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Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 18 Marzo 2007 da itzacoatl
 

Elezione di Chimalpopoca e la nascita della città di Texcoco

 

Huitzilihuitl morì nel 1415 o 1416 e gli succedette il figlio Chimalpopoca che continuò a far progredire economicamente Tenochtitlan anche grazie al vecchio Tezozomoc, che per amore del suo pronipote aveva tenuto sempre bassi i tributi da versare ai tepanachi. Migliorò le abitazioni della sua gente che non viveva più in capanne ma in case di pietra. Purtroppo il progresso portò tutta una serie di problemi, fra i quali la contaminazione delle acque della laguna. Fu necessario trovare un altro modo per gestire le acque. Quindi Chimalpopoca chiese il permesso a Tezozomoc di poter costruire un acquedotto per rifornire di acqua la città e naturalmente il suo bisnonno acconsentì. Tuttavia quando gli aztechi iniziarono a raccogliere il materiale per costruire l’acquedotto, si alzò una tempesta nel consiglio tepanaca. Ci fu una certa agitazione ed alcuni tepanachi importanti, mal disposti verso gli aztechi, agitarono la popolazione della capitale. Tezozomoc ne fu dispiaciuto di come stavano andando le cose. Secondo alcuni il dispiacere fu la causa della sua morte nel 1426. I miglioramenti nelle condizioni di vita degli aztechi non furono limitati solo a Tenochtitlan, ma nella crescente prosperità anche i mercanti di Tlatelolco svolsero un ruolo importante; in questo momento incrementarono i traffici di piume e pietre preziose, simboli di nobiltà.

Durante il regno di Chimalpopoca l’operazione militare più importante fu la guerra contro Texcoco, che iniziò nel 1414 quando regnava Huitzilihuitl e fu proseguita dal figlio. Texcoco, fino circa al 1400 non era la città principale della regione abitata dagli acolhuacani, tuttavia, essendo stata fondata in epoca tolteca, aveva molti secoli di vita. La città recuperò la sua importanza sotto i discendenti dei nomadi chichimeca che invasero la valle del Messico dopo la caduta dell’impero tolteca. Quinatzin, il terzo re, fu quello che trasferì la capitale a Texcoco, denominandosi il primo imperatore chichimeca, ma in realtà l’impero dei chichimeca in quel periodo non arrivava più in là dei confini di Texcoco e non possedeva

nessun ruolo di rilievo tra i vicini. Tuttavia sotto il regno di Quinatzin ci furono molti cambiamenti culturali; in primo luogo si adottò il nahuatl come lingua ufficiale e l’arrivo di nuovi gruppi importanti accelerò questo progresso. Infatti proprio sotto Quinatzin iniziarono ad arrivare nuclei di ascendenza tolteca dalla regione meridionale di Oaxaca. Probabilmente i texcocani appresero da questi l’arte dell’oreficeria e della pittura dei manoscritti, poiché queste attività erano fiorenti ad Oaxaca. Durante il decennio in cui Texcoco iniziava a conquistarsi una posizione favorevole, l’astuto Tezozomoc stava consolidando i suoi domini nella valle del Messico e in regioni più lontane, ma chiaramente gli disturbava che qualcuno sfuggisse al suo potere e le due potenze si trovarono nella laguna una di fronte all’altra.

Il successore di Quinatzin non voleva contrastare il potere crescente dei tepanachi. Sembrava preferire una pacifica convivenza con Tezozomoc. Non reclamava il titolo di Imperatore dei chichimechi né gli dichiarò guerra. Nel 1409 salì al trono il figlio Ixtlilxochitl che cambiò la situazione, poiché era valente e coraggioso e poco disposto ad essere secondo a Tezozomoc. Non solo assunse fermamente il comando degli acolhuacani, ma arrivò a sconfiggere Tezozomoc, imponendo di essere chiamato Imperatore dei chichimechi. Tezozomoc non accettò le sue pretese e le cose precipitarono quando Ixtlilxochitl rifiutò di sposare sua figlia per unirsi invece con la sorella di Chimalpopoca di Tenochtitlan, un’unione che ebbe molte conseguenze.

Tezozomoc non ci mise troppo a reagire. Per prima cosa riunì davanti a sé, ai suoi fedeli alleati, gli aztechi di Tenochtitlan e Tlatelolco, diede sfogo a tutta la sua rabbia contro il re di Texcoco, cercando di fare un lega contro Ixtlilxochitl. L’avvenimento è molto importante, perché mette in risalto la crescente stima acquisita dagli aztechi, che non erano più visti come vassalli ma come veri e propri alleati. Tezozomoc, che non aveva rivali nell’arte di dividere e minare i suoi oppositori, riuscì a creare divisioni tra gli acolhuacani che non erano molto fedeli al re Ixtlilxochitl, e trionfò tanto per l’astuzia della sua diplomazia quanto per la forza del suo esercito. Quindi il re di Texcoco procedette a riunire le sue forze e convocò davanti alla sua presenza gli alleati: le poche città acolhuacane che gli erano fedeli ed avevano resistito alle lusinghe di Tezozomoc. Ixtlilxochitl nel 1414 si fece incoronare come Monarca Universale davanti ai suoi due alleati più fedeli e chiese a Tezozomoc di rendergli omaggio come tale. Allora Tezozomoc per primo riunì una potente armata rinforzata da contingenti aztechi, altri alleati e sudditi; poi nel 1415 attaccò, ma dopo un buon inizio fu respinto. Ixtlilxochitl fece una grande controffensiva. Prima marciò verso il nordovest e prese Otumba che così finì di dichiararsi per Tezozomoc, poi continuò verso nordovest e ingaggiò una grande battaglia vicino a Tula. Da qui discese verso sud e dopo una serie vittoriosa di battaglie arrivò alle porte di Azcapotzalco, la capitale tepanaca.

Tezozomoc, già in difficoltà, decise che attaccare era il migliore mezzo per difendersi e dopo una vigorosa offensiva diplomatica per portare gradualmente Chalco e Otumba dalla sua parte con un’alleanza, nel 1418 realizzò un contrattacco a tenaglia. Astutamente attaccò a nord di Texcoco, ma naturalmente questo era un trucco, perché il vero obiettivo era a sud verso Huexotla. Tezozomoc, sentendosi la vittoria in pugno, arrivò a pretendere di riconoscere Ixtlilxochitl imperatore se questo andava ad incontrarlo di persona in un posto indicato da lui. Ixtlixochitl, sospettando un’imboscata, mandò uno dei suoi figli, che fu scambiato per il re, fu catturato e spellato e la sua pelle fu stesa sopra una roccia vicina. In tutti i modi, Ixtlilxochitl si vide costretto a fuggire da Texcoco; nella sua disperazione si diresse verso i suoi vecchi alleati di Chalco e Otumba che lo uccisero dopo una tremenda battaglia.

Ixtlilxochitl fu giustiziato, i suoi carnefici presero le sue armi e le sue insegne e le donarono a Tezozomoc. Più tardi un fedele sostenitore riunì le sue spoglie, le adornò con insegne nuove e secondo costume le cremò.Tezozomoc prese molto per sé ma diede Texcoco agli aztechi. La concessione di Texcoco come tributaria degli aztechi, unito con la precedente assegnazione di terra, fu un importante passo in avanti. Ora gli aztechi erano sia raccoglitori di tributi sia tributari; occupavano in questa maniera una specie di posizione intermedia nella gerarchia regionale.

I tepanachi però sostenevano Chalco contro gli aztechi. L’acerrima nemica di Tenochtitlan aveva aiutato ad eliminare Ixtlilxochitl e fu ricompensata per aver partecipato a questa guerra, ma questo non impedì agli aztechi di continuare le ostilità contro Chalco durante il regno di Chimalpopoca. Fino ad allora persisteva una situazione curiosa nella quale i tepanachi sostenevano Chalco, mentre gli aztechi, suoi tributari, gli dichiaravano apertamente guerra. Tezozomoc morì nel 1426 e i suoi funerali furono celebrati in maniera sontuosa, alla presenza di tutti i dignitari suoi alleati. Mentre la lunga vita di Tezozomoc svolgeva al termine, profondi dissensi si erano sollevati tra i suoi sudditi; uno dei motivi era il trattamento riservato agli aztechi. In realtà sembrava che l’effimero impero tepanaca si andasse sgretolando mentre la fine di Tezozomoc si approssimava. L’anziano monarca aveva scelto come successore suo figlio Tayauh, ma nello stato di discordia che imperava, il trono fu usurpato da Maxtla, un altro figlio, che già aveva dichiarato la sua antipatia per gli aztechi ed uno dei suoi primi provvedimenti fu quello di tornare ad imporgli un pesante tributo.

Chimalpopoca di Tenochtitlan e Tlacateotl di Tlatelolco, fedeli alla volontà del moribondo Tezozomoc, commisero l’errore fatale di mettersi dal lato perdente unendosi alla causa di Tayauh, l’erede legittimo. Chimalpopoca gli suggerì di uccidere suo fratello l’usurpatore con un metodo semplice; doveva costruire un palazzo e invitare il fratello alla festa d’inaugurazione. Una volta al banchetto Maxtla doveva essere strangolato con una corda nascosta in una ghirlanda di fiori. Disgraziatamente questo fu ascoltato da un nano che era al servizio di Maxtla, che corse subito a riferire tutto al suo padrone. Tayauh fu così ingenuo che finì nel morire con lo stesso trucco suggeritogli da Chimalpopoca. In seguito Maxtla mandò a cercare Chimalpopoca a Tenochtitlan, lo fece incarcerare e dopo uccidere, poi pensò all’altro traditore, Tlacateotl di Tlatelolco, che intanto era fuggito con tutto il suo tesoro. Ma gli diedero la caccia e fu affondato con la sua canoa sovraccarica nel lago di Texcoco. Secondo una versione[1] completamente differente degli avvenimenti, fu Itzcoatl, il successore di Chimalpopoca e i suoi seguaci, che disgustati per la pacificazione con i tepanachi, istigarono gli abitanti di Tacuba, da sempre ostili a Maxtla, ad assassinare Chimalpopoca. Questa versione ha un certo grado di verosimiglianza, poiché è difficile comprendere perché Maxtla sarebbe arrivato all’estremo di uccidere Chimalpopoca, dopo aspettando tranquillamente che eleggessero al suo posto un successore meno docile.



[1] questa versione è presente in: A.F:Tezozomoc, Cronica Mexicayotl, (Mexico; 1975), p.80s.

 
 
 
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Data di creazione: 24/02/2007
 
 

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