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2010, le mie riflessioni...

Post n°3 pubblicato il 11 Gennaio 2010 da bjsasha
 
Foto di bjsasha

Il nuovo anno è appena iniziato e io colgo l'occasione per azzardare delle considerazioni/previsioni in forza di alcune mie aspettative che, però, sono suffragate da studi e interessi che mi mettono in condizione di elaborare e valutare dati più o meno oggettivi. Questo è un post a blog unificati, leggi anche le riflessioni collegate, ...un parere da "economista" e ...un parere da "astrologo"

...un parere da “sociologo”


“Almanacchi, per l'anno nuovo? - Sì, signore.
Credete che sarà felice quest'anno nuovo? - Oh, illustrissimo, sì, certo.
Come quest'anno passato? - Più, più assai!”

In questa riflessione sul 2010, sono quasi tentato di riprendere il Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere, con cui Leopardi vuol demistificare la speranza nella vita ancora da vivere, speranza che rinasce col finire del calendario.
Ma Leopardi rifletteva le “chiusure ironiche e polemiche” della sua concezione pessimistica, dirà il filosofo; ma la società industriale non era ancora nata, dirà il sociologo.

Cosa dobbiamo attenderci, allora, dall'anno nuovo?
Analisi della congiuntura e un certo sentimento del tempo mi spingono ad avere fiducia. Il 2010 dovrebbe vedere la fine di quel periodo di riflessione, di confronto e  conflitto di prospettive che negli ultimi due anni ha quasi raggelato dall'interno le varie tendenze, già vittoriose, dello sviluppo economico e civile e dell'ottimismo. Un nuovo equilibrio di valori e di metodi presiederà, penso, alla ripresa di più intense relazioni sociali, politiche, morali e culturali.

Questo, azzardo, il segno nuovo del 2010. Ma non mi attendo sbalzi netti. Ad esempio, poiché la delittuosità aumenta nei periodi caratterizzati da rapidi mutamenti, è prevedibile che non avremo a soffrire di accentuate spinte delittuose: anche per una sempre più diffusa integrazione dei giovani nella società moderna. Dalle aree ai margini della modernizzazione nuovi strati popolari accederanno a consumi, a beni e spettacoli tecnologici e di massa (auto, elettrodomestici, webTV, DVD, MP3, ecc. spettacoli sportivi e realTV); e per contro crescerà, in altri gruppi e strati, la propensione allo spettacolo dal vivo (il teatro), alla pratica artistica dilettantesca e a quella sportiva non agonistica, alla comunicazione diretta, alla lettura.
Sintomi di reazione alla tecnologia e alla meccanizzazione congestionante se ne sono già avuti: qualche altra città vincolerà il proprio centro storico o destinerà nuovi centri e aree ad esclusivo uso pedonale.

Il ritorno a un'abitazione familiare non estraniata dall'ambiente naturale stimolerà urbanisti e costruttori a cercare nuove vie all'espansione delle maggiori metropoli. Il 2010 vedrà anche una più generale attenzione al rinnovamento educativo, soprattutto universitario. La scienza organizzata percorrerà altre tappe verso la propria autonomia produttiva. La crescita della società italiana secondo queste tendenze deve però fare i conti con le vicende internazionali.
Un anno di pace e di ordinato sviluppo democratico è nei voti di tutti gli uomini di buon volere. A questi, e non all'improbabile caso cui s'affida il “passeggere” leopardiano, è affidata la mia speranza.

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