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« Miti 3Arrivo Valle del Messico »

Migrazioni

Post n°15 pubblicato il 05 Marzo 2007 da itzacoatl
 

Partenza da Coatepec e continuazione della migrazione

 

Secondo la tradizione, gli aztechi abbandonarono Coatepec nel 1168 e andarono proprio a Tula che già in questa epoca era in totale stato di abbandono. La permanenza a Tula fu breve; dopo continuarono a vagabondare. Le relazioni variano nell’individuazione dei luoghi visitati prima dell’entrata nella Valle del Messico, una pianura circondata da montagne dove finalmente gli aztechi si andarono a stabilire. Un importante luogo di permanenza fu Xaltocan. Questa città era collocata nel mezzo di una laguna che portava lo stesso nome e doveva sembrare agli aztechi come la propria casa. Era allo stesso tempo una delle potenze predominanti nella Valle del Messico e la capitale di una regione estesa che comprendeva molti territori verso nordest.

Gli aztechi già iniziavano ad entrare in contatto con le popolazioni della Valle. Malgrado che questa parte del viaggio durò quasi un secolo, non ci sono informazioni abbondanti sopra la loro vita in questo periodo e si deve supporre che continuasse senza grandi cambiamenti mentre si spostavano da una città ad un’altra. La piccola tribù andava da un posto all’altro cacciando e pescando. Se le condizioni e le circostanze lo permettevano e se la permanenza si prolungava, costruivano un tempio a Huitzilopochtli.

La Valle del Messico ora è molto diversa da come appariva agli occhi degli antichi aztechi. La Valle del Messico è il cuore della parte centrale del Messico ed è situata tra i due oceani ad un’altitudine di 2200 metri. In realtà non è una valle ma una conca priva di sbocchi. La sua estensione è approssimativamente 100 km da nord a sud e di 65 km da est ad ovest; copre un’area fertile di 6500 km quadrati ed è circondata da una specie di catena montuosa ai lati est, sud ed ovest. Le montagne più alte si trovano a sudovest, dove ci sono vulcani sempre coperti di neve. Il clima favorevole della regione sembra un’eterna primavera. In inverno ci sono gelate notturne che si sciolgono di giorno sotto i raggi del sole; ad aprile e maggio, i mesi più caldi che precedono la stagione delle piogge, la temperatura può salire fino ad oltre 27 gradi a mezzogiorno ma a queste altitudini le notti sono sempre fresche. Ai giorni nostri l’aspetto generale della valle è arido e polveroso a causa della siccità e del conseguente drenaggio della maggior parte dei grandi laghi e lagune che un tempo coprivano gran parte della superficie. All’epoca della conquista e prima si contavano cinque laghi che erano alimentati da sorgenti e fiumi delle montagne circostanti, le quali erano piene di alberi. Quando gli aztechi entrarono nella valle, la deforestazione era  in atto: già prima ogni civilizzazione che si era susseguita nella Valle aveva tagliato la sua quota d’alberi. L’altra grande differenza rispetto il mondo dopo l’arrivo degli europei era l’assenza di animali domestici come i cavalli, gli asini, i maiali e le capre che nel Messico di oggi fanno parte del paesaggio. Gli antichi mesoamericani non possedevano né bestiame né greggi come i nomadi del vecchio mondo. Prima degli spagnoli solo i tacchini e i cani erano allevati per aiutare l’uomo; invece gli animali selvaggi vivevano sopra i monti della laguna ed intorno. Anche la flora oggi è diversa da quella dell’epoca preispanica. I due tipi principali di alberi che ora dominano nella valle sono il ‘pirul’ ed l’eucalipto. Mentre quest’ultimo è un’importazione dall’Australia, il primo è originario del Perù, non del Messico. Mentre in Messico molte cose sono cambiate rapidamente, altre rimangono come erano:, per esempio la semina principale, come ai nostri giorni, era il mais; ma attualmente c’è la tendenza a seminarlo nelle terre basse mentre prima, non conoscendo l’aratro ed essendo il bastone l’unico strumento per seminare, era più facile seminare ai lati delle colline e delle montagne dove la base del pascolo e dell’erba era meno spessa. La Valle nel XII secolo era piena di popoli e di città, ma nessuna s’avvicinava alle proporzioni della capitale che gli aztechi avrebbero costruito.

Gli aztechi, avendo lasciato Xaltocan, si fermarono a riposare in altri posti fino ad arrivare a Tenayuca che si era trasformata nella capitale dei nomadi chichimeca, invasori della Valle del Messico dopo la caduta dei toltechi, formando un loro impero che raggiunse il suo apice intorno al 1200 fino al 1250. I Chichimeca, originariamente descritta come abitanti di caverne, vestiti unicamente di pelli, subito si accasarono con i sopravvissuti dei toltechi civilizzati ed adottarono le loro usanze sedentarie. Quando gli aztechi arrivarono a Chapultepec un po’ prima del 1300 d.c., la valle era stata invasa da una serie di tribù, molte delle quali avevano risieduto dentro i confini dell’impero ed adottato costumi relativamente civilizzati. Il principale centro culturale era Culhuacan, che non si deve confondere con la leggendaria Culhuacan dalla quale gli aztechi iniziarono il loro viaggio. Questa era la città tolteca per eccellenza della regione e i ricordi dei toltechi si custodivano come quelli di un’età mitica dell’oro. Tuttavia Culhuacan rimaneva ancora un’importante entità politica e rappresentava allo stesso tempo un rinnovamento della civiltà tolteca e una sopravvivenza.

 
 
 
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Un blog di: itzacoatl
Data di creazione: 24/02/2007
 
 

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