avversari, come è accaduto a Birindelli e Chiellini, o che non trovino gente con cui dialogare quando avanzano.
Dopo alcune gare confortante, stavolta la retroguardia non è sembrata esente da colpe, ma al di là delle prove di Legrottaglie e Boumsong (nel complesso sufficienti), non può non tacersi la scarsissima coperturadel centrocampo, praticamente un solo giocatore: l’azione del gol cesenate è emblematica, Marchisio doveva da un lato badare a tenere la posizione ma dall’altro doveva anche chiudere sul portatore di palla, nessuno che arretrava a coprire, difesa mal schierata (Boumsong troppo avanti), Marchionni tardi a chiudere su Salvetti.
Cambiato assetto, sarebbe servito un distributore di gioco, ed in panchina c’era, Venitucci, che avrebbe certamente operato meglio di Zalayeta, fuori posizione; sarebbe servito anche altro in avanti, vista la serata di scarsa vena di Del Piero, soprattutto sarebbe stato utile cambiare ben prima del 33’ della ripresa (Balzaretti per Marchionni), schierandosi un difensore esterno sinistro per fare il centrocampista a sinistra, sguarnendo totalmente il lato destro di gioco.
Sul mancato o scarso utilizzo di Bojinov ho già scritto e molto in passato, ed ormai mi secca ripetermi sempre, ma ribadisco che è inspiegabile l’ostracismo verso questo giocatore anche in serate del genere, quando l’attacco juventino produce pochissimo.
Per quanto riguarda la prova dei singoli, a mio modo di vedere proprio Marchisio è stato il giocatore che va elogiato per tutto quanto il lavoro fatto, in un contesto tattico davvero squilibrato.
Tutto sommato bene Chiellini, nonostante le due ingenuità sui gol cesenati, specie sul secondo, bene pure Nedved, quantomeno per la determinazione mostrata in campo per tutti i 90’, sufficienza stiracchiata per gli altri, deludente stavolta Del Piero, e la cosa ormai si ripete da qualche turno.

 
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Post N° 123

Post n°123 pubblicato il 03 Giugno 2007 da logido
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01.05.2007

Frosinone - Juventus 0-2 Frosinone, stadio Matusa

RETI: 13' s.t. e 47' s.t. Zalayeta

FROSINONE: Zappino; Carbone, Antonioli, Pagani, Bocchetti (42' s.t. Lacrimini); Fialdini, Perra, D’Antoni, Lodi; Margiotta (23' s.t. Di Nardo), Castillo (23' s.t. Dedic)
A disposizione: Chiodini, Ischia, Cannarsa, Galasso
Allenatore: Iaconi

JUVENTUS: Buffon; Zebina, Legrottaglie, Boumsong, Balzaretti; Marchionni (34' s.t. Chiellini), Camoranesi (21' s.t. Venitucci), Marchisio, Nedved; Zalayeta, Palladino (12' s.t. Del Piero)
A disposizione: Mirante, Birindelli, Bojinov, Trezeguet
Allenatore: Deschamps

AMMONITI: 18' p.t. Zebina, 5' s.t. Antonioli, 28' s.t. Dedic, 32' s.t. Zalayeta, 43' s.t. Balzaretti

ARBITRO: Saccani di Mantova

ASSISTENTI: Pirondini e Niccolai
QUARTO UOMO: Baratta

SERIE A PIU' VICINA  

Altra vittoria esterna conquistata dalla Juventus, sul difficile terreno del Frosinone, e promozione da ritenersi ormai conquistata

tenuto conto che le due inseguitrici, Genoa e Napoli, dovranno scontrarsi fra di loro all’ultima giornata, e dunque almeno una delle due non potrà fare bottino pieno in queste ultime gare di campionato.

Gara che per certi aspetti è stata fotocopia di quella dell’andata, ossia Juventus parecchio irretita dalla disposizione tattica degli avversari, ma soprattutto dalla prestazione del portiere avversario Zappino, il quale tuttavia, dopo avere parato anche l’imparabile, si è reso protagonista in negativo, come a Torino all’andata, dapprima con una uscita aerea disastrosa, e nel finale con un lancio lungo completamente sballato, proprio sui piedi di Zalayeta, e proprio il panterone , tutto sommato in giornata non certo di grazia, ha approfittato degli errori del portiere frusinate, realizzando una doppietta.

I bianconeri ad ogni modo, pur in formazione quasi sperimentale, sono stati certamente più brillanti rispetto alla trasferta di Verona, hanno prodotto azioni e occasioni da rete, anche se a sprazzi, non hanno rischiato nulla in difesa, anche nella fase di maggiore forcing dei padroni di casa, ossia dopo il doppio cambio degli attaccanti.

Segno questo che la difesa bianconera ha ormai trovato il suo giusto equilibrio nella coppia centrale, oltre alla ormai collaudata affidabilità degli esterni

Dicevo di una Juventus scesa in campo con un discreto “turn over”, in parte obbligato a centrocampo, ed in formazione quasi sperimentale, ossia un 4 – 3 – 3 che non mi è sembrato molto convincente: Marchisio troppo arretrato, e con il teorico tridente offensivo, Marchionni – Zalayeta – Palladino, praticamente a ridosso della linea centrale composta da Nedved e Camoranesi.

Situazione che da un lato ha praticamente chiuso ogni possibile varco agli avversari, schierati con il classico 4 – 4 – 2, ma ha finito, dall’altro lato, con il creare confusione sul lato sinistro di gioco, dato che Palladino, punta teorica, di fatto doveva fungere da esterno di centrocampo e Nedved spesso a trovarsi quasi da centravanti avanzato, con Zalayeta al contrario costretto a ripiegare per avere palloni giocabili.

Quindi, nel complesso, buoni movimenti della squadra, ma poche vere sortite degne di nota, e in quelle prodotte, Zappino ha avuto modo di esaltarsi, su Zalayeta prima e su Camoranesi poi.

Nella ripresa i bianconeri si sono sistemati meglio in campo, Nedved è tornato ad operare più sulla fascia, con i suoi movimenti a tagliare, e con l’ingresso di Del Piero si è ricomposto un   4 – 4 – 2 più logico, non a caso è arrivato immediatamente il gol del vantaggio, grazie ad una azione sulla sinistra del ceco, con cross in area sul quale Zappino è uscito male.

L’infortunio di Camoranesi, ancora efficace come centrale di centrocampo, ha costretto Deschamps a schierare Venitucci, cosa che ha riportato Marchisio in una posizione più avanzata, in linea con l’altro centrale, e la coppia “verde” ha dimostrato buona intesa e duttilità tattica, bene in copertura, bene in fase di ripartenza e di gestione della palla.

Il Frosinone ha provato a pungere, accentuando la sua spinta offensiva, ma tutto sommato pericoli veri non ne ha prodotti, ed anzi nel finale, grazie al secondo errore del suo portiere, ha subito la seconda rete: passivo che punisce forse troppo i volenterosi padroni di casa, ma che non fa una grinza per quanto prodotto dalle due squadre in campo.

Per quanto riguarda i singoli, andrò controcorrente forse, ma credo che l’aspetto importante da rimarcare ancora una volta è la prova complessiva della difesa bianconera, che con il rientro di Boumsong e il completo recupero di Legrottaglie, sembra proprio avere trovato la quadratura.

In questo modo la squadra corre rarissimi pericoli, manovra con maggiore tranquillità, e dunque anche quando qualcuno in avanti non rende come ci si aspetterebbe, c’è sempre qualcuno che è in grado di azzeccare la giocata giusta.

Fondamentale anche il compito tattico di Marchisio, non solo di intenditore davanti alla difesa, ma soprattutto in fase di ripartenza della manovra, soprattutto con i suo cambi di gioco e le sue verticalizzazioni.

Camoranesi centrale di centrocampo opera bene, anche se a mio giudizio perde qualcosa non potendo operare sulla fascia destra nel modo come sa, mentre ritengo ancora una volta errato schierare Palladino in un ruolo sostanziale di centrocampista: il fatto che il nostro attaccante sappia svariare sugli esterni e sia molto utile da seconda punta, non significa che possa giocare da esterno, e costringerlo a retrocedere sulla metacampo per ricevere palla, sprecando il suo talento a cercare l’uno contro uno ben lontano dall’area di rigore.

Se poi si aggiunge il fatto che anche Zalayeta ha dovuto agire molto arretrato, si comprende come mai le iniziative di Palladino spesso non avessero un vero terminale di riferimento a centro area, e dunque come le sue iniziative alla lunga si siano rivelate improduttive e solo affaticanti per lui.

Per finire, due parole su Deschamps.

Chi vince ha sempre ragione, e lui stavolta l’ha avuta nel sostituire Palladino e non, come logica avrebbe voluto, Zalayeta, davvero evanescente nel primo tempo. Per il resto, la squadra schierata all’inizio non mi è sembrata ben equilibrata, tanto che sul campo il 4 – 3 – 3 è rimasto più che altro una speranza, dato che il tridente d’attacco non è che sia distinto particolarmente. Bene invece la scelta di Marchisio in copertura (anche se qualche giocata nella ripresa dimostra che il giocatore rende meglio più avanzato), la riproposizione di Camoranesi centrale, ed anche la scelta di Venitucci, vero play arretrato, per sostituire l’italoargentino quando infortunatosi.

 

 

 
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Post N° 122

Post n°122 pubblicato il 03 Giugno 2007 da logido
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27.04.2007

 Verona - Juventus 0-1
15ª giornata di ritorno Stadio Bentegodi

VERONA-JUVENTUS 0-1

RETI: 43' p.t. Boumsong

VERONA: Pegolo; Magliocchetti, Comazzi, Sibilano, Turati (44' s.t. Babù); Mazzola, Pulzetti; Cossu (9' s.t. Iunco), Greco (24' s.t. Cutolo), Ferrarese; Ferrante
A disposizione: Franzese, Pedrelli, Da Silva, Giraldi
Allenatore: Ventura

JUVENTUS: Buffon; Zebina (17' s.t. Birindelli), Legrottaglie (36' s.t. Kovac), Boumsong, Chiellini; Camoranesi, Marchisio, Giannichedda (26' p.t. Marchionni), Nedved; Del Piero, Trezeguet
A disposizione: Mirante, Venitucci, Palladino, Zalayeta
Allenatore: Deschamps

AMMONITI: 22' p.t. Nedved, 25' s.t. Iunco, 36' s.t. Camoranesi, 46' s.t. Birindelli

ARBITRO: Trefoloni di Siena

ASSISTENTI: Ivaldi e Alvino
QUARTO UOMO: Zanichelli

 

 

"Boum Boum" affonda il Verona. Pulzetti prova a rimetterlo in carreggiata.

 

Boumsong: Partita perfetta coronata dal gol che decide la sfida al Bentegodi. Come a Crotone, va a segno di testa svettando in mezzo al traffico. Cancella dalla partita Ferrante e chiunque passi dalle sue parti. Voto 7

Pulzetti
: Il migliore tra gli scaligeri. Esce dal guscio nella ripresa, quando tocca al Verona fare la partita. Detta i tempi della manovra con grande lucidità, ingaggiando un duello a distanza con Camoranesi.
Voto 6,5

Del Piero
: Per due volte sbatte contro Pegolo che gli nega la gioia del gol. Quando non ci arriva il portiere avversario, è il palo a respingergli una splendida conclusione di contro balzo. Alla fine del primo tempo si lamenta con Trefoloni per uno “svenimento” di Pulzetti che stramazza al suolo dopo un contatto col capitano bianconero. Per Alex è simulazione e, come a Pescara, non fa nulla per nascondere il proprio disappunto.
Voto 6,5

Ferrarese
: Macina chilometri sulla fascia di Chiellini che, specie nel primo tempo, è costretto a limitare i suoi sganciamenti. Ha sul destro un paio di occasioni importanti, ma la fatica e la fretta di concludere gli giocano un brutto scherzo.
Voto 6,5

Camoranesi
: Regista a tutto campo. Gioca a briglia sciolta e gode di una certa libertà d’azione almeno fino all’infortunio di Giannichedda. Poi si sposta al centro e, da regista puro, prende per mano la Juve. Partita senza sbavature, nonostante i fischi.
Voto 6,5

Sibilano
: Spesso in ritardo sull’avversario diretto, riesce nell’impresa di non farsi ammonire, graziato da Trefoloni. Del Piero, a cui riserva un paio di entratacce, lo mette in crisi.
Voto 5

Marchisio
: Con Camoranesi al suo fianco, deve solo fare da frangiflutti in mezzo al campo. Ci riesce senza troppi patemi e, come spesso gli capita, sale in cattedra col passare dei minuti. È un segnale incoraggiante. Voto 6,5

 
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Post N° 121

Post n°121 pubblicato il 03 Giugno 2007 da logido
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21.04.2007

Juventus - Genoa 3-1

Torino, stadio Olimpico

JUVENTUS-GENOA

RETI: 19' p.t. Nedved, 38' p.t. Chiellini, 47' p.t. Di Vaio, 21' s.t. Trezeguet

JUVENTUS: Buffon; Birindelli (13' s.t. Boumsong), Zebina, Legrottaglie, Chiellini; Camoranesi (22' Marchionni), Marchisio, Giannichedda, Nedved; Del Piero (47' s.t. Zalayeta), Trezeguet
A disposizione: Mirante, Venitucci, Palladino Bojinov
Allenatore: Deschamps

GENOA: Rubinho; Masiello, Stellini, Criscito; Juric, Milanetto (32' s.t. Galeoto), Botta (40' p.t. Coppola), Fabiano; Rossi (4' s.t. Leon), Gasparetto, Di Vaio
A disposizione: Scarpi, Carobbio, Forestieri, Greco
Allenatore: Gasperini

AMMONITI: 14' p.t. Marchisio, 7' s.t. Stellini, 9' s.t. Zebina

ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno

ASSISTENTI: Biasiutto e Lion
QUARTO UOMO: D’Alesio

TRIS DELLA JUVE: GENOA RIDIMENSIONATO 

Il big-match della 35esima giornata del campionato di serie B fra la Juventus e il Genoa dura poco più di mezz’ora. Il tempo per la capolista di assestare un tremendo uno-due alla compagine rossoblù per riaffermare il suo strapotere in un campionato che, come è ormai evidente, la vede soltanto di passaggio.

I bianconeri di Deschamps erano reduci da un pareggio fra le polemiche contro il Rimini e si trovavano di fronte l’avversario peggiore che gli poteva capitare. Un Genoa  reduce da cinque vittorie di fila, in grandissima forma e con la fiducia alle stelle. Ancora una volta, però, la Juventus conferma che contro le squadre che arrivano all’Olimpico senza chiudersi e giocando a viso aperto, riesce sempre a far valere il suo maggior tasso tecnico.

E’ successo anche oggi, con la capolista che con un atteggiamento sornione ha fatto sfogare inizialmente il Genoa, per poi assestarle due colpi tremendi che l’hanno messo k.o. Gasperini, però, può essere soddisfatto per la prova dei suoi che hanno giocato senza remore, a viso aperto e che per larghi tratti hanno tenuto il campo ottimamente. La differenza l’hanno fatta come sempre i singoli: i Del Piero, i Nedved e un redivivo Trezeguet.

Nella Juve la formazione è quella prevista alla vigilia, con Legrottaglie e Zebina centrali difensivi al posto di Boumsong ancora acciaccato in panchina e Chiellini, spostato nel ruolo di terzino sinistro al posto dello squalificato Balzaretti. Nel Genoa, mister Gasperini recupera a centrocampo Milanetto, regista della squadra, mentre lascia a sorpresa in panchina Leon, al suo posto Marco Rossi. In difesa al fianco di Criscito, assente Bega per squalifica, giocano l’ex juventino Masiello e Stellini.

L’avvio di gara è subito frizzante con un buon Genoa che conferma il suo ottimo stato di forma, anche sotto l’aspetto atletico. La Juventus, invece, si limita a studiare l’avversario senza affondare con decisione. Dopo un paio di scaramucce iniziali, con un gol annullato a Gasparetto che ai più è sembrato regolare e un altro episodio dubbio in area bianconera (spinta di Chiellini ai danni di Gasparetto), la capolista passa in vantaggio al 18’. Del Piero se ne va sulla sinistra, lavora un bel pallone per Chiellini, il cui cross respinto torna sui piedi del capitano. Dribbling a rientrare ai danni di un difensore genoano, assist per l’accorrente Pavel Nedved, che di destro batte inesorabilmente Rubinho. Al primo vero affondo, quindi, i bianconeri hanno subito trovato la rete.  Al 34’, Juve ancora  pericolosissima con Trezeguet che prima si fa intercettare da Rubinho un pallonetto da ottima posizione e poi ruba a Del Piero la palla del raddoppio, tirando a lato a porta vuota ma quando era terminato in posizione di fuorigioco. Il Genoa prova a rispondere con Di Vaio, ma una sua conclusione dal limite viene respinta dalla difesa di casa. Al 37’ raddoppio della Juventus: angolo di Camoranesi, stacco imperioso di Chiellini e palla sotto la traversa della porta di Rubinho. Un colpo durissimo per la squadra di Gasperini, che però non demorde. Il finale di tempo, infatti, è tutto del Genoa: prima una punizione di Juric dal limite termina di poco alta sulla traversa, poi al 45’, arriva il gol che riapre i giochi. Autore è l’ex più atteso, Marco Di Vaio, che riprende una respinta corta di Buffon su un precedente tentativo di testa di Fabiano e insacca proprio sotto la curva dei tifosi rossoblu, giunti in 3mila all’Olimpico.  

In avvio di ripresa Gasperini si gioca subito la carta Leon, al posto di un inconcludente Rossi. Risponde dopo dieci minuti Deschamps, inserendo Boumsong al posto di Birindelli e spostando Zebina del suo ruolo naturale di terzino destro. Dopo una prima fase in cui le squadre si affrontano a centrocampo, ma senza affondi veri e propri, è ancora la Juventus a trovare il gol al 20’ con Trezeguet. Il centravanti francese raccoglie da par suo un assist di Zebina e in spaccata batte Rubinho, interrompendo anche il suo personale digiuno di gol che durava ormai da troppo tempo. E’ il gol che di fatto chiude la partita, nei successivi venti minuti, indatti, non accade quasi più nulla. La reazione del Genoa è tutta in un tiro dal limite di Di Vaio al 40’, deviato in calcio d’angolo da Buffon. Nel finale è anzi la Juventus a sprecare più volte l’opportunità di affondare ulteriormente i colpi, ma vuoi per eccessiva leziosità, vuoi per mancanza di lucidità, buona parte di queste azioni finiscono senza esito alcuno. La squadra di Deschamps porta comunque a casa tre punti importantissimi per la classifica, confermandosi di un’altra categoria rispetto a tutte le altre squadre. Il Genoa, che era la squadra più in forma del momento esce dall’Olimpico con le ossa rotta, anche se si conferma un ottimo complesso, in grado di lottare fino alla fine per la promozione in serie A.

NOTE: Spettatori 21.953, per un incasso di 426.267,50 euro.  Angoli: 5-5.

 

 
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Post N° 120

Post n°120 pubblicato il 03 Giugno 2007 da logido
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17 apr 2007

Juventus - Rimini 0-0



Recupero 1ª giornata di ritorno 2006/07

 

 

Promossi&Bocciati di Juventus-Rimini

Nedved commovente. Handanovic super. Trezeguet sempre più giù.

 

Nedved: Un leone in gabbia. Si sobbarca tutto il peso dell’attacco trascinando i compagni all’assalto della porta di Handanovic. Lotta, corre, scalcia, tira: non si fa mancare nulla, tranne il gol che non arriva per questione di centimetri. Ormai è assodato: la Juve “soffre” di Pavel-dipendenza. Voto 7,5

Handanovic:
Se il Rimini esce dall’Olimpico con un punto prezioso in chiave play-off è solo merito suo. Almeno quattro le parate decisive, due addirittura miracolose. Chiedere a Del Piero e Palladino per averne conferma. Voto 7,5

Trezeguet: Di nuovo sul banco degli imputati. Si muove poco, conclude col contagocce e alla fine viene sostituito. Dov’è finito il bomber implacabile dello scorsa stagione? Voto 5,5

Valiani:
Sfrutta la sua velocità per mettere alle corde Birindelli che gli concede sempre troppo spazio. Rischia di far capitolare i bianconeri con un perfetto inserimento senza palla su cross di Baccin, ma sbaglia da due passi. Voto 6,5

Del Piero:
Percentuale di dribbling riusciti altissima, ma a volte esagera. Anche lui come Nedved sbatte contro Handanovic, anche quando si inventa una punizione a giro quasi imparabile. Quasi, appunto. Voto 6

Vitiello:
Schierato al centro della difesa offre ampie garanzie senza mai soffrire i centimetri di Trezeguet. È giovane e migliora a vista d’occhio. Voto 6,5

Birindelli: Ancora una volta si dimostra l’anello debole della difesa. In difficoltà contro Valiani, resta bloccato nella propria metà campo riuscendo solo una volta ad arrivare al cross dal fondo. Voto 5,5

Torino, stadio Olimpico

JUVENTUS-RIMINI

JUVENTUS: Buffon; Birindelli, Legrottaglie, Chiellini, Balzaretti; Camoranesi, Marchisio (1' s.t. Zebina), Giannichedda, Nedved; Del Piero (38' s.t. Zalayeta), Trezeguet (30' s.t. Palladino)
A disposizione: Mirante, Venitucci, Marchionni, Bojinov
Allenatore: Deschamps

RIMINI: Handanovic; Baccin (38' s.t. Cristiano), Vitiello, Porchia, Bravo; Cascione, Tasso; Pagano, Ricchiuti (22' s.t. Jeda), Valiani; Moscardelli (29' s.t. Matri)
A disposizione: Pugliesi, Pezzi, Ambrosini, Bischeri
Allenatore: Acori

AMMONITI: 29' s.t. Zebina, 32' s.t. Cascione, 35' s.t. Matri, 42' s.t. Cristiano

ESPULSI: 1' s.t. Balzaretti

ARBITRO: Ciampi di Roma

ASSISTENTI: Giordano e Costa
QUARTO UOMO: Gallione

 
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Post N° 118

Post n°118 pubblicato il 03 Giugno 2007 da logido
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14.04.2007

Lecce - Juventus 1-3
 
13ª giornata di ritorno 2006/07

Lecce, stadio “Via del Mare”

LECCE-JUVENTUS

RETI: 11' p.t. Marchionni, 15' p.t. Polenghi, 2' s.t. Zalayeta, 19' s.t. Camoranesi

LECCE: Pavarini; Polenghi, Diamoutene, Cottafava; Tesser (5' s.t. Osvaldo), Munari, Zanchetta, Vives, Giuliatto; Valdes, Tiribocchi
A disposizione: Rosati, Diarra, Schiavi, Vascak, Herzan, Tulli
Allenatore: Papadopulo

JUVENTUS: Buffon; Birindelli, Zebina, Chiellini, Balzaretti; Camoranesi (37' s.t. Trezeguet), Marchionni (42' s.t. Bojinov), Venitucci, Nedved; Zalayeta, Palladino (34' s.t. Bianco)
A disposizione: Mirante, Legrottaglie, Piccolo, De Ceglie
Allenatore: Deschamps

AMMONITI: 19' p.t. Zebina, 25' p.t. Balzaretti, 26' p.t. Zanchetta, 41' p.t. Valdes, 7' s.t. Tiribocchi, 14' s.t. Chiellini, 32' s.t. Birindelli

ARBITRO: Pantana di Macerata

ASSISTENTI: Grilli e Maggiani
QUARTO UOMO: Giancola

Una Juventus pesantemente rimaneggiata espugna il difficile campo di Lecce, con una vittoria chiara che va anche stretta ai bianconeri. Infatti, se Marchionni avesse messo dentro (bastava tirare subito sol sinistro) a porta vuota e l’arbitro Pantana avesse concesso un chiaro rigore in nostro favore, i conti sarebbero stati chiusi molto prima.

La Juventus, causa squalifiche e infortuni dell’ultimo secondo, si schiera con un inedito 4-5-1; con un centrocampo giustamente rafforzato giacché mancavano tutti i centrali titolari: si parte quindi con il semi esordiente Venitucci affiancato da Camoranesi e Nedved, con Marchionni e Palladino esterni; Zalayeta ( o, come ha detto Deschamps ai microfoni di Sky nel post partita, Zayaleta: LOL) unica punta.



 Il Lecce risponde con un 3-4-3 tutto corsa e aggressività che, almeno per tutto il I tempo, crea diverse difficoltà alla Juventus in campo; mentre a bordocampo le difficoltà provenivano dal rissoso Papadopulo che, oltre a ingaggiare una personale battaglia con il quarto uomo, cercava continuamente di provocare e far sanzionare gli esterni che stazionavano dalla sua parte, Nedved in particolare ma anche Camoranesi.. Ma non è servito a nulla, la Juventus forte di una superiorità tecnica indiscutibile si è assicurata il match senza particolari problemi e ora aspetta a Torino il focoso Rimini che tanto la fece soffrire all’andata. Ma quello era un altro film.

 Pagelle:

Buffon 6

Un paio di parate non impegnative; una uscita a farfalle sul rozzo Tiribocchi che per fortuna non ne sa approfittare. Incolpevole sul gol di Polenghi

Birindelli 5

Si perde completamente Polenghi, che salta indisturbato, in occasione del gol dei salentini. Ha sempre paura del pallone e per questo sbaglia quasi tutti i passaggi. Soffre molto (rimedia anche un’ammonizione) quando il veloce Gonzales incrocia dalla sua parte, ma non si diverte nemmeno con Osvaldo.

Zebina 6,5

Partita molto attenta; sebbene deve limitare i suoi sfoghi verbali che servono soltanto a fargli guadagnare, come oggi, pericolosi cartellini gialli.

Chiellini 7

Partita molto concreta, dalla sua parte non è passato nessuno. Ormai ha metabolizzato la nuova posizione e la interpreta come va interpretata nel campionato cadetto. Un solo neo: un inutile e pericoloso intervento a gamba sollevata con i tacchetti che sfiorano la tempia di Osvaldo: fallo che gli è costato il giallo, ma poteva meritare anche il rosso.

Balzaretti 6

Ha tirato giustamente il fiato dopo la prestazione monstre offerta contro il Napoli.

Venitucci 6

Buona personalità. Si vede che, di natura, è un uomo d’ordine di centrocampo; anche se ha solo il sinistro (ma anche il grande Wolfgang Overath – regista della Germania ovest, campione del mondo 1974 - giocava solo di mancino). Buonissimo primo tempo, condito con un tiro parato da Patarini. Nella ripresa progressivamente scompare. Ma l’esordio è tutto sommato positivo.

Camoranesi 7,5

Partita sontuosa in una posizione non sua. Il primo gol nasce da un suo gioco di prestigio, una ruleta alla Zidane, sulla sinistra. Il terzo gol, quello che chiude il match, su azione personale partendo da destra, tre difensori scherzati (Osvaldo, Zanchetta e Cottafava), si accentra e tira di sinistro a fil di palo. Un gol anni 60, come quelli che segnava un suo conterraneo, colui il quale, a mio avviso, è stato il più grande numero 10 della storia juventina: sua maestà el Cabezon, al secolo Omar Sivori.

Nedved 6,5

Solita partita da combattimento, più di quantità che di qualità. Ma resta sempre un grande trascinatore.

Marchionni 6

Ha il merito di segnare il primo gol con un morbido cucchiaio su uscita disperata del portiere salentino. Poi se ne mangia un altro ben più facile (di cui ho parlato in sede di commento) su papera della difesa leccese. Per il resto, partita abbastanza anonima.

Palladino 5

Entra, in qualche modo, nei primi due gol, ma fa veramente poco.

Zalayeta 7

Segna il suo secondo gol stagionale, dopo quello – invero molto contestato – di Bologna. Lo segna con la complicità della difesa giallorosa, che gli permette di stoppare, girarsi e aggiustarsi il pallone per il tiro, lui che non è propriamente un fulmine di guerra. Non appena marcata la segnatura, comincia per lui una nuova partita: corre, contrasta, rientra, fa salire la squadra e non perde più un duello di testa. Quando al 37’ entra Trezeguet, si sposta all’ala destra (come, talvolta, lo impiegava Lippi) e gioca decisamente meglio dell’uscito Marchionni, senza, apparentemente, sentire la stanchezza: magia di un gol bello e determinante.

All. Deschamps 7

Tutto bene nella gestione dell’emergenza, tranne un neo: l’assurdo ostracismo a Bojinov (non dimenticherò il suo volto di ragazzo deluso, sul quale impietosamente indugiavano le telecamere di Sky, quando ha visto l’allenatore preferire Trezeguet) che ci teneva tanto ad entrare nella città che lo ha lanciato e che nnon gli harisparmiato una robusta dose di fischi. Nell’intervista del dopopartita ha detto che aveva bisogno di corsa; ma per favore! Trezeguet tutto ti può assicurare fuorché quella.

Bianco: ng

Trezeguet: ng

Bojinov: ng

Arbitro: Pantana 5

Arbitraggio in linea con la mediocrità e l’incertezza in cui versa l’attuale classe arbitrale, nuove leve e vecchia guardia, checché ne dica Gussoni. Prima ignora un fallo gratuito di Tiribocchi che colpisce Birindelli con palla lontana (voglio vedere se scatterà la prova televisiva). Poi, con la complicità dell’assistente Maggiani (forse era meglio quando non c’erano le trasmittenti, se i risultati sono questi) non vede un rigore sesquipedale in favore della Juve; un caso di scuola: un difensore, Giuliatto, vede che la palla sta per arrivare ad un attaccante ben piazzato in area, Marchionni, e lo anticipa protendendo nettamente il braccio sinistro in avanti. Tra l’altro, sull’azione immediatamente susseguente, il Lecce è andato vicino al gol. Se avesse segnato, sarebbe stato uno scandalo; ma no, forse esagero: sarebbe stato contro la Juventus. Ecco, questi sono i risultati pratici di Calciopoli e Calciopoli bis dei quali risentiremo ancora per diversi anni a venire: non è peccato se si sfavorisce la Juventus; al contrario: è cosa buona e giusta, e mette al riparo dai guai.

 

 
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LA SIGNORA JUVE

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