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Messaggi del 16/03/2005

Messaggio N° 1477 16-03-2005 - 10:25

Digiricette

Digiland vi segnala il Forum
"
L'arte della cucina"
per discutere di questo argomento!










RAVIOLI AI CARCIOFI E PECORINO DI FOSSA

Ingredienti
  • tre carciofi,
  • 50 gr di mollica di pane raffermo,
  • 80 gr di pecorino di fossa,
  • scalogno, olio extravergine di oliva,
  • pasta fresca all'uovo (dose da due uova)

Preparazione

Non sono difficili, anzi. Ma il risultato e' di grande soddisfazione.

Di fondamentale ci sono solo due cose: saper mondare i carciofi e fare una buona pasta. Fatta questa doverosa nota, si procede mondando tre carciofi in modo da eliminarne tutte le parti dure e fibrose. Se ne prendono due - gambi compresi - e si tagliano a dadini, soffriggendoli poi in olio e portandoli a cottura con del vino bianco.

Si aggiungono poi 50 grammi di mollica di pane raffermo, tagliata a dadini, e si cuoce per 4-5 minuti. Una passata veloce nel mixer, stando attenti a non ridurre il tutto in una poltiglia indefinita, e si aggiungono 80 grammi di pecorino di fossa (grattugiati anche questo grossolanamente).

Una spolverata di pepe nero ed un'aggiustatina di sale e il ripieno e' pronto.

Si preparano poi due uova di pastella e si stendono in due strisce. Si formano i ravioli: si prende una striscia di pasta e si stende una fila regolare di mucchietti di pasta in modo - poi - da poter piegare la sfoglia per il lungo.Una spennellata di acqua (leggera), piegatura della pasta e si tagliano i ravioli.

Il condimento, poi, è velocissimo. Si prende il carciofo rimasto e lo si taglia a spicchi sottilissimi (quasi un velo). Si soffriggono poi questi insieme ad un paio di scalogni (tagliati sottilissimi pure questi), si aggiunge vino bianco, si porta il tutto a cottura e - al momento, si tirano i ravioli aggiungendo un po' di acqua di cottura della pasta.

Volendo, si servono in un piatto piano spolverizzato di prezzemolo e - volendo proprio vissanare - annaffiando il tutto con un filino di olio crudo. vino bianco, sale, pepe nero.


mirea8




SALMONE ALL'ERBA CIPOLLINA

Ingredienti (per 4 persone)
  • 4 fette di salmone da circa 150 gr ognuna
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • 2 ciuffi di erba cipollina
  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • sale
  • pepe

Preparazione

Fate scaldare l'olio di oliva in un tegame, quindi aggiungetevi il salmone e fatelo rosolare, prima da una parte e poi dall'altra. Aggiungete il vino e fate evaporare.

Scolatelo su un piatto di portata precedentemente riscaldato, aggiungere sale e pepe macinato al momento. distribuitevi sopra l'erba cipollina lavata, asciugata e tritata e servite ben caldo.


kalm




TORTA DI MELE

Ingredienti
  • 300 gr di zucchero
  • 5 uova
  • 500 gr di farina
  • 100 gr di burro liquefatto e freddo
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • buccia di limone grattugiata
  • 1 kg di mele

Preparazione

Sbucciare ed affettare le mele e bagnarle leggermente con succo di limone.
Mescolare uova e zucchero fino ad ottenere un composto spumoso, aggiungere il burro, la farina (lentamente), la buccia di limone ed infine il lievito.

L'impasto risulterà essere piuttosto duro...meglio mescolare il tutto con fruste elettriche.

Aggiungere all'impasto 3/4 delle mele precedentemente affettate. Porlo in una teglia imburrata e infarinata e ricoprire il tutto con le mele rimaste.

Spolverare con un po' di zucchero e infornare a 150° fino a cottura.

Per la stessa torta potete usare le pere...in quel caso non mettetele su, ma solo nell'impasto.


taty67


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Articolo pubblicato da: Digiland Staff

Messaggio N° 1476 16-03-2005 - 10:18

Il test di Reach

Digiland vi segnala il Forum
"
Dalla parte degli animali"
per discutere di questo argomento!


L’Unione Europea sta discutendo una nuova normativa sul controllo di sostanze chimiche che possono essere dannose per l’uomo. Questo tipo di controllo sulla tossicità, chiamato REACH, avviene con cruenti test su animali, ma come ogni tipo di vivisezione, è INCAPACE DI TUTELARE LA SALUTE UMANA. Perchè una sostanza chimica che si crede dannosa per la nostra specie, se non produce effetti deleteri su un’altra deve essere considerata innocua?


Come ben sappiamo i test su animali sono inaffidabili e inutili e quindi anche pericolosi per l’uomo. Ad esempio il ratto è 300 volte meno sensibile dell’uomo all’insorgenza del cancro se inala l’AMIANTO che è letale x l’uomo. Ed è sui ratti che si compiono gli esperimenti sulla tossicità per inalazione. Il METANOLO acceca gli uomini, ma non le altre specie animali. Il BENZENE impiegato nelle plastiche, nei combustibili, è tossico per noi e non per i ratti.


Molte sostanze testate sugli animali con la vivisezione, sono state immesse sul mercato perché considerate innocue, ma poi si sono dimostrare letali per l’uomo. Eppure si vuole perseguire questa strada. Si calcola che in Europa 700.000 animali all’anno vengono torturati inutilmente. Pensiamo che per ogni sostanza possono essere necessari 1.700 animali tra ratti, topi, conigli, cani, scimmie. Questi sono costretti ad ingoiare vernici, pesticidi, colle e disinfettanti. Sono rinchiusi in gabbie speciali per inalare vapori chimici. I loro occhi e la loro cute viene ricoperta dai prodotti da testare che provocano irritazione e corrosione. E tutto questo inutilmente. Oggi, infatti, è possibile utilizzare dei METODI ALTERNATIVI scientificamente validi che permettono di ottenere risultati anche in tempi minori. Si tratta di metodi in vitro e prove su cellule umane, indagini epidemiologiche, modelli matematici.


Per questo la Lega Anti Vivisezione il 12 e il 13 Raccoglie delle firme nelle piazze italiane, per fermare la proposta Reach. Sostenere i metodi alternativi è quindi un obbligo morale sia per la vita di milioni di esseri vivisezionati che per la salute umana.


wynona_no_pvt


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Articolo pubblicato da: wynona_no_pvt

Messaggio N° 1475 16-03-2005 - 09:53

Antibiotici: attenti a non esagerare

Un recente studio ha messo in luce una pericolosa conseguenza della prescrizione eccessiva di antibiotici: lo sviluppo di resistenze batteriche ai farmaci.


Secondo uno studio condotto nei Paesi Bassi e pubblicato questa settimana sulla rivista The Lancet, l’eccesso di prescrizione di antibiotici provoca livelli elevati di resistenza batterica nei paesi dell’Europa meridionale e orientale.


Se non si apportano correzioni a questa situazione si rischia la perdita dei farmaci più miracolosi del ventesimo secolo.


Secondo il dottor Herman Goossens e i suoi collaboratori dell’Università di Anversa in Belgio, occorrerà studiare e implementare efficaci strategie pubbliche e professionali per favorire l’adozione di appropriate procedure di prescrizione degli antibiotici, in funzione di una vera emergenza in termini di resistenza batterica e del declino di nuovi tipi di antibiotici nell’attività di sviluppo.


Il gruppo di Goossens ha condotto uno studio in 26 paesi europei, analizzando i dati riguardanti l’uso di antibiotici da parte dei pazienti negli anni fra il 1997 e il 2002. Inoltre i ricercatori hanno correlato tale uso con i tassi di resistenza agli antibiotici.


L’atteggiamento dei vari Paesi nei confronti della prescrizione degli antibiotici varia notevolmente: il maggior numero riguarda i medici francesi e il minor numero quelli dei Paesi Bassi, mentre in generale l’uso degli antibiotici è maggiore nei Paesi dell’Europa meridionale e orientale e minore nell’Europa settentrionale.


Durante il periodo di studio, gli autori hanno notato uno spostamento generale verso l'uso di nuovi antibiotici ad ampio spettro, piuttosto che verso i vecchi farmaci a spettro ristretto.


Secondo i ricercatori è anche evidente una rilevante stagionalità nell'uso degli antibiotici: nei Paesi con un utilizzo elevato di antibiotici sono stati osservati picchi in inverno.


Come già sottolineato, esiste una forte correlazione tra uso di antibiotici e sviluppo di resistenze ai farmaci.



Per esempio in Francia, dove nel 2002 si è registrato il più elevato utilizzo di penicilline, si è anche registrato il più alto tasso di infezioni da Streptococcus pneumoniae resistente alla penicillina. Entrambi i parametri erano invece trascurabili nei Paesi Bassi.


Secondo i ricercatori occorreranno ulteriori ricerche sulla popolazione per determinare le motivazioni, le aspettative e i fattori che inducono i pazienti ad utilizzare o meno gli antibiotici, così come sarà opportuno valutare attentamente gli aspetti etici della promozione dell'uso di questi farmaci nelle situazioni cliniche in cui non sono necessari.


ladeadeiventi


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Articolo pubblicato da: ladeadeiventi


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