perchè la felicità non si ruba. Ho provato a tuffarmici. Ma non era felicità. Era melma. Ora sono a bordo. Con i miei sensi di colpa, la melma, il cuore rotto.
E la mia insufficienza d'amare.
Il mio amare non basta. non riempie. è insufficiente. sto cercando qualcosa di buono da ricordare. ma non c'è.
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blog finito
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Qui nel cuore, forse, o meglio ancora:
una ferita inferta col coltello,
lama d’inganno, taglio di rifuto,
da cui sfugge la speranza
colano le emozioni, la sete, i sogni.
Desiderare, volere, non bastare,
disillusa ricerca del motivo
che spieghi un senso.
Un senso che non c’è.
questo è che duole, forse qui nel cuore.
riscrittura da «Os poemas possíveis» José Saramago
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Post n°8 pubblicato il 12 Settembre 2008 da blimunda.settelune
una girandola impazzita. un giro: cancello la tua voce. la sento. che mi sorride e mi chiama. la cancello. la sento. che mi sussurra e mi desidera. la cancello. la sento. la sento la tua voce. così impostata a volte. così costruita a volte. così dolce a volte. la cancello. un giro: cancello i tuoi occhi. li guardo. ancora e ancora. e li cancello. li vedo, che diventano liquidi quando mi guardi. e li cancello. li sento che mi cercano mentre ti faccio l'amore. e li cancello. un giro: cancello le tue mani. le sento che mi toccano. le cancello. le sento che mi invadono. le cancello. le sento che mi sfiorano per non farmi male. le cancello. le sento impazienti. le cancello. le sento che mi seguono. le cancello. le cancello. le cancello. le cancello. un giro: cancello il tuo corpo. lo guardo continuamente. lo cancello. lo tocco ancora. lo cancello. il tuo petto grande e glabro che mi fa impazzire. lo cancello. il tuo viso la tua pelle le tue gambe magre ed lunghe. cancello. il tuo viso perfetto che i miei occhi divorano. e le mie mani sfiorano. cancello. cancello. un giro: cancello le tue parole. sei la mia rossa. le cancello. sei bellissima. le cancello. che non si può vivere un pomeriggio come quello di ieri e rimanere eguali. cancello. se chiudo gli occhi, sento il profumo dei fiori, la brezza fresca e vedo il tuo volto incorniciato dalle tue chiome rosse. cancello. mi tortura la mancanza del tuo viso, della tua voce, della tua risata. cancello. io sono l'ulivo...ma tu sei il sole. cancello. gioia della mia anima, fuoco del mio corpo, luce nei miei occhi. cancello. tu mi rendi totalmente felice. cancello. il suono della tua risata è come l'acqua di montagna che ruscella fra i sassi. cancello. mio dono divino e mia divina maledizione mia presenza e mia assenza mio pieno e mio vuoto mia luce e mia tenebra della ragione mia razionalità e mia follia mio tutto e mio nulla. cancello. l desiderio di te è come una sete che, se assecondata, non si spegne mai. cancello. Ti amo Tu lo sai Ma non sai quanto. cancello. cancello. cancello.
un giro: un giro: un giro: un giro: un giro: un giro: un giro: un giro: un giro: un giro: un giro: un giro: un giro: un giro:
foto di MarkTucker |
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Donarsi.
Oltre.
e rimanere qui
con il dono di me
nelle mani
MENU
.
(elaborazione grafica di Mathjs)
Molti cuori
hanno battuto
su questa Terra
raccontando
la loro storia
a coloro
che
non hanno avuto
amore
su questa Terra
.
nero il silenzio
che si fa strada dentro
morsi e rimorsi
e mi divora il cuore
è sempre la stessa storia
un' altra cosa che ho perso
fuori la sera
leggera
si scava un posto
nel bel mezzo del giorno
e avanza a grandi passi
inghiottendo la città
io
che l' ho cercata in strada
una nuova intensità
e per rifarmi gli occhi
ho ballato tutta notte
abbracciato stretto
all' inquietudine che ho
di vivere in dissolvenza
come un sogno che si disfa
alle prime luci dell' alba
e intanto il suono
che guida le mie dita
intorno questa canzone
ha cullato le mie ansie
verso più verdi malinconie
sulla deriva delle emozioni
dove mi trovo naufragando
sconfitto e grigio
come il cielo di milano
ed un sapore di vuoto
poggiato come un bacio
impalpabile sulle labbra
la danza triste
dei 100 e uno adii
.
Piango nel mare
Così che le mie lacrime si confondano con le lacrime del mondo.
Urlo sul fondo
così che il mio dolore si versi nell'immensità. O nel nulla.
.
trovò un mondo
sotto le palpebre
di stelle incollate alla terra
e margherite cadenti
dall'alto di un cielo
verde
rise di lei
aprì gli occhi
e capì
che avrebbe
sempre
valso
la pena
guardarsi.