INDICI
Indice delle 907 poesie pubblicate sino al 25 gennaio 2014.
Visto che lo fanno tutti, mo' lo faccio pure io: Questo blog è un'opera d'arte ... Ora, chi passa e legge dirà: ma questo è scemo? Può darsi, nulla può escludersi e tutto è opinabile. Però se abbiamo leggi così fesse, alle quali molti si attengono, che rendono opportuno scrivere "Questo blog non costituisce una testata giornalistica", perché io dovrei tanto sottilizzare? Ma perché, c'è bisogno di scriverlo? Uno non se ne accorge da solo, leggendo, che quella non è una testata giornalistica? Vabbè, il mio dovere l'ho fatto: "Questo blog non è una testata giornalistica, ma un'opera d'arte che io creo come e quando cavolo mi pare e piace. Tiè, pija, pesa, 'ncarta e pport'a ccasa".
Dimenticavo: chiunque dicesse che ho violato diritti d'autore, direbbe una gran frescaccia. Quasi tutte le mie citazioni (perché, in sostanza, a questo si riduce il blog) provengono da libri scritti tra il 1200 ed il 1899 e, pertanto, ritengo che ben difficilmente l'eventuale titolare di un improbabile diritto d'autore abbia sufficiente voce per risentirsi. Se attingo ad una fonte sul web, è mia costante cura citarla. Comunque sono a disposizione per rimuovere ogni sempre possibile, per quanto involontario, mio abuso.
Avviso ai viandanti. Se non ricambierò eventuali visite o non risponderò a commenti -il che è altamente probabile- non è per maleducazione, ma per mancanza di tempo. Ogni visita ed ogni commento sono sempre graditi ed apprezzati, soprattutto se avranno la compiacenza di evitare argomenti di attualità o di carattere politico: per il resto, tutto è lecito, tranne l'insulto, a chiunque diretto (se poi fosse diretto a me, mi inc...diavolerei di brutto) ed il turpiloquio, consentito solo a me. Mi sono autoribattezzato Arcano, ma avrei anche potuto scegliere Philogèlos, Amante del sorriso: sto qui per sorridere, non per litigare o polemizzare, come accade quasi ogni momento del giorno.
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Parnaso italiano
Post n°49 pubblicato il 17 Luglio 2013 da livieroamispera
Leggo e trascrivo da un documento anonimo reperito su internet (si tratta, probabilmente, di una offerta di vendita): "Parnaso italiano, ovvero Raccolta di poeti classici italiani di ogni genere d'ogni età d'ogni metro e del più scelto tra gli ottimi, diligentemente riveduti sugli originali più accreditati ed ornati di figure in rame. Venezia, presso Antonio Zatta e Figlio, 1784-91. 56 volumi in-8° piccolo (16 x 10), ciascuno di pp. 5-600 ca., con 56 medaglioni in rame ai frontespizi, vari ritratti e 784 belle vignette incise su rame da Dall'Acqua, Baratti, Zuliani, Daniotto etc. Legatura in piena pergamena epoca con unghie, doppio tassello ai dorsi con i titoli in oro, tagli rossi. Un certo numero di volumi con tarli marginali -per lo più in corrispondenza delle cuffie- abilmente restaurati, e alcune macchie, ma freschissimo esemplare per il resto, in intatta legatura dell'epoca in piena pergamena con unghie. Ex-libris: "George Earl of Macartney, Knight of the order of the White Eagle and of Bath". (8772) Esemplare completo di questa bella raccolta di poeti italiani maggiori e minori, precorritrice di altre similari pubblicate in tempi successivi, che costituisce un ricchissimo "campionario" delle vignette calcografiche utilizzate dallo Zatta e dalla tipografia veneziana sul finire del XVIII secolo nell'ornamentazione del libro." Andrea Rubbi s'è fatto direttore di questa raccolta di poesie da Dante sin a Frugoni... " (Gamba, n. 2697). "Raccolta ottimamente stampata ed adornata, oltre che in ciascun frontespizio anche all'inizio di ogni parte e di ogni autore, di pregevoli vignette... É questa la collezione più bella e più completa di questo genere e certamente la più ricercata per la sua nitidezza tipografica. Tutti i poeti dalle origini fino al sec. XVIII vi sono rappresentati" (Catalogo Lapiccirella, n. 200). Brunet, IV, p. 385. Graesse, V/p. 139. Morazzoni, p. 247: Per gli amatori del libro illustrato veneziano è un poco l'enciclopedia della vignetta zattiana". Quella a cui si riferisce il documento sopra trascritto è l'edizione di Antonio Zatta e Figli, che ebbe inizio verso il 1783-1784 e si protrasse sino al 1791, quanto meno (nel 17841 venne pubblicato il volume n. 6 e nel 1791 il n. 50). A partire dal 1819 ebbe inizio una nuova serie del Parnaso Italiano, stavolta edita da Francesco Andreola, sulla cui struttura non dispongo di molte conoscenze, disponendo soltanto dei primi otto volumi. Al momento posso solo riferire che dopo due volumi dedicati al Duecento (donominato "Secolo primo", in quanto è allora che nasce la letteratura italiana), i tre successivi sono dedicati alla Divina Commedia. A partire dal volume 6 riprende la letteratura con il "Secolo secondo", ma la struttura dell'opera sembra assai differente da quella dell'edizione di fine Settecento. Una ulteriore edizione del "Parnaso italiano" si ebbe nel 1832 (data di pubblicazione del volume 1, seguito nel 1834 dal numero 2), edita da Giuseppe Antonelli e non più opera di Andrea Rubbi, della quale quasi nulla sono in grado di riferire, se non che le dimensioni di ciascun volume sono maggiori rispetto a quelle delle precedenti edizioni (tra le circa 900 e 1400 pagine) e la cadenza di pubblicazione sembra essere annuale (sebbene, stranamente, il volume 10 sembri pubblicato ben 5 anni dopo il numero 11). |
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