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Messaggi del 14/04/2005

Messaggio N° 1516 14-04-2005 - 23:05

Roma, il giorno dopo

Digiland vi segnala il Forum
"
Un pensiero per il Papa"
per discutere di questo argomento!


Sono stato a Roma sabato, il girno dopo i funerali di Giovanni Paolo II. La Capitale che gioni prima era dominata da un tortuosa coda di pellegrini, che avanzava con lentenza per dar ognuno l'ultimo saluto al Papa, ora era dominata da una pioggia che cadeva senza sosta sulla città come se anche il cielo dava l'ultimo saluto a modo suo ad un grande uomo e un grande Papa!

Gli ultimi pellegrini, soprattutto ragazzi, hanno tenuto compagnia ai barboni dormendo per l'ultima volta sul pavimento freddo della stazione ferroviaria prima di prendere il treno per tornare nelle solo città. Per la citta gli unici segni dell gran serpentone di pellegrini che son passati dalla città sono i bagni pubblici messi a loro disposizioni che fino a girni fa erano insufficienti ora sono li quasi inutilizzati!

Nelle zone che erano state adibite come rifugio per i pellegrini ora si sentiva solo il passo stanco dei volontari della CRI (croce rossa italiana) che sotto la pioggia ritiravano la proprie attrezzature per poi partire e tornare alle proprie case! Stanchi e affaticati sono sempre pronti a fare un sorrio e contenti di essere stati utili! Loro saranno gli ultimi a lascira la città come sono stati tra i primi ad arrivare qui, chimati da metà italia per aiutare la CRI del lazio nell'organizzare il "serpentone".

La sera la piazza di San Pietro anche se piove e popolata di persone che ancora accendono una candela o lasciano un pensiero scritto alle basi del gran obelisco! Era un Grande Papa e un Grande Uomo ha lasciato dentro di noi un segno indelebile e per una volta è riuscito a far sedere i grandi del mondo nello stesso posto allo stesso momento! Purtroppo era il giono del suo fumerale!

Grazie Giovanni Paolo II!

OMBRA0077

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Articolo pubblicato da: OMBRA0077

Messaggio N° 1515 14-04-2005 - 21:28

Recensione: Blog generation di G.Granieri

Digiland vi segnala il Forum
"
Parlando di tecnologia"
per discutere di questo argomento!


Il libro di Giuseppe Granieri, "Blog generation", edito da Laterza (2005, pp. 170), fa il punto sul fenomeno blog in maniera piuttosto puntuale e ricca. Tratteggia la storia di questi caratteristici siti web personali, denotandone gli aspetti innovativi. (Questo è l'indirizzo del suo blog).

Il blog come sito gratuito personale, diventa punto di presenza personale in rete, interattivo e che consente di aprire e condurre un discorso su temi che possono essere di interesse più o meno vasto.

Il blog come concentratore di attenzione: nella mediasfera, cioè il mondo dei massa media tradizionali, in effetti l'attenzione è un bene sempre più scarso: invece, leggere o scrivere un blog richiede un minimo di attenzione, offre la possibilità di intervento, consente attraverso numerosi link di l'accesso alle fonti originali e il confronto fra diversi punti di vista, mentre, per esempio, il televisore accesso su programmi di vasto ascolto, potrebbe trasmettere a vuoto. Il blog diviene invece un luogo di riflessione condivisa, anche se quasi mai ha ascolti a tre cifre, anzi, nella maggior parte dei casi è rivolto a pochi intimi.

Il blog come strumento di editoria personale, che possono sfruttare, come lo stanno già sfruttando, 8-9 milioni di utenti di internet, fra i quali si verifica il fenomeno opposto rispetto agli altri media: nei blog, prima si pubblica e poi si filtra, per cui si ha una selezione naturale, per cui in cima alla piramide resta ciò che ha un reale valore. Nei blog un fenomeno interessante è quello del commento: ogni post o messaggio può avere un commento e spesso da questi commenti si ricavano approfondimenti interessanti a volte anche più del messaggio stesso: è vero che oggi esiste il fenomeno dello spam (messaggi indesiderati) che minaccia la genuinità dei commenti; tuttavia resta sempre una risorsa interessante.

La "blogosfera" come passaparola, attraverso gli aggregatori, che consentono di reperire i vari nodi in cui i diversi contenuti si dipanano, e attraverso i diversi blogger possono segnalarsi o scoprirsi interessanti.

Il blog come selezione naturale, si accennava. Granieri riflette sulla regola del rich get richer, cioè del ricco che diventa più ricco, e che porta alla meccanismo selettivo e alla scrematura della fuffa. Le citazioni, i collegamenti diventano in qualche modo moneta di scambio in internet, sia di fronte ai motori di ricerca, sia di fronte ai lettori, e quindi il blog che ha una certa credibilità è destinato ad accrescerla, con l'aumento delle visite, delle citazioni, dei commenti e dei link. Si crea così una aristocrazia del blog, anche se il fenomeno conserva una certa democraticità, in quanto le potenzialità di acquisire visibilità e di salire nell'"olimpo" non sono precluse a nessuno.

Tecnicamente, sono gli RSS, i Feeder e altre diavolerie (peraltro non indispensabili) a consentire di portare nei computer i blog più gettonati.

Sarebbero tante altre le riflessioni utili di Granieri, ma per finire, ricordo questa: l'autore rifiuta la categoria dei blogger in quanto tale: l'industriale e il disoccupato usano l'automobile, ma nessuno si sogna di rivolgersi ai due in quanto "automobilisti": così dovrebbe essere per gli utenti dei blog: uno, nessuno, e... tanti milioni. Ciascuno uguale, ciascuno diverso.

comeweb

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Articolo pubblicato da: comeweb

Messaggio N° 1514 14-04-2005 - 21:16

La mia Napoli

Non è facile parlare della terra del sole: così ricca di colori e di emozioni. Non è facile parlare della mia Napoli, senza lasciarmi coinvolgere e travolgere dalla commozione. Non ci sono parole che bastino a descrivere quello che si può provare quando si entra nello spirito di questa città. Provo a raccontare la mia Napoli, attraverso le sensazioni che la città, la gente, i colori, i profumi e gli odori mi trasmettono.

Seguimi in questo mio viaggio, accompagnato dalla bellissima "era de maggio", come colonna sonora. Ti aiuterò a scoprire nuovi posti e nuove sensazioni. Ti porterò in luoghi mai visitati, ti parlerò di storie mai raccontate.. Mille immagini di uno splendore quasi indescrivibile e che solo chi riesce a ritrovarle nell'anima e nell'aria di Napoli, può capirle per la meraviglia e le sensazioni forti che lasciano...

Nella mia Napoli, ogni giorno e' un bel giorno, ogni giorno e' un giorno da ricordare. Ogni giorno vissuto in questa città e' un giorno speciale...

Napoli è viva... Napoli è così piena e così vitale, che la nostra mente, incapace di cogliere e godere tutto contemporaneamente, finisce per rilassarsi e svuotarsi, gustando solo una cosa per volta e facendosi scivolare addosso tutto il resto. D'altronde, sotto le ceneri del Vesuvio è vivo più che mai la filosofia epicurea e infatti, tempo fa, quando un giornalista ha chiesto ad un gruppo di 5 amici, seduti al tavolo di una vineria, mentre gustano un rosso corposo, se avessero paura del vulcano, questi hanno risposto: "e vabbuò, si scicoppia u Vesuvio ce trova felici e cuntenti e po' tra ruimil'ann ce venen pur a veré int o museo cu 'stu bicchier in man!"

La filosofia napoletana non ha eguali nel mondo. Seguimi in questo viaggio e cercherò di trasmetterti alcune di quelle sensazioni attraverso una semplice descrizione di luoghi, abitudini e situazioni.

Arrivare a Napoli alle 16, senza più speranza di mangiare qualcosa di decente e trovare la fila fuori "Da Michele 'u zuzzuso"... Passare la domenica per le vie del centro, trascinandosi in un fiume di turisti, che vanno controcorrente e che si riconoscono dall'ombrello giallo alzato...

Abitare nei vicoli di spaccanapoli ed avere una vicina che ascolta tutto il giorno "dicintencell vuje... " e la sera butta il sacchetto dell'immondizia dalla finestra, centrando sempre il cassonetto scoperchiato... Scappare da una vecchia casa nei quartieri spagnoli perché infestata dai "munacielli"... che si divertono a farti i dispetti...

Passare per forcella e guardare la folla di turisti giapponesi che fotografano con le loro Nikon le lacrime di Maradona, racchiuse nei barattoli di vetro, mentre comprano l'aria di Napoli sottovuoto... pagandola a peso d'oro!

Fumarsi una sigaretta con una combriccola di teatranti sui gradini di Piazza Bellini... Chiacchierare con il proprio salumeriere sulle teorie di Giordano Bruno mentre lui ti sta incartando la mozzarella di bufala.

Andare a studiare a casa di un ragazzo conosciuto all'università e scoprire che quello è un chiattillo, discendente di una ricca e nobile famiglia, dal doppio cognome e la sua casa che è un susseguirsi di saloni, dai cieli alti e affrescati, era il covo dei rivoluzionari antiborbonici.

Mangiare la frittatina di maccheroni appena fritta per strada, davanti "Di Matteo" mentre si aspetta che il cameriere si affacci e grida: "7 persone Rossi". Trovare traffico alle quattro del mattino in una normalissima giornata infrasettimanale.

Sentirsi chiamare dai venditori mentre attraversi il mercato della Pignasecca tra motorini che sfrecciano, puzza di pesce, contenitori di olive in ammollo, interiora di maiale bollite e appese tra limoni in un chiosco gocciolante di acqua, un frastuono di voci e di musica, che fuoriesce dalle finestre aperte..

Alzare gli occhi e vedere file di bucato appena lavato appeso da un palazzo ad un altro... e balconi che al posto dei classici gerani, hanno corone di peperoncino e di aglio... Fare la pausa pranzo su Via Caracciolo, tra l'odore dei taralli sugna e pepe, una granita al limone, le caldarroste, le pannocchie di mais bollite e i pezzi di torroni grossi e colorati...

Andare a prendere l'aperitivo alle 14:00, pranzare alle 14:30 e cenare alle 22:30 (questo è dovuto al fatto che a Napoli il giorno dura circa 28 ore)... Andare da Piazza S. Pasquale a Piazza dei Martiri e incontrare decine di persone conosciute... Fermarsi a prendere il caffè appena macinato a via dei Mille, tra uno shopping e l'altro...

Uscire con un'amica su una vecchia vespa senza caschi, sfrecciando davanti ai vigili che ti danno anche indicazione ...

E poi come non ricordare l'arte di questa nostra bellissima città? L'arte, quella vera, quella che viene dall'anima di cui è così piena la nostra bella città... Quell'arte che ci consola, ci solleva, ci orienta, ci disorienta, ci cura... quell'arte a volte ricca di superstizioni... .quell'arte che si respira nei vicoli del centro storico, tra i pastori di San Gregorio Armeno, e nella Napoli bene di Posillipo o di San Martino... l'arte dei palazzi storici, delle chiese, dei chioschi, delle piazze, dei monumenti, dei cimiteri...

Stare a Napoli è come vivere perennemente con il cuore in vacanza... .E' nella mia Napoli che ritrovo e seguo il mio cuore ogni giorno ... .In quella mia Napoli che vi invito a visitare...

matuelle

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Articolo pubblicato da: matuelle


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