In "Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini", che inizia con le canzoni già pubblicate in precedenti post, i primi 15 sonetti sono dedicati alla Granduchessa Vittoria di Toscana. Li riporto qui di seguito.
Alla Ser. Granduchessa Vittoria di Toscana
Sonetto
O caratteri eccelsi, o del superno
Volere invariabile, e immortale
Fidi custodi, al cui decreto eterno
Uman guardo per se giunger non vale:
Io tal m' inalzo oltre il mio fosco, e frale
Vedere, e tale in voi chiaro discerno;
Che a gli alti sensi del voler fatale
Già vo' per entro, e i lor velami ho a scherno.
Vedo, che giù di nuovo, e pellegrino
Pregio s' adornerà l' Etruria, e chiare
Rinnoveransi in lei le glorie avite.
Per la Donna real, che di divino
Valore accinta in nuove forme, e rare
Fia ch' ogni Tosco onor vinca, od imite.
Maria Selvaggia Borghini
Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini, Pag. 27
Alla Ser. Granduchessa Vittoria di Toscana
Sonetto
Nè tanto se giammai crinita stella
Co' nuovi raggi suoi nel ciel risplende,
Gli occhi a se trae quant' oggi la novella
Donna y che il Tosco ciel si adorno rende
Che se l' uman pensier solo da quella
Stragi, ruine, ed esterminj attende,
Questa richiama in noi sicura, e bella
Speme di pace, ed ogni cuor n' accende;
Anzi, come in bei giri ognor si vede
Girsen d' intorno al sol globi minori
Dal cui gran lume il lume lor procede,
Cosi non meno a' nuovi alti splendori
Di luce tale ogni beli' alma ha fede
Tutta arricchirsi di celesti onori.
Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini, Pag. 28
Alla Ser. Granduchessa Vittoria di Toscana
Sonetto
Or che fia mai, se di si chiare, e tante
Glorie risplende sovra l' uso umano,
Che più degno stupor penso che avante
A questa età si cercherebbe in vano?
Questa è colei, che al cieco mondo errante
Diè possente volere, e sovrumano;
Acciò il cammin, che alle bell' opre sante
Ne guida, a noi resti tranquillo, e piano.
Questa è colei, che poi che il suo bel velo
Vestì qui in terra, il ciel da cui fu tolta
Ognor ne sospirò l' alta sembianza;
Ma acceso Dio d' un amoroso zelo
Vuol, che l' uomo caduco in lei raccolta
Goda dolce, ed insolita speranza.
Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini, Pag. 29
Alla Ser. Granduchessa Vittoria di Toscana
Sonetto
Che ne' suoi lumi in vaghe forme, e rare
Della beltà di Dio tal raggio splende,
Che l' alme illustra, e di celesti, e care
Vaghezze il cuor di chi gli mira accende.
E quale il Sol, se primavera appare,
Distrugge i ghiacci, e il mondo adorno rende,
Tal viltà si dilegua alle sue chiare
Luci onde a grandi, e belle opre s' intende.
E tal con quelle essa ne' nostri petti
Alla, e nuova dolcezza, e virtù spira
Cui non fia mai, che tempo, o sorte mute,
Che par che l' aura a' disusati effetti
Dica, mentre d' intorno a lei s' aggira,
E d' onde mai per noi tanta salute?
Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini, Pag. 30
Alla Ser. Granduchessa Vittoria di Toscana
Sonetto
Non è questa di mille augusti Eroi,
Che sempre fur d' ogni uso mortal fuori,
E gran regi, e gran saggi il germe a noi
Concesso, a ricondurne i dì migliori?
A questa i più riposti erari suoi
Aperse il cielo, e tal de' suoi stupori
Colmolla, che non vide il sol dappoi
Ch' ella scese quaggiù pregi maggiori.
E l' alta man di Dio tante e sì rare
Doti, che il suo potere in lei racchiuse
Di virtù nuova ognor sparge, ed infonde:
Ed essa poi con le sue sante e chiare
Geste ben mostrerà quanto diffuse
Son quelle grazie, ch' or nel seno asconde.
Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini, Pag. 31
Alla Ser. Granduchessa Vittoria di Toscana
Sonetto
Ma che dirò del gran Fernando, a cui
Questa eterno voler, non caso, o sorte
Concesse, onde non fia, che i lacci sui
Che dolce stringe amor, disciolga morte.
Dirò che la donzella inclita a lui
Iddio congiunse, acciò che siano scorte
Al mondo errante i figli d'ambidui,
Che per lor s' assicuri, e si conforte.
Dirò che nella sua fiorita etade
Maturo ha il senno, e che nè l'ingegno od arte
L' alto valor pareggia, od il consiglio.
E de' suoi pregi, e delle eccelse, e rade
Doti nota sarà non poca parte,
Quando dirò, che del gran Cosmo è figlio.
Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini, Pag. 32
Alla Ser. Granduchessa Vittoria di Toscana
Sonetto
Del gran Cosmo dich' io, ch' oltre all' avite
Glorie, oltre al sangue augusto, ed oltre a tanti
Eccelsi pregi, Iddio d'altre infinite
Grazie arricchì di rado viste avanti.
Chiaro esemplo de' regi, e di smarrite
Virtudi albergo, e di celesti e santi
Pensieri, onde per lui di non udite
Cose fia ancor, che il suol si glorii, e vanti.
Stupor del secol nostro, e del superno
Rege immagine vera, a cui simile
Appena in altre età mostrato ha il cielo:
Per cui del tempo, e della morte a scherno
Sento il mondo sonar da Baltro a Tile,
Ripien di santo, e riverente zelo.
Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini, Pag. 33
Alla Ser. Granduchessa Vittoria di Toscana
Sonetto
E gà che dietro al gran desìo sospinto
Per disusato incognito sentiero
Di speme, e di fatai virtiide accinto
Sovra le stelle alzossi il mio pensiero,
Quanto di lui nasconde il ciel distinto,
Poi che in cielo il vegg' io, ritrarre al vero
Vorrei, ma 'l debil mio potere è vinto,
É ciò ch' io vedo altrui ridir non spero;
Onde mi taccio riverente, e 'l ciglio
Volgo a quanto il gran fato in chiare note
De i gran nipoti suoi mi pone avante.
Ch' è voler di celeste alto consiglio,
Che al variar delie superne ruote
Già non manchino a noi glorie altrettante
Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini, Pag. 34
Alla Ser. Granduchessa Vittoria di Toscana
Sonetto
Mentre della real coppia novella
Ch'alto volere in sacro laccio unìo
Nascerà tal per cui non già men bella,
men chiara l' Etruria esser vegg' io;
E quale a par del dì lucida stella
Vaga splende talora al veder mio,
Tal fia sua luce a ogn' altra eguale anch' ella
Contro cui non potrà nube d' oblìo;
Anzi come all' un dì l' altro succede,
Che col vivo splendore orna, e feconda
Dell' altro a par lo sterile terreno.
Tal de' pregi dell'Avo un giorno erede
Questi ciò, che il gran mar bagna, e circonda,
Renderà d' alte meraviglie pieno.
Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini, Pag. 35
Alla Ser. Granduchessa Vittoria di Toscana
Sonetto
E d' altri ancor da sì famosi, e degni
Spirti, che il cielo al comun bene ha eletti,
Nasceran poi, che a peregrini ingegni
Saran per le grand' opre alti soggetti.
Per questi Iddio ne' pili remoti regni
Vuol, che veder l' età futura aspetti
Della sua Croce i riveriti segni
Alzarsi, e fare a lei mondi soggetti.
Ed i moderni, ed i passati esempli
De' gran Bavari regi, e de' Toscani
rinnovarsi da loro in forme nuove.
Onde se a quelli, e simulacri, e templi
S' ergono, il cielo eccelsi, e sovrumani
Onor prepara alle future prove.
Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini, Pag. 36
Alla Ser. Granduchessa Vittoria di Toscana
Sonetto
Ma come appunto all' apparir del giorno
Il Sol talora in vaghe forme, e rare
Tutto del suo natio splendore adorno
Vedesi senza nube uscir dal mare;
Onde non è chi al lucido soggiorno
Non si rivolga, u' tal vaghezza appare,
O pur non tenti, i propri lumi intorno
Girando, il debil guardo in lui fissare;
Ma come agli alti insoliti splendori
Tosto ogni vana in noi baldanza cede
Che luce tale ogni fral vista abbaglia,
Cosi cercando a' nuovi alti stupori
Giugner più addentro il mio pensier s'avvede,
Che non ho forza ond' io veder più vaglia.
Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini, Pag. 37
Alla Ser. Granduchessa Vittoria di Toscana
Sonetto
Dunque Signor se il debil guardo mio
Più dentro a luce tal scorger non vale,
Perdona, poiché all' alto, e bel desio
Aver non posso la virtude eguale.
Ma di tal meraviglie or non vegg' io,
Che tutto scopre alto poter fatale,
E mostra, che fia pari a ciò, che unìo
In te il ciel d' invisibile, e immortale?
Dunque se vuoi, che a te de' tuoi gran figli
Noti siano i pensieri, onde sì rari
Gesti più bel faranno il suolo, e il cielo,
Volgiti a' sovrumani alti consigli,
Con cui tu a noi di palesar prepari
Di celeste cotanto entro uman velo.
Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini, Pag. 38
Alla Ser. Granduchessa Vittoria di Toscana
Ms. nel Cod. n. Magliab. Palch. IV, pag. 150
Sonetto
Qual fuoco, onde già un tempo Istro, ed Ibero
Bolle, ancor ver l' Italia il corso prende,
E in sen di lei tal si dilata, e stende,
Che tutto empie d'orror l'occhio, e'l pensiero?
Miseri, e d' onde mai si lungo, e fiero
Incendio sul terren deriva, e scende?
Ah dal ciel, ch' irritammo, il moto prende,
E l' alta possa, e 'l nudrimento vero.
Dunque vicino a noi l' ultima sorte
Parmi veder, se al suo furore intanto
Onda non fia, che alcun riparo apporte.
Onda figlia di duol verace, e santo,
A cui il cuore per gli occhi apra le porte,
Onda di pensamento, onda di pianto.
Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini, Pag. 39
Alla Ser. Granduchessa Vittoria di Toscana
In ringraziamento delle grazie ricevute da lei nella sua permanenza in Firenze.
Sonetto
Dunque, Donna Real, non sol l' umile,
E rozzo canto mio sdegnar non vuoi;
Ma pregio aggiungi al povero suo stile
Con il pregio degli alti favor tuoi?
Anco il superno Re, cui tu simile
Sovra l' uso mortal splendi fra noi,
A' tributi dell' uom caduco, e vile
Risponder suol co' benefici suoi.
Ma qual non puote a Dio valore umano
Render grazia per grazia, il pensier mio
Tal di renderlo a te ricerca in vano.
Dunque, Donna Real, che far poss' io,
Se non Inni tessendo al tuo sovrano
Merlo, sacrarti il nobile desìo?
Saggio di poesie di Maria Selvaggia Borghini, Pag. 40
Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 14:00
Inviato da: marika_2013
il 11/02/2014 alle 08:32
Inviato da: livieroamispera
il 18/01/2014 alle 19:22
Inviato da: hard_bone
il 18/01/2014 alle 06:51
Inviato da: livieroamispera
il 01/01/2014 alle 08:02