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Messaggi del 07/06/2005

Messaggio N° 1567
Tag: Noi&Voi
07-06-2005 - 16:44

Siti Personali: apertura ftp ai provider italiani

Digiland vi segnala il Forum
"
Sito Personale"
per discutere di questo argomento!

Dal 6 giugno 2005 dare spazio alla vostra creatività è ancora più facile. La Community di Libero apre il FTP permettendo la pubblicazione dei Siti Personali, oltre che agli utenti che si connettono tramite Wind/Infostrada, a tutti gli utenti che si connettono ad Internet tramite provider italiani.

E’ possibile pubblicare i Siti Personali utilizzando il protocollo FTP (File Transfer Protocol) e/o il File Manager direttamente dal vostro browser.

Per trasferire i file via FTP dovete installare sul vostro computer un programma ad hoc e inserire i paramentri di configurazione relativi allo spazio web della Community (scoprite le ultime novità sulla configurazione del FTP).

Create subito il vostro Sito Personale, la Community premia la vostra passione per il web pubblicando nelle Home Page di Libero e della Community i Siti Personali più belli, divertenti e aggiornati nella grafica e nei contenuti.

Ogni volta che vorrete pubblicare il vostro sito verrà verificato se siete collegati ad Internet tramite un indirizzo IP che è stato registrato presso la “Registration Authority Italiana” (detta anche RA: responsabile dell'assegnazione dei nomi a dominio nel country code "IT") e quindi tramite un provider italiano. Tale verifica verrà effettuata verificando che l’IP venga “risolto” con un indirizzo corrispondente ad un dominio “.it”.

Se ciò non avviene (cioè se non è possibile “risolvere” l’indirizzo IP oppure se viene “risolto” come dominio diverso da .it,) la pubblicazione sarà negata, per motivi di sicurezza. Questo perché dobbiamo permettere alle autorità competenti di risalire al provider tramite cui un utente ha pubblicato un sito, o parte di esso, nel caso questo violi le leggi in vigore.

Vi invitiamo a leggere e rispettare i termini e le condizioni d’uso dei Siti Personali.

Se avete bisogno di aiuto, i Digileader risponderanno alle vostre domande nel form dedicato Sito Personale.


Staff Libero Community
http://digiland.libero.it

Articolo pubblicato da: Staff Libero Community
Messaggio N° 1566 07-06-2005 - 00:51

Un tunnel chiamato fecondazione

Digiland vi segnala il Forum
"
Fecondazione assistita"
per discutere di questo argomento!


Referendum... che bella parola! In pratica vuol dire giudizio popolare, il giudizio del popolo italiano su una situazione assolutamente personale che comunque deve essere gestita dalla Legge dello Stato... Ma del percorso umano che richiede questo tipo di esperienze la Legge e gli uomini di Legge che ne sanno?

Così come il divorzio e come per l'aborto, la fecondazione assistita è un trauma assolutamente personale. Vissuto in prima persona dalla coppia che affronta il problema, che inizia sempre dal desiderio di un figlio, quello spasmodico e assoluto desiderio del miracolo della nascita di un nuovo essere umano, continuazione della stirpe, delle sembianze, dei geni e dei cromosomi.

I cromosomi appunto... Non so se riusciate ad immaginare che significhi trovarsi davanti alla scelta di decidere se ricevere il seme di un altro uomo sconosciuto e l'ovulo di un'altra donna.. se non addirittura un embrione congelato. Come per gli aborti clandestini negli anni settanta/ottanta (ma se ne fanno ancora.. non temete) il fiume di denari e di sofferenze è indicibile.

Le cure estenuanti, continue, i tentativi, la coppia si mette in gioco fortemente e vi assicuro è durissima, tanto dura... L'attesa poi, ancora di più: domande tipo "gli spermatozoi saranno aumentati oppure quanti follicoli riuscirò a produrre???" sono all'ordine del giorno in chi vive questa esperienza perché è una scommessa con la vita, una roulette russa oserei scrivere.

Non so se il referendum avrà un esito affermativo o negativo, non credo che sia questo il punto, anche se gli animi politici (come sempre in questi casi) sono infuocati. Non parlo neanche di altri tipi di fecondazione (fra gay o single) perché quelli sono estremi che non ha senso affrontare. Penso che ancora una volta la sofferenza soggettiva intima e personale deve essere giudicata e un po' mi vengono i brividi, perché alla fine la verità è che le scelte.. si fanno sempre e comunque da soli.

chimiregala1rosa

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Articolo pubblicato da: chimiregala1rosa

Messaggio N° 1565 07-06-2005 - 00:46

Legge 40: referendum

Digiland vi segnala il Forum
"
Fecondazione assistita"
per discutere di questo argomento!


Non ho intenzione di propagandare il sì o il no; non voglio sintetizzare una delle tante guide ai quesiti che si possono trovare in rete. Propongo alcune riflessioni sulla partecipazione civile: esercitiamo continuamente il nostro diritto di cittadinanza lamentandoci di ciò che ci circonda e che non va; e trascuriamo, similmente, il nostro "dovere" di cittadinanza, disinteressandoci del controllo sui nostri enti territoriali, sull'operato dei nostri governi e persino sugli stravolgimenti alla nostra Costituzione.

Un passo indietro: sono stato nominato presidente di sezione elettorale per i prossimi referendum e il 4 giugno (ben 7 giorni prima dell'inizio delle operazioni elettorali) sono stato in Comune per procurarmi le istruzioni: "non sono ancora arrivate" è stata la risposta "e nemmeno gli avvisi da affiggere e tutto il resto del materiale". Eppure i manifesti e le pubblicità del comitato Scienza e Vita ("embrione" della schiera del non voto) circolano da quasi un mese!

A parte la preoccupazione di non avere sufficiente tempo per sfogliare le istruzioni, sono stato pervaso dalla sensazione che di questi referendum non freghi niente a nessuno. È vero che la materia è complessa, ma davvero non siamo in grado di esprimerci su argomenti al di fuori dei reality e dei personaggi della tv o del mondo dello sport?

È giusta l'obiezione che paghiamo (profumatamente) i nostri rappresentanti per dotarci di leggi condivise; a volte, però, le questioni in ballo sono di tale rilievo morale che il contrasto è trasversale rispetto alle divisioni partitiche. In queste situazioni è doveroso capire le ragioni di tutti ed esprimere la propria opinione: l'astensione è un diritto, ma l'invito ad astenersi equivale a dire "non abbiamo un'opinione e non vogliamo farcela, questa legge non ci riguarda minimamente".

Allora crediamo ancora ai depositari della verità assoluta? Per fortuna ho constatato che tanti amici, comunque rispettosi delle autorità morali nelle quali si riconoscono, si sentono ancora capaci di ragionare autonomamente e daranno il loro contributo, per il sì o per il no.

bronko78

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Articolo pubblicato da: bronko78


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