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Tiberto Galliziani

Post n°59 pubblicato il 26 Luglio 2013 da livieroamispera
 

Tiberto Galliziani fu un pisano contemporaneo di rinaldo d'Aquino, al quale inviò la seguente canzone. I manoscritti Vaticani ed il "Breve Antianorum civitatis Pisarum" sembrano confermare in Pisa il luogo di nascita di Tiberto Galliziani.

Blasmomi de l' amore
Ke mi donao ardimento
D' amar si alt' amansa.
Di dire ò tal temore,
Ke sol di pensamento
Mi trovo in disviansa.

Assai faccio acordansa
Di dire, e poi mi scordo,
Tanto fra me mi stordo
Per la gran dubitansa
Pero faccio semblansa
A lo cor che sia sordo,
Che mi dicie: e' m' accordo
Che adomandi pietansa.

Ma tutto m' e neente
K' entenda in tal parlare;
Ke r altro cor m' intensa
E dicie: oi me dolente!
Non poi tanto durare
Ke vinke per soflPrensa.

Se fa' di me partensa,
Da lo su' bel plagere
Gia mia non pori' avere
Gioja, ma pur doglensa.
Ke tant' a di valensa,
Ke mellio m' e soffrire
Le pene e li martire,
Ke 'n ver lei dir fallensa.

Kosi amor m' a miso
In due contensione:
Ciascuna m' e guerrera.
Ke r una m' a diviso
Di dire mia ragione,
E r altra mi par fera.

Ma s' eo faccio preghera,
Tern' ao e vao pensando;
Unqu' a llei non dimando
Perk' eir e tanto altera.
Pero in tal manera
D' amor mi vau blasmando,
Ke si mi stringe amando,
Dottando k' eo non pera.

Ben amo follemente
S' eo pero per dottansa
Di dir lo meo penare.
E morro certamente,
S' eo faccio piu tardansa
Tante pene a portare.

C' amor non vol mostrare
Le pene k' eo tant' aggio,
E queir und' i' arraggio
Tuttor per lei amare.
Und' eo mi voi provare
Di dir lo mal k' eo aggio
A lo su segnoraggio,
E nol vol piu celare.

Pero mi torno a voi,
Piagiente criatura,
K' eo sia per voi inteso.
Ke gia non posso plui
Sofrir la pena dura
D' amor ke m' a conquiso.

S' eo pero son mispriso,
L' amore ne blasmate
E le vostre beltate,
Ke m' an d' amor si priso.
Merze, plagente viso,
Prendavene pietate
Di meve, non mostrate
Ch' io sia da voi diviso.

Certo, madonna, mia,
Ben seria convenensa
K' amor voi distringesse.
Ke tanto par ke sia
In voi plena plagensa,
K' a r altre dai manchesse.

Pero, s' a voi tenesse
Amor distrettamente,
Ben so che doblamente
Varrian vostre bellesse;
Ed anco a vostre altesse
Blasmo seria parvente,
Poi sete si plagente,
S' amor en vo fallesse.

Il testo è tratto da "Early Italian literature.. (Volume 1) - Grillo, Ernesto, 1877". In definitiva, non sembra una gran perdita per la letteratura italiana il fatto che il Galliziani sia stato dimenticato come poeta.
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