Creato da berluscraxi il 05/09/2008

QUI NON E' RETE 4!

IL BLOG PER CHI HA LA COSCIENZA PURA E NON HA VOTATO STI IMBECILLI!

 

 

RUBRICA:LE VOSTRE LETTERE

Post n°55 pubblicato il 08 Ottobre 2008 da berluscraxi

Gentile autore del blog, una volta i non idonei al servizio militare venivano "riformati".
Purtroppo i non idonei a governare non possono essere "riformati",
perchè - dicono - "il popolo ci ha dato la responsabilità ecc. ecc. In
nome di questa "investitura" - legittima - questi signori si arrogano
il diritto non di "governare", ma di esercitare un "potere" che va al
di là del lecito per una democrazia. E il potere viene esercitato con
l'uso pressochè esclusivo dei decreti, con l'esclusione del confronto
parlamenare, e affidati a individui come una Gelmini o un Alfano, che
parlano su suggerimento e scrivono sotto dettatura di Volponi come un
Berlusconi o un Tremonti. A questo siamo ridotti, e stiamo diventando
lo zimbello d'Europa, che ci ride addosso, mentre gli italiani debbono
solo piangersi addosso.

 
 
 

ECCO COME RISPONDE ALLA CRISI BERLUSCONI...

Post n°54 pubblicato il 08 Ottobre 2008 da berluscraxi

Veltroni: «Pronti a collaborare per fronteggiare le emergenze».
Ieri il leader del Pd si è detto pronto a collaborare con il governo
per fronteggiare le «grandi emergenze nazionali», come ha anche fatto
Barack Obama sostenendo il piano di George W. Bush. L'apertura di
Veltroni alla maggioranza è avvenuta ieri durante la trasmissione
televisiva Ballarò.

Berlusconi: «Me ne frego». Ma
la risposta di Berlusconi ha creato subito il gelo: «Non me ne frega
niente», ha detto il premier interpellato all'uscita da Montecitorio
dove ha incontrato i deputati del Pdl. Poi, in tarda serata, ha
precisato: «Non mi rivolgevo a Veltroni, sapete bene che io non
rispondo a nessuna domanda per strada, tanto più a quest'ora», ha detto
il Cavaliere contattato telefonicamente nella sua residenza-ufficio di
palazzo Grazioli. Ma la dichiarazione del premier era già arrivata
negli studi di Ballarò quando c'era ancora il leader del Pd, e
il conduttore della trasmissione Giovanni Floris l'ha comunicata al suo
ospite in studio: «Mi dica in quale Paese al mondo il presidente del
Consiglio dice parole del genere sul capo dell'opposizione», ha
replicato quindi il segretario del Pd. «È la degna conclusione di
quanto dicevamo - ha aggiunto Veltroni - Voglio vedere se domani
qualcuno che dice che siamo eccessivamente all'opposizione troverà le
parole giuste per commentare questa dichiarazione di Berlusconi».

DI QUESTO PASSO E CON LA SCARSA CONSAPEVOLEZZA CHE HA BERLUSCONI SULLA GRAVITA' DELLA CRISI FINANZIARIA ATTUALE ANDREMO TUTTI A CULO PER ARIA CON BUONA PACE DI TREMONTI E DI TUTTI GLI ECONOMISTI OTTIMISTI!

 
 
 

FIRMIAMO TUTTI PER ABOLIRE IL LODO ALFANO!

Post n°53 pubblicato il 07 Ottobre 2008 da berluscraxi

Scalda i motori la macchina organizzativa per il referendum contro il
lodo Alfano: martedì mattina in una conferenza stampa a Montecitorio il
leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, ha lanciato la raccolta firme, che
inizierà l'11 ottobre in piazza Navona a Roma. La raccolta proseguirà
in oltre tremile piazze italiane e, stando alle parole di Di Pietro,
non avrà «timbri di primogenitura». Insomma, anche alla manifestazione
del Pd del 25 ottobre, seppure il partito non abbia aderito alla
campagna referendaria, chi vorrà, potrà firmare.

A sostenere
l'iniziativa, che si concluderà l'8 gennaio con la consegna delle firme
in Cassazione, oltre all'Idv ci sono i partiti della ex Sinistra
arcobaleno. Non a caso nella conferenza stampa accanto a Di Pietro
erano presenti il segretario del Prc, Paolo Ferrero, Carlo Leoni di
Sinistra Democratica e Manuela Palermi del Pdci. Presente anche, ma a
titolo personale, Arturo Parisi: «Non sono qui a nome del mio partito»
ha chiarito l'esponente ulivista del Pd.

Sinistra radicale e Idv
unite nel fronte anti lodo Alfano restano però divise su molti altri
punti e per questo l'11 ottobre hanno organizzato due distinte
manifestazioni. Comunque, chiariscono gli organizzatori, «in tutte e
due la manifestazioni ci si impegnerà per la raccolta delle firme»
contro una legge - spiega il leader del Prc Ferrero - che tutti i
promotori del referendum giudicano «incostituzionale e castale».

Secondo
Di Pietro, la raccolta delle firme è una «naturale conseguenza rispetto
a una legge, il lodo Alfano, voluta a tutti i costi da Berlusconi in
persona per assicurarsi l'impunità permanente alla faccia della legge
uguale per tutti». La legge, approvata lo scorso 22 luglio, concede
l'immunità alle quattro più alte cariche dello Stato (Presidente della
Repubblica, presidenti delle Camere e presidente del Consiglio). Per il
leader Idv l'iniziativa anti lodo Alfano è una battaglia in «difesa
della democrazia».

Polemico Parisi che critica la scelta del Pd
di non sostenere la raccolta delle firme: «All'obiezione che i
referendum si fanno per vincerli, rispondo che noi lo vinceremo perchè
è rivolto alla maggioranza degli italiani. Non promuoverlo sarebbe una
resa e noi siamo qui per dire che non ci arrendiamo».

Oltre al
referendum, comunque, il Lodo Alfano potrebbe incontrare anche
l'incostituzionalità, sollevata dal pm di Milano Fabio De Pasquale nel
corso del processo Berlusconi-Mills. Il tribunale ha accolto il
pronunciamento ed ha presentato la richiesta alla Corte Costituzionale
che ora dovrà esprimersi. In nessun paese europeo infatti i
rappresentati del governo godono dell' immunità. In alcuni paesi come
Grecia, Portogallo e Francia l'immunità è garantita ai capi di stato,
in altri ai reali ma in nessun caso alle cariche governative.

 
 
 

BERLUSCONI NON CONOSCE LA COSTITUZIONE E RIFIUTA L'OPPOSIZIONE!

Post n°52 pubblicato il 06 Ottobre 2008 da berluscraxi

ROMA (6 ottobre) - Non sono piaciute a Walter Veltroni le dichiarazioni
del presidente del Consiglio contro l'opposizione sfascista: per il
leader del Pd si tratta di un segnale per una «opposizione che non deve
esserci» e la cui presenza infastidisce Berlusconi. Sui decreti legge
Veltroni sostiene che il capo del governo «non conosce la Costituzione
che prevede che si possa ricorrere ai decreti solo quando ci sono
determinati requisiti di necessità e urgenza».

Dialogo in Parlamento. Sul
confronto con la maggioranza, «il dialogo, se lo si voleva fare, lo si
faceva all'inizio della legislatura - sostiene Veltroni - Ripeto quello
che ho sempre detto: vengano in Parlamento le riforme istituzionali
sulla riduzione del numero dei parlamentari, monocameralismo, etc. Noi
le voteremo, ma basta con questa storia del dialogo perché il dialogo,
se lo si voleva fare, lo si faceva all'inizio della legislatura».

Berlusconi infastidito dalla presenza dell'opposizione.
Per il leader del Partito democartico il presidene del Consiglio è
infastidito dalla presenza dell'opposizione: «Il governo ammette che
possa esistere un'opposizione oppure no?» si chiede Veltroni alla
trasmissione radiofonica Faccia a faccia in onda su Radio 3,
lamentando poi un «clima da pensiero unico». Berlusconi, osserva
Veltroni, ha fastidio per l'esistenza dell'opposizione, dei sindacati,
del parlamento e ha fastidio perché esistono dei giornalisti che dicono
cose che a lui non piacciono».

Preoccupazione per perdita della democrazia. Il
segretario del Pd conferma le sue preoccupazioni per «i tanti segnali
di un possibile slittamento verso una perdita della democrazia». Per
quanto riguarda il lavoro dell'opposizione che prepara la
manifestazione del 25 ottobre, Veltroni ricorda che dopo la prima
finanziaria del governo Prodi nel '96 «Berlusconi organizzò una grande
manifestazione che aveva come slogan "Contro il regime per la libertà"».

 
 
 

BERLUSCONI DA CONDANNARE!

Post n°51 pubblicato il 05 Ottobre 2008 da berluscraxi

«Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e così ora il furbastro
Silvio Berlusconi rischia di ritrovarsi cornuto e mazziato». Così il
leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro commenta la
trasmissione degli atti da parte del tribunale di Milano alla Consulta.
«Berlusconi avrebbe potuto comportarsi - afferma Di Pietro - come un
normale imputato, presentandosi ai giudici, e reclamare così la propria
innocenza ma, evidentemente, si sente in colpa se è vero come è vero
che con il Lodo Alfano ha tentato di non farsi processare. Ora -
prosegue Di Pietro - si ritrova con il suo processo davanti la Corte
Costituzionale per essersi fatto fare una legge ad hoc solo per lui, e
con il coinputato Mills che, a breve, riceverà una sentenza di condanna
che finirà per travolgere anche il Presidente del Consiglio, giacché il
reato di corruzione di cui sono imputati entrambi, presuppone che siano
almeno due i soggetti coinvolti e quindi inesorabilmente, le decisioni
prese su Mills, riguarderanno anche Berlusconi».

 
 
 

LA DESTRA RIDICOLIZZA IL PARLAMENTO!

Post n°50 pubblicato il 04 Ottobre 2008 da berluscraxi

I pianisti suonano da tutte le parti ma presumo che lo facciano un po'
di più quelli di destra, visto che le assenze tra i loro banchi sono
più numerose. Quelli di sinistra sono abituati a lavorare, hanno
rispetto per la loro funzione, hanno più cultura delle istituzioni,
insomma, sono più seri, sono più presenti in Parlamento e hanno meno
bisogno di suonare il piano. In più quelli di sinistra vanno in
Parlamento per provare a buttare sott'acqua l'armata Brancaleone della
maggioranza, come è già accaduto 5 volte. Quelli di destra dovrebbero
andarci per difendere i decreti del loro governo, su cui nessuno li
interpella, che gridano vendetta persino per loro e vanno in
depressione, così per rifarsi vanno a spasso per Roma, che sarà ladrona
ma è pure immensamente più bella delle loro città rancorose, abitate da
gente chiusa, intenta solo a pensare a come difendere i propri
quattrini, gente triste, senza fantasia, che produce città invivibili e
inguardabili. E quando loro sono a spasso quelli di sinistra, che sono
comunque mediamente più intelligenti di loro e anche un pochino più
furbi, li mettono sotto. E così ogni volta si consuma un pezzetto del
fegato del Grande bugiardo.

 
 
 

LA SCUOLA TUTTA AL NO GELMINI DAY!

Post n°49 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da berluscraxi

Fiocchi gialli al collo e tanta rabbia contro un ministro che vuole
imporre i tagli del maestro unico spacciandoli per un aumento
dell'offerta formativa. Una staffetta fra bambini, maestri e genitori
con gli studenti delle Siss. Il "No Gelmini day" riempie le gradinate
sotto il ministero di viale Trastevere in un'atmosfera di allegra, ma
ferma protesta.

Ci sono quattro generazioni unite dalla voglia di difendere la scuola italiana.

La
più colorita e chiassosa è fatta dai bimbi delle scuole romane, novelli
contestatori con le idee più che chiare. «Io a scuola mi diverto e ci
voglio andare anche il pomeriggio - dice deciso Marco, biondino di 9
anni dalla faccia sveglia -. La Gelmini vuole farmi stare a casa il
pomeriggio ma io mi rompo», chiude mostrando la sua maglietta "La mia
scuola dice no" e cantando lo slogan: "Gelmini non bastano gli
occhialini: vogliamo il tempo per imparare e lavorare".

Le sue
insegnanti sono ancora due. La maestra più esperta di italiano, come
Graziella che insegna alle elementari (ora primarie) dal 1992 dopo
quasi un decennio di precariato. «Questa riforma della Gelmini è molto
peggio di quella della Moratti. Qui ci sono solo tagli e si cerca di
giustificarli con questa follia del maestro unico che rovinerà la vita
dei bambini e delle loro famiglie. La Moratti almeno aveva un'idea
simil-pedagogica, assolutamente sbagliata, ma almeno era un'idea. La
Gelmini non ha neanche quella, fa quello che gli dice Tremonti:
risparmiare a tutto spiano, rovinando la scuola». I tagli li conoscono
a memoria e li snocciolano come una litania: «8 miliardi con la
chiusura di almeno 4 mila scuole».

Poi c'è la sua collega
Giovanna, più giovane, che si occupa dell'ambito matematico
scientifico. «Ho una classe a tempo pieno, ora lavoro 22 ore a
settimana alternando mattina e pomeriggio più quattro ore di
compresenza con la mia collega. Questo ci consente di portare avanti
tante attività come le uscite didattiche, le gite, i corsi di recupero.
Tutte cose che con il maestro unico non si potranno più fare». Ma il
suo cruccio più grande è un altro. «Io non mi sento in grado di
insegnare italiano, non ho la preparazione per farlo. Ho una
specializzazione per la matematica, corsi su corsi pagati di tasca mia
per insegnare questa materia. Se sarò costretta ad insegnare italiano
non potrò fare altro che limitarmi ai dettati, e i primi a perderci
sarebbero i miei alunni».

Di questa generazione fanno parte
anche le mamme. Ce ne sono parecchie, ma non tante quanto ce ne
vorrebbero essere. «Molte non sono potute venire perché lavorano -
spiega Alessandra, un figlio in quarta elementare a Roma centro - . Io
sono qua anche per loro. Ho la fortuna di avere i nonni e di posso
"parcheggiare i figli" il pomeriggio, ma sono una privilegiata: quasi
tutte le mamme dei compagni di mio figlio sono già disperate, rischiano
di dover cambiare lavoro o magari di perderlo. E nessuna crede alla
promessa che il tempo pieno rimarrà, i conti li sappiamo fare anche noi
e sappiamo che i soldi non ci sono».

Chiara è un'altra mamma
combattiva che dà una lettura tutta politica della scelta del governo.
«A subire di più saranno le mamme del Sud. Saranno costrette a rimanere
a casa a badare ai figli e ai nonni. Al nord questo problema ci sarà
meno e difatti la Lega contesta già questa riforma. È una battaglia di
solidarietà, solidarietà fra donne: insegnanti e mamme».

Dopo
un'ora di canti, cori e palloncini a loro si uniscono gli studenti del
IX (e ultimo) ciclo delle Siss, Scuola secondaria di insegnamento
superiore, la quarta generazione coinvolta in questa battaglia. Sono
circa 11 mila, fra i 20 e 30 anni, vengono da tutt'Italia (ne esiste
una sede per ogni regione) e da mercoledì sono un po' più sollevati.
Hanno strappato un emendamento, presentato dal Pd, che prevede il loro
ingresso nelle graduatorie delle classi di concorso. Non saranno più in
coda, ma a loro verranno riconosciuti i punti dell'abilitazione (42)
più quelli per i dottorati e gli anni di supplenza che quasi tutti
hanno. Si tratta del cosiddetto "inserimento a pettine", ognuno secondo
il loro punteggio. Alessandro, venticinquenne campano, però non si
fida: «Tante volte le promesse dei vari governi sono finite in aria
fritta. Senza inserimento noi eravamo certi di aver buttato tanti soldi
(le tasse d'iscrizione) e due anni della nostra vita. La Gelmini voleva
riconvertirci nel settore turismo. Così almeno vediamo un po' di luce».

Una
luce non molto chiara, almeno per Danilo, romano 27enne del Comitato
studenti IX ciclo Siss. «Sì, se passa l'emendamento abbiamo ottenuto di
diventare qualcosa: diventare precari, il massimo a cui possiamo
puntare è una supplenza annuale. Ma la cattedra continua ad essere un
miraggio, soprattutto per alcune classi di concorso. La mia è la 37,
storia e filosofia per i licei, è la più "piena" e anche con questo
passo avanti siamo in fondo alla graduatoria e non vedremo mai la luce».

Si
prendono la scena, ma cercano comunque di tenere insieme la lotta. «La
vostra battaglia è la nostra battaglia - esordisce urlando al megafono
un portavoce dell'Anief (Associazione nazionale insegnanti ed educatori
in formazione - . La scuola della Gelmini è più povera, più classista e
più ingiusta: lottiamo insieme contro il maestro unico».

Bambini
e mamme si allontanano alla spicciolata, i Sissini rimangono al
presidio. Dalle finestre del ministero i funzionari osservano. La
Gelmini prima fa finta di niente. È ad un convegno all'università
Luiss. E attacca: «Ci sono due Italie, una è per una scuola di qualità,
per insegnanti che vogliono essere pagati meglio ed è quella della
maggioranza degli italiani. Poi - ha continuato il ministro - ci sono
piccole frange che hanno deciso di non guardare i problemi, e
preferiscono protestare. Io li lascio fare».


 
 
 

GENIALATE DI TREMONTI!

Post n°48 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da berluscraxi

Udite udite: Esiste un minuscolo problema di derivati (buco
finanziario) per il quale non siamo in grado di avviare il federalismo
fiscale... Cooome??? Cheee???
Prima domanda: Chi ha proposto la
finanza creativa alle Amministrazioni Pubbliche Prodi? Cose tipo gli
swap e le altre forme di dilazione del debito, che hanno consentito a
comuni come Catania già indebitati fino al collo, di indebitarsi
ulteriormente…
Seconda domanda: Chi pagherà l'ulteriore buco
causato dall'adozione di detti sistemi? Si parla di un debito (nel solo
caso di Catania di 1 Miliardo di Euro)… Risposta facile, facile noi
cittadini! Orbene scopriamo le carte: La finanza creativa è roba di
Tremonti, come fu opera del pentapartito l'aumento spropositato del
debito pubblico negli anni 80. Oggi qualcuno si degna di accusare Prodi
per aver aumentato alcune aliquote, ricordo proprio per consentire il
rientro del debito creato da cinque anni di governo inesistente di
Berlusconi e aver regolarizzato (assunto a tempo indeterminato)
numerosi precari della scuola e della Amministrazione Pubblica,
missione questa compiuta in due anni. A questo punto rifletto chi mette
le davvero nuove tasse? Chi ipoteca il futuro della gente con
escamotage apparentemente invisibili ma in realtà dirompenti?

 
 
 

VERGOGNA!

Post n°47 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da berluscraxi

Basta attacchi a zio Silvio e ai suoi cortigiani...!

E' così
preoccupato per noi che l'altro giorno, in occasione del suo
compleanno, invece di festeggiare nel suo villone in Sardegna si è
accontentato di festeggiare nella sua nuova villa sul lago Maggiore -
appena 15 milioni di € - dove è giunto su un banalissimo elicottero
invece del solito Falcon dell'aereonautica pagato da noi. Tutto questo
per dare l'esempio in tempi di ristrettezze...

Grazie Silvio

 
 
 

RUBRICA:LE VOSTRE LETTERE!

Post n°46 pubblicato il 01 Ottobre 2008 da berluscraxi

Gentile Autore del blog, ricordo benissimo, che quando Berlusconi scese in
campo, uno dei tormentoni pù usati da lui e dai suoi lacchè, era la
smisurata ricchezza (anche se al tempo era piuttosto indebitato),
grazie alla quale non avrebbe avuto bisogno di "rubare", come avevano
fatto le classi politiche appartenenti alla prima repubblica. Ora, vedo
le immagini in tv del suo arrivo al centro estetico Messeguè con
l'elicottero di Stato, che poi, dopo alcuni giorni di vacanza a base di
massaggi e di (inutili) cure di bellezza, l'ha portato nella nuova
faraonica villa appena acquistata, non ricordo in prossimità di quale
lago, per festeggiare il compleanno. Perchè, noi, che siamo ogni giorno
più poveri, dobbiamo pagare la benzina dei mezzi dello Stato, per
mandare il presidente del consiglio, che tra l'altro è sempre più
ricco, a tentare, peraltro inutilmente, di farsi bello?

 
 
 

BERLUSCONI IMBARAZZANTE!

Post n°45 pubblicato il 01 Ottobre 2008 da berluscraxi

ROMA (1 ottobre) - L'Italia non è a tinte rosa come la dipinge il
presidente del Consiglio. Massimo D'Alema attacca così le affermazioni
del premier Silvio Berlusconi, e le recenti rivelazioni del premier sul
gradimento del governo da parte dei cittadini: «Berlusconi è
imbarazzante come leader di un paese occidentale - dice l'ex
vicepremier intervistato su RadioTre - Io sono estremamente
preoccupato perché la raffigurazione in rosa che lui dà dell'Italia è
falsa. Cresce la disoccupazione e le classi medie si impoveriscono e
credo che l'azione del governo sia totalmente inadeguata. Noi
conviviamo con un fenomeno anomalo non perché Berlusconi sia buono o
cattivo ma perché concentra in sè potere politico finanziario e
mediatico mentre la democrazia è equilibrio tra questi poteri». Quanto
alle affermazioni del Cavaliere su Veltroni l'ex vicepremier invita a
rispettare le altre forze: «Dialoghi con Veltroni, che è il leader del
Pd».

Nessuna resa dei conti nel partito. Massimo
D'Alema replica poi all'esponente Pdl Antonio Leoni, per il quale il
fatto che l'ex vicepremier sia tornato a parlare prelude ad una resa
dei conti nel partito Democratico: «Io non ho mai perduto la favella,
parlo se ho qualcosa da dire, forse con una certa moderazione rispetto
alla media. Nel Pd non è prevista alcuna resa dei conti - afferma - C'e
una conferenza programmatica discutiamo, ma non ci sono rese dei conti.
Viviamo certo un momento di messa a punto della proposta politica di
rilancio della politica delle alleanze e io penso che lo si debba fare
con calma. Il nervosismo porterebbe a compiere errori mentre noi
abbiamo un periodo ragionevole per ridare forza alla proposta
politica».

D'Alema ammette: «Abbiamo perso le elezioni
ma siamo usciti con un indubbio successo del 34%» e ritiene che non
vada dato troppo valore ai sondaggi che premiano il governo: «Hanno un
valore relativo salgono e scendono, anche Prodi aveva percentuali
positive subito dopo le elezioni. Non dobbiamo vivere nell'angoscia
perché la politica deve avere una visione di medio periodo e noi
dobbiamo metter in campo un progetto per il governo del paese». D'Alema
dice di condividere la lettera del segretario del Pd Walter Veltroni
che oggi torna sul Corriere sui rischi di una svolta
autoritaria. «Veltroni - evidenzia D'Alema - torna in modo pacato sui
problemi della nostra democrazia. Io credo che ci siano e sia giusto
sollevarli anche se d'altra parte ci conviviamo da vent'anni».

La lettera di Veltroni.
Il leader del Partito Democratico Walter Veltroni torna a parlare dei
rischi per la democrazia in Italia in una lettera pubblicata oggi dal
quotidiano di via Solferino: «L'allarme che ho manifestato
nell'intervista al Corriere della Sera di domenica non è una "vecchia
narrazione", la ripresa di uno scontro muro contro muro in cui viene
messa in forse la legittimità democratica dell'avversario. Attorno al
tema del rapporto maggioranza-opposizione c'è stato un "gigantesco
equivoco": quello che i giornali hanno stucchevolmente chiamato
dialogo, è diventato un'autocensura moderata dell'opposizione. Uno
schema impossibile e irrealistico, prima di tutto per la vita stessa
della democrazia, che però è stato adottato per primo proprio da
Berlusconi, che è sembrato aspettarsi un'opposizione non dialogante ma
inesistente».

Manifestazione del 25 ottobre. Veltroni
illustra i motivi che hanno portato a indire la manifestazione del 25
ottobre e in particolare cita i «rischi di una vera decadenza della
democrazia». Il leader democratico punta il dito contro il presidente
del Consiglio, «abituato a mettere in discussione la legittimità
democratica dell'avversario. Mentre alle Camere arrivava la norma
blocca-processi - scrive Veltroni - i magistrati erano definiti
metastasi della democrazia e il leader dell'opposizione diventava un
"fallito" che dovrebbe "ritirarsi dalla politica". Ed è di qualche
giorno fa, nel pieno della trattativa Alitalia, la battuta insultante
di un "Veltroni inesistente", smentita solo giorni più tardi. Una
litania delegittimante per l'opposizione e per le istituzioni». «A
preoccuparmi - conclude il leader democratico - è una realtà che si sta
incaricando di dimostrare che nel mondo il mercato può esistere anche
senza democrazia o in presenza di democrazie deboli. È la realtà di
pericolose pulsioni xenofobe e razziste, di un generalizzato bisogno di
decisione che si manifesta con un insieme di semplificazione mediatica
dei problemi, di fastidio per ogni complessità, di tendenze
all'investitura plebiscitaria della leadership, di scavalcamento o
marginalizzazione delle istituzioni, di noncuranza per la patologica
concentrazione del potere. Di tutti questi fenomeni il nostro Paese,
anche per l'evidente propensione del Presidente del Consiglio ad
esserne l'incarnazione, è purtroppo un evidente esempio».

 
 
 

I VARI LODI PER SALVARE SILVIO!

Post n°44 pubblicato il 01 Ottobre 2008 da berluscraxi

Neanche ha fatto in tempo, il giudice di Milano, a mandare gli atti
alla Corte Costituzionale con riferimento all'incostituzionalità della
legge con cui Berlusconi è stato dichiarato non imputabile fino a quando sarà Presidente del Consiglio, il cosiddetto “Lodo Alfano”, che già un altro parlamentare si preoccupa di estendere il lodo a tutti i ministri, il cosiddetto “Lodo Consolo”. Un'altra furbata, perché è cosi che questo governo e questa maggioranza pensa di risolvere i problemi. “Ogni
volta che mi becchi in castagna, invece di rispondere di ciò che
commetto, mi faccio una norma per cui dico che non è più reato quello
che prima era reato
”. Dobbiamo stare attenti,
perché l'informazione di parte fa credere che stanno facendo qualcosa
nell'interesse dei cittadini e invece lo fanno per conto loro.

 
 
 

NO GELMINI DAY!

Post n°43 pubblicato il 01 Ottobre 2008 da berluscraxi

Cresce di ora in ora la mobilitazione dei genitori e aumenta il numero
delle scuole che decidono di aderire alle proteste del «No Gelmini
day», giovedì prossimo. Un presidio davanti al ministero
dell'Istruzione, in piazza Bernardino da Feltre, dalle 8,20 alle 10,20
contro la fine del tempo pieno, l'introduzione del maestro unico, i
tagli e la chiusura di 2.000 scuole.

La protesta è nata da un
tam-tam fra le scuole elementari, prima fra tutti la Iqbal Masih di
Roma dove la protesta è scattata immediatamente. Ora il coordinamento è diventato nazionale con centinaia di istituti che stanno alzando la voce.

Alcune
di queste, oltre ad aderire alla manifestazione, hanno deciso di
portare avanti una sorta di notte bianca all'interno delle scuole: un
presidio che durerà fino al mattino seguente all'interno degli istituti.

Accanto
ai maestri ci sono anche i genitori degli alunni. Come il nascente Guds
- Genitori Uniti per Difendere la Scuola di Roma, la cui portavoce,
Gabriella Bartolini, sta creando una rete nazionale trasversale tra
genitori e insegnanti. Soprattutto sono tanti i gruppi di genitori che
si contattano da scuole diverse e organizzano attività, scambiandosi
materiali, volantini, commenti sul decreto 137/08 e sul disegno di
legge Aprea, che insieme sembrano disarticolare la scuola pubblica.

Ecco i siti:

http://www.retescuole.net/contenuto?id=20080929232105

http://maestrounico.blogspot.com/2008/09/no-gelmini-day.html

http://scuolaschool.spaces.live.com/blog/

 
 
 

LE BUGIE DEL BERLUSCA...

Post n°42 pubblicato il 30 Settembre 2008 da berluscraxi

Berlusconi inanzitutto con le sue dichiarazioni ha riconosciuto i
meriti del PD nella vicenda Alitalia. Però poichè non vuole che i
meriti vadano al suo principale avversario, Veltroni, ha detto che il
merito era di D'Alema.
Peccato che lo stesso D'Alema abbia
smentito e non vuole nessun merito: "Massimo D'Alema nega la veridicità
delle dichiarazioni del presidente del Consiglio dicendosi «stupito per
le frasi false»: «I fatti descritti non sono mai accaduti, io ero in
America ad occuparmi di altre faccende nei giorni in cui si è chiuso
l'accordo per cui si è adoperato Walter. Berlusconi rispetti il Pd e
dialoghi con Veltroni» ha concluso D'Alema"
Le bugie
berlusconiane hanno sempre più le gambe corte. Prima duravano un po di
più. Adesso non finisce di parlare che subito vengono scoperte.
(naturalmente poi vale sempre il solito detto "non c'è peggior sordo di
chi non vuol sentire")

 
 
 

ULTIMI SONDAGGI!

Post n°41 pubblicato il 30 Settembre 2008 da berluscraxi

IL GRADIMENTO DEL GOVERNO STA SCENDENDO!

Approva la riduzione del tempo pieno alle scuole elementari?

SI   8%
NO 92%

Approva il ritorno del maestro unico alle elementari?

SI 22%
NO 78%

FONTE "MESSAGGERO"

 
 
 

LA GELMINI...UN DISASTRO COMPLETO!

Post n°40 pubblicato il 30 Settembre 2008 da berluscraxi

ROMA (29 settembre) - «Il progetto di riforma
della scuola voluto dal governo lascia a piedi i bambini più poveri,
accresce le diseguaglianze sociali. E' un nostalgico ritorno a classi
in cui hanno tutti lo stesso grembiule, ma sono negate a tutti le
stesse possibilità». E' netta la critica che il segretario del Pd
Walter Veltroni muove alla riforma del ministro dell'Istruzione
Mariastella Gelmini. L'occasione è la manifestazione "Salviamo la
scuola" al Teatro Capranica di Roma, dove il leader del Pd ha
incontrato professori, associazioni scolastiche, studenti e genitori.
Che intervenendo prima di lui hanno riversato la propria rabbia contro
la reintroduzione del maestro unico, la riduzione del tempo pieno, i
tagli alle risorse e al personale scolastico previsti dalla riforma
dell'Istruzione. Tutti uniti nel dire no a una «scuola che più che al
ritorno del maestro unico punta a ripristinare il pensiero unico, che
vuole formare i nostri ragazzi con le fiction in tv, che in sostanza
non vuole far crescere dei cittadini, ma dei consumatori». 
Un'insegnante: maestro unico per un mese. E'
Caterina Silo, insegnante all'Istituto comprensivo Italo Torsiello di
Roma, ad aprire il ciclo di interventi nella sala del teatro Capranica
stracolma: «Il ministro ha voluto farci credere che dietro la riforma
ci fosse un progetto pedagocico - tuona - secondo noi c'è solo la
volontà di uccidere il senso critico dei bambini. Se la scuola fosse
solo leggere e scrivere potremmo già chiuderle, a scuola si fa altro».
La sua proposta, per tutti i docenti, è quella di attuare per un mese
l'esperimento del maestro unico: «Vedremo se dopo un mese i genitori
saranno soddisfatti», dice. Poi è la volta di Sofia Toselli del Centro
iniziativa democratica insegnanti (Cidi): «Perché non si eliminano
tutte le specializzazioni? - dice provocatoriamente - Si passi anche al
medico unico. La verità è che per il ministro Gelmini la scuola è
un'infrastruttura che costa troppo».
Il 2 ottobre No Gelmini day.
E' un fiume in piena Simonetta Salacone, dirigente scolastica del 126°
circolo Iqbal Masih, la scuola elementare nella quale si è svolto un
presidio di genitori e insegnanti per protestare contro la riforma
Gelmini. Attacca il ministro: «Come può dire che i precari non siano un
suo problema?». E invita a raccogliere il dissenso del mondo della
scuola: «Ho scritto una lettera aperta al ministro e poi ai docenti per
dire che la scuola è delle persone che ci vivono dentro, dei
cittadini». Riccardo Assazi, uno dei genitori che ha partecipato alla
protesta, invita tutti a partecipare, il 2 ottobre, al "No Gelmini
day", iniziativa che trova il consenso dimolti insegnanti. Luca Dezolt,
della Rete degli studenti medi, chiude denunciando l'emergenza
"ballismo" e annunciando una manifestazione nazionale per sabato e
invita a partecipare per smontare il teatrino
"Berlusconi-Tremonti-Gelmini".
Fioroni: credere e obbedire è la scuola di Gelmini. Anticipa
l'intervento del leader del Pd l'ex ministro dell'Istruzione Giuseppe
Fioroni che attacca: «Non si può riformare qualcosa che non si conosce
e che non si ama. E se per Tremonti la politica è "dio padre e
famiglia" per la scuola di Gelmini non può diventare "Credere e
obbedire". Ci vogliono più risorse e spese meglio. E invece ai 75mila
precari che dovevano essere stabilizzati nel giro del quinquennio se ne
aggiungeranno altri 150mila. E poi - continua Fioroni - come si fa a
mantenere il tempo pieno con il maestro unico e 24 ore di lezione a
settimana?» Inadeguata, impoverita e invecchiata, sono queste, secondo
Fioroni, le tre "I" della scuola di Gelmini.
Veltroni: la paura alimento della destra.
Davanti a centinaia di esponenti del mondo della scuola, Veltroni
inizia il suo intervento affermando che «il nostro è un Paese che sta
vivendo uno dei momenti più difficili della storia: disoccupazione,
rincari delle bollette, la situazione internazionale di grande
instabilità. Si ha la senzazione che domani sarà peggio di oggi - dice
- e soprattutto si ha paura», quella paura che per il leader del Pd è
uno degli alimenti di cui si nutre la destra. Poi comincia l'attacco a
Gelmini: «Tremonti ha deciso che ci vogliono tagli per 8 miliardi e il
ministro sta lavorando per questo. Il destino dei precari non
interessa, devono andare a formare le guide turistiche dice Gelmini,
facendo un affronto a quanti hanno speso anni e anni in formazione».
Veltroni dice di aver pensato a Don Milani, alla sua logica inclusiva e
alla lotta contro le diseguaglianze: «Occorre pensare a questo quando
si parla di scuola. Ancora lottare per evitare che il figlio di un
contadino resti escluso».
Autonomia e Valutazione sono
le parole d'ordine della scuola del Pd: «Con i tagli rischiano di
scomparire le scuole nei piccoli comuni, 500 solo in Sicilia - continua
Veltroni - Nessuno ha pensato a come quei bambini dovranno spostarsi in
altri comuni, alle spese aggiuntive ma anche agli insegnanti che si
troveranno di fronte non più classi da 20 ma da 30 bambini».
Precari.
E nessuno, dice Veltroni, pensa ai precari, «la maggior parte delle
quali sono donne, che oltre a non vedere la possibilità di inserimento
nel settore vedranno i loro figli uscire prima; per cui solo chi potrà
permetterse di avere qualcuno che vada a prendere i figli a scuola
potrà manternere il proprio lavoro». Secondo il leader del Pd il
governo ha attaccato l'unica scuola che funziona, quella elementare,
che nelle statistiche Ocse Pisa risulta tra i livelli migliori.
Voto in condotta. Poi
Veltroni affronta il tema del voto in condotta: «Frutto di una politica
che si basa sui risultati dei sondaggi: cosa piace agli italiani? Il
voto in condotta, il grembiule? Una politica che spaventa. Come fare a
recuperare un bullo bocciato per la condotta - sottolinea - la
soluzione del problema non è il voto sulla condotta, ma è difficile da
far capire a chi attua una politica basata solo sui sondaggi». 
«No a un destra che educa con la tv». La
soluzione, per Veltroni, è quella di lavorare a un patto educativo tra
sinsegnanti e genitori: «Dire non una destra che vuole educare con la
tv».
La contestazione. E' dopo questa frase che gli
applausi scroscianti per il leader del Pd hanno lasciato posto all'urlo
di un contestatore: «Lo dici proprio tu che hai fatto l'accordo con
loro su Petruccioli!», ha gridato Marco Quaranta, insegnante di violino
mostrando un articolo di Repubblica datato 23 settembre
dal titolto: "Rai, Veltroni Rilancia Petruccioli". Veltroni ha risposto
che l'augurio è che in commissione di vigilanza la maggioranza rispetti
la scelta del candidato dell'opposizione, Leoluca Orlando dell'Italia
dei Valori. E prendendo il contestatore per un grillino ha aggiunto:
«Dovunque vado faccio sempre la stessa domanda e cioè: dov'è finito
Grillo? Da quando c'è la destra in Italia è sparito». Applausi dalla
platea, ma il contestatore non si ferma e grida: «Io non sono uno di
Grillo, sono un iscritto al Pd». E Veltroni, che di scuola ed
educazione aveva parlato fino a poco prima ha ribattutto: «E allora la
prima cosa che devi imparare è la buona educazione...». Il contestatore
si placa solo quando dal pubblico qualcuno si alza e gli dà uno
spintone, invitandolo a tacere. 
«Rompere il circolo Tremonti-Gelmini-Parlamento». In
chiusura il leader del Pd snocciola alcuni dati: un bambino su 5 in
Italia è in una condizione di povertà di conoscenza, 144mila sono i
bambini che lavorano. «Questi sono i dati, se il governo e il ministro
vogliono ascoltare, e rompere il circolo per cui Tremonti decide i
tagli, Gelmini esegue e il Parlamento ratifica».

 
 
 

PER LA U.E. RETE 4 E' FUORILEGGE!

Post n°39 pubblicato il 30 Settembre 2008 da berluscraxi

ROMA (28 settembre) - «In questo momento c'è una televisione che sta
trasmettendo in via analogica in violazione della direttiva europea e
della Corte di Giustizia Europea. Noi riteniamo che tutto questo deve
essere superato. State a vedere che adesso la colpa è mia che denuncio
questi fatti, e di quegli altri 4 milioni 250 mila persone che lo
denunciano, e non di chi li ha commessi». Antonio Di Pietro ribadisce,
sul suo blog l'affermazione che gli è costato una querela da Rete4.

Martedì a Milano si terrà il processo e alla vigilia Di Pietro
ribadisce parola per parola la sua posizione. «Vi terrò informati su
cosa succederà domani. Purtroppo penso che il giudice mi assolverà, e
me ne dispiace perché mi sarebbe piaciuto un bel processo per far
sapere all'opinione pubblica come stanno le cose, perché molte volte
l'opinione pubblica ascoltando soltanto la loro campana si fa un idea
diversa», dice Di Pietro.

«Ecco perché - aggiunge Di Pietro - dico che Berlusconi è un po' come
Do Nascimento: continua ad imbonire l'opinione pubblica con messaggi
totalmente falsi, una volta su questo, l'altra volta sul Lodo Alfano,
l'altra volta ancora sui rifiuti di Napoli, sull'Alitalia che doveva
essere tutta italiana e adesso hanno detto che devono trovare
l'acquirente straniero perché con quelli italiani non vanno da nessuna
parte. Meditate gente, meditate, perché la dittatura si avvicina».

 
 
 

SONDAGGIO...

Post n°38 pubblicato il 29 Settembre 2008 da berluscraxi

SECONDO VOI ALLA LUCE DI RECENTI SVILUPPI DELL'INCOSTITUZIONALITA' DEL LODO ALFANO..IL PROCESSO BERLUSCONI-MILLS DEVE CONTINUARE?

SI 68%

NO 22%

NON MI INTERESSA 10%

FONTE "MESSAGGERO ON LINE"

 
 
 

Post N° 37

Post n°37 pubblicato il 29 Settembre 2008 da berluscraxi

GLI ULTIMI ATTACCHI AI MAGISTRATI DEL NUOVO DUCE!LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI TRANNE CHE PER SILVIO!
«O passa il lodo Alfano o rifletteremo su tutta la giustizia».
«Sono
assolutamente convinto - ha poi detto Berlusconi - che il "lodo Alfano"
passerà il vaglio della Consulta. Se non passasse, allora ci sarebbe da
fare una profonda riflessione su tutto il sistema giudiziario e su
tutto ciò che abbiamo visto accadere recentemente a Milano».

ROMA (29 settembre) - Il lodo Alfano «è necessario» in un sistema
giudiziario come il nostro, in cui «operano alcuni magistrati» che
invece di «limitarsi» ad applicare la legge, attribuiscono a se stessi
e al loro ruolo un «preteso compito etico». Lo afferma Silvio
Berlusconi nel libro di Bruno Vespa Viaggio in un'Italia diversa, del quale sono state fornite alcune anticipazioni.
«Dobbiamo
ringraziare il Parlamento che, su proposta del ministro Alfano, ha
approvato un provvedimento di legge comune ad altri Paesi europei che
prevede il rinvio dei processi contro le quattro più alte carichedello
Stato sino alla fine del loro mandato, facendo salvi i termini della
prescrizione - sottolinea il premier -. Un provvedimento necessario in
un sistema giudiziario come il nostro in cui operano alcuni magistrati
che invece di limitarsi ad applicare la legge, attribuiscono a se
stessi e al loro ruolo un preteso compito etico».
«Comunque -
prosegue Berlusconi - io continuo ad avere fiducia nei giudici perché
alla fine sono sempre stato assolto e soprattutto perché la maggioranza
dei giudici è composta da magistrati indipendenti e coscienti della
sacralità della propria alta funzione. Questa volta invece mi sono
trovato di fronte a un processo con due anomalie evidenti: le prove a
mio discarico sono state intenzionalmente ignorate e il giudice che
deve emettere la sentenza è un giudice politicamente impegnato, un mio
avversario dichiarato».

 
 
 

Post N° 36

Post n°36 pubblicato il 28 Settembre 2008 da berluscraxi

VELTRONI:L'ITALIA DI BERLUSCONI=LA RUSSIA DI PUTIN!
ROMA (28 settembre) - C'è il rischio di una deriva autoritaria in
Italia. E' il timore di Walter Veltroni che, dopo averne parlato a
"Porta a Porta" giovedì scorso, ribadisce come, secondo lui, con Silvio
Berlusconi ci sia il pericolo di un progressivo svuotameno della
democrazia: «Se non ci sarà una sufficiente controreazione rischiamo di
veder realizzarsi anche in Italia il modello Putin. E' il rischio di
tutto l'Occidente. Una democrazia sostanzialmente svuotata, una
struttura di organizzazione del potere che rischia di apparire
autoritaria».
«Vedo un cambio di passo in questa legislatura -
dice il segretario del Pd - uno scarto rispetto ai governi della storia
repubblicana. La società italiana e occidentale vive in uno stato di
angoscia che non ho mai visto da quando sto al mondo». Di fronte a
questa angoscia, secondo Veltroni, il centrodestra si comporta «come
gente che ha preso il potere. Il capo del governo oscilla dal discorso
alla Adenauer del primo giorno a una quotidianità in cui il capo
dell'opposizione è definito ora un fallito, ora un funanbolo, ora
inesistente. L'hanno fatto con Rutelli, con Prodi, ora con me: una cosa
che non avviene in nessun Paese al mondo».
Il modello Putin. I
segni del "modello Putin", il segretario del Pd li vede soprattutto nel
rapporto tra governo e Parlamento: «Il governo tratta il Parlamento
come fosse una perdita di tempo, una rottura di scatole, un
impedimento. Ora, è evidente la lentezza dei lavori parlamentari, ma il
rimedio è ridurre le Camere a una e i parlamentari alla metà, non
impedire di discutere e migliorare leggi che sono discutibili e
migliorabili». Veltroni non teme di essere accostato all'opposizione
più radicale per le sue parole perché «la mia - spiega - non è solo una
denuncia, è anche un appello» a ripristinare «le condizioni minime,
fisiologiche del confronto». Ma, aggiunge il segretario del Pd, «la
moderazione è estranea a un governo che ha una concezione
sostanzialmente autoritaria della relazioni con chi è diverso. Mi
chiedo dove diavolo arriveremo».

«Un clima plumbeo: certe cose accadono solo nei regimi autoritari». L'Italia
si trova oggi, prosegue, sotto «un clima plumbeo, conformista, come se
a chi governa fosse consentita qualsiasi cosa. La Gelmini arriva a
Cermobbio in elicottero, come neppure Dick Cheney. Il premier non va
all'Onu, non partecipa alla trattativa Alitalia, per andare al centro
Messeguè, senza che nessun tg lo dica. Leggo sull'Espressò che a San
Giuliano c'è stata una selezione tra gli operai, per fargli incontrare
solo quelli più bassi di lui. Non so come li abbiano trovati: so che
queste cose accadono nei sistemi autoritari».
L'indipendenza dei giornali.
In un clima del genere, Veltroni dice di temere anche per
l'indipendenza dei giornali: «È giusto che il governo cambi con un
provvedimento amministrativo le regole di erogazione dei fondi pubblici
ai quotidiani, riportandoli sotto il suo controllo? È giusto che, in
questo clima asfissiante, chiudano "Il Manifesto", "Il Secolo",
"Liberazione", "Europa"?».

 
 
 

YOUDEM TV


CANALE 813 DEL BOUQUET SKY.

BERLUSCONI SE LA RIDE MENTRE L'ITALIA AFFONDA!QUESTO PAESE MERITA GENTE IN GRADO DI GOVERNARLO E NON UN GOVERNO DI INCAPACI!
 
 

TV NO RETE 4



BERLUSCONI-DELL'UTRI-MANGANO E LA MAFIA!


 
L'UNICA ARMA PER DIFENDERSI DA BERLUSCONI
E' CONOSCERE BENE E FINO IN FONDO LA SUA STORIA!


 
 
La differenza tra Berlusconi e San Francesco?San Francesco parlava agli uccelli...Berlusconi parla e convince i coglioni a votarlo!
 


 

A SILVIO!

Silvio caro, mio grande amore
portami sempre nel tuo cuore

Tu che fai tutto in quattro e quatr’otto
toglici presto l’articolo 18

Giacchè sei senza coscienza
rubaci pure la contingenza

Visto che sei senza pietà
levaci pure l’anzianità

E se vuoi fare le cose serie
lasciaci anche senza ferie

Per migliorare la situazione
togli di mezzo la liquidazione

Se l’inflazione ancora dilaga
fregaci pure la busta paga

E per far dispetto ai sindacati
aumenta la schiera dei disoccupati

Affinchè sia tutto normale
facci pagare anche l’ospedale

Perchè vada tutto a buon fine
facci pagare anche le medicine

Per evitare ulteriori danni
mandaci in pensione a 90 anni

E poichè a 90 anni saremo caput
VA FA MMOCC’ A CHI TE MMURT!!!

 

 

Il numero di tessera della P2 assegnata al Cavalier Berlusconi è: tessera 1816, codice E.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, data di affiliazione 26 gennaio 1978.

Nella relazione finale della Commisione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2 si legge: "...alcuni operatori (Genghini, Fabbri, Berlusconi) trovano appoggi e finanziamenti al di la’ di ogni merito creditizio...". Le due grandi banche, infatti, che danno credito a Berlusconi sono la Banca Nazionale del Lavoro e il Monte dei Paschi di Siena, dove durante gli anni ‘70 la P2 e’ piu’ attiva. Il Monte dei Paschi concede tra il ‘70 e il ‘79 70 miliardi di mutui fondiari a Berlusconi a tassi fra il 9 e il 9,5%.

Il 10 Aprile 1978 Berlusconi inizia una collaborazione come editorialista sul maggior quotidiano italiano, il Corriere della Sera, proprio quando la loggia P2 acquisisce, come dice la commissione parlamentare d’inchiesta "il controllo finanziario e gestionale del gruppo Rizzoli".

Interpellato su Licio Gelli, Berlusconi risponde: "...Anch’io come 50 milioni di italiani, sono sempre in curiosa attesa di conoscere quali fatti o misfatti siano effettivamente addebitati a Licio Gelli. Anni di inchieste sono serviti solamente ad offrire alle varie fazioni politiche un terreno di lotta e di calunnie facile quanto strumentale.

 
ero studente alla sorbona, il giorno; e la notte lavoravo a pigalle. e c’era una canzone che ricordo molto bene, “à paris”, che diceva, nel finale: “da quando a parigi s'è presa la bastiglia, in ogni borgata e ad ogni incrocio, ci sono ragazzi e ragazze che senza sosta danzano nella strada”. questi sono i miei ricordi. ed è per questo che sono veramente contento di essere finalmente qui per festeggiare con gli amici francesi il 14 luglio.

SILVIO BERLUSCONI IL CAZZATARO
 

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