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Messaggi del 27/07/2005

Messaggio N° 1602 27-07-2005 - 20:39

I libri dell'estate

Digiland vi segnala il Forum
"L'ultimo libro che ho letto..."
per discutere di questo argomento!



Difficile consigliare un buon libro per l'estate vista l'ampia scelta che le librerie propongono e i tanti gusti personali dei lettori. In questo articolo ho scelto il genere che per la maggioranza rimane il più coinvolgente: i gialli. Ma attenzione! Non sono racconti sbrodolanti cadaveri, sangue, torture o affastellati di stereotipati investigatori. Sono libri che durante l'arco dell'anno mi hanno colpito per raffinatezza e trame coinvolgenti, ben costruite, senza bisogno di fiumi di macabri pezzi per attirare l'occhio del lettore. Ed infine una piccola perla, di uno dei più grandi scrittori contemporanei, per chi non riesce ad abbandonare le letture impegnative anche d'estate. Buona lettura!


La pelle del tamburo – Arturo Perez-Reverte
Lorenzo Quart è un sacerdote molto particolare. I suoi compiti non sono comuni: egli è infatti uno dei migliori investigatori dell'IOE (Istituto per le Opere Esteriori) del Vaticano, viene chiamato a rapporto da Monsignor Spada suo superiore, per indagare su un hacker che da Siviglia continua ad intrufolarsi indisturbato nel pc del papa, per lasciare messaggi inquietanti su una chiesa del luogo: Nostra Signora delle Lacrime. Il suo compito è scoprire chi è questo hacker e come faccia ad entrare nel pc di Sua Santità. Da buon soldato, così Quart vede se stesso, arriva a Siviglia e inizia ad indagare. Si trova a fronteggiare un gruppo di persone un po' strambe (un anziano e rude sacerdote che dice messa ancora in latino; una suora restauratrice della chiesa con un passato tumultuoso; una bellissima duchessa la cui madre vive bevendo Coca Cola) ma molto unite, che non fanno che confondergli le idee. Chi di loro è l'hacker? Ma c'è di peggio per il soldato Quart: in una Siviglia assolata, sensuale e piena di antiche storie affascinanti, si ritroverà nel vedere messa in discussione la sua vita da fedele soldato.


I delitti del mosaico – Giulio Leoni
Uno degli autori che ha inaugurato il genere giallo medievale è l'italiano Giulio Leoni, il quale sceglie un “investigatore” decisamente di tutto rispetto: Dante Alighieri. Ambientato nella Firenze dell'epoca, il priore Alighieri si ritrova ad aiutare il Bargello nella soluzione di alcuni turpi omicidi, inspiegabili se nn per un occhio acuto e intelligente come quello del poeta. Bravissimo l'autore, esperto medievalista, che sa rendere efficace e godibile un Dante sempre arrabbiato contro il mal costume fiorentino e il papa Bonifacio. Ben costruito, per nulla scontato.


Quella mattina di luglio – Corrado Augias
Flaminio Prati, giovane investigatore della questura di Roma, quartiere San Lorenzo, una mattina viene avvisato da un capocondominio che all'interno dello stabile che controlla, è stato rinvenuto un cadavere. Prati accorre ed infatti trova una ragazza bellissima, uccisa con due colpi di pistola. Esce dall'edificio e trova il mondo che cade: è la fine di luglio del 1943, gli aerei degli Alleati stanno bombardando il quartiere San Lorenzo. Roma nn è più “città aperta” e nonostante il Vaticano è distrutta come tutte le città italiane. In questo pandemonio, fra macerie, cadaveri, mutilati, Prati si trova a scegliere se compiere il proprio dovere e occuparsi dell'omicidio che gli pare "ridicolo" di fronte a tutti i morti stipati nelle strade, o far finta di nulla, anche perché il palazzo dov'era il corpo della ragazza nn esiste più. E' un noir, intenso, torbido, pieno di riflessioni intelligenti dello stesso Augias - molto accurato nelle ricostruzioni storiche - su quel periodo ancora tragico della storia d'Italia che fu il ventennio fascista.


Un divorzio tardivo – Abraham Yehoshua
Yehuda Kaminka torna in Israele per divorziare dalla moglie Na'omi, da cui è separato da tanti anni. Lei è finita in manicomio, lui è scappato in America dove ha una nuova famiglia. I nove giorni che passa in Israele prima della Pasqua e del divorzio, sono narrati ognuno da un membro della famiglia, così si viene a conoscere il punto di vista della storia del nipotino Gadi, del genero Kedmi, del figlio Assi, della nuora Dina, della figlia Yael e gli ultimi due direttamente da Na'omi e l'ultimo da Yehuda. Bellissimo l'intreccio delle personalità che svela di volta in volta il comportamento dell'uno piuttosto che dell'altro. Un libro che scandaglia l'essere umano e le sue emozioni private e la singolarità del suo punto di vista, nonostante una famiglia molto unita.


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Articolo pubblicato da: suede68

Messaggio N° 1601 27-07-2005 - 20:28

Un messaggio reale in una bottiglia virtuale

Nel mare di Libero navigano i vostri desideri. Avete partecipato numerosi al giochino estivo del forum Napoli e Napoli e tante bottiglie contengono i vostri messaggi. Grazie a tutti coloro che ci hanno regalato le loro emozioni. Abbiamo aperto tre bottiglie: eccovi i messaggi più votati:


1° posto
kittykat3

Mamma, vorrei che questa bottiglia ti portasse tutti quegli abbracci e baci che ci siamo perse in questi 9 anni... Le dolci carezze e quegli sguardi pieni d' amore mi mancano... Mi mancano come puo' mancare l' acqua ad un giardino in piena estate il tuo rigolo d' acqua aiutava il mio stelo a stare alto e a guardare verso il sole senza paura ma ora a volte mi ritrovo a guardare la terra ma solo il ricordare il tuo viso mi da la forza di rialzarmi e continuare il mio cammino portandoti nel cuore e nei miei pensieri... IERI...OGGI...DOMANI...SEMPRE... Bottiglia naviga tra le nuvole e se la incontri dille che LE VOGLIO BENE


2° posto
gocciadistelle1984

VORREI RIAVERE UNA FAMIGLIA.....VORREI KE MIO PADRE TORNASSE A CASA E RIVEDERE QUEL SORRISO NEGLI OKKI DI MIA MADRE QUANDO LO GUARDAVA INVECE DELL'ODIO KE ORA LE ABBAGLIA LA VISTA QUANDO ANKE SOLO SI PARLA DI LUI.....VORREI SOLO QUESTO....IL RESTO NON CONTA.... ANZI SI.....UN'ALTRA COSA......VORREI KE NON CAPITASSE MAI A NESSUNO.....


3° posto
LaVoceDellaMiaOmbra

Alla mia ombra non serve il buio, alla mia ombra non serve la luce, alla mia ombra non serve nulla per potersi materializzare. La sua voce non ha un suono, la sua voce non ha tono, la sua voce non ha cadenze perchè è la voce della COSCIENZA Se tutti ci fermassimo ad ascoltarla, se tutti ci fermassimo ad osservarla, se tutti ci avvicinassimo ad accarezzarla l'umiltà che è dentro ognuno di noi pugnalerebbe il buio per far sgorgare la luce.


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Articolo pubblicato da: romidgl

Messaggio N° 1600 27-07-2005 - 20:14

Gli OGM: questi sconosciuti - 1^ parte

Digiland vi segnala il Forum
"Dalla parte della natura"
per discutere di questo argomento!



L’ingegneria genetica è una scienza relativamente recente, che studia quelle tecniche per identificare, isolare e trasferire artificialmente geni dal patrimonio di un organismo a quello di un altro.


OGM è l’acronimo di “organismo geneticamente modificato”. Si tratta di un’entita biologica, organismi per l’appunto, il cui codice genetico è stato corretto mediante la ricombinazione genetica cioè quel processo di rottura e ricongiungimento di diversi filamenti di DNA che porta allo scambio di materiale genetico. Gli OGM non sono sempre brevettati e non appartengono sempre ad una azienda, come invece si potrebbe credere. Se è vero che nella lista dei “grandi proprietari” spiccano ai primi posti Monsanto, Du Pont e Bayer, è anche vero che molti brevetti OGM appartengono a prestigiose università come la “Cornell University”, la “University of California” e la "Iowa State University".


Altro mito da sfatare è quello che vede gli OGM creati ad esclusivo uso agricolo. In verità solo una parte è destinata all’agricoltura. Una parte più imponente è utilizzata per fini biomedici ma essendo farmaci sono recepiti dai cittadini in modo molto diverso e comunque con minor polemiche.


Secondo dati ufficiali le colture transgeniche hanno avuto negli ultimi anni una grandissima diffusione occupando dai soli 3 milioni di ettari destinati alla loro coltivazione nel 1996 ai circa 80 milioni di ettari nel 2004, con forte incremento nei paesi in via di sviluppo (in particolare Cina, India, Argentina, Brasile e Sud Africa).


Secondo Greenpeace ed altre organizzazioni similari, gli OGM rappresentano un problema per i sistemi agrari complessi. A causa della dispersione nell’aria dei pollini e fino a giungere al fenomeno della selezione naturale, alcune coltivazioni esistenti in natura potrebbero, in un periodo più o meno breve di tempo, scomparire ed essere sostituite da quelle geneticamente modificate, alterando irreversibilmente gli ecosistemi.


Ne parliamo con Roberto Defez (nella foto), ricercatore al Consiglio Nazionale delle Ricerche dal 1987, che lavora a Napoli presso l'Istituto di Genetica e Biofisica “Adriano Buzzati Traverso” dove si interessa di biotecnologie vegetali. Roberto Defez si è laureato a Napoli ed ha poi trascorso un periodo di specializzazione di tre anni all'Istituto Pasteur di Parigi. È nato a Roma nel 1956 ed è padre di due bambini.


Dott. Defez cambiano le forze politiche in gioco, ma destra o sinistra tutti inveiscono contro gli OGM. Perché?


Inveiscono perché sembra un argomento di facile presa per un cittadino distratto, è un tema un po’ buonista che non danneggia nessuna azienda italiana, visto che non abbiamo industrie sementiere biotech. Inoltre dal momento che facciamo poco per migliorare la qualità di vita dei cittadini dire no agli OGM sembra essere una crociata eroica in difesa della cucina italiana che non costa nulla e fa molta immagine. Un terreno ideale per un politico, ma una strada perdente per uno statista, e di statisti in Italia ne vedo circolare davvero pochi. Per fare un esempio concreto basti pensare che a furia di idealizzare il cd. “Made in Italy” non ci siamo accorti che oramai noi facciamo solo le buste dove impacchettare cibi altrui. Siamo il primo importatore al mondo di farine di grano ed oltre il 40% del grano duro che serve a fare la pasta italiana è prodotto all’estero. L’olio d’oliva ci arriva dal Nord Africa ed i pomodori concentrati da Cina e Vietnam. Lo stesso formaggio che grattugiamo sulla pasta è ottenuto da mucche alimentate con soia OGM: insomma la dieta Mediterranea si fa con prodotti del mercato globale, noi ci aggiungiamo quasi solo il logo.


Giorgio Gaber non ce l’ha detto…quindi lo chiedo a lei: gli OGM sono di destra o di sinistra?


In Italia sostengono la ricerca sui nuovi prodotti delle biotecnologie agricole solo delle sparute minoranze di innovatori in vari partiti politici (UDC, Riformisti DS, repubblicani, qualche esponente di Forza Italia), tutti gli altri si oppongono. Ben altro è lo scenario internazionale: coltivano OGM il Sudafrica di Nelson Mandela, la Spagna di Zapatero, il Brasile di Lula ed avanzatissime sono anche le ricerche nella Cuba di Fidel Castro. A questi Paesi si aggiungono USA, Cina, Indonesia, Canada, Argentina, India. Insomma le grandi agricolture planetarie e chi ha un’economia di mercato che deve competere su prezzi e prodotti intraprende la via del biotech.  Questa tendenza sta coinvolgendo molti Paesi Africani ed Asiatici. Mezza Europa si oppone, altezzosa, alle coltivazioni di OGM mentre è un importatore netto di milioni di tonnellate di derrate OGM (soia, olio di colza, mais e cotone): solo Romania (soia) e Spagna (mais) hanno delle coltivazioni commerciali consistenti.


A cosa ci servono questi OGM?


Esistono centinaia di OGM in agricoltura, ma solo pochi sono commercializzati. Servono ad affrontare vari tipi di problematiche: resistenza a patogeni, a virus, alla disidratazione, alle erbe infestanti. Oppure forniscono un aumentato contenuto nutritivo, di vitamine o di antiossidanti.


Quelli finora commercializzati sono sostanzialmente solo due e rispondono ad una logica puramente commerciale per limitare l’impatto della chimica in agricoltura. Il loro compito è ridurre i costi per l’acquisto e l’uso di pesticidi, oppure permettere di utilizzare erbicidi facilmente degradabili: in entrambi i casi i fatturati dell’industria chimica vengono molto ridotti mentre aumentano in maniera consistente quelli delle ditte sementiere del biotech.


Lei ha brevettato qualche OGM?


Si più di uno e sempre tutti a nome e per conto del CNR e quindi indirettamente del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca. Quindi è il Governo italiano il titolare del brevetto, io sono solo un inventore.


Leggi la 2^ parte >>>


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Articolo pubblicato da: Welch


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