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« Il rituale dell’ 11/09/2001Storia di un povero cristo »

Storia e religione

Storia e religione, in relazione ai mutamenti storici e alle necessità o ideali delle classi dominanti, si sono correlate innumerevoli volte. Nel corso dei milleni i sistemi religiosi, pur rifacendosi a basi archetipali comuni, incentrate in particolare sui culti solari, seppero instradare l’organizzazione delle civiltà all’interno di sistemi di valori dati per certi e garantiti direttamente dall’autorità divina. Le tendenze esplosive delle società sono state così tenute a freno dalle credenze e dalle pratiche religiose a beneficio delle oligarchie dominanti[1].

Il fine di ogni religione è condizionare psicologicamente i propri fedeli con promesse di premi e minaccie di castighi[2]. Tutte le religioni, per giustificare la loro missione salvifica, debbono necessariamente convincere i credenti dell’esistenza di una colpa collettiva da scontare[3].

Nonostante le manifeste assurdità, la loro reciproca incompatibilità, le stragi e gli immensi guasti di ordine sociale e culturale di cui sono state causa, le religioni, dai lontani tempi delle loro origini fino a quelli più recenti, hanno continuato a prosperare, ed a esercitare un ruolo di primo piano sulle vicende dell’umanità[4].

La religione induce alla rassegnazione e con i suoi effetti alienanti e narcotizzanti intacca fondamentalmente la vita economica, inducendo il proletariato a rassegnarsi all’ingiusta situazione in cui si trova. La religione è quindi l’alleata naturale del capitalismo, della reazione. L’alleanza tra l’altare e il trono deriva dall’alleanza tra l’altare e il capitale[5].

Alla indicazione etica, di fatto spesso maggiormente sviluppata in laici che semplicemente usano la coscienza, le religioni sostituiscono una coazione psichica che induce il fedele ad accettare supinamente un insieme di obbligazioni ammantate di generiche professioni di bontà e di solidarietà umana.

Le classi dominanti, hanno interesse a condizionare il popolo nello spirito di sottomissione servile, per poter mantenere un’impostazione feudale della società, con una gerarchia imperniata su rigide normative per il controllo delle masse popolari. Le religioni hanno permesso ai detentori del potere di godere i relativi privilegi, in quanto efficaci a persuadere i poveri a vivere con gioiosa rassegnazione nella propria miseria e schiavitù. Ad esempio il Cristianesimo ha raccolto ampio consenso dall’apparato burocratico del potere in quanto si è dimostrato in grado di funzionare come valido strumento per controllare le masse popolari mediante l’irresistibile effetto psicologico derivante dalla pretesa investitura divina del potere, oltre che con l’offerta agli sfruttati della speranza di felicità eterna ultraterrena.

L’organizzazione governativa continua a ritenere la religione come strumento fondamentale per il mantenimento del potere statale sul popolo. Le religioni consolidano interessi comuni tra i gestori dell’organizzazione governativa ed i gestori dell’organizzazione religiosa permettendogli di rendersi responsabili di ogni genere di illegalità[6].

Tutte le grandi religioni moderne si sono costituite come tali, nel corso della storia, attraverso conflitti interni ed esterni e violente costrizioni, e hanno quasi sempre finito col giovare più alla guerra che alla pace tra gli uomini.

La cupidigia dei sacerdoti è nota da millenni: essi hanno ceduto o si sono appropriati di ingenti patrimoni, praticato la simonia, la vendita delle cariche, il voto di scambio, l'usura, la vendita d'indulgenze, hanno fatto collette in grande stile e sollecitato lasciti alle vedove, hanno fatto traffico d'armi e di droga, commesso rituali pedofili e sfruttata la prostituzione, approfittando della credulità popolare[7], riciclato denaro sporco.

Per quanto sia importante conoscere la verità, sono pochi quelli che godono di questo privilegio. Alcuni uomini sono incapaci di riconoscerla da soli, altri invece non vogliono neanche darsi la pena di farlo. Il mondo è pieno di opinioni vane e ridicole sostenute dall’ignoranza.  A rendere il male insanabile è che, dopo avere inventato false idee non si trascura nulla per indurre la gente a crederci, senza permettere di discuterle. Al contrario, si fomenta l’odio e la diffidenza verso gli autentici scienziati nel timore che la Ragione del loro insegnamento ne faccia conoscere gli errori. I sostenitori di queste assurdità si sono così ben radicati che è pericoloso combatterli. È troppo importante per questi impostori, che il popolo resti ignorante così da impedire che qualcuno lo disinganni[8].



[1] Ynger J.M., 1957: Religion, Society and the Individual. An Introduction to the Sociology of Religion», New York,

[2] Ricca U.,1979: Processo alle religioni. Milano, 1979.

[3] Craveri M.: Op. cit, Milano, 1980

[4] Ricca U.: «Processo alle religion», Milano, 1979

[5] Girardi G., 1968: Marxismo e Cristianesimo. Assisi.

[6] Liggio F.: LXXVII. La Storia Della “Non Storicità” Di Yeschuah Bar-Yosef (Gesù [Il “Cristo”] Figlio Di Giuseppe).

http://www.fernandoliggio.org/art77.pdf

[7] Karlheinz Deschner : Storia criminale del cristianesimo Volume 1, pag 2.

[8] Citazioni di: De Tribus impostoribus (1706) in I tre impostori. Mosè, Gesù, il Cisto-Maometto. Ragusa, 1970.

 
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