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« Miti aztechi 2Migrazioni »

Miti 3

Post n°14 pubblicato il 04 Marzo 2007 da itzacoatl
 

Origine dei miti della migrazione[1] Oltre a fornire informazioni sul viaggio e sulla vita degli aztechi, queste storie hanno una grande importanza simbolica. Ci aiutano a capire molto sulla composizione del gruppo e sulle sue credenze. Quando i due elementi, quello semicivilizzato e quello nomade, unirono le forze, viene naturale pensare che gli aztechi proseguissero il loro viaggio come un corpo unico, ma la verità non è così semplice e anzi sembra che durante la lunga migrazione di quando in quando si univano al nucleo principale gruppi più piccoli e alla stessa maniera altri si separavano.

Il primo episodio importante a questo riguardo fu la divisione dell’albero quando Huitzilopochtli separò i suoi adepti fedeli dal resto; il secondo fu la separazione dalla sorella del dio quando i suoi alleati rimasero indietro; il terzo accadde a Coatepec dove vi fu una ribellione contro i capi stabiliti, nella quale era coinvolta la sorella del dio. Molto probabile è che la prima storia della separazione si riferisca a dissensi tra i sostenitori di Huitzilopochtli e quelli degli altri dei, quando Huitzilopochtli ancora non era stato eletto come divinità principale. Tuttavia i due episodi seguenti, sebbene entrambi imputati nominalmente alla sorella di Huitzilopochtli, probabilmente rappresentano le diversità tra clan. Ognuno di essi era diretto da seguaci del proprio dio, e questo significa che tra i membri del clan c’era discordia. Da questi contrasti sorse un gruppo più omogeneo dentro il quale il clan di Huitzilopochtli riuscì a dominare gli altri. A sua volta questo clan fu controllato d’allora in avanti da una cerchia interna di sacerdoti e seguaci del dio.

Le vere origini di Huitzilopochtli, il grande dio degli aztechi il cui culto li portò ad essere il suo popolo eletto, sono oscure. Le relazioni più ortodosse lo descrivono come la divinità principale di questa tribù fin dalle origini, ma in realtà ognuna delle sette tribù aveva un dio protettore. Le cronache fanno credere che quella divinità fosse la principale fin dall’inizio. Huitzilopochtli viene presentato come il capo fin dal principio ma la sua nascita a Coatepec è descritta come se non fosse mai esistito prima dell’arrivo degli aztechi in questo luogo. C’è un chiaro elemento di contraddizione. Per questo motivo sembra più probabile che il capo originario chiamato Huitzilopochtli non fosse un dio ma un mortale poi morto; in più, è menzionato un capo umano con questo nome. Ciò fa supporre che un eroe della prima epoca sia diventato prima una leggenda e poi una divinità; difatti non è raro che un capo umano dia il nome ad un dio.

Il culto unico al dio Huitzilopochtli fu probabilmente consolidato dalla sua “nascita” a Coatepec, perché si trattava di aumentare l’autorità di un dio e non di crearlo. Il nome Huitzilopochtli deriva da una combinazione di huitzilin (colibrì) e la parola opochtli che significa sia “sinistra” che “sud” e quindi si può interpretare come <>. Infatti in Messico il colibrì è un simbolo molto antico. Questa piccola creatura era intimamente legata ai sacrifici umani: qualche volta veniva dipinta mentre stava beccando un corpo per succhiare il sangue della vittima; si associa anche all’acqua perché appare durante la stagione della pioggia. Tuttavia la nascita di Huitzilopochtli a Coatepec è sentita come una rinascita. Non solo la sosta a Coatepec segna l’acquisizione del potere dei seguaci del dio sopra l’intera tribù azteca; inoltre la posizione del dio nel pantheon cambia, perché da questo momento Huitzilopochtli rifiuta totalmente la sua prosaica esistenza come un semplice dio poco distinto dalle divinità della terra per convertirsi nello splendente Signore del Cielo Diurno. L’interpretazione che di solito si da della sua rinascita è che la sorella e i suoi quattrocento fratelli simbolizzano la luna e le stelle, mentre seguendo il suo cammino, Huitzilopochtli personifica l’azione del sole che da inizio al corso del giorno. Nel suo nuovo e spettacolare ruolo come Signore del Cielo Diurno è simbolizzato con il colore azzurro e con il sud. L’elemento del colibrì nel suo nome rappresenta i guerrieri morti. Sotto l’aspetto di questo uccello si credeva che essi accompagnassero il sole nascente nel suo viaggio quotidiano.  Nello stesso modo Huitzilopochtli si trasforma in dio della guerra, incarnando la volontà azteca di conquistare. Pertanto Huitzilopochtli è come il suo popolo eletto, una combinazione tra vecchio e nuovo, tra colonizzatori sedentari e invasori nomadi; ambedue i concetti sono fondamentali per capire gli aztechi. Principalmente è  Huitzilopochtli come un’incarnazione dell’universo palpitante, l’elemento dinamico del dio che doveva conquistare. Ora, per gli aztechi, gli antichi e pacifici dei lasciano il posto ad una divinità combattiva con l’imperativo della guerra e della lotta, le cui vittime saziano la sua fame quotidiana di sangue e riempiono il suo paradiso con guerrieri morti, pronti ad accompagnarlo nel suo viaggio celeste.



[1] per maggiori informazioni sui miti delle origini consultare: M.Graulich, Mitos y rituales del Mexico antiguo, (Madrid, 1990), I parte

 
 
 
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Un blog di: itzacoatl
Data di creazione: 24/02/2007
 
 

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