Creato da biangege il 29/12/2009

Bian e Gege

I diari di viaggio di due mototuristi

Messaggi di Luglio 2020

25 luglio 2020: Val Sambuco

Alla ricerca di qualche strada nuova mai percorsa, vincendo la nota idiosincrasia del Bian per le valli a fondo cieco, avevamo già individuato da un po' un gruppo di valli alle spalle di Locarno, in Svizzera, delle quali la principale  la Val Maggia dal nome del fiume che la percorre, affettuosamente chiamato al femminile "la Maggia", e dal paese omonimo. Il motivo di interesse stava principalmente nel fatto che, a guardare il Duecentomila, alla fine della Val Sambuco, che è la parte terminale della Val Lavizzara, che è la principale delle diramazioni della Val Maggia (che gioco di scatole cinesi...) c'è un bel lago artificiale, poco sopra ce n'è un altro e secondo Google Maps si può arrivare fino lì su asfalto... andiamo!

Per andare a Locarno ce la prendiamo comoda, sia come orario (causa una commissione mattutina partiamo alle 10.30) che come strada: la più diretta sarebbe l'autostrada per Como e la prosecuzione fino al Pian di Magadino, ma quest'anno non investiamo in vignette autostradali: quindi A8 fino a Varese, poi un po' di soliti paesini fino a Porto Ceresio, la bella costiera per Ponte Tresa con gli ultimi due km belli curvosi sotto le rocce strapiombanti, la valle della Tresa (altro fiume al femminile) fino a Luino e poi la sponda est del Verbano, la dogana di Zenna e il giro intorno alle testa del lago fino ad arrivare verso le 13 a Locarno, o meglio alla conurbazione Ascona-Locarno-Muralto.

E' l'ora di pranzo e come ben si sa la Svizzera è carissima; per di più i ristoranti di Locarno osano menu ad uso e consumo delle genti teutoniche, di certo noi non mangeremmo spaghetti alle cozze nel Canton Ticino nè tantomeno una pizza margherita a 15 CHF... la scelta obbligata quindi è McDonald, dove notiamo l'unica applicazione di misure di sicurezza anti-COVID: mascherine e distanziamento. nel resto della città si gira tranquillamente anche in gruppi.

Dopo una passeggiata sul lungolago, eccoci alle 14 ad affrontare la parte "dura" del tracciato, non tanto per la tortuosità quanto per la lunghezza. da Locarno alla nostra destinazione ci sono 60 km di una strada che permette pochi allunghi, a cui sommarne altrettanti al ritorno, impiegheremo un'ora e mezza ad andare e un'altra ora e mezza a tornare. la valle tuttavia ha spunti di interesse che potrebbero farci propendere per una visita futura, diversi crotti (anche se il posto più appetibile dove pranzare sembra essere il ristorante "Al Ponte", a Prato-Sornico) e alcune chiese dall'aspetto interessante, certe isolate e altre nel contesto di paesini semplici ma ordinati: nello stesso Prato-Sornico è edificata la bella Parrocchiale di San Martino di Tours. Qua e là si indovinano vestigia di una linea ferroviaria, uno dei rari casi di ferrovie dismesse in Svizzera.

A Lavezzara una scala di tredici tornanti ci fa da anticamera alla Val Sambuco vera e propria e in una decina di km siamo alla Diga del Sambuco... che superiamo di slancio volendo puntare sulle dighe del lago di Naret, tredici km oltre. Questo è il tratto di strada che abbassa la velocità media: tra l'altro, a voler vedere la cartina e la prospettiva 3D di Google Maps, al di là dei monti che circondano il lago di Naret ci sono Airolo, porta di accesso sud al San Gottardo, e la Val Bedretto col Passo della Novena: siamo quindi saliti alquanto di latitudine.

Lo sforzo è però ripagato dal paesaggio: siamo quasi a duemila metri di quota e, a parte le due dighe ad arco separate da uno sperone roccioso, non c'è niente, e sono pochissimi anche i gitanti che sono saliti fin qui. Il cielo è un bellissimo blu chiazzato di nuvole bianche e l'aria è fresca. Percorriamo il coronamento delle due dighe ammirando i riflessi delle nubi nel lago e ci fermiamo quasi un'oretta.

La sosta successiva sulla strada del ritorno, è alla diga di Sambuco, 1460m slm, altra mezz'oretta per la passeggiata e poi l'orologio reclama: un'ora e mezza per tornare a Locarno ma stasera non ci corre dietro nessuno. Percorreremo la sponda ovest del lago Maggiore per valicare la dogana di Valmara e arrivare dopo una quarantina di chilometri a Baveno dove infileremo la A26 e quindi la A8 a Sesto Calende... arriveremo a casa quasi alle 21 e i km totali oggi sono stati una quattrocentina...

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18 luglio 2020: Val d'Arda

Post n°267 pubblicato il 22 Luglio 2020 da biangege
 

Dovremmo uscire dalla A1 a Fiorenzuola, ma già a Piacenza Sud c'è un incolonnamento che si preannuncia lungo, vacanzieri e weekendari che vanno in Riviera Romagnola. Un pezzo di Via Emilia fino a Cadeo, poi si devia attraverso le bucoliche campagne per Carpaneto e Vigolo Marchese (che non appare degno di visita come qualche articolo qui e là vocifera) e dopo un'ora e mezza dalla partenza da casa siamo a Castell'Arquato, che è sia Bandiera Arancione TCI che membro dei Borghi più Belli d'Italia. Non è la prima volta che veniamo qui, ma durante l'ultima il borgo era inavvicinabile per la folla, mentre ora è quasi deserto e gradevolissimo.

Parcheggiata la moto appena fuori dal nucleo antico, lo esploriamo: si entra dalla Porta di Monteguzzo e poi a sinistra si incontrano il Palazzo del Duca e l'attiguo Torrione Farnese, poi il neogotico Palazzo Stradivari (dell'omonima famiglia Cremonese di famosi liutai), l'antico Ospedale di Santo Spirito (oggi Museo Geologico) e infine la piazza del Municipio su cui prospettano il Palazzo del Podestà, le absidi della Collegiata di Santa Maria (lo spoglio frontale è in una piazzetta attigua) e la diruta ma ancor imponente Rocca Scaligera, dalla cui sommità merlata alla ghibellina si gode un bellissimo panorama, oggi favorito dall'aria tersa di questa non troppo calda estate. La Rocca è visitabile con le minime accortezze dovute allo stato di pandemia corrrente: mascherina e distanziamento.

Dopo un ottimo pranzo a base di taglieri di salumi e formaggi a La Butega torniamo al parcheggio incontrando la bella casa-museo di Luigi Illica, famoso librettista di opere liriche nativo di qui, e riprendiamo la moto in direzione Passo del Pellizzone per la curvosa strada che lascia il fondovalle a Lugagnano e punta verso Vernasca; al Pellizzone come già sappiamo non c'è niente e quindi deviamo verso Morfasso per una di quelle stradelle dall'asfalto un po' rovinato come da queste parti spesso accade, che apparentemente non vanno nel nulla ma che regalano bei panorami.

La nostra intenzione è di giungere a Velleia, antica città romana su queste alture, che visitammo in passato. Per assoluta coerenza con lo stato di pandemia, mentre la Rocca di Castell'Arquato è visitabile, l'area archeologica (tutelata dal Sistema Museale della Regione Emilia-Romagna) è chiusa fino a data da destinarsi malgrado sia un'area all'aperto... la chiesetta di Sant'Antonino perlomeno è visitabile.

Di nuovo in sella, decidiamo di dirigerci alla diga del lago di Mignano: costruita negli anni '30 per produzione idroelettrica, poi convertita per usi irrigui e di potabilizzazione, è una diga a gravità leggermente arcuata alta 60 metri e dallo sviluppo di 340 metri. Il coronamento è percorribile e all'estremità opposta c'è un'ombrosa area picnic. Gustiamo un tonificante caffè freddo all'attiguo bar mentre giungono alcune moto d'epoca (con altrettanti motociclisti d'epoca): la più attempata è una Guzzi del 1930 e infine ce ne torniamo a casa, altra trecentina di km tranquilli tranquilli.

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4 luglio 2020: OK, non č la Route 66 ma...

Post n°266 pubblicato il 14 Luglio 2020 da biangege
 

... ci si può accontentare !!!

Giretto domenicale facile facile, senza andare chissà dove ma alla fine conteremo 300 km: a Lecco si arriverebbe con la SS36 che però è già un delirio di lamiera a Giussano (e non è la prima volta...): puntiamo su Erba e arriviamo a Lecco "di traverso" passando accanto ai laghetti prealpini, poi un paio di km nel fiume di auto e svicoliamo per i tunnel spuntando in Valsassina, molto ma molto meno gettonata della superstrada. A Cortenova c'è il bivio per la SP65 che, già ben nota come strada panoramica, è assurta a gloria fregiandosi del titolo di "strada scenografica" e ricevendo la dedica a Pietro Pensa, nativo di Esino Lario, che ne fu propugnatore.

Il Passo Agueglio sul Duecentomila non lo trovate, ma arriva a 1142 m slm. Dal vicino punto panoramico si gode di una bella vista sul centro del Lago di Como. La discesa in riva al lago (con breve sosta per un paio di toast) ci porta alla bella Varenna dove una passeggiata con cono gelato è sempre d'obbligo. Il vecchio tracciato lungolago della Statale, ora SP72, ci porta a Colico e un'infilata nel nuovo tratto di superstrada (che ad oggi arriva fino al Tartano) ci fa volare a Morbegno evitando i mille paesini di fondovalle: speriamo che prolunghino presto la strada fino a Sondrio, la Valtellina sarebbe meno noiosa.

A Morbegno infiliamo la SP8 che sale al San Marco per il versante più lungo e più stretto, meglio farla in salita se non altro perchè una volta fatta "tutta" la discesa (che si chiama SP9 e poi SS470) siete già a Bergamo, da dove Milano è più vicina...

Al Passo San Marco, 1992 m slm, fa un bel freschino e le nuvole basse coprono il versante bergamasco. Ci sono molte moto e altrettanti motard con cui scambiare due chiacchiere. Dal 2015 qui c'è un monumento dedicato a Enea Mattei, nativo di Morbegno e mecenate di questa via di comunicazione tra la val Brembana e la Valtellina.

Alla fine, caffè a Ca' San Marco e giù per tornare a casa. Partiti (tardi) alle 10, siamo in box alle 19 

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26-28 giugno 2020: Garfagnana

Doveva essere "Gente di Bosco e di Riviera" l'idea che si era fatta strada nella mente di Fabio "Mod4Ever" sin dallo scorso gennaio e noi ci eravamo associati, ma il Lockdown ci ha messo lo zampino e il raduno come intendeva farlo Fabio non sarebbe stato possibile, stante la chiusura di alcuni luoghi da visitare, luoghi tenuti accuratamente segreti (se non si fa quest'anno, lo si fa il prossimo)... ma perchè buttare via un'occasione?

E così il Comandante ha riorganizzato un raduno in Garfagnana e Lunigiana perfettamente compatibile con lo stato post-Lockdown: distanziamento sociale, no luoghi (troppo) chiusi ecc., al quale ci siamo aggregati volentieri, insieme a:

Fabio "Mod4Ever"
Ilario "Blue Winger"
Paolo "Levaieus"
Fabrizio "Biciuz"
Luca "Saudade" e Rita
Renato "Renis54"
e, presente per un saluto veloce, Gaetano "Hondaman".

Il programma originario è stato rispettato quasi alla lettera:

Venerdì 26 giugno

  • 17.00 ritrovo presso il concessionario moto Power Bike Indirizzo: Via Guido Rossa, 54011 Pallerone-Aulla (MS) - https://goo.gl/maps/PQPTa7gerzb42UCo7
    (e noi siamo arrivati alle 17.20 se no che BianConigli siamo?)
  • 17.30 partenza verso Monte Argegna; sistemazione in albergo/campeggio
  • 20.00 cena in relax (e ottima) presso il ristorante "Casa del Pellegrino" Via Monte Argegna 29, Minucciano (LU) telefono 3356508842
  • Proiezione delle foto di quelle brutte facce del forum! (purtroppo saltata, mancanza di schermo)

Sabato 27 giugno

itinerario “Ritorno al medioevo” (totale giro circa 180 km): itinerario dedicato alla visita degli antichi borghi della valle del Serchio https://goo.gl/maps/K13fbZTsxVAVMVcS9

  • 9.30 partenza giro
  • fuori programma alla logomotiva Gr.940 monumentata a Piazza al Serchio
  • Visita a Castelnuovo di Garfagnana, Barga e ponte della Maddalena detto del Diavolo (Borgo a Mozzano)
  • 13.00 pranzo presso la locanda "“Il cavallino bianco”" Piazza Santa Maria 13, Benabbio (LU), telefono 0583804089 (posto quasi introvabile ed eccezionale, che personaggio il titolare!)
  • 15.00 riprende il giro
  • Visita all’'eremo di Calomini, borgo di Isola Santa, lago di Gramolazzo (saltati questi ultimi due per mancanza di tempo)
  • 19.00 ritorno al campeggio/albergo
  • 20.00 cena presso agriturismo “il Grillo” Via Tenente Silvio Iorio 2, Giuncugnano (LU) telefono 0583600608... no, all'ultimo momento siamo andati da "Fernando", via Roma 10, Magliano (LU) dove siamo stati benissimo.

Domenica 28 giugno

Itinerario “Quattro passi in montagna tra curve e sapori” (totale giro circa 160 km): itinerario dedicato al gusto con soste dedicate all’acquisto di prodotti locali presso salumifici/caseifici artigianali, la china "Antico Elixir Clementi" di Fivizzano, ed i dolcetti Amor del Bar degli Svizzeri di Pontremoli, il tutto “condito” con le curve e tornanti del passo dei Carpinelli, passo del Cerreto, passo del Lagastrello, passo della Cisa con splendide vedute sull’Appennino tosco/emiliano ed i borghi della Lunigiana. https://goo.gl/maps/TvycKRWDpkE64V7j8

  • 9.00 partenza giro
  • 13.00 pranzo presso “"la Valle dei Cavallieri"” Via Caduti 25 Novembre 46, Succiso Nuovo, Ramiseto (RE) telefono 0522892346
  • 17.00 foto di gruppo e saluti davanti al monumento alla memoria del “Sic” sul passo della Cisa.
  • in realtà il giro è stato stravolto perchè per vari impegni ognuno doveva partire la sera prima o subito o comunque presto. Dopo il meeting con il Vespa Club di cui Mod4Ever fa parte, nonchè l'arrivo della sua signora Silvia, abiamo visitato la Distilleria Clementi e poi anche noi siamo partiti alla volta di casa.
Questa gita ci ha fatto conoscere dal vivo persone che erano solo parole su uno schermo, ma parole che lasciavano intendere una bella profondità d'animo unita a uno spirito guascone. Pur essendo per noi la prima volta che non c'è stato alcun imbarazzo di fronte alla spontaneità di tutti. Il gruppo si è mosso in modo molto affiatato sia sulle curve, con Mod4Ever ad aprire e BlueWinger (ben visibile, con quei fari e il blu elettrico) a chiudere la colonna, su strade scevre di traffico e ricche di luoghi meritevoli, che durante le visite e i momenti conviviali a tavola.

QUI le nostre foto (e qualcuna di Mod4Ever): https://photos.app.goo.gl/ZjUt2RPLkzfZiMKr7

Non è stata la prima volta che ci recavamo in Garfagnana, ci siamo passati altre volte e in due occasioni ci siamo andati apposta. I luoghi del raduno non erano nuovi per noi ma la gente sì, ed è la gente che permette di apprezzare i luoghi esteriori e interiori da altri punti di vista.

Garfagnana 2010: http://biangege.xoom.it/Itinerari/apuane/apuane.htm

Garfagnana 2011: http://biangege.xoom.it/Itinerari/Garfagnana/index.htm dove abbiamo toccato due luoghi, Isola Santa e il lago di Gramolazzo, che erano in programma ma sono saltati per mancanza di tempo (se il Bian inizia a parlare davanti a una locomotiva, tappategli la bocca!!!)


 
 
 
 

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