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Messaggi del 01/07/2005

Messaggio N° 1586 01-07-2005 - 22:18

Occhio... alla chattite

Digiland vi segnala il Forum
"Chatta che ti passa!"
per discutere di questo argomento!


Chi non ha mai letto la famosa raccolta di racconti " Decameron " di Boccaccio?
Beh... oggi vorrei essere io a raccontarvi una bella storia (dato che se ne raccontano tante) che probabilmente non tutti condivideranno ma spero mi sia data la possibilità di esprimere liberamente la mia teoria!
Oggi vi parlerò della chat... quel luogo oscuro e ameno in cui spesso si insidiano persone di ogni tipo e di ogni età... una specie di insalata mista in cui spesso i sapori non legano l'uno con l'altro!


Si è tanto parlato bene della chat, si è parlato di amori finiti bene, di nuove amicizie ma vogliamo davvero vedere sempre il mondo rose e fiori!? Vogliamo sempre filtrare la realtà affinchè agli occhi della gente appaia bella e ovattata quando non è sempre così!? Non è di morale che voglio parlarvi ma di cosa si rischia a trascorrere otto ore di fila in chat e come la chat, se utilizzata con poco criterio, può arrivare a demolire la psiche di una persona e a portarla a un punto tale da non saper più distinguere la vita reale da quella virtuale!


Da anni sono un assiduo frequentatore di una stanza di Digiland, Spazio Giovani e a dire il vero rimango allibito nell'osservare atteggiamenti a parer mio meritevoli di cure psichiatriche! Vorrei sintetizzare il tutto catalogando in breve gli atteggiamenti più preoccupanti e più angoscianti a cui ogni giorno devo assistere senza fiatare... altrimenti si rischia la lapidazione di massa, eh sì... questo è il prezzo da pagare quando si cerca di aprire gli occhi a chi preferisce vivere un sogno piuttosto che svegliarsi e iniziare a rimboccarsi le maniche per affrontare la vita di tutti i giorni!!


Allora iniziamo subito:


1. L'amore è cieco..è proprio vero!!


La chat credo sia sicuramente da valorizzare dal punto di vista della facile comunicabilità che permette ,in assenza di barriere e ostacoli sociali, di relazionarsi agli altri in modo più diretto e semplice! Tanto per intenderci..un timido che non ha il coraggio di farsi avanti in discoteca per provarci con una ragazza magari per troppa timidezza, in chat non ha questo tipo di problema! Ma invitabilmente chi decide di basare le sue relazioni sociali solo ed esclusivamente in un contesto virtuale rischia qualcosa di davvero angosciante!
Liti amorose, scenate di gelosia, fidanzamenti e sfidanzamenti, e il tutto con una persona che magari non si è manco mai vista!!Conosco persone che stanno insieme, che si dicono ti amo, che parlano di progetti e non si sono manco mai visti!! Ce ne rendiamo conto?!


2. Chi sei tu per giudicarmi senza conoscermi?!

Almeno una volta nella vostra vita vi sarà capitato di sentirvi dire questa frase in chat!!Certo perchè quando si entra in una chat si accetta, creandosi un'identità virtuale, di entrare in una comunità in cui si è tutti allo stesso livello di conoscenza reciproca... non veniamo conosciuti poi per quel che siamo ma per quel che appariamo e quindi dobbiamo aver la maturità di saperci mettere in gioco, di sapere che qualcuno ci giudicherà per quello che mostriamo e non per quello che siamo... se cerchi rapporti approfonditi cosa cavolo entri a fare in chat!?


3. Malizia fa rima con furbizia

Che la chat sia popolata da maniaci sessuali frustrati non c'è da stupirsene..quelli ci sono ovunque!! Vorrei più che altro riflettere sugli atteggiamenti di molte ragazze(quasi sempre dai tredici ai vent' anni max) che in un certo senso inducono un maschio a un approcio di tipo sessuale!
Difficilmente ho trovato una ragazza in chat che non facesse almeno una volta nell'arco di due ore un'allusione di tipo sessuale, e non parliamo poi di cosa possono dirti in privato..cose troppo scabrose da dirsi e davvero pesanti soprattutto se dette da ragazze che fino a ieri per Natale di facevano regalare il vestitino per la bambola! E' un continuo alludere a quello sempre e comunque..a volte devo verificare di persona l'identità sessuale di certe ragazze perché dai loro atteggiamenti stento a non credere che sia il solito pervertito con il nickname da ragazza!Le stesse ragazze però possono arrivare a bloccarti e a martoriarti pubblicamente se dici loro in faccia quel che sono o meglio..quello che vogliono apparire! Un atteggiamento di questo tipo mi fa davvero riflettere


4. Oggi mi ammazzo!!

Questo è la frase che più mi preoccupa..quella da ricovero e non scherzo!
E lascia già di suo allibiti ancor più se detta da una persona che la pronuncia perché ha litigato con l'amichetto di chat o per una lite virtuale con caio e sempronio... che tra l'altro non ha manco mai frequentato!!


5.Violenza da stadio

È quella che domina la chat..una forza oscura e incontrollata che induce le persone, senza un motivo valido, a trascorrere ore in chat a offendersi verbalmente spesso toccando cime di volgarità davvero impressionanti e vi garantisco che liti così non se ne vedono nemmeno qui a Milano in seguito a un tamponamento automobilistico!


E sapete che destino vi attende se cercherete di portare questi principi in una chat!? L'emarginazione piu completa!! Sarete voi gli amorfi, voi le persone da curare... un modo virtuale in cui le persone normali sono pazze e i pazzi sono normali... ci avete mai pensato se accadesse anche nella realtà?! Un consiglio... dosate bene vita reale e vita virtuale, non sono per l'abolizione della chat ma contro il suo uso smoderato... perché forse è vero, una realtà virtuale è più comoda di una  reale... apparentemente meno rischiosa ma spento un pc che vi resta!?


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Articolo pubblicato da: WebmasterSG
Messaggio N° 1585 01-07-2005 - 22:07

Come ti spacco un capello

Fin dall'antichità i capelli sono stati il simbolo della forza e della bellezza, come nella storia di Sansone e Dalila. Ancora oggi i capelli rappresentano, tanto per gli uomini quanto per le donne, un vanto, una parte del proprio corpo di cui non si può fare a meno, anzi che va curata al meglio perché è l'immagine della virilità nell'uomo e della femminilità nella donna.


All’analisi chimica del capello i costituenti principali, oltre all’acqua, sono: cheratina, lipidi, minerali e pigmenti.


Siccome il processo di cheratinizzazione è regolato da ormoni e sembra legato al metabolismo del colesterolo, consegue che carenze dietetiche e/o difetti enzimatici delle vie di sintesi del colesterolo e degli acidi grassi possono provocare una cheratinizzazione anomala che causa difetti strutturali del fusto. Invece i sali minerali deteminano in un certo senso la tonalità della nostra chioma. Chi ha una prevalenza marcato di Ferro, porterà capelli rosso-ramati, il Magnesio è più abbondante nei capelli neri, mentre chi ha i capelli castani preferisce il Piombo.


La dieta influenza la salute del capello a volte migliorandone la qualità, a volte causandone la caduta definitiva. Il diretto rapporto fra lo stato nutrizionale e la sintesi delle cheratine dure dei peli e delle unghie mostra come anche i capelli siano implicati nella misura della salute complessiva dell'individuo.


Gli amminoacidi fondamentali al capello possono essere così riassunti: la cistina, la metionina, l’istidina, la glicina, la fenilalanina e la tirosina. Ma è la presenza di cistina quella indispensabile alla cheratinizzazione, che è presente in grandi quantità nello strato esterno della cuticola del pelo. Una alimentazione priva o povera di cistina determina sperimentalmente nell’uomo una netta diminuzione di produzione di capelli. Si è visto anche che in caso di carenza della vitamina B6 il tasso di cistina in circolo diminuisce e quindi la salute del capello ne risente. Una dieta ricca di cistina può essere adottata con il consumo di uova e di latte vaccino; oltre all'uso di cibi ricchi di vitamina B6 come carne, fegato, albume, latte, cereali integrali, soia e vegetali verdi, un integratore naturale di questa vitamina può essere il lievito di birra.


Se avete male ai capelli e non solo, potete comunque correre ai ripari e metterli sotto esame. Gli esami che si possono fare sono infatti molti. Qui sono elencati solo i più controllati: Pull test, test della spiga, tricogramma, fototricogramma, mineralogramma, Wash test, esame microscopico dei capelli caduti con il lavaggio (Wash test modificato), valutazione statistica dei capelli presenti sul cuoio capelluto e tricogramma deduttivo, tricoanalisi microscopica in luce polarizzata. Quest'ultimo, unito al mineralogramma ha assunto nel tempo particolare rilevanza scientifica. La tricoanalisi microscopica in luce polarizzata permette di misurare alcune caratteristiche in modo preciso e di metterle a confronto tra loro, con questa tecnica si analizzano le varie parti del capello: osservazione di un capello a livello del fusto, all'altezza dell'ostio, alla radice ed alle guaine, a livello del bulbo, rendendo così l'esame molto preciso e completo. Il mineralogramma è invece un test analitico che valuta la composizione dei minerali presenti nei capelli. Nel capello i minerali rimangono infatti incorporati per tutta la sua vita ed è quindi possibile non solo accertarne la presenza ma anche datarla considerando che la crescita media è di circa 1 cm al mese. Il rilievo ad esempio di arsenico, normalmente assente, consente agli organi di Polizia non solo di accertare un avvelenamento ma anche di stabilire con sufficiente precisione quanto tempo prima del decesso la sostanza è stata ingerita. La valutazione dei minerali non fa altro che mettere in evidenza alcune caratteristiche insite come che i capelli bianchi contengono meno rame e manganese; i capelli biondi contengono meno zinco; i capelli molto scuri contengono più rame; i capelli delle donne contengono in genere più magnesio, rame, cobalto e nichel.


L'esecuzione di questo esame richiede strumentazioni sofisticate come lo spettrofotometro di massa ad assorbimento atomico e quindi l'errore sta solo nell'interpretazione che gli si dà, meno nel dato che viene rilevato.


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Articolo pubblicato da: eliam

Messaggio N° 1584 01-07-2005 - 21:55

Romanzi rosa

Digiland vi segnala il Forum
"L'ultimo libro che ho letto..."
per discutere di questo argomento!


Coraggio ragazze, siamo sincere. Chi di noi non ha nemmeno una volta letto uno di quei romanzi rosa stile Harmony con l'immancabile lieto fine? Si, quei romanzi che magari pubblicamente critichiamo definendoli idiozie e/o troppo irreali per essere veri ma che poi ci capita comunque di leggere. Forse li abbiamo trovati come gadget in altre riviste, oppure in preda ad una enorme vena romantica li abbiamo acquistati al supermercato o ai mercatini sparsi un po' ovunque, oppure, perché no, ci piacciono da matti e ne compriamo a bizzeffe, che male c'è? Non so voi amiche, ma non mi imbarazza affatto confessare che io talvolta ci casco. E per fortuna il più delle volte casco bene, anche se non mancano le delusioni.


Prima di passare ad alcuni titoli che, personalmente, reputo meritevoli di lettura, vorrei analizzare un pochino il prototipo del romanzo rosa. Devo ammettere che, nonostante la citazione, non ho mai letto un romanzo della serie Harmony, non per altro che per la loro contemporaneità (almeno quelli che ho visto io), dato che preferisco il cosiddetto romanzo storico, che a quanto mi è sembrato di capire, copre la stragrande maggioranza dei libri di questo genere.


Il monopolio, per così dire, di questo genere letterario appartiene alle scrittrici di lingua inglese (e quindi America, Gran Bretagna, Canada, eccetera.) e fino ad ora non ho trovato nessuna autrice italiana (e se faccio un madornale errore, perdonatemi!)


Il periodo più usato (e abusato, forse) è quello romantico per antonomasia, ovvero il 1800, anche se numerosissimi sono quelli ambientati nel medioevo (nell'immaginario collettivo, epoca di prodi cavalieri e bellissime dame), comunque in un arco di tempo che va dall'anno mille al milleottocento. Sfortunatamente non mi è mai capitato di trovare storie ambientate in epoche come quella Romana o Greca, sarebbe divertente ma dubito che ce ne siano. E poi ovviamente ci sono quelli ambientati ai giorni nostri, ma come ho già detto, preferisco quelli storici. Spesso le autrici inserisco grandi personaggi storici nei loro racconti, ad oggi io mi sono imbattuta nel pittore spagnolo Goya, nel re Riccardo III ed Enrico Tudor, e addirittura in George Washington! Ma tranne nel caso di Goya, gli altri erano solo comparse.


Le trame sembrano avere tutte (o quasi) un unico filo conduttore, vale a dire l'iniziale antipatia o addirittura odio dei due futuri innamorati, e quindi vai di litigate furiose, dispetti,insulti e così via. Poi c'è quasi sempre una disgrazia occorsa ad uno dei due, vuoi un lutto, vuoi una bancarotta, un incidente e via dicendo. Solitamente ci sono di mezzo i soldi (eredità piovute dal cielo oppure da conquistare a costo della pelle, testamenti, cospicue doti, e così via.) e da queste situazioni nascono matrimoni di interesse (che inevitabilmente finiranno per diventare matrimoni d'amore) rapimenti a scopo di estorsione, fughe, rapine, intrighi, vendette trasversali. Insomma, cose che se scritte in un contesto "moderno", farebbero ridere e basta, ma se inserite invece in tempi di pizzi, merletti, carrozze e baciamano ci stanno a pennello. Le situazioni bizzarre non mancano (scusate.. ma una donna che nel seicento fa la corsara al servizio del re, unica esponente del gentil sesso, ovviamente giovane e carina, in mezzo ad uno stuolo di marinai che passano mesi in mare senza scendere a terra, non è un tantino grottesco? Nei romanzi rosa è normale!).


I personaggi principali sono solitamente l'opposto, ovvero uno dei due è bacchettone/a (o all'antica, che dir si voglia.) e altro più libero e spregiudicato. Uno è ricco (o nobile) e l'altra se non proprio povera sicuramente naviga in cattive acque, o vicervesa.Credo proprio che la morale voglia essere la vecchia e abusata massima "gli opposti si attraggono"!


Del linguaggio usato in questi romanzi è difficile parlarne, in quando essendo traduzioni dall'originale vengono sicuramente adattate alla nostra lingua. Si può dire comunque che non tutti seguono uno schema, vale a dire c'è quello molto forbito, con parole che nel linguaggio di tutti i giorni non usiamo, oppure scritti proprio come parliamo comunemente. Altra storia è la scelta - sicuramente delle autrici - del tipo di sviluppo della storia. Ovvero, in alcune i due innamorati si scambiano solo qualche bacio, o qualche tenerezza e tante parole dolci, in altre fanno robe turche con tanto di dialoghi a luci rosse, giusto per intenderci! Senza contare che passano velocemente dal dirsene di cotte e di crude al rotolarsi avvinghiati come polipi nel giro di poche.. righe!


Ultima osservazione: i titoli! Santo Dio, a volte sono delle autentiche sciocchezze. Titoli così scontati e privi di fantasia che ti scoraggiano dal comparli, mentre magari il racconto in se è bello. Spesso e volentieri è totalmente diverso dal titolo originale, che tradotto letteralmente sarebbe stato più carino, a mio parere. Titoli lunghissimi che in originale consistevano in un'unica parola. Ma dopotutto si sa, non si può avere tutto dalla vita.


Ora passiamo a qualche titolo, alcuni carini altri da evitare...

Il segreto di Lady Marian - Christina Dodd (il primo che ho detto, anni fa. Così così)

Per amore di un avventuriero - Barbara Dawson Smith (forse un po'cinico ma carino)

La fata del mare - Ruth Langan (la corsara!)

Il cristallo verde - Amanda Quick (uno dei più belli)

Cacciatore di stelle - Patricia Potter (avvincente)

Il profumo dell'erba - Mary Burton (uhm... non so,senza infamia e senza lode)

Angeli tra le Fiamme - Theresa Melville (troppo brutale, lo sconsiglio)

Il ventaglio indiano - Victoria Holt (bellissimo,niente roventi passioni ma bellissimo.)

Amanti nel tempo - Bertrice Small ( bella copertina ma storia un po' sciocca.)

Tutti, tranne l'ultimo (della Sperling), editi dalla Mondadori.


Che dire? Questo articolo non vuole essere nè celebrativo nè denigratorio, ma semplicemente una piccola finestrella - del tutto personale, s'intende - verso un mondo tipicamente femminile, quello del romanzo rosa! E così, tra giovani libertini, ragazze incorruttibili e colpi di scena più o meno sorprendenti, si snodano molteplici storie, belle o non belle, verosimili o assurde, appassionate o più virtuose, con le quali svagarsi un po' senza troppe pretese. Libri poco dispendiosi ma che possono essere divertenti o emozionanti o magari entrambe le cose. Oppure terribilmente noiosi! Ma d'altronde, il mondo è bello perchè vario!


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Articolo pubblicato da: Aida1

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