Creato da: garfield007 il 31/10/2008
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Tram gialli, ricezioni, esperti riempitori di scaffali e Super Mario

Post n°12 pubblicato il 26 Novembre 2008 da garfield007

Uno dovrebbe prima o poi rivedere il film di tutto quello che ha fatto, sequenza per sequenza (intendo tempo permettendo), in maniera oggettiva, obiettiva, di tutto quanto, ogni passo, ogni gesto. Voglio dire, uno dovrebbe potersi rivedere fare una cosa stupida, noiosa o faticosa, senza però sentire la stanchezza o essere stufo, come un'entità esterna anche se partecipe, per dire, guarda che scemo sono stato, io che me ne stavo lì a fare a questa cosa inutile mentre potevo prendere tutto quello che avevo, comprare una macchina veloce e andarmene in giro per il mondo con un sorriso ebete. E' quello che pensavo non più di qualche ora fa camminando da qualche parte a Fitzroy (sobborgo settentrionale di Melbourne che vorrebbe ma non può, nel senso che vorrebbe somigliare a una Soho londinese se non fosse per genetiche differenze inconciliabili), in cerca di una casa di produzione cinematografica di cui ho trovato l'indirizzo su internet, per scambiare due parole e lasciare il mio curriculum. La casa di produzione era in realtà un indirizzo privato (non sto a discuterne i motivi, non mi interessano neanche, non ho perso tempo a chiedermeli), e così sono tornato alla fermata del tram sudato e stufo. Perché oggi è tornato implacabilmente il caldo dei giorni scorsi; via maglione, sciarpa e giacca indossati fino a ventiquattro ore fa. Sono giunto a un'altra casa di produzione, dove finalmente ho trovato qualcuno. Anzi, troppo, in quanto nello stesso edificio c'erano venti piccoli uffici di venti piccoli produttori. Un consorzio cinematografico di nani, in pratica. Sono entrato pallido e disidratato come sempre e con un filo di voce ho chiesto di lasciare il CV a un'impiegata che mi ha consigliato di spedirlo via mail, e mi ha fatto consultare un libro che contiene i nomi e gli indirizzi di tutti i produttori, registi, operatori, montatori, eccetera dell'Australia. Almeno c'era l'aria condizionata.

Ho ripreso il tram. Uno di quelli gialli. "Quelli gialli" hanno un design particolare (anzi, no, sono uguali agli altri, ma sono gialli), abbastanza recenti, e al loro interno riportano la storia della loro creazione dovuta a un artista francese, che ha disegnato questi tram gialli perché fossero "un raggio di sole che attraversa la città". Caspita, ci voleva proprio un artista per una pensata del genere. Ora intendo proporre al sindaco un tram rosso che rappresenti una fiamma che attraversa la città. Oppure blu, un fiume che attraversa la città. Oppure marroncino-nero, tipo le prugne che mangi per interrompere un periodo di stitichezza, e che rappresenti proprio una m... che attraversa la città. Sono anch'io un artista, fine e raffinato, dopo tutto.

Va bene il tram sulla cui linea si è incastrata l'auto sabato sera; va bene l'offerta di lavoro come guida turistica nel deserto ("Alle nostre spalle abbiamo appena lasciato una distesa di sabbia. Se guardate alla vostra destra potrete vedere della sabbia. Mentre a sinistra potete ammirare della sabbia. Ora chiedo la vostra attenzione perché davanti a noi si sta aprendo un meraviglioso scorcio di sabbia"), ma ora mi pare che le cose comincino a congiurare. L'altro giorno infatti ero in treno e ho ricevuto una telefonata di lavoro. Era per un impiego come portiere presso un club privato. Certo che sono ancora disponibile, rispondo. La tipa mi fa qualche domanda al telefono, e io rispondo, anche se un po' imbarazzato trovandomi in treno con altre persone che ascoltano, ma sono quasi arrivato alla mia fermata. Peccato che prima di arrivare ci fosse l'unica (o senza esagerare una delle rarissime) galleria del circuito urbano di Melbourne, tanto che il mio telefono ha perso prevedibilmente la linea. Spero che l'impiegata mi richiami, ma niente. Richiamo io, e la segreteria mi passa un interno dove non risponde mai nessuno. Lascio un messaggio. Non richiama nessuno. Così vado direttamente al club dove ho lasciato il curriculum, mi presento come lo sfigato che stava facendo un colloquio prima che cadesse la linea, e chiedo di parlare con l'impiegata che mi ha contattato. Mi dicono che mi richiamerà lei, Sir. La prossima settimana. Ah. Con grande calma, quindi. Benissimo, un'altra occasione persa.

Ho compilato il modulo su internet per fare anche un lavoro ridicolo in un supermercato: riempire gli scaffali di notte. Ho pensato, chi mai cercherebbe un lavoro simile? Invece mi sbagliavo. Ho ricevuto una mail secondo cui il mio profilo non è abbastanza adatto, e che ci sono persone molto più qualificate di me per quel ruolo. Più qualificati a mettere le scatole negli scaffali? Ma cosa vorrebbe dire? Che aspetto ha un esperto del mettere la roba sugli scaffali? E' come il Signor Wolf di Pulp Fiction? "Hank, hai assunto Mr. Wolf per quel ruolo? Ma lo sai che ha problemi con l'alcol". "Di giorno, Tim, di giorno. Ma di notte, Cristo, se tu lo vedessi lavorare: non ho mai visto nessuno riempire gli scaffali di notte come lui".

Ieri mi sono recato alla biblioteca principale di Melbourne restando un po' perplesso. E' bella, la struttura dell'edificio intendo. Ma la qualità e la scelta dei libri lascia un po' a desiderare. Come nelle librerie d'altra parte. La fiction e la poesia occupano un posto ridicolo (non parliamo dei classici, scarni se non assenti), mentre ci sono enormi scaffali di giardinaggio, cucina, oroscopo, autodisciplina, altre scemenze, e storia australiana. Mi domando cosa ci sia da scrivere sulla storia australiana. Ieri inoltre mi sono innamorato di una ragazza bellissima che non rivedrò mai più, ma non rimarco su questo. Una volta mi innamoravo ogni trenta secondi, ora succede ogni trenta giorni - in un modo viscerale, romantico, da torcibudella - ma fa male allo stesso modo.

Concludo con la breve descrizione di un siparietto di cui mi sono reso protagonista la scorsa domenica. Come sapete abito con altri ragazzi con una famiglia (moglie e marito giovani, con due bambini piccoli, scuole elementari). E con il bambino mi sono spacciato amico di Super Mario, in quanto la mia italianità è per lui indissolubilemte legata all'idraulico dei videogiochi che io ho confermato di conoscere di persona guadagnando mille punti stima. Il problema è che ora vuole venire in Italia a conoscerlo, quindi dovrò assumere un qualche figurante per l'occasione.

Se nevica ancora, leggete Duemiladuecentodiciotto, Giraldi Editore, il romanzo di Mr. spazzaneve Davide De Lucca.

 
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Commenti al Post:
ddw73
ddw73 il 27/11/08 alle 19:57 via WEB
dietro modico compenso, mi offro come supermario... i baffi me li farò crescere, la pancia già ci sta. non chiedermi di cambiar tubi o rubinetti. e se ci aggiungi qualche euro in più puoi dire al bimbo dei tuoi ospitanti che supermario parla pure inglese, ah ah. ciao garfield!
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