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Messaggi del 01/05/2005

Messaggio N° 1529
Tag: Sport
01-05-2005 - 20:46

Vola, Aquila Rosanero

Digiland vi segnala il Forum
"
Parliamo di... Sport"
per discutere di questo argomento!


Anche se siamo ormai alla fine del campionato c'è ancora grande emozione tra i tifosi del Palermo calcio, nel massimo girone calcistico dopo 32 anni di sogni.

Emozione, Gioia, Entusiasmo... e perché no "orgoglio", questi sono oggi i sentimenti e le sensazioni provate dai cittadini Palermitani. Per molti, la storia del Palermo Calcio si ferma nel lontano 1973, quando l'ascensore rosa-nero effettua una fermata in grigio e continue discese... è un ricordo ormai sbiadito condito più di delusioni che soddisfazioni. Malgrado ciò il palermitano non ha mai smesso di sognare, così che - a distanza di 32 anni - il grido del cittadino è... "se è un sogno, per favore non svegliateci"... Come per Cenerentola il sogno oggi è divenuto realtà...

Emozione che il cittadino del capoluogo non provava da ben 32 anni, intere generazioni di palermitani che non hanno mai visto giocare la loro squadra nella massima serie... Tifosi che fino a un paio di anni fa erano forse rassegnati a non assaporare mai il piacere di vedere alla Favorita (oggi "Renzo Barbera") il calcio che conta.

Ci perdonino il Messina e il Catania ma oggi almeno calcisticamente parlando chi dice Sicilia dice Palermo, nominando la città che più di altre sta sorprendendo.

Poche sono state le volte che i mass media hanno parlato o scritto della città Palermo utilizzando dei toni goliardici, questo è il momento dei Palermitani, della gente che ha voglia di sentir pronunciare il proprio nome con senso di rispetto dovuto ad una squadra che ha dato insegnamenti anche alle grandi del calcio, dimostrando che il dodicesimo giocatore in campo è l'elemento determinante per creare una squadra ad alti livelli.

Poche sono le squadre che possono vantare un pubblico di tale entità, ma non solo in casa, soprattutto nelle trasferte nei quali campi è sempre visibile una "macchia" rosanero composta da migliaia di tifosi orgogliosi di poter vagare per l'Italia con l'unico scopo di supportare la loro squadra...

Emozione, gioia, entusiasmo, orgoglio racchiuse da una essenziale grande forza che infonde nel cuore di ogni palermitano il fuoco ardente e conquistatore che grida con voce unanime "grazie combattenti".
Allora "Palermo"... vola e non ti fermare piu!

BUIDDIELLU

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Articolo pubblicato da: BUIDDIELLU

Messaggio N° 1528 01-05-2005 - 20:30

L'Azienduola

Digiland vi segnala il Forum
"
Scuola e dintorni"
per discutere di questo argomento!


Ormai sono cosciente di lavorare in un'azienda! Quando, anni fa, decisi di fare l'insegnante e fui assunto nella scuola in quel ruolo, non immaginavo certo di dover operare in un'azienda. Anzi, ero convinto che il mondo della scuola fosse totalmente estraneo ed immune da ogni logica capitalista. Anche per questo scelsi l'insegnamento, che reputavo una professione creativa e pensavo offrisse molto tempo libero, un bene più prezioso del denaro!

A distanza di anni dal mio esordio lavorativo, eccomi catapultato in un ingranaggio di fabbricazione industriale, con la differenza che nella scuola non si producono merci di consumo. Del resto, non mi pare di aver ricevuto una preparazione idonea ad un'attività manifatturiera - ma si sa, viviamo nell'era della "flessibilità"!

Ormai sento sempre più spesso adoperare un lessico tipicamente imprenditoriale: termini e locuzioni come "economizzare", "profitto", "utenza", "competitività", "produttività", "tagliare i rami secchi" e via dicendo, sono diventati di uso assai comune, soprattutto tra i cosiddetti "dirigenti scolastici" che non sono più esperti di psico-pedagogia e didattica, ma pretendono di essere considerati "presidi-manager"! Perlomeno, in tanti si proclamano e si reputano "manager", ma sono in pochi a saper decidere abilmente come e perché spendere i soldi, laddove ci sono.

Inoltre, anche nella Scuola Pubblica si sono ormai affermati tipi di organigramma e metodi di gestione mutuati dalla struttura manageriale dell'impresa neocapitalista.

All'interno di questo assetto gerarchico sono presenti vari livelli di comando e subordinazione. Si pensi, ad esempio, al "collaboratore-vicario" che, stando all'attuale normativa, viene designato dall'alto, direttamente dal dirigente ( prima, invece, era il Collegio dei docenti che eleggeva democraticamente, cioè dal basso, i suoi referenti, a supportare il preside nell'incarico direttivo ). Si pensi alle R.S.U., ossia i rappresentanti sindacali che sono eletti dal personale lavorativo, docente e non docente. Si pensi alle "funzioni strumentali", ossia le ex "funzioni-obiettivo".

In altri termini, si cerca di emulare, in maniera comunque maldestra, la mentalità economicistica, i sistemi ed i rapporti produttivi, i comportamenti e gli schemi psicologici, la terminologia e l'apparato gerarchico, di chiara provenienza industriale, all'interno di un ambiente come la Scuola Pubblica, cioè nel contesto di un'istituzione statale che dovrebbe perseguire come suo fine supremo "la formazione dell'uomo e del cittadino" così come detta la nostra Costituzione (altro che fabbricazione di merci! ). E' evidente a tutte le persone dotate di buon senso o di raziocinio, che si tratta di uno scopo diametralmente opposto a quello che è l'interesse primario di un'azienda, cioè il profitto economico privato.

Il Ministro della Pubblica Istruzione ed i vari "manager" della scuola, in buona o in mala fede confondono tali obiettivi, alterando e snaturando il senso originario dell'azione educativa, una funzione che è sempre più affine a quella di un'agenzia di collocamento o, peggio ancora, a quella di un' area di parcheggio per disoccupati permanenti.

Ma perché nessuno mi ha avvertito quando feci il mio ingresso nella scuola? Probabilmente, qualcuno potrebbe obiettare: "Ora che lo sai, perché non te ne vai?". Ma questa sarebbe un'obiezione aziendalista e come tale la rigetto!

robinhood20040

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Articolo pubblicato da: robinhood20040


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